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Dopo il grande successo di pubblico della serata inaugurale, nella quale il Teatro club Gubinelli di San Severino Marche ha portato in scena l’opera cult di Amedeo Gubinelli “Patre pè procura”, torna questo sabato a Caldarola, nella sala polivalente Annalena Tonelli, Dialettiamoci 2018con la compagnia “ Li Sfiguranti de Montesanto” di Potenza Picena che presenta la commedia “E addè… che je raccondemo?”. La serata finale della rassegna, curata dalla compagnia teatrale Valenti in collaborazione con i 5 comuni di Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Belforte del Chienti, Serrapetrona, si chiuderà sabato 1 dicembre con “Chi sa balà… nun casca mai” di Giampiero Piantadosi, portata in scena dal Teatro del Sorriso di Ancona. Come nelle passate edizioni Dialettiamoci è anche concorso e sarà proprio il pubblico a votare la migliore commedia.

Per il 2019 ritorna, poi, con cinque splendidi appuntamenti, Il Gusto del Teatro, rassegna di teatro brillante con compagnie provenienti da tutt’Italia. E con il solito apericena che è diventato ormai occasione di incontro e di prelibatezza socio-gastronomica.

”Sono due appuntamenti molto importanti per la nostra collettività – le parole del sindaco di Caldarola Luca Giuseppetti - Dialettiamoci consolida la tradizione di collaborazione fra i 5 Comuni, Il Gusto del Teatro si conferma come apprezzata festa delle tipicità e del buonumore”.

Un momento importante di aggregazione e di socialità – fa eco il presidente della compagnia Valenti Fabio Macedoni – a partire dalle compagnie che si esibiranno. L’aspetto saliente resta, però, la calda partecipazione del pubblico che, a Caldarola, è stata sempre eccezionalmente numerosa: ritengo che sia questo il patrimonio più importante delle rassegne”.

Venerdì, 23 Novembre 2018 16:20

Asfalto scivoloso. schianto inevitabile!

Avrebbe potuto avere drammatiche conseguenze l'incidente stradale verificatosi lungo la statale 78 alle porte di Sarnano.

Per cause in corso di accertamento, forse a causa dell'asfalto reso viscido dalle pioggia, una Lancia Musa condotta da una giovane donna è uscita di strada, andando in testa-coda e concludendo la sua corsa sulla scarpata che fiancheggia la sede stradale. Fortunatamente la conducente della vettura ha riportato soltanto un grande spavento, ma nessuna conseguenza. Il traffico sulla statale è rimasto bloccato per alcuni minuti, il tempo necessario per l'arrivo del carro attrezzi che ha provveduto a liberare la sede stradale. 

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La faggeta di Canfaito protagonista di un esposto alla Procura e alla Soprintendenza per la tutela del paesaggio delle Marche. A presentarlo sono state 13 associazioni ambientaliste a seguito di quanto avvenuto alcuni finesettimana fa quando, migliaia di visitatori, attratti dal meraviglioso “foliage” autunnale, hanno letteralmente invaso la Riserva parcheggiando persino all’interno del bosco.

Nell’esposto, le 13 associazioni denunciano una complessiva gestione “fallimentare” da parte della Unione montana del Potenza Esino e Musone, per quanto concerne la regolamentazione dei flussi turistici nella Riserva naturale dei Monti San Vicino e Canfaito che, specie negli ultimi anni, hanno raggiunto dei livelli insostenibili dal punto di vista ambientale, con il parcheggio abusivo e selvaggio delle auto sui prati, il conseguente inquinamento atmosferico e acustico, l’interferenza e il disturbo nei confronti delle specie vegetali e animali presenti, in un territorio dove sono state individuate anche un’Area floristica protetta, una Zona Speciale di Conservazione ed una Zona di Protezione Speciale della rete Natura 2000.

Oltre a denunciare il “Far West” che regna nella Riserva naturale, le associazioni hanno avanzato delle proposte e soluzioni per limitare gli accessi e quindi tutelare meglio l’area protetta, come la chiusura del parcheggio situato all’interno della faggeta di Canfaito, lasciandolo aperto solo nei mesi di luglio e agosto. Le associazioni chiedono che si preveda un numero chiuso di ingressi e si faccia pagare un pedaggio giornaliero per coprire le spese di gestione e di controllo della faggeta.

