Ancora un colpo da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Macerata a quella checomunemente viene definita “una piaga sociale”. Nell’ambito del rafforzamento dell’attività di prevenzione e contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, i militari del Nucleo Investigativo venivano a conoscenza di un insolito e cospicuo giro di spaccio di cocaina tra le piazze di Morrovalle, Montecosaro, Corridonia e Macerata. 

Avvalendosi delle Stazioni Carabinieri dislocate sui rispettivi territori, i militari del predetto  Nucleo Investigativo iniziavano un’attenta, prolungata e minuziosa attività di monitoraggio, tesa ad individuare il centro di “distribuzione”  della cocaina. 

Partendo da solo modello di un’autovettura – una Lancia Y – gli investigatori mettevano sotto la lente di ingrandimento alcuni soggetti già noti alle forze dell’ordine. Dopo un accurato screening, l’attenzione dei militari si concentrava su 33enne di Morrovalle.

Iniziava così una fase di osservazione, pedinamenti e controlli, nel corso dei quali gli operatori riscontravano un atteggiamento sospettoso del 33enne, arrivando finanche ad effettuare improvvise inversioni di marcia proprio per sottrarsi ad eventuali pedinamenti delle forze di Polizia.

Ieri pomeriggio, gli uomini del Nucleo Investigativo, convinti che il soggetto pedinato fosse coinvolto in quella che ritenevano una grossa rete di spaccio, iniziavano una ulteriore attività di monitoraggio, durante la quale notavano che l’uomo aveva ancora una volta effettuato un’improvvisa ed ingiustificata inversione di marcia, decidendo così di bloccarlo e sottoporlo a minuziosa perquisizione personale e veicolare.

Durante le operazioni, alle quali l’uomo aveva senza successo tentato di sottrarsi, a bordo dell’autovettura venivano rinvenuti “alcuni” cellulari e la somma contante di 1000 euro. Certi di avere di fronte quello che si riteneva essere uno dei più importanti trafficanti di quelle “piazze”, i Carabinieri si recavano presso la sua abitazione ove il 33 enne, vistosi oramai scoperto, consegnava numerosi involucri contenente cocaina, occultati nella mansarda dell’abitazione della nonna.  Lo stupefacente, di rilevante quantitativo, parte già confezionato in dosi e pronto per essere spacciato,erisultato pari al peso di grammi 705 (settecentocinque), è stato sequestrato insieme alla somma di denaro, due bilancini di precisione digitale ed un ingente materiale per il confezionamento.

L’uomo, condotto in caserma, al termine delle fasi di rito, è stato dichiarato in arresto per detenzione ai fini di spaccio di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti e, su disposizione del PM di turno, associato presso la Casa Circondariale di Ancona.

Arrivato nello scorso mese di agosto, il tenente Antonio Masciarelli, comandante dei Carabinieri della Compagnia di Tolentino, da domani tornerà a San Benedetto dove ricopre il ruolo di comandante del Nucleo Operativo Radiomobile. Era venuto nel maceratese per sostituire il capitano Giacomo De Carlini, in missione all’estero e che ora, fino al suo rientro, sarà sostituito dal sottotenente Giuseppe Losito. 

Un percorso, quello del tenente Masciarelli, che si conclude ma che ha portato ad importanti risultati. Dal suo insediamento infatti, la Compagnia di Tolentino, nelle sue varie articolazioni, ha tratto in arresto 20 persone e ne ha denunciate 170. L’attenzione maggiore è stata rivolta a quei fenomeni criminali che destano maggior allarme sociale, quali i reati predatori e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Le operazioni sono state numerose ed hanno prodotto importanti risultati, tra i quali spiccano il sequestro complessivo di circa un chilo e mezzo di sostanze stupefacenti ed il rocambolesco arresto di tre malviventi colti in flagranza di reato di tentato furto sul tetto del Centro Commerciale “La Rancia”. Inoltre nel mese di dicembre la Compagnia di Tolentino, insieme al Reparto Operativo del Comando Provinciale di Macerata, ha dato esecuzione a 6 misure cautelari (delle quali 4 in carcere) nei confronti di altrettanti cittadini nigeriani, a seguito della maxi-operazione scaturita dal filone d’indagine inerente lo spaccio di sostanze stupefacenti emerso a seguito dei tragici fatti dell’omicidio di Pamela Mastropietro.

