Mattarella inaugura l'anno accademico di Unicam. "La vicinanza rimarrà forte"

Lunedì, 30 Gennaio 2017 19:06 | Letto 2109 volte   Clicca per ascolare il testo Mattarella inaugura l'anno accademico di Unicam. "La vicinanza rimarrà forte"      “Avete diritto a tutto l’aiuto possibile e anche a quel di più che richiedete e che troverà soddisfazione. Si farà fronte a queste richieste sempre maggiori. Massima considerazione e appoggio per voi, anche quando protestate, perché anche questo può essere utile ” Queste  in sintesi le parole pronunciate dal Presidente Mattarella nel corso della riunione con i sindaci dei comuni terremotati della provincia di Macerata tenutasi nella sede del rettorato di Unicam prima dell’inaugurazione del 681esimo anno accademico dell’ateneo.     Protesta prima dell’avvio dell’’incontro, da parte del primo cittadino di Cingoli Saltamartni il quale avrebbe voluto avere un dialogo con il Capo dello Stato, ma ha lasciato la sala prima del suo arrivo quando ha saputo che era previsto solo l’intervento di Romano Carancini, in rappresentanza di tutti i sindacipresenti e in qualità di vicepresidente dell’Anci Sburocratizzare la macchina dell’emergenza e le urgenze della ricostruzione post sisma; più poteri alle amministrazioni locali per poter incidere sul futuro dei territorì, tra le richieste al Presidente che ha garantito di farsene portavoce con il governo nazionale, ribadendo la vicinanza dello stato. Il governo- ha assicurato- ha pronto un provvedimento per snellire le procedure e trovare nuove risorse”    “ Mi rendo conto –ha detto Mattarella- delle difficoltà del vostro compito non solo nella gestione dell’emergenza; so cosa vuol dire ogni volta ionterrompere il lavoro di sistemazione. Il vostro è un ruolo necessario per la buona salute della nostra democrazia” Nel lasciare il rettorato, Mattarella si è brevemente intrattenuto con i sindaci. per poi raggiungere il Benedetto XIII per l’inaugurazione dell’anno accademico. Di fronte alla platea dell’auditorium, il Presidente della Repubblica  è tornato a ribadire  ancora una volta :“ La vicinanza dello stato a questo territorio è forte e rimarrà forte “ La sua ultima inaugurazione il rettore Corradini l’ha voluta dedicare alle studentese e agli studenti che quella notte del 26 0ttobre non hanno voluto lasciare la città ma si sono trasferiti nei centri di accoglienza per assistere le persone che in pochi istanti hanno perso tutto.” Io sono certo che hanno imparato tanto da questo insegnamento e la vita li ringrazierà. Sono certo che sarà un’esperienza che i ragazzi si giocheranno nel loro curriculum di vita, oltre che professionale”.   Aver tenuto insieme la comunità studentesca, aver dato l’esempio di forza, anche spalando la neve di questi ultimi giorni, ci dà entusisamo ed è segno di passione e di un coraggio che fa molto ben sperare  Un’inaugurazione significativa, con la quale Unicam ha voluto dimostrare cosa l’ateneo intenda per “il futuro non crolla”    “E’ un messaggio di tenace e ostinata speranza quello che vogliamo che parta da noi oggi - ha detto il rettore- Solo continuando ad alimentare il fuoco della curiosità e la sete di sapere dei nostri giovani, lavorando con loro e mostrando come le difficoltà affrontate con fatica, coraggio e determinazione si trasformino in opportunità, scoperta, ricerca ed innovazine, potremmo contribuire ad un solido percorso di sviluppo per l’intero sistema Paese. “Di fatto- ha aggiuntoCorradini- gli edifici della conoscenza sono resistenti a tutte le intemperie, pertanto formazione ricerca e innovazione, come vicinanza dello Stato e delle istituzioni, possono contribuire allo sviluppo e alla crescita  di questa terra, dell’Italia e della comunità internazionale”.   Soddisfazione è stata espressa dal rettore per le immatricolazioni che, in un anno difficilissimo  risultano raddoppiate rispetto al 2016.  “Felice di aver ricevuto gli stimoli del mondo dell’università e della ricerca- ha aggiunto- stimoli che poi si traducono in opportunità lavorative attraverso le imprese del territorio nazionale e internazionale perché nel nostro Paese d’Europa il lavoro è principalmente generato dai sistemi produttivi e dale imprese. Abbiamo voluto ripercorrere l’importanza di formazione, ricerca e innovazione, l’importanza di trasferire sulla società civile e territoriale quello che noi insegniamo e naturalmente il cuore è rappresentato dalle nostre studentesse e dai nostri studenti, ai quali stiamo dedicando tutta la nostra vita, ma i risultati di quello che siamo riusciti a fare sono per tutti, non solo per l’università di Camerino. E’ questa la grande volontà del nostro ateneo e spero che si continui così in maniera importante. Grandi progetti da fare insieme e che abbiano lungimiranza. Pensiamoli insieme, mettiamo quel poco che abbiamo a disposizione perché tutti mettendo si riesce a creare qualcosa di importante per il bene dellle nostre società e delle comunità. La vicinanza dello Stato e delle istituzioni c’è come abbiamo sentito dalle parole del Presidente e del Ministro dell’Istruzione e allora, io non ho più paura di nulla, come non debbono averne l’università e il territorio.      “ L’università di Camerino è da prendere ad esempio da tutte le università d’Italia perché da una realtà molto dura ha dato il segnale positivo della capacità di riprendersi, fondandosi sui valori di una comunità”- ha sottolineato nel suo intervento il Prof Stefano Paleari- “Credo che questa situazione anche se in forme differenti la vivano anche altri territori, perché è l’Europa che ha bisogno di una riscossa e di una svolta che parta proprio dalla consapevolezza che nella realtà,  è terminata un’epoca e bisogna ricostruire. Fondamentale su tutti è l’elemento dell’opportunità; due persone che hanno differenti opportunità non sono libere allo stesso modo- ha continuato Paleari- e quindi ai giovani dobbiamo dare delle opportunità che possono anche non tramutarsi subito in elementi quantitativi, ma sono in grado di aprire una via. Un’opportunità è una via aperta. Oggi i giovani trovano troppe vie chiuse proprio per la nostra negligenza” A conclusione del suo intervento l’accademico, ha voluto dedicare il senso di questa sfida al vignettista Charles Schulz da poco scomparso citando una sua frase:  “ Una montagna di ricordi, non eguaglierà mai una piccola speranza”.   “ Schultz- ha spiegato- è una persona che mi ha colpito molto. E’ nato in una famiglia umile e poi ha trasportato nei personaggi la sua vita. Un uomo che è morto sentendosi americano ma che aveva una madre norvegese e un padre tedesco. Chissà, cosa avrebbe detto Trump cinquant’anni fa”.   Gratitudine a tutti i sindaci presenti  è stata espressa dal presidente nazionale di confindustria Vincenzo Boccia : “ Possiamo considerarli  trincea e cerniera del nostro Paese. Aggiungendo che lItalia è un paese che ha grandi potenzialità. Persone e qualità della formazione debbono essere al centro delle imprese competitive.     “ Da questa inaugurazione- ha aggiunto- possiamo cogliere un messaggio  rivolto al Paese: l Università di Camerino è un simbolo, bisogna tornare a quello spirito di comunità e reagire, mettere la ragione al servizio della passione..    La crescita - ha proseguito  - è la precondizione per combattere le diseguaglianze; oggi la lezione di vita che emerge da qui è molto più ampia. Il ceto responsabile di un paese, deve essere coerente ed esemplare. Esprimo la profonda gratitudine a tutti voi a nome di tutta lindustria italiana e dei cittadini di questo Paese .    Parole rassicuranti anche dal Ministro Fedeli “ L’impegno del Ministero che rappresento, è   di esserci costantemente tutti i giorni a sostenere le necessità perché rilancio e   ricostruzione avvengano effettivamente e siano sostenuti. Per me è stato importante essere qui per testimoniare sia con la presenza, ma, nei giorni primi e in quelli successivi, anche con un’azione concreta per sostenere la città di Camerino e questa università. La politica – ha detto il Ministro-  deve sostenere questa capacità di reazione, di guardare al futuro ed è per questo che dobbiamo sostenere da tutti i punti di vista il rilancio di quetsa straordinaria università e la sua eccellenza ,e, le risorse ci devono essere “    “ Bellissimo il messaggio di speranza che è risuonato da tutti gli interventi – ha commentato l’onorevole PD Irene Manzi- .C’è tanto lavoro da fare e ne siamo tutti consapevoli ma le parole del Presidente Mattarella riferite alla presenza del lavoro comune delle istituzioni, delle competenze scientifiche e dello Stato per ricostruire la nostra priovincia, ci danno forza. C’è tanto lavoro da fare e lo vogliamo fare”      Al termine della cerimonia, il presidente di Confindustria ha sottoscritto una convenzione    con l’Università di Camerino.per lo stimolo all’auto-imprenditorialità giovanile e cultura di impresa. Temi che coinvolgono l’università di Camerino ormai da diversi anni. In tal modo non sarà affievolito tutto il lavoro di incentivazione dei laureandi e laureati Unicam verso la costituzione di impresa. “Confindustria è con noi- ha detto Corradini-  mettendo a disposizione dai piccoli ai grandi imprenditori per stimolare. Faremo seminari insieme, stage in altre imprese, costituzione d’impresa insieme, trasferimento tecnologico. E le parole che ha speso il Presidente Boccia su questo, sono inequivocabili: c’è grande voglia di lavorare con noi e noi sapremo cogliere questa occasione”.

