Braccianti irregolari e violazioni alle norme ambientali. Sotto sequestro un'azienda agricola
02 Ott 2023
Impiego di manodopera clandestina e una serie di violazioni alle normative ambientali. È quello che i carabinieri di Tolentino – in azione insieme ai colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro di Macerata e al Gruppo tutela del lavoro di Venezia – hanno contestato al titolare di un’azienda agricola di San Ginesio nel corso della scorsa settimana. L’uomo, un cinquantenne del luogo, è stato multato per 32mila e 500 euro e rischia ulteriori sanzioni penali che prevedono il pagamento di somme oltre i 120mila euro. L’azienda è stata nel frattempo posta sotto sequestro.
L’attività dei carabinieri sul territorio ha portato al controllo della ditta agricola negli scorsi giorni. L’azienda, con a disposizione circa sessanta ettari di terreno, si occupava di allevamento di bovini da latte e della coltivazione di foraggio. Al momento dei controlli dei militari è emersa la presenza di due braccianti agricoli di origine indiana risultati in seguito irregolari sul territorio nazionale e dunque impiegati illegalmente. Da qui è partita la prima denuncia all’autorità giudiziaria. In seguito i controlli hanno fatto luce su un vasto invaso artificiale di circa 600 metri quadrati. La fossa era stata realizzata nei pressi delle stalle in modo da raccogliere le acque reflue grazie a un sistema di pompaggio. I carabinieri hanno per questo allertato i Forestali di Sarnano, che hanno attestato le irregolarità sotto il profilo ambientale e hanno posto l’area sotto sequestro.
Oltre a questo i militari hanno rilevato violazioni sulla sicurezza, dall’aggiornamento del DVR, sulla mancanza di formazione e informazione dei lavoratori, sull’assenza della designazione del medico competente e del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi. Contestate anche una serie di omissioni relative al mancato invio dei lavoratori alle visite periodiche. Mancavano infine le certificazioni di conformità della messa a terra dell’impianto elettrico, della cisterna del gasolio per il rifornimento dei mezzi agricoli, del silos per il mangime e della struttura metallica delle stalle.
Una volta terminati gli accertamenti i carabinieri hanno posto sotto sequestro l’azienda, applicando appunto prescrizioni e ammende penali che prevedono sanzioni fino a 120mila euro. Oltre a questo è scattata anche la maxi multa da 32mila e 500 per il lavoro sommerso.
L’attività dei carabinieri sul territorio ha portato al controllo della ditta agricola negli scorsi giorni. L’azienda, con a disposizione circa sessanta ettari di terreno, si occupava di allevamento di bovini da latte e della coltivazione di foraggio. Al momento dei controlli dei militari è emersa la presenza di due braccianti agricoli di origine indiana risultati in seguito irregolari sul territorio nazionale e dunque impiegati illegalmente. Da qui è partita la prima denuncia all’autorità giudiziaria. In seguito i controlli hanno fatto luce su un vasto invaso artificiale di circa 600 metri quadrati. La fossa era stata realizzata nei pressi delle stalle in modo da raccogliere le acque reflue grazie a un sistema di pompaggio. I carabinieri hanno per questo allertato i Forestali di Sarnano, che hanno attestato le irregolarità sotto il profilo ambientale e hanno posto l’area sotto sequestro.
Oltre a questo i militari hanno rilevato violazioni sulla sicurezza, dall’aggiornamento del DVR, sulla mancanza di formazione e informazione dei lavoratori, sull’assenza della designazione del medico competente e del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi. Contestate anche una serie di omissioni relative al mancato invio dei lavoratori alle visite periodiche. Mancavano infine le certificazioni di conformità della messa a terra dell’impianto elettrico, della cisterna del gasolio per il rifornimento dei mezzi agricoli, del silos per il mangime e della struttura metallica delle stalle.
Una volta terminati gli accertamenti i carabinieri hanno posto sotto sequestro l’azienda, applicando appunto prescrizioni e ammende penali che prevedono sanzioni fino a 120mila euro. Oltre a questo è scattata anche la maxi multa da 32mila e 500 per il lavoro sommerso.
Maltrattamenti in famiglia, arrestato un uomo. Le operazioni dei carabinieri di Tolentino
04 Ago 2023
Un ordine di carcerazione, un furto sventato e diverse denunce. Sono i risultati del lavoro degli ultimi giorni portati avanti dalla compagnia dei carabinieri di Tolentino. Scendendo nel dettaglio, i militari hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Macerata nei confronti di un uomo condannato a tre anni di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Le indagini che hanno permesso la ricostruzione dei fatti sono partite nel 2020, quando l’uomo era stato denunciato a seguito di una lite con la sua convivente, nella quale la donna aveva riportato lesioni. Da questo episodio i militari hanno potuto ricostruire i fatti, appurando come nel periodo compreso tra il 2014 e il 2020 si fossero verificati altri eventi simili. L’uomo è ora detenuto nel carcere di Fermo.