Venerdì scorso i saluti alla Compagnia e ai vertici provinciali dell’Arma, alla presenza anche del sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi che ha avuto modo di sottolineare lo spessore e le qualità umane del tenente Masciarelli. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il comandante provinciale, colonnello Michele Roberti che ha invitato il comandante in sede vacante Losito a proseguire sul tracciato scavato da Masciarelli. “E’ stato un piacere ed un onore rappresentare l’Arma di Tolentino in questo breve ma intenso periodo - sono le parole di Masciarelli -. Conserverò con cura questa importante esperienza professionale e di vita tra i miei ricordi più preziosi, fatta in un territorio stupendo che mi ha dato l’opportunità di incontrare e conoscere persone meravigliose. Un ringraziamento particolare a tutti i militari della Compagnia, la cui preziosa collaborazione ha permesso il raggiungimento di importanti obiettivi istituzionali, in termini di risultati operativi, di prevenzione sul territorio e soprattutto di vicinanza alle popolazioni. Questo è un territorio in cui sono ancora vive le cicatrici lasciate dal sisma ed in cui assume un rilievo se possibile ancora maggiore la responsabilità di trasmettere i valori etici e morali che da più di due secoli caratterizzano l’operato dell’Arma dei Carabinieri - conclude - nel solco delle più nobili tradizioni che la contraddistinguono.”

Gaia Gennaretti 

Lo hanno denunciato i Carabinieri di Corridonia per un furto all’intero di un negozio di abbigliamento. Si tratta di un 50enne residente in provincia di Macerata ma di fatto domiciliato in quella di Ancona che i Carabinieri hanno scoperto essere autore del furto avvenuti nella tarda serata di mercoledì in un negozio di abbigliamento di Corridonia. Ignoti si erano infatti introdotti all’interno forzando la porta d’ingresso e rubando circa 200 euro dal registratore di cassa. Il proprietario aveva sporto denuncia e per tutta la giornata di ieri i militari hanno visionato le immagini delle telecamere della città per cercare di identificare l’auto sospetta e l’autore del furto. Si era appreso che una Fiat Multipla era stata notata nelle vicinanze e dopo aver passato al setaccio le riprese effettivamente l’auto è stata identificata. Dalla targa i militari sono risaliti al proprietario, noto alle cronache per specifici precedenti e non reperibile in quel momento. L’uomo è stato denunciato e dovrà rispondere di furto aggravato. Sono in corso anche ulteriori accertamenti per verificare eventuali complici.

g.g.

Controlli per le festività di Capodanno. Sequestrati 1740 prodotti pirotecnici senza il marchio “CE” e denunciate 6 persone. Controllati 19 locali notturni, in alcuni dei quali sono emerse irregolarità alle porte di sicurezza, abusi edilizi e mancanza del legale rappresentante all’interno del locale. In 20 sono stati denunciati. Questo è il bilancio delle operazioni pianificate dal questore Antonio Pignataro a cui hanno collaborato, oltre alla Polizia di Stato, anche Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco. 

I controlli, svolti in occasione delle festività, precisamente dall’1 a 31 dicembre, avevano l’obiettivo da un lato la vigilanza sul commercio  e la detenzione di artifici pirotecnici, dall’altro la verifica del rispetto della normativa da parte dei locali di intrattenimento per quanto concerne la sicurezza dei locali. Tutto questo, per tutelare la sicurezza dei cittadini, specie dei giovani che affollano i locali.

Interessate ben 25 strutture distribuite in sei comuni, di cui 19 locali notturni tra discoteche e night e 6 esercizi commerciali adibiti alla vendita di materiale pirotecnico.

Per quanto riguarda il materiale pirotecnico non riconosciuto, personale della Squadra di Polizia Amministrativa della Questura ha sottoposto a sequestro 1740 manufatti mancanti del marchio “CE” e denunciato 6 persone. Due i casi in cui è stata registrata l’assenza delle prescritte cautele per la detenzione e il deposito delle materie esplodenti con conseguente esposizione a rischio dei locali. 