Nel prossimo numero de L’Appennino Camerte approfondiremo l’argomento. 

g.g.

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. San Severino terrà le bandiere a mezz’asta nella giornata di domenica. A deciderlo è stata il consigliere comunale con delega alle Pari Opportunità, Michela Pezzanesi, che la scorsa settimana ha firmato la Carta europea per l’uguaglianza delle donne e degli uomini nella vita locale e regionale. Così l’Amministrazione settempedana si è impegnata a dare attuazione ad un principio fondamentale del diritto comunitario e della nostra Costituzione: quello dell’uguaglianza tra donne e uomini. La Carta, infatti, mira a far mettere in campo tutte quelle azioni che garantiscano il godimento del diritto di  pari opportunità fra donne e uomini a tutti i livelli: politico, economico, sociale e culturale. 

Nonostante l’impegno profuso nel promuovere il rispetto della dignità della persona e il principio di pari opportunità, però, troppo spesso ci si rende conto che non si riesce a fare abbastanza per combattere e prevenire fenomeni di inaudita violenza di genere. Nei primi sei mesi del 2018 sono uccise solo in Italia 44 donne, il 30% in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Tristi fatti hanno interessato anche la nostra provincia di recente. Il tema è, dunque, quanto mai importante e delicato. Per questo anche il Comune di San Severino ha deciso di dare un segnale di solidarietà con l’esposizione delle bandiere a mezz'asta in segno di lutto per la giornata di domenica.

Grande festa per i 150 anni di attività della storica azienda Varnelli. Dopo gli 'open day' iniziati lo scorso settembre, la ricorrenza è stata sottolineata nell’incontro che si è tenuto ieri nella sede produttiva di Muccia. Tra le numerose personalità civili militari, rappresentanti accademici, delle associazioni dell’industria e del commercio che hanno voluto essere presenti all’evento celebrativo, anche il presidente della Regione Marche Ceriscioli, il prefetto di Macerata Jolanda Rolli, il questore Pignataro, il Commissario Straordinario Farabollini, l’Arcivescovo Francesco Massara e diversi sindaci. Una ricorrenza di tutto rispetto per un’azienda che affonda le sue radici nel territorio e che ha sempre mantenuto uno stretto legame con le comunità. Oltre ad essere la più antica delle Marche, la distilleria Varnelli per il 2018,  è una delle sole 16 aziende al mondo che possa aver raggiunto il ragguardevole secolo e mezzo di vita, senza aver mai cambiato la governance familiare. Un record e una forza che, al di là degli aspetti commerciali ed economici e di quelli numerici di fatturato, testimoniano il suo essere icona di uno spirito di forti relazioni e di una riconosciuta sapienza antica, sul quale si è potuto costruire il valore di cinque generazioni, rinnovatesi di giorno in giorno.

Varnelli teca prodotti

 Con al timone quattro donne, la madre Elda presidente, le figlie Orietta, amministratrice delegata, Gigliola Simonetta che segue il commerciale e marketing Italia e, Donatella, all’area di produzione, la storia dell’azienda Varnelli è stata scritta dai tre grandi uomini di famiglia, il bisnonno Girolamo, il nonno Antonio e il marito e padre Girolamo, precocemente scomparso nel 1975. Memoria storica, impegno, sfide superate e da affrontare, si sono susseguite nei diversi interventi che hanno auspicato nuove direttrici di prospettiva, tese alla ripartenza di un entroterra in sofferenza. I 150 anni hanno rischiato di non essere sottolineati, perché il tempo è stato di sfide crescenti per la comunità-ha evidenziato Orietta Varnelli - Essere parti della comunità significa condividere ogni momento: questi due anni sono stati due anni in salita che abbiamo condiviso in ogni passaggio. Nel 2016 ci stavamo organizzando per celebrare 150 anni: all’improvviso, le priorità sono cambiate. Nell’essere parti di una lunga storia e tradizione sono racchiusi tanti privilegi e soprattutto tante responsabilità e le responsabilità vanno espresse in ogni modo, non ultimo anche mettendo in campo tante energie che magari, in certi momenti non ci sarebbero ma che debbono essere tirate fuori proprio nell’interesse comune. Siamo state educate e cresciute nella convinzione che l’impresa non sia solo dei titolari, né solo dei titolari più il team, ma sia di fatto un’organizzazione complessa in cui interagiscono uomini e donne i cui destini a volte sono legati all’impresa; questo è ancor più vero in un territorio come il nostro in cui abbiamo il privilegio di essere considerati un’azienda di riferimento, operando a stretto contatto con tante amministrazioni e piccoli comuni straordinari. Iun territorio dell’entroterra come il nostro,  troppo spesso, si è pensato potessero esserci meno potenzialità; noi invece lo abbiamo sempre sentito come un privilegio, perché così siamo state educate a pensare e a sentire. Ci siamo dette che sottolineare i 150 anni, è un dovere per chi ci ha preceduto, è un dovere per il presente di sfida che ha bisogno di colpi di reni e, un dovere per il futuro della nostra famiglia e di tutto il territorio

