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Il Moto Club Settempedano ha festeggiato, domenica 17 gennaio, i sessant'anni di attività con una partecipata cerimonia ospitata nella sala degli Stemmi del palazzo comunale di San Severino alla presenza, fra gli altri, del presidente del sodalizio, Mario Eugeni, di tutti i membri del consiglio direttivo, del sindaco della Città, Cesare Martini, dell'assessore comunale allo Sport, Fernando Taborro, e del presidente nazionale della Federazione Motociclistica Italiana, Paolo Sesti.
“Nella storia di San Severino – ha sottolineato a margine dell'incontro il primo cittadino, Cesare Martini – c'è anche la storia del motoclub che di anno in anno è cresciuto ed ha saputo farsi conoscere in Italia ed all'estero, in particolar modo dopo la realizzazione, nel lontano 1959, del crossodromo “San Pacifico”. E' passato tanto tempo ed il motoclub ci ha fatto conoscere personaggi e piloti straordinari. Anche per questo 2010 ci attendono sfide importanti come gli assoluti d'Italia di motocross, in programma per marzo, il campionato interregionale a giugno, il campionato italiano di enduro d'epoca a settembre ed il trofeo Italia ad ottobre”.
Nel corso dell'incontro di domenica un riconoscimento speciale è stato consegnato al settempedano Mario Ulissi che la scorsa estate si è cimentato in un'impresa unica: raggiungere Pechino in moto partendo proprio da San Severino. Infine sono stati ricordati anche i fondatori del Moto Club Settempedano: Gian Carlo Cristini, Sandro Cianficconi, Mario Squadroni, Franco Bassano, Lidio Fiori, Italo Forti, Ivo Allegretto, Ottavio Carducci, Tommaso Gatti, Bruno Luzi, Aldo Paperi ed Eliano Rossi.

 

 


Nella foto: il motociclista settempedano Mario Ulissi (a destra) insieme al presidente Eugeni

 

CAMERINO –  A poco più di due anni dalla sua prematura scomparsa, l'Ersu di Camerino e l'Andisu, di cui era stato tra i fondatori e più attivi sostenitori, hanno voluto ricordare Bruno Albanesi, storico direttore dell'ente regionale per il diritto allo studio universitario di Camerino. Nel pomeriggio del 22 gennaio, si è riunito a Camerino in via eccezionale, il comitato esecutivo dell'Andisu, presieduto dall'avv.Maurizio Natali, presidente dell'Ersu di Macerata. Ieri mattina (sabato 23 gennaio), si è tenuta, in località Colle Paradiso, presso la sede Ersu, l'inaugurazione del campo sportivo polivalente in erba sintetica e dei nuovi spogliatoi, la realizzazione del suo ultimo sogno, un progetto a cui teneva molto e per cui stava lavorando pochi mesi prima di morire. E' stato il nipotino Alessio Albanesi, alla presenza della vedova e dei tre figli, a  scoprire la lapide con scritto “Centro sportivo Bruno Albanesi” ed accanto un ritratto stilizzato, del direttore con l'immancabile sigaro. E' seguita la benedizione dell'arcivescovo di Camerino, mons.Francesco Giovanni Brugnaro, poi il taglio del nastro. Nelle parole degli intervenuti è emerso il ricordo di un amico, appassionato del suo lavoro, che si è prodigato per introdurre continui miglioramenti nei servizi agli studenti, che ha contribuito alla produzione legislativa, con il decreto della Presidenza del consiglio, che regola attualmente il diritto allo studio. L'altra grande passione di Albanesi era lo sport, organizzò numerosi eventi. Da amministratore, assessore nella città natale di Foligno, si spese per la possibilità di un collegamento viario tra Marche ed Umbria. “Se oggi, siamo primi in Italia tra i piccoli atenei, per la qualità dei servizi, lo dobbiamo alla sua opera instancabile, per lui l'Ersu esisteva 365 giorni l'anno”, ha ricordato l'avv.Mauro Riccioni, presidente dell'Ersu di Camerino. “Albanesi era un motore instancabile per l'associazione – ha spiegato l'avv.Maurizio Natali, presidente Andisu - si è deciso di istituire alla sua memoria un premio per le tesi di laurea, in materia di diritto allo studio universitario, le più interessanti saranno pubblicate”. Hanno speso per lui parole commosse gli ex presidenti dell'Ersu on.Mario Cavallaro, prof.Giovanni Poeti e prof.Barboni, ed il delegato allo sport di Unicam prof.Cingolani. Sono intervenuti anche Norberto Tonini, segretario onorario dell'Andisu, l'assessore Enrico Pupilli del comune di Camerino, l'assessore proviciale allo sport Giorgio Bottacchiari, l'avv.Rossella Gaeta, presidente delle Ipab di Camerino. Il “battesimo” sportivo per il campo è arrivato con una doppia sfida di calcetto, tra le rappresentative maschili e femminili di calcetto, del Cus Camerino e Macerata.

