Sembrerebbe scampata, almeno per il momento, la riconversione dell'ospedale di Camerino in Covid Hospital.
Il tema che ieri aveva messo in subbuglio la città ducale e l'Alto Maceratese, stando alle ultime indiscrezioni pare essersi sgonfiato e non sarà il Santa Maria della Pietà a dover rispondere per primo all'emergenza che avanza.

Dagli ultimi vertici regionali, infatti, sarebbe emerso che per sopperire alla richiesta di posti letto del momento sarà trasformato in ospedale misto quello di Civitanova, come accadde durante la prima ondata.

Una scelta che, secondo il sindaco di Camerino, Sandro Sborgia, sarebbe "più logica anche per via della stagione invernale in arrivo e dei problemi che potrebbe causare alla viabilità montana rispetto a quella della costa".

La decisione di non riconvertire subito l'ospedale di Camerino in Covid Hospital non escluderebbe comunque la possibilità di farlo in seguito qualora la curva dei contagi dovesse salire ancora.

GS

Il Governatore delle Marche Francesco Acquaroli ha firmato una nuova ordinanza, cosiddetta anti assembramenti, che contiene disposizioni atte ad impedire il diffondersi dei contagi da Covid 19.

Tra le nuove misure in vigore nella regione il divieto di assembramenti nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, l'obbligatorietà di indossare la mascherina all'aperto, con eccezione dei bambini al di sotto dei 6 anni, delle persone affette da patologie che ne impediscono l'utilizzo o che praticano attività sportiva, la sospensione delle lezioni di educazione fisica e, qualora non sia possibile mantenere la distanza di almeno 2 metri, delle lezioni di canto e musicali di strumenti a fiato per le scuole primarie e secondarie di primo grado.

Per quanto riguarda il commercio, ferma restando la possibilità dell'asporto anche senza prenotazione, è prevista la permanenza negli esercizi commerciali per il tempo strettamente necessario agli acquisiti e l'assoluto divieto di consumare bevande dopo le 16 nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.

Infine è sospesa fino al prossimo 31 gennaio l'attività di ispezione degli impianti termici.


Le principali disposizioni dell'ordinanza:

Uso della mascherina

L’uso della mascherina al di fuori dell’abitazione è sempre obbligatorio, con eccezione dei bambini con età inferiore a sei anni, dei soggetti che stanno svolgendo attività sportiva e dei soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina, nonché per coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità; nel caso di momentaneo e motivato abbassamento della mascherina dovrà essere sempre assicurata una distanza interpersonale minima di un metro, salvo quanto disposto dai vigenti protocolli o da misure più restrittive.

 
Sospensione di alcune tipologie di insegnamento

In attesa di ulteriori e specifiche indicazioni da parte del Comitato Tecnico Scientifico nazionale, nelle scuole di primo ciclo scolastico (primarie e secondarie di primo grado) sono sospese le seguenti tipologie di insegnamento a rischio elevato: educazione fisica al chiuso se non è possibile rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di due metri, lezioni di canto e lezioni di strumenti a fiato.

 
Disposizioni sul commercio

I clienti degli esercizi commerciali devono permanere il tempo minimo necessario per l’acquisto delle merci e devono essere sempre muniti di mascherina. È vietata dopo le ore 16 la consumazione di alimenti e bevande all’aperto su aree pubbliche o private aperte al pubblico. In ogni caso non è consentita la consumazione sul posto e nelle adiacenze dell’attività di vendita e di somministrazione di alimenti e bevande. Gli esercenti delle grandi e medie strutture di vendita avranno cura di garantire un accesso della clientela ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee ad evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, e tali da garantire ai clienti la possibilità di rispettare la distanza interpersonale minima di un metro. La vendita con consegna a domicilio è sempre consentita e fortemente raccomandata.

