Aurora, 16 anni: "Serve più rispetto per l'ambiente o noi giovani rischiamo di non avere un futuro"
14 Mar 2019È giovane, molto, ma ha le idee chiare: “Così non avremo un futuro. Chi ha il potere di cambiare le cose in questo mondo deve essere più consapevole”.
Queste sono le parole di Aurora Ballini, studentessa 16enne del liceo scientifico di Tolentino. Frequenta il terzo anno e da grande vorrebbe fare l’insegnante. Ma intanto è rappresentante di classe e da qualche mese si è avvicinata al movimento Plant For the Planet di Felix Finkbeiner (un bimbo di 9 anni che dopo aver imparato la fotosintesi clorofilliana e aver fatto una ricerca sul cambiamento climatico ha voluto imitare Wangari Maathai. Quest’ultimo ha lavorato per piantare oltre 30 milioni di alberi in tutta l’Africa).
Non solo, Aurora oggi è anche una delle colonne portanti della manifestazione che si terrà domani, promossa dalla bambina svedese Greta Thunberg. Lo sciopero, è di carattere mondiale e si svolgerà anche a Macerata organizzato dal movimento locale di Fridays For Future.
Aurora Ballini, lei è una delle colonne portanti di Fridays For Future. Insomma, la Greta Thunberg del maceratese. Come si è avvicinata alla causa ambientale?
Girando su facebook ho conosciuto Plant For the Planet e da lì ho iniziato a seguire anche la storia di Greta. Ho saputo che sarebbero state organizzate delle manifestazioni in tutta Italia e nel mondo, ho cercato quella più vicino a me e mi sono aggregata all’organizzazione dello sciopero di Macerata. Ho cercato di coinvolgere amici, studenti e le scuole in generale.
Qual è il senso che volete dare alla manifestazione che si svolgerà domani a Macerata?
La manifestazione ha lo scopo di smuovere le classi politiche e le classi industriali per far sì che si modifichi il modo di fare industria con un metodo che sia più rispettoso dell’ambiente che fino ad ora è stato solo sfruttato e danneggiato.
Che cosa ti aspetti dallo sciopero e, in generale dal futuro?
Visto che si tratta di uno sciopero mondiale, mi aspetto che le classi politiche si rendano conto di quanti giovani tengono al loro futuro e, soprattutto, credono di avere un futuro. Perché se continuiamo di questo passo non lo avremo. Ci aspettiamo più consapevolezza dagli adulti e da chi ha il potere di cambiare le cose in questo mondo.
Gaia Gennaretti
Partito la scorsa settimana il ciclo di lezioni “Lo Scienziato dell'acqua”. Le lezioni sono organizzate dall'Ato3 Marche di Macerata nell'ambito delle sue attività di comunicazione, informazione e formazione per l'anno 2019. Le lezioni sono rivolte agli scolari e studenti di ogni ordine e grado, dall'infanzia alle scuole superiori, nei comuni che ricadono nell'ambito dell'Ato3 che comprende 40 comuni della provincia di Macerata e 6 comuni della provincia di Ancona.
“Quest'anno – afferma il Presidente dell'Ato3, Francesco Fiordomo – abbiamo avuto una grandissima richiesta di partecipazione, grazie anche all'opera capillare di informazione che abbiamo svolto preventivamente. Siamo passati da circa 1.500 alunni coinvolti lo scorso anno, agli oltre 2.500 di quest'anno, disseminati su tutto il territorio di nostra competenza”.
Oltre alle lezioni che andranno avanti fino a fine aprile, Ato3 Marche ricorda che sono ancora aperti i termini per partecipare al concorso “Si-amo l'Acqua”. Infatti fino al 12 aprile è possibile inviare gli elaborati video, audio o di grafica a tema risparmio dell'acqua. Tutte le informazioni sono reperibili nel sito dell'Ato3 Marche, http://ato3marche.it.
La premiazione del concorso si terrà il giorno 11 maggio a Recanati nell'ambito della Giornata dell'Acqua.