 

   “Avete diritto a tutto l’aiuto possibile e anche a quel di più che richiedete e che troverà soddisfazione. Si farà fronte a queste richieste sempre maggiori. Massima considerazione e appoggio per voi, anche quando protestate, perché anche questo può essere utile ”

Queste  in sintesi le parole pronunciate dal Presidente Mattarella nel corso della riunione con i sindaci dei comuni terremotati della provincia di Macerata tenutasi nella sede del rettorato di Unicam prima dell’inaugurazione del 681esimo anno accademico dell’ateneo.

    Protesta prima dell’avvio dell’’incontro, da parte del primo cittadino di Cingoli Saltamartni il quale avrebbe voluto avere un dialogo con il Capo dello Stato, ma ha lasciato la sala prima del suo arrivo quando ha saputo che era previsto solo l’intervento di Romano Carancini, in rappresentanza di tutti i sindacipresenti e in qualità di vicepresidente dell’Anci Sburocratizzare la macchina dell’emergenza e le urgenze della ricostruzione post sisma; più poteri alle amministrazioni locali per poter incidere sul futuro dei territorì, tra le richieste al Presidente che ha garantito di farsene portavoce con il governo nazionale, ribadendo la vicinanza dello stato. Il governo- ha assicurato- ha pronto un provvedimento per snellire le procedure e trovare nuove risorse”

   “ Mi rendo conto –ha detto Mattarella- delle difficoltà del vostro compito non solo nella gestione dell’emergenza; so cosa vuol dire ogni volta ionterrompere il lavoro di sistemazione. Il vostro è un ruolo necessario per la buona salute della nostra democrazia”

Nel lasciare il rettorato, Mattarella si è brevemente intrattenuto con i sindaci. per poi raggiungere il Benedetto XIII per l’inaugurazione dell’anno accademico.

Di fronte alla platea dell’auditorium, il Presidente della Repubblica  è tornato a ribadire  ancora una volta :“ La vicinanza dello stato a questo territorio è forte e rimarrà forte “

La sua ultima inaugurazione il rettore Corradini l’ha voluta dedicare alle studentese e agli studenti che quella notte del 26 0ttobre non hanno voluto lasciare la città ma si sono trasferiti nei centri di accoglienza per assistere le persone che in pochi istanti hanno perso tutto.” Io sono certo che hanno imparato tanto da questo insegnamento e la vita li ringrazierà. Sono certo che sarà un’esperienza che i ragazzi si giocheranno nel loro curriculum di vita, oltre che professionale”.   Aver tenuto insieme la comunità studentesca, aver dato l’esempio di forza, anche spalando la neve di questi ultimi giorni, ci dà entusisamo ed è segno di passione e di un coraggio che fa molto ben sperare" 

Un’inaugurazione significativa, con la quale Unicam ha voluto dimostrare cosa l’ateneo intenda per “il futuro non crolla”

   “E’ un messaggio di tenace e ostinata speranza quello che vogliamo che parta da noi oggi - ha detto il rettore- Solo continuando ad alimentare il fuoco della curiosità e la sete di sapere dei nostri giovani, lavorando con loro e mostrando come le difficoltà affrontate con fatica, coraggio e determinazione si trasformino in opportunità, scoperta, ricerca ed innovazine, potremmo contribuire ad un solido percorso di sviluppo per l’intero sistema Paese.

“Di fatto- ha aggiuntoCorradini- gli edifici della conoscenza sono resistenti a tutte le intemperie, pertanto formazione ricerca e innovazione, come vicinanza dello Stato e delle istituzioni, possono contribuire allo sviluppo e alla crescita  di questa terra, dell’Italia e della comunità internazionale”.

 

Soddisfazione è stata espressa dal rettore per le immatricolazioni che, in un anno difficilissimo  risultano raddoppiate rispetto al 2016.

 “Felice di aver ricevuto gli stimoli del mondo dell’università e della ricerca- ha aggiunto- stimoli che poi si traducono in opportunità lavorative attraverso le imprese del territorio nazionale e internazionale perché nel nostro Paese d’Europa il lavoro è principalmente generato dai sistemi produttivi e dale imprese. Abbiamo voluto ripercorrere l’importanza di formazione, ricerca e innovazione, l’importanza di trasferire sulla società civile e territoriale quello che noi insegniamo e naturalmente il cuore è rappresentato dalle nostre studentesse e dai nostri studenti, ai quali stiamo dedicando tutta la nostra vita, ma i risultati di quello che siamo riusciti a fare sono per tutti, non solo per l’università di Camerino. E’ questa la grande volontà del nostro ateneo e spero che si continui così in maniera importante. Grandi progetti da fare insieme e che abbiano lungimiranza. Pensiamoli insieme, mettiamo quel poco che abbiamo a disposizione perché tutti mettendo si riesce a creare qualcosa di importante per il bene dellle nostre società e delle comunità. La vicinanza dello Stato e delle istituzioni c’è come abbiamo sentito dalle parole del Presidente e del Ministro dell’Istruzione e allora, io non ho più paura di nulla, come non debbono averne l’università e il territorio.