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L'intitolazione del campo di calcetto e la riunione dell'esecutivo nazionale Andisu, per rendere omaggio a Bruno Albanesi, storico direttore dell'Ersu di Camerino prematuramente scomparso nell'agosto del 2007, sono in programma il 22 e 23 gennaio prossimi. Venerdì 22 gennaio alle ore 15, presso la sede dell'Ersu in località Colle Paradiso è in programma la riunione dell'esecutivo nazionale Andisu (associazione nazionale degli organismi per il diritto allo studio universitario), ente di cui Albanesi è stato tra i fondatori, e che lo ha visto protagonista nel dibattito nazionale, in particolare per la legge quadro nazionale in tema di norme per il diritto allo studio universitario. Nel pomeriggio alle ore 18, presso la chiesa parrocchiale in località Le Mosse, mons.Francesco Giovanni Brugnaro celebrerà una messa in suo suffragio. Sabato 23, alle ore 10 si terrà l'inaugurazione del campo di calcetto, intitolato alla sua memoria. La riqualificazione della struttura, con la predisposizione del manto in erba sintetica e gli spogliatoi era stato un progetto da lui voluto e che stava realizzando pochi mesi prima di morire, da grande appassionato di calcio qual era, preoccupato di migliorare sempre i servizi agli studenti. Alle ore 10.30 "battesimo" sportivo del nuovo campetto con le rappresentative maschili e femminili del Cus Camerino e del Cus Macerata, che si affronteranno in amichevole. Seguiranno i saluti, per la chiusura della manifestazione.
 

Il Sindaco di Sarnano, Franco Ceregioli, nella giornata di ieri ha inviato una mail a tutti i Sindaci dei 57 Comuni della Provincia di Macerata per invitarli ad esprimere concreta solidarietà alle popolazioni di Haiti colpite dal tremendo terremoto dei giorni scorsi. Questo il testo della mail inviata ai Sindaci da Ceregioli:

"Caro Collega, la tremenda catastrofe che ha colpito nei giorni scorsi la popolazione di Haiti ha profondamente colpito tutti noi e l'opinione pubblica. Le immagini di un dolore così forte hanno segnato le nostre coscienze inducendoci a riflettere attentamente e a cercare, per quanto possibile, di aiutare gente che dopo il terremoto ha perso anche quel poco che aveva.

Per questo ho pensato a un segnale forte che possa arrivare dalle istituzioni e da quei Comuni che noi rappresentiamo: un piccolo gesto che, però, serva a farci sentire tutti più vicini e solidali con la popolazione di Haiti. Nella prossima seduta del consiglio comunale di Sarnano proporrò che i consiglieri devolvano il proprio gettone di presenza alle vittime del terremoto. Altrettanto Ti chiedo di fare nella prossima seduta utile del consiglio comunale del Tuo Comune.

Sarà, forse, solo una goccia d'acqua in un deserto di dolore, ma anche con poco potremo dimostrare che i Comuni della Provincia di Macerata sanno essere d'ausilio a chi si trova in difficoltà.

Confidando nella Tua sensibilità, colgo l'occasione per salutarTi cordialmente".

Il diplomatico cileno accanto al suo collega australiano, quello giapponese vicino al suo omologo messicano, il rappresentante di sua maestà britannica di fianco al suo collega dell'ambasciata russa ed ovviamente non poteva mancare l'ambasciatore cinese. Tanti i rappresentanti del corpo diplomatico accreditato presso la San Sede che hanno accolto l'invito del presidente della Provincia di Macerata, Franco Capponi e del vescovo di Macerata, mons. Claudio Giuliodori, a visitare la mostra su Padre Matteo Ricci dal titolo “Ai crinali della storia”, allestita nelle sale espositive del “Braccio di Carlo Magno” in Vaticano. Il grande missionario maceratese, di cui si sta celebrando il IV centenario delle morte avvenuta a Pechino nel 1610, ha idealmente riunito Stati di tutti continenti attorno alla mostra sulla sua figura e sulla sua opera, allestita dallo scenografo Pier Luigi Pizzi.
Padre Matteo Ricci, di cui negli ultimi anni c'è stata una notevole “riscoperta” favorita anche da diverse iniziative editoriali e promozionali, ha mostrato ancora un volta una notevole forza comunicazionale anche per il territorio, come hanno sottolineato i numerosi sindaci ed amministratori locali maceratesi intervenuti. Il maestro Pizzi, che ha accompagnato gli ospiti nella visita guidata alla mostra, ha presentato nell'occasione pure la stagione lirica dello Sferisterio dedicata nel 2010 al tema “A maggior gloria di Dio”, proprio in onore delle celebrazioni per il IV centenario della morte di Padre Matteo Ricci. A testimoniare l'interesse del territorio nel sostenere l'opera di valorizzazione di Padre Matteo Ricci, per il quale mons. Giuliodori ha ricordato la ripresa della causa di beatificazione, oltre agli amministratori locali erano presenti il prefetto Vittorio Piscitelli, l'arcivescovo di Camerino, mons. Giovanni Francesco Brugnaro, il presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni ricciani, Adriano Ciaffi, gli industriali Cleto Sacripanti e Orietta Varnelli. Per la Provincia, oltre a Capponi, che ha rivolto un saluto a tutti i presenti, sono intervenuti Isabella Parrucci, presidente della Commissione consiliare cultura, e il segretario generale reggente, Mauro Giustozzi. Tra gli ospiti anche il parlamentare marchigiano Carlo Ciccioli, il registra teatrale Massimo Gasparon e il presidente dei Giovani industriali di Roma, Massimiliano Raffa. L'ospitalità delle terra maceratese è stata sottolianta con assaggi di tipicità locali offerte dalla Comunità montana dei Monti Azzurri e dalla aziende Belisario di Matelica e Colli di Serrapetrona, preparati e presentati con ecomiabile professionalità degli studenti dell'Istituto alberghiero “Varnelli” di Cingoli.