Nei giorni scorsi, inoltre, un equipaggio dell’aliquota radiomobile è riuscito a sventare un furto in un’azienda agricola di Tolentino. La segnalazione è arrivata dal proprietario della ditta, che aveva notato movimenti sospetti intorno alla sede. I militari hanno colto in flagrante due ragazzi che erano riusciti a trafugare due taniche di nafta agricola dal serbatoio di una pompa di irrigazione. Sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria, mentre la refurtiva è stata restituita al proprietario.
Sempre i carabinieri del pronto intervento di Tolentino hanno multato per ubriachezza e per atti contrari alla pubblica decenza un uomo residente in città. L’uomo, in evidente stato di alterazione, era rimasto chiuso fuori dal suo appartamento. I militari lo hanno trovato nudo nelle scale condominiali.
La stazione di San Ginesio ha infine segnalato alla Prefettura una ragazza fermata in un giardino pubblico e trovata in possesso di uno spinello e di una dose di hashish.
Nei giorni scorsi, inoltre, un equipaggio dell’aliquota radiomobile è riuscito a sventare un furto in un’azienda agricola di Tolentino. La segnalazione è arrivata dal proprietario della ditta, che aveva notato movimenti sospetti intorno alla sede. I militari hanno colto in flagrante due ragazzi che erano riusciti a trafugare due taniche di nafta agricola dal serbatoio di una pompa di irrigazione. Sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria, mentre la refurtiva è stata restituita al proprietario.
Sempre i carabinieri del pronto intervento di Tolentino hanno multato per ubriachezza e per atti contrari alla pubblica decenza un uomo residente in città. L’uomo, in evidente stato di alterazione, era rimasto chiuso fuori dal suo appartamento. I militari lo hanno trovato nudo nelle scale condominiali.
La stazione di San Ginesio ha infine segnalato alla Prefettura una ragazza fermata in un giardino pubblico e trovata in possesso di uno spinello e di una dose di hashish.
Sei denunce per possesso di stupefacenti a fini di spaccio e quarantasette segnalazioni come assuntori. È il primo bilancio dei controlli a tappeto effettuati dai carabinieri della Compagnia di Camerino in collaborazione con l’unità cinofila del nucleo di Pesaro al Montelago Celtic Festival. La manifestazione a sfondo celtico di Serravalle di Chienti, giunta quest’anno alla ventesima edizione, attrae presenze da tutta Italia e dall’estero. Come ogni anno si intensificano i presidi di legalità nella zona da parte delle forze dell’ordine. Già dalla giornata di ieri, primo giorno di festival, le persone controllate dagli oltre 30 militari impegnati sul territorio sono state centinaia. I risultati hanno portato a sei denunce e a 47 segnalazioni alla questura, tutte legate al possesso di stupefacenti. Ingente anche il quantitativo di sostanze poste sotto sequestro. Ben 110 grammi di marijuana, oltre 200 di hashish, funghi allucinogeni ed Mdma.
Lavoro extra nell’area anche per i carabinieri della stazione di Visso. Ieri sera i militari hanno arrestato un uomo per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. L’arrestato, un indiano residente a Porto Sant’Elpidio ma dipendente di un’azienda agricola di Colfiorito, è in attesa stamane del processo con rito direttissimo al tribunale di Macerata. Stando alla ricostruzione dei militari, il loro intervento è stato richiesto a causa di una lite sul posto di lavoro. L’uomo arrestato infatti si rifiutava di restituire l’auto aziendale al termine del suo turno di lavoro. L’arrivo dei carabinieri ha aggravato lo stato d’animo dell’uomo, che ha dato in escandescenze e si è scagliato contro i militari, colpendoli con calci, pugni e addirittura morsi. È finito in manette e attende ora il processo.
Lavoro extra nell’area anche per i carabinieri della stazione di Visso. Ieri sera i militari hanno arrestato un uomo per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. L’arrestato, un indiano residente a Porto Sant’Elpidio ma dipendente di un’azienda agricola di Colfiorito, è in attesa stamane del processo con rito direttissimo al tribunale di Macerata. Stando alla ricostruzione dei militari, il loro intervento è stato richiesto a causa di una lite sul posto di lavoro. L’uomo arrestato infatti si rifiutava di restituire l’auto aziendale al termine del suo turno di lavoro. L’arrivo dei carabinieri ha aggravato lo stato d’animo dell’uomo, che ha dato in escandescenze e si è scagliato contro i militari, colpendoli con calci, pugni e addirittura morsi. È finito in manette e attende ora il processo.