Commercio su aree pubbliche

Il mercato stabile e periodico che si tiene all’aperto è vietato solo nel caso in cui il Comune non applichi le disposizioni di cui al protocollo di sicurezza regionale, fermo restando il rispetto delle distanze interpersonali, del divieto di assembramento, dell’obbligo delle mascherine, nonché dell’accesso al banco da parte del cliente, che deve necessariamente avvenire uno alla volta e con il mantenimento della distanza di almeno un metro dall’altro cliente.

 
Distributori automatici

I distributori automatici h 24 di alimenti confezionati e bevande che affacciano sulla pubblica via, nonché quelli ubicati all’interno degli esercizi commerciali anche di tipo artigianale come definito dalle norme di settore, sono aperti dalle ore 5,00 fino alle ore 22,00 a condizione che si osservi il divieto di assembramento, il distanziamento interpersonale, l’uso della mascherina e che l’impresa provveda alla igienizzazione e alla sanificazione degli ambienti almeno due volte al giorno.

 
Vendita per asporto

La vendita da asporto è consentita anche senza prenotazione. L’ingresso e la permanenza nei locali da parte dei clienti è consentito esclusivamente per il tempo strettamente necessario a scegliere e acquistare i prodotti per asporto e sempre nel rispetto delle disposizioni contenute nei protocolli di sicurezza regionali. Resta fermo il divieto di assembramento e di consumo di alimenti e bevande in prossimità dei locali stessi.

 
Disposizioni sugli impianti termici

L’attività di ispezione degli impianti termici prevista dall'articolo 8 della l.r. 19/2015 è sospesa fino al 31 gennaio 2021, fatte salve eventuali situazioni di particolare pericolosità emerse dall’accertamento documentale dei rapporti di controllo dell’efficienza energetica. (Queste disposizioni producono effetti fino al termine previsto dal medesimo articolo e comunque cessano di avere efficacia al sopraggiungere di provvedimenti statali che stabiliscano disposizioni in materia per tutto il territorio nazionale).

 

 



f.u.
Recuperare il ritardo accumulato con un piano di indirizzo con direttive e azioni per le strutture sanitarie in prima linea nella lotta al Covid-19. È l’obiettivo della delibera adottata dalla Giunta regionale che rafforza le misure strategiche previste dal Piano pandemico regionale per contrastare la diffusione del coronavirus.

“È un primo atto di indirizzo che racchiude sia una visione strategica sia gli interventi approntati dal nuovo esecutivo nelle prime due settimane di attività – afferma il presidente Francesco Acquaroli – Stiamo lavorando per potenziare l’assistenza territoriale e domiciliare e presto arriverà un secondo atto in questo senso. Il mio pensiero in questo momento non è solo rivolto al rischio della pandemia – aggiunge il presidente – ma anche a tutti coloro che se la situazione peggiorerà non potranno essere curati, a tutti coloro che hanno paura di non essere assistiti, ai più deboli, ai più fragili e alle categorie a rischio. Lo abbiamo detto, il problema non sono le scuole, non sono le attività sportive, non sono i ristoranti o le palestre. Il problema esiste nella fragilità del sistema sanitario, della medicina del territorio, della medicina della prevenzione e nel trasporto pubblico locale. E proprio perché consapevoli di queste fragilità, l’unico strumento che abbiamo è cercare di prevenire il più possibile, riducendo le occasioni di contagio e i comportamenti che possono favorirlo”.

Le misure previste dal Piano strategico, spiega l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, “sono di natura emergenziale e straordinaria. Si rendono necessarie e inderogabili a causa del rapido diffondersi dell’epidemia da Covid-19 sul territorio regionale. Hanno pertanto validità temporanea, fino alla risoluzione delle criticità, ma sono essenziali in questa fase di ripresa del contagio. Siamo al lavoro per implementare le reti sanitarie e territoriali, l’arrivo in ospedale deve avvenire solo quando necessario”. Dai dati riportati nel Piano pandemico, risulta che il rapporto positivi/testati è passato dal 9,7% (12-18 ottobre) al 14,35% (19-25 ottobre). L’incidenza media al giorno da 141 casi (12-18 ottobre) a 216 (19-25 ottobre). L’indice Rt per la valutazione del rischio da 1,45 (5-11 ottobre) a 1,55 (12-18 ottobre).