In particolare in un locale in cui erano in vendita prodotti pirotecnici, sono state rilevate le uscite di sicurezza ostruite da merce in esposizione e la cassetta contenente il manicotto antincendio chiusa con nastro adesivo e coperta in modo da non essere vista.

Per quanto riguarda invece i controlli ai locali notturni, essi si sono concentrati in special modo nella notte di San Silvestro in cui sono stati impegnati anche Carabinieri del Comando per la tutela del Lavoro e unità cinofile antidroga della Guardia di Finanza.

19 i locali sottoposti a controllo, in alcuni dei quali sono state riscontrate irregolarità come porte di sicurezza chiuse, abusi edilizi nonché l’inosservanza dell’obbligo della presenza del legale rappresentante all’interno del locale. Inoltre in più casi sono stati identificati buttafuori privi di abilitazione e si è proceduto alla loro denuncia per l’esercizio abusivo della professione.

In totale, sono state deferite all’Autorità Giudiziaria 20 persone.

Inoltre sono state rilevate e contestate 10 infrazioni amministrative per inosservanza alle norme che disciplinano i locali di intrattenimento.

L’attività delle Forze dell’Ordine ha interessato anche l’esterno dei locali ove sono stati effettuati posti di controllo con l’identificazione di 130 persone e al controllo di 85 veicoli. Due i giovani multati poiché trovati in stato di ebrezza all’interno di un locale, circostanza nella quale è stato necessario l’intervento dell’ambulanza per soccorrere i predetti.

Infine, non si sono registrati feriti a causa dei fuochi d’artificio.
g.g

Promosso Sottotenente Giuseppe Losito, comandante del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Tolentino. Ha raggiunto questo obiettivo dopo aver frequentato un corso informativo presso la Scuola Ufficiali di Roma e altri Istituti addestrativi dell’Arma dei Carabinieri.

L’Ufficiale nel corso della sua carriera ha svolto sempre incarichi di prestigio:  dapprima quale responsabile della Sezione di P.G. presso l’allora Procura della Repubblica del Tribunale di Camerino e successivamente, sempre come responsabile, presso quella di Macerata. Dal 2007 è al Comando del Nucleo Operativo e Radiomobile di Tolentino, raggiungendo traguardi professionali di livello che gli hanno permesso di ottenere numerose attestazioni di merito.   

Tra le altre belle notizie, il SottoTenente Losito è diventato da poco anche nonno pertanto l’augurio da parte della nostra redazione è doppio. 

G.G.

Beccato ieri in flagranza di furto al ristorante Cavallini. Si tratta di un 27enne di Matelica fino ad oggi incensurato, ex dipendente del noto ristorante settempedano, licenziato qualche mese fa. 

Il titolare da qualche settimana notava ammanchi di prodotti con la particolarità che non erano mai stati notati segni di effrazione. Così aveva segnalato il caso alla locale stazione dei Carabinieri che, d’accordo con lui, hanno predisposto alcuni militari all’interno del ristorante ed altri all’esterno. Ieri, giornata di chiusura, è stata ritenuta un’occasione troppo ghiotta per il ladro che infatti non si è fatto attendere a lungo. Alle 19 si è presentato sul posto, munito di una chiave e di un borsone. All’interno ha prelevato bottiglie e cibi pregiati e poi è uscito chiudendo la porta.

All’esterno è stato bloccato dai Carabinieri: si è scoperto che il giovane era un ex dipendente del locale, licenziato da diverso tempo, che nel corso del suo breve rapporto lavorativo era venuto a conoscenza dell’esistenza di una chiave di riserva celata all’esterno dal titolare, e tramite questa si era introdotto più volte all’interno allo scopo di sottrarre merce di valore.

I militari hanno poi proceduto anche alla perquisizione domiciliare dalla quale sono state rinvenute più di 50 bottiglie di vino pregiato per un valore complessivo di 4mila euro tutte riconducibili al ristorante “Cavallini”, ma non finisce qui. In casa, occultati in camera da letto, sono stati ritrovati circa 50 grammi di hashish, un grammo di cocaina, un bilancino di precisione,numerosi ritagli per il confezionamento e più di 2mila euro di provenienza non giustificata.