Sventato un tentativo di suicidio dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Tolentino. I fatti risalgono alla serata del 25 luglio scorso, quando una pattuglia in servizio in località Pace è stata avvicinata da alcuni ragazzi. I giovani, piuttosto scossi, hanno avvertito i militari che una persona aveva deciso di togliersi la vita impiccandosi ad una scalinata poco lontana.
Immediato l’intervento dei carabinieri, che hanno prontamente sostenuto il corpo dell’uomo, allentando la tensione della corda e riuscendo a riportarlo a terra. I soccorsi sanitari sono arrivati sul posto poco dopo: l’uomo, seppur privo di conoscenza respirava ancora. È stato trasportato all’ospedale di Macerata ed è fuori pericolo. Stando alle ricostruzioni dell’Arma, l’uomo avrebbe tentato l’estremo gesto a causa di uno stato di forte crisi a cui era seguita anche l’assunzione di psicofarmaci.
Immediato l’intervento dei carabinieri, che hanno prontamente sostenuto il corpo dell’uomo, allentando la tensione della corda e riuscendo a riportarlo a terra. I soccorsi sanitari sono arrivati sul posto poco dopo: l’uomo, seppur privo di conoscenza respirava ancora. È stato trasportato all’ospedale di Macerata ed è fuori pericolo. Stando alle ricostruzioni dell’Arma, l’uomo avrebbe tentato l’estremo gesto a causa di uno stato di forte crisi a cui era seguita anche l’assunzione di psicofarmaci.
Automobili rigate in serie nel centro cittadino di San Severino Marche, individuato e denunciato il responsabile. È un quarantenne residente in città.
I fatti sono avvenuti durante le feste padronali nello scorso giugno, quando diversi cittadini hanno ricevuto una brutta sorpresa. Quattro automobili, parcheggiate tra il piazzale della stazione, viale Bigioli e via San Michele, sono state ritrovate dai proprietari graffiate su tutta la carrozzeria. Il vandalo non si sarebbe infatti limitato solamente a rigarle, ma si sarebbe accanito anche sui cofani anteriori e posteriori e su entrambe le fiancate. Non solo: tra le “vittime” anche un fuoristrada della polizia locale.
Le indagini sono partite da qui: i proprietari delle vetture hanno sporto denuncia e, grazie alla videosorveglianza predisposta dal comune e a diversi servizi in borghese effettuati dagli agenti della municipale, il responsabile è stato individuato. Il quarantenne è stato ora denunciato dalla polizia locale alla Procura della Repubblica. Dovrà rispondere del reato di danneggiamento, aggravato dall’aver colpito - tra gli altri - anche un mezzo del patrimonio pubblico.
I fatti sono avvenuti durante le feste padronali nello scorso giugno, quando diversi cittadini hanno ricevuto una brutta sorpresa. Quattro automobili, parcheggiate tra il piazzale della stazione, viale Bigioli e via San Michele, sono state ritrovate dai proprietari graffiate su tutta la carrozzeria. Il vandalo non si sarebbe infatti limitato solamente a rigarle, ma si sarebbe accanito anche sui cofani anteriori e posteriori e su entrambe le fiancate. Non solo: tra le “vittime” anche un fuoristrada della polizia locale.
Le indagini sono partite da qui: i proprietari delle vetture hanno sporto denuncia e, grazie alla videosorveglianza predisposta dal comune e a diversi servizi in borghese effettuati dagli agenti della municipale, il responsabile è stato individuato. Il quarantenne è stato ora denunciato dalla polizia locale alla Procura della Repubblica. Dovrà rispondere del reato di danneggiamento, aggravato dall’aver colpito - tra gli altri - anche un mezzo del patrimonio pubblico.
Investimenti immobiliari con gli aiuti economici per il Covid. Denunciato un imprenditore
24 Mag 2023
Compra diversi immobili con gli aiuti destinati alle imprese durante l’emergenza Covid, denunciato un imprenditore civitanovese. Sequestrati nove immobili e quattro rapporti finanziari. Sono i risultati di un’indagine della guardia di finanza di Civitanova Marche.