Simone Riccioni presenta il suo nuovo film tratto da una storia vera “La mia seconda volta”, distribuito da Dominus Production, e sponsorizzato da Banca Macerata. Lungi dalle solite commedie, è un film che promuove i valori morali e sottolinea l’importanza delle nostre scelte, soprattutto di quelle dei giovani quando entrano in contatto con il mondo della droga. Il film si ispira alla storia vera di Giorgia Benusiglio che, dopo aver assunto una mezza pasticca di ecstasy, si è trovata a dover lottare tra la vita e la morte. Grazie ad un donazione di fegato fatta in extremis, potrà tornare a vivere come tutti i suoi coetanei. ”Un film decisamente educativo e di esempio per i giovani. Al progetto infatti aderiranno più di 360 scuole su tutto il territorio nazionale, tra cui ci saranno 20.000 studenti delle Marche”, dichiara l’attore e produttore del film, Simone Riccioni. Si tratta di un’opera cinematografica interamente girata fra le città di Macerata, Recanati, Porto S. Elpidio, Montegranaro, Civitanova Marche, Corridonia e Montegiorgio. E’ orgoglio marchigiano per la stessa Banca Macerata, che da tempo collabora con l’attore di Corridonia, e che ha sempre dimostrato una forte sensibilità per i temi etici e sociali. Il Presidente di Banca Macerata, Ferdinando Cavallini, insieme al Direttore Generale Rodolfo Zucchini, hanno posto l’attenzione sull’importanza di dover promuovere nonché valorizzare la nostra regione, con lo scopo di diventare un vero e proprio modello di Banca locale, vicina ed attenta alle necessità che arrivano dalla collettività. Il Presidente di Banca Macerata, Ferdinando Cavallini prosegue tal pensiero, sottolineando il concetto di banca locale: “Il senso è quello di valorizzare le imprese locali per apportare sviluppo e benessere all’intera comunità. Auspichiamo quindi che la comunità si stringa intorno alla Banca per aiutarla a crescere velocemente e diventare in breve tempo l’Istituto di credito di riferimento del territorio”.
Dramma questa mattina, poco prima delle 8, a Macerata. Non molto distante dalla stazione ferroviaria il treno che passava e che era diretto a Civitanova ha investito una persona.
Ancora da chiarire se si tratti di suicidio.
Sul posto le forze dell’ordine, i sanitari del 118 e i vigili del fuoco.
Molti i disagi per le attese nelle stazioni di San Severino e Tolentino per i treni diretti verso la costa. Ad attendere tanti studenti che a quell’ora partono con il treno per andare a scuola.
(Servizio in aggiornamento)
Già in moto la macchina organizzativa dell’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Macerata e dell’associazione culturale Acusmatiq MATME per mettere a punto in ogni dettaglio il progetto di mostra temporanea Museo del Synth Marchigiano che la città è pronta a ospitare dal 20 ottobre al 3 novembre.
Obiettivo della kermesse, condiviso dall’Amministrazione comunale per la potenziale ricaduta che la manifestazione può avere sul tessuto cittadino in termini culturali, partecipativi e di connessione intergenerazionale ma anche di promozione di Macerata verso l’esterno, contribuire alla divulgazione di alcuni tra i prodotti marchigiani più famosi al mondo: gli strumenti musicali elettronici made in Marche che negli anni passati hanno raggiunto i palchi e gli studi di registrazione di tutto il mondo, firmando brani storici, dal pop all’elettronica, per mano di artisti quali, tra i tanti, Stevie Wonder, Depeche Mode e Duran Duran.
“Un nuovo appuntamento ricco di eventi e carico di contaminazioni. L'assessorato - afferma l’assessore alle Politiche giovanili, Federica Curzi - ha accolto con entusiasmo la proposta di creare un museo, sia di reali strumenti sia di storia della musica che quegli strumenti hanno fatto, a livello internazionale. Un modo originale e creativo di promuovere il territorio per le sue peculiarità, oltre che una valorizzazione dell'avanguardia culturale a cui Macerata molte volte nella storia contemporanea ha partecipato. Saranno molti gli ospiti, gli eventi musicali e culturali, le sorprese che nel corso dei mesi che ci avvicinano alla manifestazione sveleremo”.
Quattro le macro azioni in cui si articolerà la manifestazione: una mostra interattiva e multimediale che verrà allestita nella Galleria Antichi Forni, eventi musicali e una festa diffusa che vedrà il coinvolgimento dei locali della città attraverso un percorso a tappe orarie di concerti, dj set e jam session, incontri formativi e conferenze, in collaborazione con l’Università di Macerata e l’Università Politecnica delle Marche ma sono previsti anche workshop per musicisti e sound designer, un laboratorio di autoproduzione di strumenti elettronici e la stampa di un catalogo fotografico e descrittivo che rappresenterà la prima pubblicazione monografica sul tema.
Già on line il sito web www.museodelsynth.org mentre gli organizzatori stanno per attivare la pagina facebook dove ogni giorno si potranno trovare nuove informazioni e curiosità sulla manifestazione.