L’assessore sottolinea, inoltre, che “abbiamo constatato, alla data del 21 ottobre 2020, che i posti letto in terapia intensiva risultavano 120, ponendo le Marche in 17a posizione rispetto alle dotazioni delle altre Regioni. Si sono registrati ritardi nella copertura dei 105 posti di terapia intensiva già autorizzati dal Governo e si è dovuto quindi avviare l’utilizzazione di parte della struttura allestita presso la Fiera di Civitanova, constatata la carenza attuale di posti letto”.

Nel piano di indirizzo deliberato dalla Giunta, sono numerose le azioni programmate e messe in campo dalla Regione per il controllo della curva pandemia e la gestione delle necessità assistenziali che emergeranno in autunno-inverno. Prima di tutto quella di incrementare la dotazione giornaliera di tamponi (5000 molecolari, 1500 molecolari rapidi, 5500 antigenici rapidi), dotazione richiesta e confermata dal Commissario Arcuri. Il rafforzamento della campagna informativa e educazionale sui comportamenti corretti da assumere, l’implementazione del sistema informatizzato regionale di raccolta e aggregazione dei dati clinici ed epidemiologici, il tracciamento dei contatti e la sorveglianza sanitaria tramite i Dipartimenti di Prevenzione, che dovranno essere potenziati. Il potenziamento dell’attività vaccinale anti-influenzale per la quale, oltre alle già distribuite 294.300 dosi (rispetto alle 420.000 prenotate), sono state richieste al commissario ulteriori 310.000 dosi, l’implementazione dell’attività assistenziale sul territorio grazie anche alla dotazione di apparecchiature portatili per ecografie da effettuare sul territorio e anche a domicilio. La Regione sta lavorando per costituire delle centrali operative territoriali di coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie ed anche per attivare un Numero Unico per le Emergenze. Si conferma inoltre la procedura agevolata per la prescrizione dematerializzata farmaceutica.

Non da ultimo, la Giunta è impegnata nel potenziamento della rete ospedaliera e dei posti di terapia intensiva, prima di tutto con la riattivazione del Covid Hospital di Civitanova, che rappresenta un elemento strategico per evitare quanto più possibile la promiscuità nei reparti ordinari, e poi per il reclutamento di ulteriore personale specializzato per cui si stanno mettendo in campo diverse iniziative.

Si procede inoltre alla riorganizzazione delle attività nelle strutture territoriali, anche per garantire nei Pronto Soccorso dei percorsi di separazione e percorsi di accesso dedicati per sospetti Covid-19. Nel piano approvato dalla Giunta anche la possibilità di rimodulare l’offerta ambulatoriale se sarà necessario, la revisione degli accordi con il privato accreditato, la necessità di prevedere scorte di Dispositivi di Protezione Individuale DPI, materiale sanitario e apparecchiature per almeno 5 mesi e altre iniziative come l’attivazione di strutture di tipo alberghiero finalizzare a rendere possibile le misure di isolamento sociale o di quarantena per chi ne avesse necessità ed anche le linee operative per gli istituti penitenziari.

Alla data del 30 ottobre 2020, rileva la deliberazione, in aggiunta ai 120 posti letto di terapia intensiva Covid, risultano attivi altri 44 posti letto, distribuiti tra il Covid Hospital di Civitanova (14), Torrette di Ancona (21), Marche Nord (6) e San Benedetto (3). L’eventuale urgenza di allargare la dotazione in terapia intensiva potrà essere garantita utilizzando la struttura Covid di Civitanova Marche (dotata di sei moduli dio 14 posti letto, per un totale di 84 p.l.).