I militari, nel corso dei consueti controlli sulla regolarità nelle percezioni di indennizzi e aiuti statali, hanno approfondito la posizione di una società a responsabilità limitata con sede a Civitanova e attiva nel settore tessile. Stando a quanto scoperto dai finanzieri, l’amministratore unico dell’azienda avrebbe ricevuto un finanziamento bancario di 300mila euro assistito dalla garanzia dello Stato. Dai controlli è risultato che una fetta consistente di questi fondi – per la precisione 237.200 euro – fossero poi stati dirottati tramite bonifico nel conto corrente personale dell’amministratore. Causale della manovra l’erogazione dei compensi in ragione del suo incarico. Una versione diversa, però, è quella fornita dai bilanci di esercizio nello stesso periodo di imposta. Stando a questi, infatti, è emerso che la relativa voce a bilancio recasse un importo di 7.625 euro. L’incongruenza ha spinto la guardia di finanza ad approfondire ulteriormente le indagini. Si è scoperto, così, che l’uomo si era aggiudicato diverse proprietà immobiliari all’asta in provincia di Ancona.
I finanzieri lo hanno quindi denunciato per il reato di malversazione a danno dello Stato. L’ipotesi di reato formulata dalla Procura della Repubblica di Macerata è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari, che ha quindi disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di nove immobili e quattro rapporti finanziari.
l.c.
I militari, nel corso dei consueti controlli sulla regolarità nelle percezioni di indennizzi e aiuti statali, hanno approfondito la posizione di una società a responsabilità limitata con sede a Civitanova e attiva nel settore tessile. Stando a quanto scoperto dai finanzieri, l’amministratore unico dell’azienda avrebbe ricevuto un finanziamento bancario di 300mila euro assistito dalla garanzia dello Stato. Dai controlli è risultato che una fetta consistente di questi fondi – per la precisione 237.200 euro – fossero poi stati dirottati tramite bonifico nel conto corrente personale dell’amministratore. Causale della manovra l’erogazione dei compensi in ragione del suo incarico. Una versione diversa, però, è quella fornita dai bilanci di esercizio nello stesso periodo di imposta. Stando a questi, infatti, è emerso che la relativa voce a bilancio recasse un importo di 7.625 euro. L’incongruenza ha spinto la guardia di finanza ad approfondire ulteriormente le indagini. Si è scoperto, così, che l’uomo si era aggiudicato diverse proprietà immobiliari all’asta in provincia di Ancona.
I finanzieri lo hanno quindi denunciato per il reato di malversazione a danno dello Stato. L’ipotesi di reato formulata dalla Procura della Repubblica di Macerata è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari, che ha quindi disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di nove immobili e quattro rapporti finanziari.
l.c.
Oltre un milione di euro occultati al Fisco, scatta il sequestro dei beni per padre e figlia gestori di uno stabilimento balneare lungo la costa del Maceratese, denunciati per il reato di omessa dichiarazione dei redditi. Sono i risultati di un’operazione della Guardia di finanza della compagnia di Civitanova Marche condotta nelle ultime settimane.
A finire sotto la lente di ingrandimento dei finanzieri è stata la posizione fiscale di due imprese che si sono avvicendate nella gestione di uno chalet. Dapprima, infatti, l’attività presa in esame risultava essere gestita da una società a responsabilità limitata e, in seguito, da una ditta individuale. Entrambe erano riconducibili alla stessa persona. Dalle analisi dei militari rivieraschi è emersa l’irregolarità delle dichiarazioni fiscali nel periodo compreso tra il 2017 e il 2021. Le fiamme gialle hanno potuto quantificare in circa un milione e centomila euro l’ammontare delle somme occultate al fisco e hanno individuato nel padre della titolare dello chalet l’amministratore dell’attività commerciale.
Padre e figlia sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica di Macerata per aver omesso di presentare la dichiarazione dei redditi per l’anno fiscale 2020 a fronte di un imposta evasa di oltre 100mila euro. Una somma superiore alla soglia di punibilità prescritta dal decreto legislativo 74 del 2000. Il Giudice per le indagini preliminari, condividendo le posizioni dei finanzieri, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di un appartamento e di due veicoli intestati al legale rappresentante dello stabilimento balneare.
A finire sotto la lente di ingrandimento dei finanzieri è stata la posizione fiscale di due imprese che si sono avvicendate nella gestione di uno chalet. Dapprima, infatti, l’attività presa in esame risultava essere gestita da una società a responsabilità limitata e, in seguito, da una ditta individuale. Entrambe erano riconducibili alla stessa persona. Dalle analisi dei militari rivieraschi è emersa l’irregolarità delle dichiarazioni fiscali nel periodo compreso tra il 2017 e il 2021. Le fiamme gialle hanno potuto quantificare in circa un milione e centomila euro l’ammontare delle somme occultate al fisco e hanno individuato nel padre della titolare dello chalet l’amministratore dell’attività commerciale.