Evidentemente il giovane, rimasto senza lavoro, si era organizzato per garantirsi entrate economiche riconducibili ad attività illecite. I militari dell’Arma hanno rovinato i suoi piani: denunciato a piede libero, dovrà rispondere di furto aggravato e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Tutta la refurtiva di appartenenza al ristoratore di San Severino gli è stata restituita.

g.g.

Arrestato un latitante da quasi dieci anni. Deve scontare 30 anni di reclusione per spaccio, lesione aggravata, resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione, rapina e furto. È l’ultima operazione di successo svolta dalla stazione dei Carabinieri di Recanati e dal nucleo operativo di Civitanova. Si tratta di un soggetto nordafricano che è stato finalmente assicurato alla giustizia. A darne notizia è il colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dei Carabinieri, oggi pomeriggio in occasione di un momento dedicato allo scambio degli auguri durante il quale è stato anche fatto il punto della situazione.

Il 2018 è stato certamente un anno particolarmente delicato per la provincia di Macerata e per il Comando Provinciale. Vanno ricordati fatti criminosi come l’omicidio della 18enne Pamela Mastropietro o la strage aggravata da odio razziale posta in essere da Luca Traini. 

“È stato un anno particolarmente impegnativo - ha detto il colonnello rivolto a tutti i comandanti di stazione e militari presenti - dove l’apporto di tutti è stato fondamentale. Abbiamo ottenuto eccellenti risultati”. Il quadro generale della criminalità ha continuato a mantenersi, per tipo di reati e modalità esecutive, su livelli tali da non destare particolare preoccupazione. Sono 205 le persone arrestate dai Carabinieri e 2.445 i soggetti denunciati a piede libero. 

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La problematica connessa al sempre più diffuso uso di stupefacenti continua a destare preoccupazione fra la popolazione sia per le implicazioni sociali che essa comporta, ma soprattutto per il sempre maggiore coinvolgimento dei giovani.

Le ingenti quantità ritrovate e i numerosi arresti effettuati mettono in evidenza la gravità del fenomeno e la presenza in provincia di spacciatori di spessore criminale e pericolosità sociale. 

L’attività di contrasto messa in atto ha portato nel 2018 all’arresto di 97 persone e alla denuncia di 255 soggetti. Un’attenzione particolare è stata posta, inoltre, anche dai Carabinieri della provincia di Macerata a tutela delle fasce deboli: dei minori, delle donne e degli anziani, testimoniata da decisa attività di contrasto alla violenza di genere e da una diffusa campagna di prevenzione delle truffe. Con riferimento al controllo del territorio, i Reparti dipendenti dal Comando Provinciale rispetto allo scorso anno, sono riusciti a esprimere un numero maggiore di servizi di prevenzione. Il rafforzamento della presenza dell’Arma nel territorio ha garantito un’efficace azione preventiva che ha influito sul calo dei reati commessi in provincia e ha rappresentato anche un valido supporto informativo per l’attività repressiva svolta. Tra le attività, tuttora in corso nei comuni del cratere, connesse ai lavori per la ricostruzione post-sismica, si segnalano i controlli ai cantieri edili che l’Arma, unitamente al Nucleo Ispettorato del Lavoro e in collaborazione con le altre Forze di Polizia, svolge al fine di contrastare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata. Proseguono, altresì, i servizi svolti dai Carabinieri delle Compagnie di Camerino e Tolentino, con l’ausilio dei Reparti Mobili, per fornire assistenza alle popolazioni terremotate che versano tuttora in gravi situazioni di difficoltà e disagio, nonché per esercitare un’efficace azione di contrasto ad eventuali episodi di “sciacallaggio”.

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“Il nostro compito - ha anche affermato Roberti - è quello di tutelare un o dei beni fondamentali per lo sviluppo economico e sociale, che è quello della sicurezza. Siamo un avamposto dello Stato, ci siamo sempre stati e ci saremo sempre. Quello che vi invito a fare - ha aggiunto riferendosi ai militari presenti - è a prendere contatto con le amministrazioni e i cittadini. Siamo parti integranti delle comunità in cui viviamo, dobbiamo capire, a volte anticipare le esigenze del territorio”.