Comunque, la Giunta Acquaroli ha avviato una riorganizzazione per incrementare la dotazione regionale di 105 posti letto per terapia intensiva e 107 di terapia sub intensiva. Sono stati inoltre previsti percorsi per pazienti Covid prioritariamente nelle strutture ospedaliere dove esiste un’Unità operativa di malattie infettive/terapia intensiva: ospedali di Pesaro, Ancona Torrette e Fermo. In queste strutture viene garantita la presa in carico completa del paziente, assicurando, contemporaneamente, le restanti attività assistenziali non procrastinabili. Il punto nascita dedicato Covid verrà gestito presso l’Azienda ospedaliera Marche Nord.

In caso di ulteriore peggioramento della pandemia sul territorio regionale è prevista la riorganizzazione dei percorsi dedicati presso le strutture ospedaliere di Senigallia/Jesi, Inrca di Ancona, Camerino/Civitanova e sezione distaccata di Macerata, San Benedetto del Tronto ed ex malattie infettive di Ascoli Piceno. In base all’ulteriore aumento delle necessità di ricovero è confermata la possibilità di attivare posti letto del privato accreditato a Villa dei Pini (Civitanova, per le acuzie), a Campofilone/Valdaso e Villa Fastiggi (Pesaro) per le post acuzie.

Ricoveri extra ospedalieri, per la durata dell’emergenza, saranno possibili presso le strutture di Fossombrone e Galantara (AV1), Chiaravalle (AV2) e Villa Maria di Fermo (AV4). Il Piano pandemico prevede, inoltre, il rafforzamento di alcuni servizi territoriali, come gli Usca e l’Assistenza domiciliare integrata, che necessitano di colmare la carenza degli equipaggi: sono state impartite direttive, attingendo nuove figure professionali (infermiere di comunità) e nuovi servizi (Centrale operativa regionale).
Presidente della Regione, assessori e tutti i Prefetti delle Marche a confronto questa mattina.
"L’occasione - si legge in una nota della Regione - è stata proficua per esaminare congiuntamente la situazione dell’emergenza sanitaria regionale, alla luce del recente DPCM del 18 ottobre. È stato stabilitoche la riunione congiunta avrà carattere settimanale su proposta di D’Acunto. I Prefetti hanno rispettivamente espresso le numerose questioni legate all’andamento dei contagi, le preoccupazioni provenienti dai territori e le necessità di affrontare la nuova fase in ottica preventiva".

Un approccio condiviso dal Presidente Acquaroli che ha sottolineato un’attenzione massima affinché si possano scongiurare conseguenze socioeconomiche sull’intero territorio. “Il massimo impegno di tutta la giunta – ha affermato Acquaroli – a mettere in campo tutti gli accorgimenti volti in primo luogo alla tutela della sanità e della sicurezza di tutte le fasce della popolazione e ad evitare un ulteriore lockdown e scongiurare il più possibile danni economici. Ringrazio i Prefetti delle Marche per la disponibilità e sono certo che lavorare in concertazione sia il modo più efficace per dare ai cittadini delle risposte più puntuali e più rapide. Raccomando sempre la massima attenzione individuale nei comportamenti reciproci e l’adozione di tutte le misure come il distanziamento interpersonale, l’utilizzo delle mascherine e l’igiene delle mani”.

GS
Non è entrato nella squadra di governo l'ex sindaco di Castelraimondo Renzo Marinelli ma offrirà il suo impegno sotto un'altra veste all'interno del consiglio regionale: "Dovrei prendere la presidenza della Commissione Bilancio e Cultura - dice ai microfoni di Fabio Ubaldi per Radio C1...inBlu - quindi avrò modo di potermi impegnare e di far valere quelle che sono le prerogative dei nostri territori e le nostre necessità".

Il consigliere eletto con la Lega e che aveva preso gran parte dei voti della zona dell'entroterra rassicura così i suoi elettori e tutti gli abitanti dell'entroterra che, non appena vista la giunta, hanno storto il naso nel constatare la mancanza di un 'rappresentante della montagna' in giunta: "Il fatto che io non abbia ricevuto la nomina di assessore - prosegue marinelli - non significa che mi tirerò indietro o che non porterò avanti le iniziative e le esigenze del nostro territorio. Vorrei rassicurare tutti coloro che mi hanno dato fiducia: sono tantissimi, li ringrazio e sarò a loro disposizione per recepire le esigenze. Mi auguro di portare avanti con Giancluca Pasqui e Mirella Battistoni le richieste  del nostro terrirotio".