Varnelli omaggio Baroni

Sede produttiva dell’azienda a Muccia, sede legale a Pievebovigliana, i cui sindaci  Mario Baroni e Massimo Citracca hanno voluto esprimere tutto l’orgoglio per il valore impresso dalla presenza dell’impresa nel territorio, sottolineando con un omaggio la ricorrenza del centocinquantesimo e, auspicando una sempre fertile e proficua sinergia. Pievebovigliana, e Muccia, appartengono al circuito delle città dei liquori, quali paesi d’Italia che vantano liquori storici.

Varnelli omaggio Citracca

 Ha colto nel segno di positività dell’azienda, un grande aiuto per lenire le ferite delle comunità, l’arcivescovo Francesco Massara: “ Dobbiamo essere orgogliosi che quest’azienda sia rimasta sul territorio, che stia andando avanti e che abbia impostato un lavoro di comunità e di famiglia.

Varnelli vescovo

Entrando qui mi sono sentito a casa mia- ha detto l'arcivescovo-. Ho avuto la sensazione di essere in una famiglia e, trovo che le ferite che ci sono state, se si lavora insieme, possono essere sanate. Inutile che ricostruiamo le tante chiese, se poi non aiutiamo le attività produttive. La ricostruzione deve andare di pari passo col sostegno a tutte le attività produttive, altrimenti, costruiremo solo dei bei monumenti e la gente se ne andrà. Essere qui e celebrare la positività e i segni belli che abbiamo in questo bellissimo territorio, mi spinge a dire che il lavoro va fatto insieme. Se noi come chiesa aiutiamo a ricostruire le coscienze e le comunità ad andare avanti, se le istituzioni ci mettono del proprio, approntando soluzioni concrete e veloci alla nostra gente, se le aziende danno un segno di dignità al lavoro  senza il quale le famiglie non possono andare avanti, sono convinto che riusciremo a dare delle belle risposte al mondo. Quando andrò in giro, potrò dire con orgoglio di essere il vescovo della Varnelli, come potrò dire con orgoglio di essere il vescovo di tante aziende che, con i loro sacrifici, stanno portando avanti questo territorio”.

Carla Campetella

Varnelli primo piano pubblico

Varnelli TEAM

Nuove criticità riscontrate nelle pavimentazioni delle SAE del CNS di Muccia.  Continuano i controlli della Protezione Civile nell'area Pian di Giove e, a quanto sembra, saranno purtroppo diverse le famiglie che dovranno trascorrere un soggiorno di qualche giorno in albergo, fintanto che verranno risistemati i pannelli. Le problematiche sono tutte riferite al pannello centrale di truciolato sottostante la pavimentazione in pvc delle costruzioni realizzate dal consorzio CNS, il cui progettista ha dichiarato essere dipese dall'inadeguato stoccaggio dei materiali che, esposti alle intemperie, si sono imbevuti d'acqua, determinando deterioramento soprattutto alla parte centrale legnosa della pavimentazione ma non alla superfice in pvc che, diversamente dal truciolato, si asciuga velocemente.

nella foto sotto, lo strato di truciolare deteriorato

sae Marce foto

 

In certi casi gli abitanti hanno potuto constatare da soli l'esistenza del problema, notando anomale fioriture di muffe e provvedendo a segnalare il problema. Sono già diverse le famiglie che, con inevitabile disagio, hanno dovuto accatastare le loro cose, fare le valigie e preparasi a lasciare l'abitazione, per permettere alla ditta la sostituzione della pavimentazione.