Nella foto, i rappresentanti del territorio maceratese intervenuti all'incontro con il Corpo diplomatico presso la Santa Sede per la visita alla mostra su P.Matteo Ricci
 

Si è insediato ufficialmente questa mattina, con la prima riunione tenutasi nella sala degli Stemmi del Municipio, il comitato di studio per l'organizzazione della mostra sulla civiltà del ‘600 a San Severino Marche la cui cura è stata affidata dal Comune al critico d'arte, professor Vittorio Sgarbi, che ha voluto essere presente all'incontro.
“L'evento culturale, promosso in collaborazione con la fondazione Salimbeni, l'Arcidiocesi di Camerino – San Severino e la Soprintendenza – come ha sottolineato il sindaco di San Severino, Cesare Martini – intende riprendere il cammino di promozione e di valorizzazione delle peculiarità storico ed artistiche del territorio, dedicando alla civiltà del Seicento, nel corso dell'anno 2010, un importante e suggestivo evento che farà di San Severino la prima tappa di un percorso che coinvolgerà poi anche altre Città marchigiane”.
Del comitato di studio fanno parte Mina Gregori, che ne è presidente onorario, Livia Carloni, Aldo Cicinelli, Costanza Costanzi, Luca Maria Cristini, Giampiero Donnini, Maria Giannatiempo Lopez, Maurizio Marini, Benedetta Montevecchi, Raoul Paciaroni, Stefano Papetti, Antonio Paolucci, Francesco Scoppola. La segreteria ed il coordinamento sono stati affidati, infine, a Liana Lippi. All'incontro di insediamento del comitato hanno preso parte anche Alberto Pellegrino, che curerà le attività collaterali all'evento, e in qualità di coordinatori, l'assessore alla Cultura, Alessandra Aronne, il direttore generale, Patrizia Scaramazza, ed Alessandra Rossetti dell'ufficio Cultura del Comune.
“Il periodo previsto per la mostra sarà da luglio ad ottobre – spiega l'assessore Alessandra Aronne – Essa sarà una vera e propria finestra aperta sulla cultura del Seicento. Faranno da sfondo alle opere pittoriche, l'architettura del periodo nonché l'oreficeria, la letteratura, il teatro, la musica, le scienze. Si prevede, infine, la programmazione di eventi ed iniziative a carattere turistico finalizzati a rendere più ricco il soggiorno dei visitatori”.

 

 