GS

Nonostante il grande consenso ottenuto in termini di voti, Renzo Marinelli e Gianluca Pasqui, rappresentanti della zona montana della provincia di Macerata, restano fuori nell'elenco degli assessori.
Faranno parte dalla Giunta regionale con altri incarichi. 


Anticipati da una nota del leader nazionale della Lega Matteo Salvini, ripresa anche dall'agenzia Ansa, i nomi dei componenti il nuovo governo della regione, con il Governatore Francesco Acquaroli che tiene per sè le deleghe alle politiche europee, con l'importante questione relativa al Recovery fund, e al turismo.

Della Giunta fanno parte Mirco Carloni (Lega), vice presidente con delega alle Attività produttive e all'Agricoltura, Francesco Baldelli (Fdi), che si occuperà di Infrastrutture e Lavori Pubblici, mentre Stefano Aguzzi, eletto in quota Forza Italia, sarà assessore esterno ad Ambiente, Lavoro e Formazione. Filippo Saltamartini, ex sindaco di Cingoli, sarà il nuovo assessore alla Sanità, mentre di Cultura e Sport si occuperà la deputata leghista Giorgia Latini, che lascerà Montecitorio. Infine l'ex sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli (Fdi) avrà le deleghe al Bilancio e alla ricostruzione post sisma.

Ad occupare la poltrona di presidente del Consiglio regionale sarà l'esponente Udc Dino Latini.
   


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È in programma per questo pomeriggio alle 16.30 la conferenza stampa di presentazione della nuova giunta regionale.
Intanto, dopo le polemiche sollevate dal gruppo Dipende da Noi in merito alla parità di genere, un commento sulle ipotesi dei nuovi assessori arriva anche dal segretario regionale del Partito democratico, Giovanni Gostoli.
"Pare - commenta - che i partiti della destra hanno raggiunto l’accordo nei palazzi romani.
È uno schiaffo alle donne marchigiane la nuova Giunta regionale - denuncia - : solo una su sette. Le Marche tornano indietro, anziché andare avanti - dice Gostoli - Proprio quando la parità di genere che è motore di sviluppo può diventare un obiettivo del Recovery Fund. Una visione coraggiosa e innovativa sarà quella di aumentare la presenza delle donne nel mondo del lavoro, investendo nelle infrastrutture sociali e nei servizi per l’infanzia, sostenendo l’imprenditoria femminile, promovendo la parità salariale e contrastando ogni forma di discriminazione. Anche per questa ragione è importante favorire la partecipazione delle donne nella vita democratica delle istituzioni. Oggi è una brutta giornata per le Marche”, conclude il segretario regionale Pd".

GS
Il Comitato 30 Ottobre di Tolentino scrive al Presidente della Regione Francesco Acquaroli, puntando l'attenzione sulla gestione del sisma in città.

"L'obiettivo - si legge nella nota del Comitato - è di invitarlo a porre l’attenzione sulla condizione della gestione dell’emergenza e degli interventi a favore degli sfollati di Tolentino.
Dopo aver evidenziato l’assenza degli strumenti a favore delle oltre 100 famiglie che ancor oggi, a 4 anni dal sisma, non hanno ancora né le SAE né i tanto enfatizzati appartamenti, il Comitato ha cercato di focalizzare le storture registrate sino ad oggi: dall’acquisto del capannone “La Rancia”, acquistato con i soldi della Regione Marche ad oltre il doppio del costo di mercato, in barba anche alla presenza di uno stabile all’epoca di proprietà regionale come l’Hotel Marche, agli oltre 20 milioni di euro stanziati dalla Protezione Civile Nazionale per la realizzazione di due palazzine da destinare agli sfollati".