Ora i controlli stanno interessando tutta l'area e, purtroppo, dalle verifiche eseguite anche dove non si sono avuti particolari avvisaglie  di muffe o rigonfiamenti nella pavimentazione, si è potuta notare che gli ambienti sono umidi o che comunque esista un'identica problematica. E' accaduto anche all'interno della SAE assegnata alla camerte Erika Cervelli. Da poco mamma per la terza volta, l'assessore alle attività commerciali del comune di Camerino, con il marito e i suoi tre figli vive in una delle soluzioni abitative d'emergenza dell'area Pian di Giove di Muccia. " Proprio ieri c'è stato un sopralluogo e anche nella nostra casetta sono emerse delle criticità riferite alla pavimentazione e all'umidità- riferisce l'assessore- Mi viene da dire che siamo sfollati per la seconda volta; ritorniamo in una condizione che, per chi ha vissuto il terremoto è davvero brutta. Dover riuscire, trascorsi soli undici mesi da quando avevamo ottenuto di rientrare sotto un tetto ritrovando un po' di tranquillità- afferma Erika Cervelli- è davvero atroce e tanto più lo è per me che sono mamma di tre bambini piccoli di cui una neonata, e, il pensiero va alle loro condizioni di salute, al fatto che l'ambiente sia umido e malsano. Dopio il controllo un ingegnere della Protezione civile regionale mi ha detto che si sistemerà tutto in breve tempo e che il problema è riferito solo alla parte centrale della pavimentazione che si mette a posto in pochi giorni. Da parte mia- continua - ho continuato a chiedere se era sicuro di quello che mi stava rappresentando perchè ho il timore che la situazione non si risolva, con il rischio di ritrovarci tra un anno nella stessa identica situazione. Mi hanno rassicurato ancora ma in verità io continuo ad avere dei dubbi. Non è possibile che un pavimento fatto da nuovo si rovini in questa maniera dopo soli 11 mesi; credo che vivere nell'umidità non sia salutare nè per me, nè per i miei figli, oltretutto io personalmente ogni tre giorni, da circa un anno, ho inspiegabili abbassamenti di voce. Inutile che mi si venga a dire che il pavimento si rifarà. Il problema non è il pavimento ma il fare le cose, doverci mrimettere le mani e dover rispendere dei soldi pubblici per farlo. Ed io che ho un'abitazione che non sta in zona rossa, che è fuori dalla perimetrazione, quanto dovrò ancora aspettare per ricostruire? Non sarebbe stato meglio sistemare quella casa, mettere le mani in quella situazione già esistente, invece di sperperare denari in questa maniera?".  

C.C.

Venerdì, 23 Novembre 2018 11:45

Presentazione Libro "Coi piedi per terra"

Domani alle ore 18:00, presso il Loggiato di Via Roma di Sarnano, Guido Castelli - sindaco di Ascoli Piceno e presidente della Fondazione Anci IFEL - presenterà il suo ultimo libro "Coi piedi per terra."

"Sarà una interessante occasione - come dice nel libro Castelli - per chi non vuole fermarsi alla politica dei like o dei vaffa e preferisce ripartire dai territori, dalle comunità, dalle famiglie, dalle autonomie e dalla sussidiarietà".

Locandina Castelli definitiva

Insieme per raccogliere 16mln di pasti in un solo giorno, quest’anno anche facendo la spesa online. 

Alimenti per l’infanzia – tonno in scatola – riso – olio – legumi – sughi e pelati – biscotti

per aiutare

8.042 strutture caritative che accolgono 1.580.000 poveri in Italia

Sabato 24 novembre si terrà in tutta Italia la ventiduesima edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare (GNCA), promossa dalla Fondazione Banco Alimentare. In oltre 13.000 supermercati, 145.000 volontari inviteranno a donare alimenti a lunga conservazione, che nei mesi successivi verranno distribuiti a 8.042 strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, ecc.) che aiutano più di 1.580.000 persone bisognose in Italia, di cui quasi 140.000 bambini.