Nelle foto: il comitato di studio e Sgarbi con il sindaco e l'assessore Aronne
 

La Polisportiva Serralta quest'anno ha aggiunto alle sue molte attività anche quella che riguarda il tiro alla fune, uno dei più tradizionali e caratteristici giochi di forza che sembra fondare le sue origini intorno al 2500 A.C. e che fu disciplina olimpica per 50 anni per poi arrivare a quello che è oggi, ossia pratica sportiva a tutti gli effetti sotto l'egida della FIGEST(Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali) e che vede la disputa di mondiali, Europei, Tornei e Campionati Italiani, ospitando sotto i propri colori sociali la squadra di San Severino che ormai da più di un anno sta svolgendo la propria attività agonistica.
“Il Giaguaro”, nome da gara scelto dai ragazzi del Serralta, è la squadra composta da 11 elementi in tutto(ne possono andare in pedana solo 8) provenienti da Tolentino e da San Severino Marche, ragazzi che grazie all'impegno ed alla loro iniziativa hanno deciso di fondare questo gruppo trascinati anche dall'entusiasmo scaturito dall'esperienza maturata durante la partecipazione alle feste medioevali(ad esempio a San Severino si svolge il Palio dei Castelli nei primi giorni di giugno) dove ormai è tradizione prendere parte ai giochi popolari e fra questi c'è proprio il tiro alla fune e sulla scia di questo ecco la nascita della squadra che fin da subito ha preso parte ad importanti competizioni a livello nazionale e regionale.
Malgrado i tanti sacrifici da affrontare sia a livello economico sia come preparazione alle gare(tre allenamenti a settimana in palestra, dove si può tirare alla fune, o all'aperto dove si cura la preparazione atletica e fisica e poi spesso i ragazzi del Serralta si spostano fino a Fermo per un allenamento mirato con avversari “veri” per ricreare il clima da gara e un ringraziamento speciale va rivolto proprio ai colleghi della formazione fermana i “Cobra” per la loro disponibilità e collaborazione) il team settempedano non demorde e prosegue a gran ritmo i suoi impegni.
Da segnalare che “Il Giaguaro”, oltre a vantare già alcuni importanti risultati conseguiti durante la scorsa stagione come il quarto posto nella Coppa dell'Adriatico, svoltasi nella nostra regione, nella categoria 640 kg e il nono posto al Campionato Italiano nella categoria 720 kg, in questa stagione si trova nel vivo dell'attività e in merito a questo c'è da registrare l'ottavo posto nella categoria 680 kg colto in quel di Faenza nella prima prova del Campionato italiano, mentre risale a domenica scorsa l'impegno sostenuto a Cesenatico in occasione del secondo appuntamento con il Campionato italiano per la categoria 680 kg da dove si è tornati con un risultato notevole che senza dubbio è il migliore di sempre, visto che il quinto posto assoluto era un traguardo inaspettato, mai raggiunto prime e per questo ancora più bello e piacevole.
“Il Giaguaro”, inserita in uno dei due gironi da 7, ha fin da subito iniziato alla grande ottenendo successi importanti contro rivali forti e quotati tanto da insediarsi nei primi posti del girone fino a concludere la giornata con la terza piazza ad un solo punto dalla seconda che avrebbe significato una storica semifinale, ma resta comunque una giornata storica che ha reso felici tutti e galvanizzato il gruppo del tiro alla fune.
Ora si guarda al nuovo appuntamento che propone il calendario del Campionato nazionale che per la terza tappa sarà di scena in quel di Cuneo il giorno 31 gennaio, però i ragazzi del “Il Giaguaro” stanno pensando in grande avendo il grande sogno nel cassetto di poter prendere parte da protagonisti al Mondiale per club di fine febbraio da disputarsi a Cesenatico e sembra proprio che possa davvero avverarsi dato che sembra pressoché certa la spedizione settempedana all'importante rassegna internazionale.

 

Questa mattina, verso le ore 7.15, la “Volante” è intervenuta presso l'Istituto Tecnico Commerciale sito in questa Via Cioci ove, tramite 113, una persona rimasta anonima aveva segnalato la presenza di un ordigno all'interno.

Al termine della bonifica effettuata dagli agenti, che ha dato esito negativo, le lezioni sono iniziate regolarmente.

Sono in corso indagini.

 

 

 

 

Amico Casini,
chi Le scrive è un democristiano, doroteo, ora UDC, non troppo vecchio, non troppo nostalgico, affatto sclerotico ed impermeabile all'“ars dicendi” con la quale Voi politici ci vorreste incantare.
Insomma, non sono un pupo ed ho sempre esecrato i Pupari!
Lei parla in questi giorni di “laboratorio nazionale” per allearsi con la sinistra in Puglia, di “intesa politica sui programmi” per allearsi con il PD in Piemonte, ed ancora di programmi per allearsi con il PD nelle Marche.
Questi discorsi inorridiscono la mia dignità e la mia coscienza.
Nelle Marche Lei, così facendo, potrebbe permettere un'alleanza anche con Di Pietro, forcaiolo, piccolo mercenario che avrebbe voluto cancellare i Democratici Cristiani Dorotei dalla scena politica, che li fece arrestare, infangandoli, mettendoli alla berlina e annientatandoli politicamente.
Colui che ha causato la “bava” alla bocca del Segretario Nazionale Onorevole Forlani, colui che ha contribuito al dolore dell'onesto soldato Citarristi, colui che ha dato dignità ai veri Generali dell'esercito democristiano Scalfaro e De Mita.
Mai prenderei un caffè con questa figura nè con i suoi amici, quelli riconoscibili e quelli occulti.
Con Di Pietro potrei,se fosse consentito, confrontarmi solo a duello; ma con arbitri imparziali.

Amico Casini,
sarebbe imbarazzante che qualche simpatizzante del PD incontrandomi per strada, ad una cena, in una pizzeria possa accennare ad un possibile “passo politico” da farsi insieme.
Spero non succeda e qualora accadesse, mi auguro che nessuno ascolti perché mi vergognerei!
Alcuni di questi provengono da un passato diverso, hanno fatto un cammino diverso, abbiamo avuto da sempre un differente sentire: alcuni sono comunisti e tali rimarranno, come io sono Democristiano Doroteo e tale rimarrò.
Non posso cambiare la carta d'identità della mia coscienza o mutarne la residenza,
Altri ex DC sono oggi gli amici del PD, trasformisti e falsi del passato, pronti a sfregarsi le mani con il sorriso sarcastico, pronti a denigrare ed irridere il nostro credo con un “modus opernadi” di basso profilo: sono i figli di Scalfaro e De Mita degnamente rappresentati da Rosaria Bindi e “Franceschiello”.