Ma l’accento è stato posto sulla situazione ai container "A tutt’oggi - scrivono - permangono oltre 250 persone, di tutte le età e di tutte le etnie, con bagni e mensa in comune: ed allo stato attuale, rappresenta un rischio ancor più evidente con l’ondata di ritorno del Covid.
Tra l’altro nei mesi scorsi, il Comitato ha sollecitato la Prefettura ha sollecitato proprio su questo tema, cui purtroppo l’Amministrazione non ha dato una risposta: nulla di nuovo purtroppo, visto il modus operandi dell’amministrazione comunale di Tolentino, che evita di affrontare i problemi indicando sempre altrove responsabilità o priorità.
Il Comitato ha pertanto sollecitato il Presidente, che pure ha dimostrato di avere a cuore la condizione delle aree terremotate con la lettera inviata al Presidente Mattarella, affinché intervenga, per quanto di competenza regionale, a sanare una ferita che a Tolentino rischia di essere mortale".

GS
Nella sede della Regione Marche, il Presidente Francesco Acquaroli si è collegato in videoconferenza con il Commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini.

Uno scambio cordiale di saluti e da subito è stata espressa da entrambi una reciproca stima e volontà di collaborare per “la soluzione più rapida del problema più grande di questa regione – ha rimarcato Acquaroli – la più colpita dalla tragedia del 2016. Siamo in una fase importante che va al di là del cambio di fronte politico nel governo regionale, un momento fondamentale in cui le istituzioni tutte sono chiamate a dare una risposta concreta a questa grave situazione. Da parte nostra la ricostruzione sta al primo posto delle priorità e ringrazio il Commissario per il lavoro già fatto, riconosciuto da tutti, e per quanto farà nell’ottica di una condivisione di obiettivi e di risultati”.

“Il mio unico interesse – ha affermato Legnini – è far partire la ricostruzione ed avrà la mia più piena e leale collaborazione.”

Su un primo punto, su richiesta del presidente Acquaroli, è stato già concordato di convocare nei prossimi giorni un incontro con gli ordini professionali e le professioni tecniche, la Regione Marche e il Commissario Legnini per fare insieme il punto della situazione ed affrontare le questioni più urgenti. “È importante che tutti gli attori della ricostruzione abbiano in essere un dialogo proficuo – ha detto il Presidente – affinché vi sia la massima concertazione e, in questo caso, la massima chiarezza e accelerazione sulla progettazione della ricostruzione privata". 

 Altro tema toccato nel corso della videoconferenza, è stato quello della ricostruzione pubblica e le modifiche apportate con le ultime ordinanze commissariali. “La ricostruzione ha bisogno di una visione d'insieme e per questo è mia intenzione che sia condivisa con i sindaci e gli enti locali”, ha precisato Acquaroli. 

 Quindi il presidente Acquaroli ha chiesto al Commissario Legnini se nel Recovery Fund si possa prevedere una parte di fondi dedicata specificatamente ai territori da ricostruire nell’ottica di una ricostruzione materiale e immateriale. A questo proposito Legnini ha informato di aver già parlato con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, proprio su questo tema e di aver avuto conferma che sono già allo studio alcune misure specifiche. E tale tema sarà oggetto della prossima riunione della cabina di regia per valutare anche le proposte delle Regioni, come richiesto dal presidente Acquaroli. 

Continuerà a fare il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, nonostante sia appena uscito dall'ultima tornata elettorale con 2057 preferenze ottenute nella lista Civitas Civici a sostegno del neo governatore Francesco Acquaroli.
La legge elettorale prevede infatti che l'unico seggio assegnato alla sua lista vada al pesarese Giacomo Rossi, nonostante il primo cittadino tolentinate sia stato il più votato di quel gruppo.
Esclusione a parte, Pezzanesi vuole però sottolineare il risultato raggiunto con una lista civica, confermando la teoria che da tempo ribadiva: "sono le persone a fare i partiti e non viceversa".