NELLE MARCHE

381 strutture caritative che accolgono più di 42.000 poveri in Regione

Più di 5.000 volontari in 450supermercati nella regione Marche e circa100 nella provincia di Macerata inviteranno a donare alimenti a lunga conservazione che verranno distribuiti a 381 strutture caritative operanti nel nostro territorio regionale (mense per i poveri, comunità per minori,centri di accoglienza, banchi di solidarietà, ecc.) che aiutano più di 42.000 persone bisognose.

Le donazioni di alimenti ricevute in quel giorno andranno a integrare quanto il Banco Alimentare recupera grazie alla sua attività quotidiana, combattendo lo spreco di cibo, più di 2.000 tonnellate già distribuite quest’anno dai magazzini di Pesaro e di San Benedetto (oltre 80.000 in tutta Italia).

Nella provincia di Macerata i prodotti provenienti da tutti i supermercati aderenti verranno raccolti provvisoriamente presso il Magazzino della Ditta di autotrasporti Ciccioli Helvia Recina di Corridonia e poi, nella stessa serata del 24 novembre, verranno trasportati, con 3 TIR messi a disposizione dalla Lube di Treia, al magazzino del Banco Alimentare di San Benedetto.

“Quest’anno ci siamo dati l’obiettivo sfidante di raccogliere 16 milioni di pasti in un solo giorno - dichiara Andrea Giussani, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus -visto che nel 2017 si è toccato il numero più alto dal 2005 di individui in povertà assoluta, oltre 5 milioni secondo Istat. Chiediamo ad ognuno di fare la propria parte, donando gli alimenti richiesti, che ci consentono di offrire un paniere equilibrato ai tanti beneficiari che una spesa non se la possono permettere”.

Possiamo così abbracciare e sollevare la situazione del povero facendo nostro l’invito di Papa Francesco alla seconda giornata mondiale dei poveri: “Che cosa esprime il grido del povero se non la sua sofferenza e solitudine, la sua delusione e speranza? La risposta è una partecipazione piena d’amore alla condizione del povero. Probabilmente, è come una goccia d’acqua nel deserto della povertà; e tuttavia può essere un segno di condivisione per quanti sono nel bisogno, per sentire la presenza attiva di un fratello o di una sorella. Non è un atto di delega ciò di cui i poveri hanno bisogno, ma il coinvolgimento personale di quanti ascoltano il loro grido. Il grido del povero è anche un grido di speranza con cui manifesta la certezza di essere liberato”

La novità è che per intercettare e coinvolgere il maggior numero di persone sarà possibile aderire alla Colletta Alimentare© anche facendo la spesa online sulle piattaforme di alcune grandi catene di distribuzione. “La Colletta Alimentare è innanzitutto un incontro, in cui ognuno diventa protagonista e sperimenta la gioia della condivisione - continua Giussani.

Per sostenere i costi di trasporto e stoccaggio degli alimenti donati il giorno della Colletta Alimentare dall’ 11 novembre al 3 dicembre sarà attivo l’sms solidale al numero 45582 (Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Iliad, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 euro per le chiamate da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile, e di 5 e 10 euro da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb, Vodafone e Tiscali).

La Colletta Alimentare è il gesto con il quale la Fondazione Banco Alimentare aderisce alla Giornata Mondiale dei Poveri 2018, indetta da Papa Francesco. Questo evento, che gode dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, è reso possibile grazie alla collaborazione dell’Esercito Italiano e alla partecipazione di decine di migliaia di volontari aderenti all’Associazione Nazionale Alpini, alla Società San Vincenzo De Paoli, alla Compagnia delle Opere Sociali, a centinaia di altre associazioni e da quest’anno all’Associazione Nazionale Bersaglieri.

Main sponsor: UnipolSai Assicurazioni, Eni , Intesa Sanpaolo - Partner logistico: Poste Italiane, Galbani.

 

Per informazioni

Paolo Cesanelli:           Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ivan Capeci:                 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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“Erano piante pericolose”. Pronta la nota del Comune in merito all’abbattimento di diverse piante a Tolentino, come quelle di viale Vittorio Veneto che erano finite nel mirino di cittadini e del consigliere regionale Sandro Bisonni.

“In questi giorni – si legge nella nota del Comune -  il servizio manutenzioni del Comune di Tolentino ha provveduto ad abbattere alcuni alberi che mettevano in pericolo la pubblica incolumità.