Presente al momento conviviale anche il Prefetto Iolanda Rolli: “A voi va sempre il mio pensiero quando ho bisogno di aiuto perché siete le sentinelle di questi territori che sono bellissimi. I maceratesi hanno un patrimonio inestimabile tutto contenuto in uno scrigno di cui siete i custodi. Siete la presenza più vicina ai cittadini, rappresentate lo Stato più prossimo, la sicurezza più prossima, la mano tesa che può dare aiuto nel momento più difficile”.

In occasione delle festività natalizie, saranno intensificati i servizi di controllo del territorio, in tutta la provincia, al fine di migliorare il contrasto dei reati predatori, ma anche per garantire un’adeguata cornice di sicurezza nei luoghi più affollati.

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g.g.

Non ha resistito al peso della neve ed è crollato. Era il tendone donato dalla Caritas cremonese alla parrocchia di San Severino Vescovo e installato dietro alla struttura inagibile del don Orione. Era utilizzato per le funzioni religiose. Stanotte è crollato e non sarà recuperabile in alcun modo. Ora il parroco padovano don Luca Ferro è a lavoro per recuperare l'impianto di riscaldamento del valore di 20mila euro che era stato acquistato grazie alle donazioni pervenute alla parrocchia. Sul posto Carabinieri e Vigili del Fuoco.

g.g.

DON ORIONE

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Una influencer e un operaio nei guai. Denunciati dai Carabinieri di San Severino per detenzione ai fini di spaccio. È accaduto nel finesettimana, protagonisti un operaio 26enne, L.B., e la sua compagna M.D., influencer in Instagram.

L’operazione che ha portato al recupero di circa 200 grammi di marijuana è scaturita a seguito di mirati servizi di osservazione e pedinamento effettuati nel corso delle settimane precedenti nei confronti dell’uomo, operaio di origini bolognesi, i cui movimenti e spostamenti, ricostruiti dai militari, hanno destato fondati sospetti in relazione ad una fiorente attività di spaccio al dettaglio svolta in concorso con la compagna convivente.

La raccolta degli elementi a supporto dell’ipotesi investigativa veniva accolta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, che emetteva decreto di perquisizione domiciliare a carico della coppia, eseguito dai Carabinieri in concomitanza delle festività, eventi in cui la maggior richiesta dei consumatori richiede una disponibilità superiore da parte dei “fornitori”.

All’interno dell’abitazione, occultati all’interno di un armadio nella camera da letto, venivano rinvenuti diversi involucri e contenitori con all’interno la sostanza stupefacente, per un peso complessivo di circa 200 grammi, pronta per essere suddivisa in dosi ed immessa nel mercato, per un valore complessivo di circa 2mila Euro.

La giovane coppia, fino ad oggi incensurata e che si è riservata di nominare un avvocato di fiducia, dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

g.g.

Duro colpo alla rete di spaccio maceratese. In 27 finiscono in manette, fra i quali anche Innocent Oseghale, già sotto accusa e in carcere per l’omicidio di Pamela Mastropietro, Lucky Awelima e Desmond Lucky, anche questi ultimi due coinvolti nell’indagine per l’uccisione della giovane. 

Una grande operazione, quella condotta dai Carabinieri e dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Procura di Macerata, che ha portato all’esecuzione di 27 arresti e alla ricostruzione della rete di spaccio a Macerata e fino a Treia e Passo di Treia. Alcuni soggetti sono ancora ricercati e un altro è stato ritrovato a Ferrara benché risultasse ospite in uno dei casolari gestiti dal Gus a Treia. 

Tutto ha avuto inizio con il ritrovamento del cadavere di Pamela Mastropietro: da lì si sono snodati due filoni di indagine, uno partito a fine febbraio e condotto dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato diretta dal commissario Maria Raffaella Abbate: “È stata un’intensa attività che ha richiesto sia l’uso di strumentazioni sofisticate e sia di tecniche più tradizionali come i pedinamenti o gli appostamenti. Si trattava per lo più di soggetti extracomunitari e ciascun spacciatore aveva il suo ‘pacchetto clienti’. Trattava per lo più eroina, ma anche hashish all’occorrenza - spiega il commissario - e agiva un po’ come fosse un rappresentante. Con la nostra indagine siamo risaliti a 1.250 cessioni. Già a luglio avevamo emesso cinque provvedimenti restrittivi, ora altre 15 di cui 13 in carcere e gli altri due con l’obbligo di firma e dimora. Questa per noi è una conquista e una ricompensa per tutta l’attività svolta”. A capo della rete in questione c’era il nigeriano Osas Nelson Adoghe, di 35 anni