"Ancora una volta abbiamo vinto la nostra partita - dice il sindaco ai microfoni di Radio C1...inBlu - . Abbiamo chiuso la tornata elettorale come primo movimento, partendo da zero e con un simbolo sconosciuto. Se avessimo avuto il supporto di Tolentino nel cuore (Lista con cui è stato eletto due mandati consecutivi a guida della città ndr) sarebbe stato più facile. Abbiamo cominciato da zero, ma è stata premiata l'esperienza, quella che a Tolentino ha dato risultati straordinari e che sta convincendo anche fuori dalla mia città grazie ad una politica diversa, fatta di persone che sanno fare e che si mettono insieme sotto il profilo umano e professionale, non dietro la capanna rassicurante di un partito. I partiti, infatti, molte volte purtroppo, lanciano nell'orbita politica gente che ha entusiasmo ma che nell'inesperienza fà pagare dazio alla collettività. Il nostro risultato è la conseguenza di questa convinzione - afferma - . Il fatto che io continui a guidare Tolentino piuttosto che sedere in consiglio regionale - confida -  credo sia stato accolto con gioia dai miei collaboratori e dalle realtà con cui mi confronto ogni giorno. Che da qui io possa collaborare e dare il mio contributo alla ricostruzione e a tanti temi caldi di questa nostra realtà di vita è scontato".

Poi una riflessione su Francesco Acquaroli e sulla squadra che lavorerà al suo fianco: "Sono sicuro che il nuovo governatore possa avere attenzione e sensibilità necessarie per comprendere, fuori da chi è stato eletto in consiglio, chi possa accompagnarlo realmente e dargli un grande supporto in questa avventura. Un percorso, quello intrapreso dal nuovo consiglio, che ha bisogno di risposte, concretezza e mantenimento della parola perchè diversamente saremmo peggiori di chi ci ha preceduto. Sulle sue spalle c'è una grande responsabilità: il mantenimento delle promesse che abbiamo fatto e lui sa benissimo che per raggiungerle avrà bisogno di uomini e donne molto preparati al fianco".

GS
Un risultato storico quello ottenuto da Sandro Parcaroli, da oggi nuovo sindaco di Macerata.
"L'imprenditore prestato alla politica", come lui stesso si è più volte definito, è stato infatti eletto primo cittadino della città capoluogo di provincia al primo turno, superando nettamente il suo principale avversario Narciso Ricotta, che aveva governato per un decennio nella giunta Carancini.

La vittoria di Parcaroli segue di poche ore quella del nuovo Governatore delle Marche Francesco Acquaroli, con il centro destra che torna dopo moltissimi anni a guidare il comune di Macerata. Un fiume in piena il nuovo sindaco pochi minuti dopo aver avuto la certezza della sua elezione.

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Sandro Parcaroli con la moglie Emanuela 

"Provo una grandissima gioia - le sue parole - perchè aver vinto al primo turno in una città che da oltre 20 anni è guidata dal centro sinistra è qualcosa di straordinario. Ho compiuto un vero miracolo insieme ad una coalizione di centro destra finalmente unita. La città voleva fortemente il cambiamento e questo c'è stato".

Guarda non solo a Macerata, ma ad un intero territorio la visione del sindaco Parcaroli. 

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Parcaroli al centro con il presidente della provincia Pettinari e il nuovo presidente della regione Acquaroli

"Sarò il sindaco di Macerata e insieme il sindaco della provincia - conferma quanto detto fin dall'inizio - Riunirò i sindaci del territorio sui temi dell'ospedale, del turismo e insieme al Governatore Acquaroli faremo un grande progetto per le nostre Marche. Dall'Europa arriveranno molti soldi per la regione e dobbiamo avere la capacità di catturarli attraverso importanti progetti. Per 40 anni sono stato imprenditore e questa esperienza mi aiuterà anche come sindaco".

f.u.

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Il nuovo sindaco festeggia in centro a Macerata

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