Tra i progetti clou anche #OperaiPad, simbolo del processo di digitalizzazione del Festival: un’occasione unica, realizzata in collaborazione con Med Store, che permette, per il secondo anno consecutivo, di vivere il Festival dal suo interno e scoprire i lati spesso nascosti del fantastico mondo del teatro ovunque ci si trovi. Ogni giorno live sulla pagina Facebook del Mof, con una guida d’eccezione per far conoscere al pubblico i protagonisti, i retroscena ed entrare nel vivo del backstage tra prove e contenuti esclusivi.
A Macerata, nel 2018, un imprenditore artigiano medio paga il 61,7% di tasse (nel 2017 era il 61,5% mentre nel 2011 il 59,5%), potendo contare su un reddito di poco superiore ai 19 mila euro. Il 12 agosto festeggerà il Tax Free Day, giorno della liberazione dalle tasse, smettendo di lavorare per il fisco e iniziando a guadagnare per se stesso e la sua impresa. A conti fatti, vuol dire che lo stesso imprenditore nel 2018 lavora 225 giorni per pagare i tributi, mentre sono solo 140 i giorni lavorativi da cui può trarre un guadagno da destinare, ad esempio, ai consumi familiari.
Sono gli esiti dello studio dell’Osservatorio sulla Tassazione delle Pmi, condotto per il quinto anno da CNA Nazionale su 137 comuni italiani, compresi tutti i capoluoghi di provincia. Nella classifica stilata, Macerata si posiziona all’82esimo posto (perdendo due posizioni sul 2017) su 137 comuni analizzati, dove al primo posto c’è Gorizia (già “liberata” dalle tasse il 14 luglio) con il 53,8% di tassazione e all’ultimo Reggio Calabria con il 73,4% (per la quale la liberazione scatterà non prima del 24 settembre).
Lo studio dell’Osservatorio nazionale “parla chiaro – dice il Presidente CNA Territoriale Giorgio Ligliani – la pressione fiscale media sulle pmi maceratesi cresce dello 0,2%. Negli ultimi anni il picco negativo è stato raggiunto nel 2014, quando l’imposizione era al 64,8% e il reddito annuo era poco più di 17.500 euro. A questo proposito segnaliamo che il reddito medio dell’imprenditore tipo a Macerata è sceso, dal 2011 ad oggi, di ben 1.100 euro. La pressione fiscale del capoluogo maceratese è superiore alla media nazionale, che è del 61,4% con un trend di crescita”. “Dall’analisi condotta – aggiunge Ligliani – emerge in maniera netta come l’applicazione di alcuni dei correttivi segnalati dalla CNA potrebbero invertire una tendenza pericolosa, che vede l’imprenditore lavorare sempre più per un’ingombrante socio pubblico invece che per i bisogni suoi e della propria attività”.
“La crescita della pressione fiscale sulle pmi non è ineluttabile – annuncia il Direttore Generale della CNA di Macerata Luciano Ramadori – infatti l’applicazione contemporanea di tre tra le misure suggerite da CNA determinerebbe un calo dell’imposizione fino al 53,5%. Per questo chiediamo l’aumento della franchigia Irap da 13 a 30 mila euro, l’adozione del regime Iri al 24% e, soprattutto, l’introduzione della totale deducibilità dell’Imu sui beni strumentali delle imprese, cioè capannoni, laboratori, negozi. A questo – prosegue – si devono aggiungere l’introduzione della Flat tax in modo progressivo e credibile, prevedendo la riduzione delle aliquote IRPEF a partire da quelle più basse del 23% e del 27% ed eliminando la discriminazione attuale operata dalle detrazioni da lavoro delle piccole imprese personali, oltre all’estensione del regime forfetario a tutte le imprese individuali e professionisti con ricavi inferiori a 100.000 euro”.
CNA Macerata sostiene che, per riequilibrare un sistema fiscale insopportabile, sia necessario garantire maggiore equità nel prelievo tra i diversi redditi da lavoro e invertire sensibilmente la tendenza a trasferire sulle imprese gli oneri dei controlli, asfissianti per strutture leggere come quelle delle piccole imprese, oltre ad usare in modo intelligente la leva fiscale per aumentare domanda interna e investimenti.
*Stima riferita ad un’impresa individuale, con un impiegato e quattro operai, un laboratorio di 350 metri quadrati e un negozio di 175, 431 mila euro di fatturato e 50 mila euro di utili.
Gaia Gennaretti