Amico Casini,
parafrasando Scalfaro nel discorso del 3 novembre 1993, seppur con enorme sacrificio, faccio mio lo stentoreo proclama d'indignazione: “io non ci stò!”
Credo e auspico che molti amici soldati avranno gli attributi congelati e non marceranno verso un progetto che pochi conoscono, nessuno condivide perché è incomprensibile sia per la ragioni anzidette, sia per la nostra recente storia politica.
Altri, un'esigua minoranza di “lecchini” che Le fanno professione di fede, solo per ricevere o mantenere le poltrone, avranno gli attributi caldi ma infilzeranno Lei ed il Partito sul fiume Don.
In positivo, in qualità di umile “soldato”, Le propongo di restituire il Partito al dibattito, agli iscritti, ai simpatizzanti affinchè le decisioni non vengano imposte, come si suol dire da ....Roma, ma vengano discusse e deliberate dal territorio.
Questa innovazione potrebbe essere salutare anche per non esporre alla “berlina” quelli che ci hanno messo la faccia e le proprie risorse alleandosi nelle ultime elezioni, naturalmente, con il centrodestra.


Amico Casini,
tolga la scritta “Casini” dal simbolo.
Quelli che hanno il mio pensiero non sono abituati al Partito “ad personam” come succede nel caso del Cavaliere o del “losco Figuro di Montenero di Bisaccia”.
Facciamo conoscere il pensiero politico dell'UDC, le proposte dell'UDC.
Piantiamola con la “condivisone dei programmi prima”, nessuno ci crede più, tutti sanno che è solo ed esclusivamente per le “poltrone”e Lei lo sa bene: è una politica che gli italiani non gradiscono affatto, anzi la detestano!
Noi abbiamo sempre avuto la cultura di considerare “l'uomo sempre al centro delle questioni”, e Lei vuole condividere un programma con chi da sempre professa una cultura opposta.
In questo momento di repulsione dalla politica, proviamo a “smuovere” le coscienze della gente,
proponiamoci al panorama degli elettori attraverso incontri, dibattiti,seminari, corsi di preparazione organizzati dai giovani del Partito ed indirizzati ai loro coetanei. Dobbiamo dare un futuro alle nuove generazioni così come ci è stato dato dai nostri genitori naturali e politici.
Potremo essere attrattivi senza svendere il nostro “credo” ma promovendolo per ottenere un ritorno significativo.
La Lega Nord ha consensi di cattolici e comunisti, perché è tra la gente e con la gente e gli impegni che assume con gli elettori li mantiene con determinazione e li concretizza e la base partecipa.anche alla scelta dei candidati. Noi questo antico metodo democratico, l'ho abbiamo perduto e anche Lei impone i nomi, non lo nasconda!

Amico Casini,
sicuramente l'UDC anche da questa “scellerata strategia” manterrà la percentuale di consensi, forse li potrebbe anche incrementare di poco, ma sappia, e sono sicuro che Lei già lo sa, avrà nuovi elettori che sceglieranno la casacca UDC ma avranno il DNA di coloro che oggi sono con il PD e prima o poi si approprieranno anche del Partito.
I Suoi fedeli e coerenti elettori che per 16 anni hanno militato nello schieramento di centro destra torneranno “nel limbo” ma saranno sicuramente fieri ed orgogliosi, come il sottoscritto, di non aver cambiato gli “amici” di viaggio!!!

Amico Casini,
da ultimo, vorrei non dimenticasse che con Tangentopoli ci avevano spazzati via, eravamo morti, annullati,svergognati e non avevamo un becco di un quattrino.
Il Cavaliere ci ha messo in mano la bandiera del CCD restituendoci dignità e la rappresentanza ai moderati.
Si ricorda quanti eravamo a Piazza San Giovanni ? E con quali emozioni siamo andati a Piazza San Givanni?
Senza quel momento avremmo aggiunto al tricolore falce, martello e la “faccia” di Scalfaro.
So bene che questa mia lettera aperta probabilmente non la leggerà mai, comunque auspico che qualche Suo “adepto” La possa informare, speriamo in maniera corretta.

Cordiali saluti,

Ottavio Paoletti.
 