     “ L’università di Camerino è da prendere ad esempio da tutte le università d’Italia perché da una realtà molto dura ha dato il segnale positivo della capacità di riprendersi, fondandosi sui valori di una comunità”- ha sottolineato nel suo intervento il Prof Stefano Paleari- “Credo che questa situazione anche se in forme differenti la vivano anche altri territori, perché è l’Europa che ha bisogno di una riscossa e di una svolta che parta proprio dalla consapevolezza che nella realtà,  è terminata un’epoca e bisogna ricostruire. Fondamentale su tutti è l’elemento dell’opportunità; due persone che hanno differenti opportunità non sono libere allo stesso modo- ha continuato Paleari- e quindi ai giovani dobbiamo dare delle opportunità che possono anche non tramutarsi subito in elementi quantitativi, ma sono in grado di aprire una via. Un’opportunità è una via aperta. Oggi i giovani trovano troppe vie chiuse proprio per la nostra negligenza”

A conclusione del suo intervento l’accademico, ha voluto dedicare il senso di questa sfida al vignettista Charles Schulz da poco scomparso citando una sua frase:  “ Una montagna di ricordi, non eguaglierà mai una piccola speranza”.

  “ Schultz- ha spiegato- è una persona che mi ha colpito molto. E’ nato in una famiglia umile e poi ha trasportato nei personaggi la sua vita. Un uomo che è morto sentendosi americano ma che aveva una madre norvegese e un padre tedesco. Chissà, cosa avrebbe detto Trump cinquant’anni fa”.

  Gratitudine a tutti i sindaci presenti  è stata espressa dal presidente nazionale di confindustria Vincenzo Boccia : “ Possiamo considerarli  trincea e cerniera del nostro Paese". Aggiungendo che " l'Italia è un paese che ha grandi potenzialità. Persone e qualità della formazione debbono essere al centro delle imprese competitive.

    “ Da questa inaugurazione- ha aggiunto- possiamo cogliere un messaggio  rivolto al Paese: l' Università di Camerino è un simbolo, bisogna tornare a quello spirito di comunità e reagire, mettere la ragione al servizio della passione.".
    "La crescita - ha proseguito  - è la precondizione per combattere le diseguaglianze; oggi la lezione di vita che emerge da qui è molto più ampia. Il ceto responsabile di un paese, deve essere coerente ed esemplare. Esprimo la profonda gratitudine a tutti voi a nome di tutta l'industria italiana e dei cittadini di questo Paese ".

   Parole rassicuranti anche dal Ministro Fedeli “ L’impegno del Ministero che rappresento, è   di esserci costantemente tutti i giorni a sostenere le necessità perché rilancio e   ricostruzione avvengano effettivamente e siano sostenuti. Per me è stato importante essere qui per testimoniare sia con la presenza, ma, nei giorni primi e in quelli successivi, anche con un’azione concreta per sostenere la città di Camerino e questa università. La politica – ha detto il Ministro-  deve sostenere questa capacità di reazione, di guardare al futuro ed è per questo che dobbiamo sostenere da tutti i punti di vista il rilancio di quetsa straordinaria università e la sua eccellenza ,e, le risorse ci devono essere “

   “ Bellissimo il messaggio di speranza che è risuonato da tutti gli interventi – ha commentato l’onorevole PD Irene Manzi- .C’è tanto lavoro da fare e ne siamo tutti consapevoli ma le parole del Presidente Mattarella riferite alla presenza del lavoro comune delle istituzioni, delle competenze scientifiche e dello Stato per ricostruire la nostra priovincia, ci danno forza. C’è tanto lavoro da fare e lo vogliamo fare” 

    Al termine della cerimonia, il presidente di Confindustria ha sottoscritto una convenzione    con l’Università di Camerino.per lo stimolo all’auto-imprenditorialità giovanile e cultura di impresa. Temi che coinvolgono l’università di Camerino ormai da diversi anni. In tal modo non sarà affievolito tutto il lavoro di incentivazione dei laureandi e laureati Unicam verso la costituzione di impresa. “Confindustria è con noi- ha detto Corradini-  mettendo a disposizione dai piccoli ai grandi imprenditori per stimolare. Faremo seminari insieme, stage in altre imprese, costituzione d’impresa insieme, trasferimento tecnologico. E le parole che ha speso il Presidente Boccia su questo, sono inequivocabili: c’è grande voglia di lavorare con noi e noi sapremo cogliere questa occasione”.

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