Alcune situazioni di potenziale pericolo, come quelle in viale Vittorio veneto sono state segnalate anche da alcuni residenti preoccupati per lo stato di alcuni alberi. 
Si ricorda che l'abbattimento di questi alberi rientra nelle normali attività di monitoraggio del patrimonio arboreo comunale, intensificata anche in considerazione dei recenti eventi catastrofici causati dalle condizioni climatiche eccezionali che stanno interessando diverse zone d’Italia”:

Ad essere abbattuti: “due pini d'aleppo in Via Tagliamento, uno secco in piedi e l'altro con il tronco fortemente danneggiato e inclinato e con le zolle di radicazione sollevate su di un lato – spiega l’amministrazione - , una quercia fortemente inclinata sulla strada comunale denominata Corta della Bura, un pino domestico secco in piedi all'interno del Parco Isola D'Istria, un tiglio irrimediabilmente danneggiato in Piazza Cavour. A queste si aggiungono un pino d'aleppo fortemente inclinato all'interno dei giardini “John Lennon” con pericolo di caduta sul sottostante parco giochi e aree pubbliche circostanti, un pino d'aleppo fortemente inclinato e con le zolle di radicazione sollevate su di un lato situato all'interno dell'area ove è situata la tensostruttura del Centro Sportivo Italiano in viale Vittorio Veneto, con pericolo di caduta sulla tensostruttura stessa utilizzata per attività sportive, un pino domestico secco in piedi all'interno dei giardini di viale Giovanni XXIII e prospiciente via Ramundo, due pini d'aleppo fortemente inclinati ed un cipresso secco in piedi all'interno del parco del Villaggio Scolastico Don Bosco ove sono situati degli impianti sportivi con pericolo di caduta sulle aree e impianti fruiti e utilizzati dagli scolari”.

Per iniziare il cantiere della nuova palestra alla scuola Lucatelli, poi, “Da lunedì 26 novembregiorno di inizio dei lavori, verranno abbattute ulteriori piante, sempre non protette che occupano l’area di cantiere”.

GS

Dopo l’abbattimento degli alberi in viale Matteotti, ora a finire nel mirino dei cittadini, come segnalato dal consigliere regionale Sandro Bisonni, sono quelli di viale Vittorio Veneto.

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“Il terremoto a Tolentino ha fatto tre vittime – scrive il consigliere in un post - , o meglio il post terremoto. Sono stati abbattuti tre alberi decennali vittime dell'ecomostro realizzato dall'amministrazione comunale per far "rinascere" il quartiere di viale Vittorio Veneto. 

Come segnale di rinascita non c'è male. Erano tre alberi sanissimi prima della costruzione dell'ecomostro – critica duramente Bisonni - , due di quelli, subito dopo i lavori e probabilmente a causa degli scavi, avevano iniziato a mostrare qualche problema ma nulla, a mio avviso, che il tempo non potesse curare; il terzo era sanissimo e con radici robustissime. Sono deceduti nel silenzio dell'opinione pubblica tolentinate sull'altare della rinascita (quale?) post sisma. I residenti della zona esprimono un sentito ringraziamento al sindaco, all'amministrazione e a chiunque abbia avallato tale decisione”. 

Quello che Bisonni chiama “ecomostro” è la palestra in viale Vittorio Veneto finanziata dalla società Inter con 200 mila euro, realizzata in legno e il telone.

L'opera rientra tra le iniziative di solidarietà che sono state indirizzate ai Comuni colpiti dal sisma del 2016. Infatti, a seguito degli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016 ci sono state molteplici iniziative di solidarietà a favore delle popolazioni duramente colpite dal terremoto. Tra esse la campagna di solidarietà denominata “Un gol per ripartire” – progetto realizzato dalla compartecipazione della Football Club Internazionale Milano, di Suning Sports (azionista di maggioranza dell’Inter F.C.) e del Centro Sportivo Italiano – ha avuto come obiettivo non solo la gestione di una serie di iniziative itineranti nei territori colpiti dal terremoto, ma anche quella di contribuire in modo forte alla rinascita sociale e sportiva del territorio tolentinate.

La struttura è stata collocata sul vecchio campo da calcio in viale Vittorio Veneto, il quartiere cittadino più danneggiato dal terremoto, servirà a sostenere le attività sportive scolastiche e anche delle tante associazioni sportive del territorio comunale.

GS

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