– Confermate le origini leggendarie del nome Sefro, che la tradizione storica locale, fa risalire alla tradizione dell'estrazione del ferro, all'epoca dei Fenici. Nei giorni scorsi, durante un'uscita speleologica a Monte Primo di Sefro, sono stati trovati entro una grotta rinvenimenti di importanza archeologica, non noti in fonti bibliografiche e nella tradizione orale locale. Si tratta di una cavità per l'estrazione del ferro, di cui sono visibili in più punti le vene naturali, ribattezzata dagli scopritori la "grotta della miniera", di cui si era persa ogni memoria e traccia. Un anno fa, Giulio Cotechini, speleologo dell'Alvap di Pioraco (gruppo speleologico Alta valle del Potenza), stava compiendo un sopralluogo nella zona di monte Primo, insieme al geologo Sandro Galdenzi, per un volume sulle grotte nel territorio di Sefro, curato insieme a Eugenio Pistolesi. Tra la vegetazione, ha scoperto una fenditura nella roccia, con l'aria che si comportava in modo anomalo. Proprio seguendo il percorso dell'aria all'interno della montagna, dopo un anno di duro lavoro, si è avuta la certezza che quella cavità nella roccia, nascondeva un'antichissima miniera in ferro. All'interno sono stati trovati cuniculi che portano tracce evidenti di piccone, muri costruiti a secco con pietre calcaree ad incastro, tra le fessure della montagna. Sono state trovate anche due lanterne di terracotta in frammenti, ed in più punti le pareti sono annerite dal fumo, consumate dal passaggio dei minatori. Per segnalare l'importante ritrovamento, comunicato a Mario Pierozzi sindaco di Sefro, è stata inviata una lettera alla Soprintendenza per i beni storici ed artistici delle Marche, sollecitando un intervento che permetta di datare il sito. La scoperta, è frutto della collaborazione di molte persone e Cotechini ci tiene a ricordarli tutti a partire da Isaac un ragazzo afghano ospite della comunità per minori di Pioraco, ai "colleghi" dell'Alvap Daniele Tempestini, Roberto Correnti, Federica Cotechini, tre amici del gruppo speleologico Piceno di Ascoli Rosario Selvaggio, Claudio Campanelli e Salvatore Mari, Roberta Temperilli, Matteo Santini, Marcello Faggioni, Maurizio Svampa, Mara Loreti (ricercatrice), Marta Castellucci (archeologa). L'Alvap, gruppo speleologico Alta Valle del Potenza è presieduto da Piergiorgio Falcioni e fondato negli anni 70, affiliato al Cai di Camerino ed alla Federazione Speleologica Marchigiana, è attivo sul fronte del censimento del patrimonio ipogeo locale e svolge anche attività di spelosub, collaborando con gli altri gruppi speleologici della regione.