Ma che Macerata fosse stata divisa in tre zone (centro, nord e sud) per la gestione dello spaccio è quanto emerso dall’indagine svolta dai Carabinieri del reparto operativo di Macerata e da quelli della Compagnia di Tolentino: 4 i nigeriani finiti in carcere (tra cui sono compresi Awelima Lucky e Lucky Desmond già condannati con rito abbreviato a 8 e 6 anni) e 2 i nigeriani con l’obbligo di dimora e firma

le tre zone di Macerata

“Quella ricostruita con questa indagine - spiega il tenente colonnello Walter Fava, comandante del Reparto Operativo - era una fitta rete composta per lo più da nigeriani che si erano suddivisi la città di macerata in tre aree con accordi rigorosi di non invasione. A capo risultava Happiness Uwagbale”. Per rintracciare quest’ultimo ieri mattina era stata organizzata un’operazione volta a setacciare tre casolari di Treia in cui il Gus aleggia i richiedenti asilo con oltre 100 Carabinieri, unità cinofile ed elicotteri. L’uomo ricercato però non si trovava lì ed è stato trovato e catturato a Ferrara: “Era una gestione a cascata, in cui l’ indagato principale cedeva le dosi sia in prima persona che attraverso altri connazionali che, come costante modus operandi, nascondevano in bocca le dosi di eroina per poi consegnarle ai clienti dopo averne riscosso il pagamento. Il dato - aggiunge Fava - che conferisce rilevanza a questa attività è l’aver ricostruito un giro di spaccio di circa 2.800 cessioni (da maggio 2016 a giugno 2018) per proventi di circa 100mila euro”.

(Il tenente Antonio Masciarelli, il tenente colonnello Walter Fava e il colonnello Michele Roberti)

tenente Antonio Masciarelli colonello Walter Fava e colonello Michele Roberti

Dall’attività investigativa è emerso che l’eroina veniva approvvigionata nel territorio di Ancona da alcuni complici che ingerivano gli ovuli per occultarli. Il sistema era, per così dire, a “compartimenti stagni”, poiché tutte le persone coinvolte erano nigeriane, domiciliate in provincia ma senza fissa dimora. 

A coordinare le attività investigative è stato il Procuratore Giovanni Giorgio: “Raccogliamo i frutti dopo la triste vicenda di Pamela Mastropietro che per le forze dell’ordine è stata una frustata psicologica ed istituzionale. Questa rete di spaccio capillare ha caratterizzato la città e non a caso abbiamo anche il triste primato delle morti per overdose (quattro nell’ultimo anno, su 19 casi complessivi). Sono aumentate rispetto allo scorso anno. Mi preme evidenziare che tra i tossicodipendenti che hanno testimoniato - aggiunge - ci sono due ragazze, poi decedute per overdose, a testimonianza che queste persone avvertivano la loro condizione di vita sbagliata. L’attività investigativa è ancora in corso perché purtroppo sono tanti gli spacciatori e quindi andremo avanti”.

(Il Procuratore Giovanni Giorgio)

procuratore Giovanni Giorgio

Soddisfazione da parte del Questore Antonio Pignataro e del Comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Michele Roberti: “Macerata - afferma Pignataro - non è fabbrica della paura ma delle risposte e della sicurezza. Abbiamo investigatori di primo livello e i risultati raggiunti sono straordinari. Abbiamo dato alla città una risposta importante e il merito va soprattutto al Procuratore”.

(Il questore Antonio Pignataro)

il questore Antonio Pignataro

“Questi risultati sono la conseguenza di una strategia posta sul piano del contrasto e della prevenzione. Vogliamo aggredire la vendita ma anche l’acquisto. Abbiamo vinto una battaglia - precisa Roberti - ma la guerra è ancora in corso e continueremo a combattere per molto tempo”.

Gaia Gennaretti

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