GENTILE SIGNOR CAMBRIANI,
ti confesso che mi sono preso qualche giorno di tempo per rispondere al tuo articolo pubblicato nel sito di Radio C1, nel quale ci sono alcuni “accadimenti periodici” nei confronti della mia persona, evidentemente riferibili ad un mio scritto pubblicato nell'Appennino Camerte del 26.12.2009, ma che non hanno alcun legame logico con esso, tale mancanza forse è dovuta ad una lettura frettolosa dell'articolo citato ovvero nel non essere stato in grado di recepirne il gravame.
Perché questo ritardo? Sinceramente per qualche dubbio. Onestamente ammetto che rileggendo con calma e con spirito valutativo le tue “considerazioni-risposte”, dapprima mi sono convinto che questo articolo fosse stato posto in essere per ingraziarti e referenziarti ancor di più, con assoluto servilismo, presso ”i tuoi referenti”, personaggi questi che a vario titolo risultano coinvolti nella delicata questione ”Accordo di programma” che tante preoccupazioni sta portando nella realtà quotidiana dei Cittadini e di tutto il territorio. Successivamente, analizzando con serenità la questione, ho dedotto che lo scritto è esclusivamente “farina del tuo sacco” in quanto, in questo “strampalato” ( per non dire peggio) articolo, hai posto in essere atti di bassa e superata teatralità, non consoni alla gravità dell'argomento trattato, pertanto la superficialità che hai adottato nei confronti dei problemi seri posti sul tavolo, credo che non sia piaciuta per nulla e per di più non piace per nulla anche ai fautori dell'accordo. Con il tuo scritto hai dimostrato di aver perso “la bussola”, ottenendo chiaramente così un effetto contrario, ed hai dimostrato inequivocabilmente segni di debolezza e non di forza verso coloro che sentendosi “precursori dei giusti tempi” vogliono a tutti costi sembrare “persone serie e preparate” al di sopra delle parti, ma in realtà negli accadimenti fanno “fatica a sembrare tali”. Non è più tempo di ripetere formali giaculatorie e buoni propositi in un senso e poi consentire e perfino adoperarsi contro la Città ed il suo territorio, e pertanto di queste tue chiacchiere (così tu le chiami) sono io che non ne ho assoluto bisogno e con me credo tanti altri.
Questo preambolo era assolutamente necessario per il livore e la cattiveria (fine a se stessa) che hai inserito nell'articolo.
Ora Egregio Signor Cambriani,
rispondo alle 18 “deliranti” righe che mi riguardano e che, meno male, hai avuto la gentilezza di farle precedere dal mio nome e cognome, cosa questa che mi consente di risponderti con assoluta adeguatezza. A questo punto mettiti “le cinture di sicurezza”, rilassati e prendi atto di quanto sotto:
- Le allocazioni prepositive di inizio periodo e cioè : “al collega di sport” e “all'amico Nando” sono adoperate in modo inappropriato e non corrispondono al vero in quanto “collega di sport”, assolutamente no, perchè il sottoscritto ha sempre concepito la Società Sportiva, dove ha operato, una struttura con scarso apparato e con marcate caratteristiche d'opinione, dove pertanto il Dirigente è stato visto sempre come una figura aggregante, un individuo concreto dal quale aveva inizio la volontà collettiva che poi si trasformava in azione per il bene comune, senza tornaconti personali; certamente questi valori non sono assolutamente riscontrabili in te, che per di più della “figura del Dirigente” ne hai sempre fatto una sinergica attività e fors'anche una vera professione, molto lontano dal mondo del volontariato. Per quanto concerne “all'amico Nando” questa è veramente una vera e propria “inesattezza”, in quanto tu sai bene che Io e Te non abbiamo mai condiviso alcunché sia di sportivo che di personale, non ci siamo mai frequentati e pertanto che amico tuo sono?
Per onestà intellettuale, ti dico, e questo credo che lo hai sempre recepito “a pelle” che forse ci siamo solo “sopportati a vicenda” e cercato “solamente” di far convivere le attività sportive a noi riferibili, cosa questa purtroppo non facile con te, in quanto hai sempre avuto l'atteggiamento del “Prepotente Padrone” dello sport a Camerino. Ad onor del vero io debbo ringraziare il già Presidente del C.U.S. Camerino “Dott. Giuseppe La ricini” che con la sua signorilità, competenza ed amore disinteressato verso lo sport, ha permesso di far “vivere e sopravvivere” il calcio a Camerino, frenando non di rado il tuo istinto “Prepotenziale e Padronale”, che tanto nocumento ha creato a chi ha cercato di fare attività sportiva “sfortunatamente” accanto a te.
Imbarazzanti per te, e sospettose per me le tue affermazioni: “penso che saranno 13 o 14 anni che non entri dentro l'Università……. E sono altri che adesso te la raccontano…….. e per di più ti ricordo criticare il Rettore Giannella per la gestione degli impianti sportivi……..”.
Mi hai fatto fare un grande sforzo di memoria per ricordare l'oggetto della riunione ed il perché della relativa critica, ed adesso rinfresco la tua Egregio Signore, nel far subito presente che è nel mio DNA dare sempre per primo il rispetto a tutti, ma poi dopo inderogabilmente lo pretendo da chiunque , e questo è noto a tutti quelli che mi conoscono, infatti io sono abituato a dire quello che penso e a fare quello che dico.
La riunione fu fatta a seguito del diniego di utilizzo (seppure in convenzione) DELLO Stadio L.Luzi per una partita amichevole con l'Ascoli Calcio, tutto ciò perché secondo la tua interpretazione lo Stadio veniva messo a disposizione solo per gare ufficiali, anche se questa partita rappresentava una bella occasione di svago per tutti e portava una bella immagine a tutta la Città, ma la tua “proverbiale tigna” spudoratamente fece saltare tutto; questo fatto creò notevole disappunto tra gli sportivi, a tal punto che qualche giorno dopo uno sportivo ti apostrofò così “Se non ci fai giocare le partite di calcio, in quel campo piantaci l'insalata,……..insalataro”.
Dopo quel giorno, per dispetto, ci hai reso problematico l'uso della convenzione esistente e fummo costretti a chiedere un incontro con il Rettore, in quella riunione si risolsero parecchie situazioni anomali, in quanto furono esposte in quantità industriale le tue angherie, forse fu una coincidenza, ma dopo poco tempo arrivò una comunicazione che ci avvisava che era stato istituita una figura munita di delega per sovrintendere il tutto, si trattò di una specie di commissariamento, ecco perché te la ricordi così bene dopo tanti anni…… vedo che ancora sei scottato.
Menti spudoratamente, sapendo di mentire, quando affermi che “adesso l'Università te la raccontano gli altri” perchè tu sai che io lavoro in ambito scolastico, anche se con una “umile”qualifica di Assistente Tecnico di laboratorio di chimica e fisica presso le sedi liceali e questo mio lavoro, tramite l'orientamento scolastico, conferenze, incontri di didattica mi portano costantemente a contatto con il mondo universitario; ecco perché non sono informato di riflesso come tu, ancora una volta, erroneamente affermi.
Per quanto concerne la seconda parte del “delirio” e cioè:
tutti gli italiani sono allenatori di calcio;
tutti i camerinesi sono manager dell'Università;
se però ognuno facesse bene il loro lavoro………Camerino..:
grande dirigente di calcio anche nazionale e a Tolentino;
che deve portare grandi eventi a Camerino;
faccio l'auspicio che chi lavora negli Istituti Superiori………; Non ho nessunissima difficoltà a ribadire per quanto sopra………. E PERTANTO RECEPISCI, PER QUANTO PUOI, QUANTO SOTTOESPOSTO:

Gli Allenatori bravi purtroppo non esistono, esistono solo quelli che fanno meno danni;
Se sei convinto che tutti i Camerinesi sono Manager della Unicam, questa è una tua fissa e te la puoi gestire come vuoi, ma se per caso per una volta avessi ragione perché non valuti quanto sotto, in merito allo spazio che si lascia a loro, allorquando qualche manager, lautamente stipendiato pur non bisognoso di stipendio intero, decide di avvalersi del part-time, concesso benevolmente dai soliti Onnipotenti che privilegiano più aspettative personali che non bisogni collettivi o funzionalità amministrativa.
che io sia uno sportivo stimato a livello nazionale e persona onesta e per bene, non lo dico io, lo dice il mio percorso di vita sportivo; che sia un grosso competente ed esperto nel ramo sportivo, lo testimonia il fatto che abbia ricevuto elogi pubblici e relative massime benemerenze sia locali che nazionali;
risponde al vero, e me ne vanto di essere stato dirigente del Tolentino, dove peraltro ho ricoperto per svariati anni anche la carica di Vice Presidente:
è verissimo che io abbia agevolato e contribuito a portare grandi eventi sportivi, sia a Tolentino (finale scudetto Serie D) e a Macerata la manifestazione “TOP 11” con due nazionali Azzurre, tutto questo è stato possibile perché in questi Centri ho trovato persone molto disponibili, in poche parole molto, ma molto diverse da te. Ad onor del vero, Egregio Signore, avevo voglia di far qualcosa a Camerino, ma l'ultima diatriba (molto antipatica) che ho seguito attraverso la stampa locale (Appennino Camerte), qualche tempo fa, sull'utilizzo degli impianti Sportivi siti in località le CALVIE tra il Signor Bottacchiari Giorgio (operatore turistico a CAMERINO) e l'attuale PRESIDENTE DEL CUS mi ha fatto veramente desistere e mi riferisco alla venuta in ritiro per una settimana, durante lo scorso Campionato, della squadra del PERUGIA CALCIO, ALLA QUALE è STATO NEGATO L'UTILIZZO DEL FAMIGERATO Stadio L. Luzi, premesso che era stato il sottoscritto ad indirizzare questa Società a Camerino, e la stessa ha dovuto allenarsi nei centri vicini e credo che non ritornerà mai più; però “mai dire mai”, perchè qualcuno ricoprendo ormai importanti incarichi potrà trovare argomenti consoni per ricondurre “qualcuno sulla retta via”. Chi vivrà vedrà!!!.
Per quanto riguarda l'auspicio di chi opera negli Istituti Superiori, ti confesso che passare da “menefreghista” su questioni di numeri di utenza scolastica, non mi infastidisce per nulla visto da dove arriva “il chiacchiericcio” e da chi si permette in maniera arrogante di fare inviti e dispensare inviti a chicchessia e specialmente a Professori, Presidenti, Avvocati, Notai e Sindaco e per ultimo ad un “peones come me, ultimo tra gli ultimi” e pertanto con educazione formale e dovuta, ti faccio presente :
a) da come hai interpretato il mio scritto (dove io non ho assolutamente esposto considerazioni o giudizi sull'Accordo di programma, ho solamente parlato di imbarazzi procedurali e formali e di relative figuracce pubbliche per scarsa informativa pretesa o scarsamente ricevuta, e facendo altresì presente di non condividere la linea informativa adottata dal Settimanale Appennino Camerte, tutto qui, facilissimo da comprendere) ho serie riserve che ti manca solo un esame e qualche abilitazione, per arrivare alla pari con tutti dei personaggi sopraccitati; convinto tu……..convinti tutti!!!!!!!!!
b) ti avviso formalmente, anche se con un tono sportivo, forse così comprenderai meglio, che giocare una partita del genere con certi competitori non mi appassiona più di tanto, ma se sarò costretto scenderò in campo, anche senza allenamento, l'arbitro però lo porterò io e sarà un Giudice ed il campo neutro sarà un Tribunale.

P.S: Ti vorrei dare anche io qualche consiglio sulla tua attività lavorativa, ma non so chiaramente cosa svolgi, e dato che sei preoccupato per il calo demografico della popolazione studentesca negli Istituti Superiori, ti consiglio di cominciare a darti da fare sin da subito, anche perché dalla fotografia “di spalla” al tuo scritto, è evidente che è già iniziato “l'ultimo percorso ingiallito d'autunno”.

Nando Ferretti
 

L'ultima controreplica di Roberto Cambriani:

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