Padre e figlia sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica di Macerata per aver omesso di presentare la dichiarazione dei redditi per l’anno fiscale 2020 a fronte di un imposta evasa di oltre 100mila euro. Una somma superiore alla soglia di punibilità prescritta dal decreto legislativo 74 del 2000. Il Giudice per le indagini preliminari, condividendo le posizioni dei finanzieri, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di un appartamento e di due veicoli intestati al legale rappresentante dello stabilimento balneare.
La patente gli è stata sospesa per guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di stupefacenti. Lui deve recarsi al Sert per i controlli e guida comunque. È finito nei guai un giovane di 27 anni che, questa mattina, è stato fermato dalla polizia stradale di Macerata.
Il ragazzo, partito da un comune dell’entroterra marchigiano, ha raggiunto il Sert dell’ospedale di Macerata per il suo percorso riabilitativo. Una condizione necessaria a riacquisire nuovamente il titolo di guida. Nella zona dell’ospedale è stato però fermato per un controllo dai poliziotti del capoluogo. Nel corso degli accertamenti è emerso che il 27enne si era messo alla guida nonostante la revoca della patente. Inoltre il titolo di guida risultava essere scaduto. Il giovane ha tentato di giustificarsi spiegando la necessità di doversi recare ogni giorno al Sert per il suo percorso di riabilitazione.
Diverse le infrazioni che i poliziotti gli hanno contestato, tra cui la guida con patente scaduta e sospesa. L’auto del ragazzo, un’Alfa Romeo, è stata affidata a terzi. È emerso che mediante l’utilizzo di un permesso di guida non valido, il giovane aveva più volte guidato senza alcun titolo che glielo permettesse.
Il ragazzo, partito da un comune dell’entroterra marchigiano, ha raggiunto il Sert dell’ospedale di Macerata per il suo percorso riabilitativo. Una condizione necessaria a riacquisire nuovamente il titolo di guida. Nella zona dell’ospedale è stato però fermato per un controllo dai poliziotti del capoluogo. Nel corso degli accertamenti è emerso che il 27enne si era messo alla guida nonostante la revoca della patente. Inoltre il titolo di guida risultava essere scaduto. Il giovane ha tentato di giustificarsi spiegando la necessità di doversi recare ogni giorno al Sert per il suo percorso di riabilitazione.
Diverse le infrazioni che i poliziotti gli hanno contestato, tra cui la guida con patente scaduta e sospesa. L’auto del ragazzo, un’Alfa Romeo, è stata affidata a terzi. È emerso che mediante l’utilizzo di un permesso di guida non valido, il giovane aveva più volte guidato senza alcun titolo che glielo permettesse.
Scontro frontale tra due vetture nel primo pomeriggio a Pioraco. Cinque persone coinvolte, in volo l’eliambulanza.
È successo intorno alle 15.15 a Pioraco, lungo la statale 361 “Septempedana”. Per cause in corso di accertamento le due auto hanno impattato frontalmente. Le condizioni delle persone a bordo - stando alle prime informazioni arrivate dal luogo dell’incidente - dovrebbero essere stabili. Sul posto il 118, intervenuto immediatamente per i primi soccorsi, che ha comunque allertato l’eliambulanza in via precauzionale. Intervenuti anche i vigili del fuoco, che hanno liberato le cinque persone dagli abitacoli delle due vetture. Presenti anche i carabinieri per i rilievi del caso.
È successo intorno alle 15.15 a Pioraco, lungo la statale 361 “Septempedana”. Per cause in corso di accertamento le due auto hanno impattato frontalmente. Le condizioni delle persone a bordo - stando alle prime informazioni arrivate dal luogo dell’incidente - dovrebbero essere stabili. Sul posto il 118, intervenuto immediatamente per i primi soccorsi, che ha comunque allertato l’eliambulanza in via precauzionale. Intervenuti anche i vigili del fuoco, che hanno liberato le cinque persone dagli abitacoli delle due vetture. Presenti anche i carabinieri per i rilievi del caso.
A scuola di legalità, i bambini delle elementari di Tolentino fanno visita ai carabinieri
19 Apr 2023
Promuovere la cultura della legalità anche tra i banchi delle scuole elementari. Con questo obiettivo ieri e l’altro ieri la compagnia dei carabinieri di Tolentino ha aperto le porte del comando ai giovani alunni delle quinte classi delle scuole primarie "Lucatelli" e "Don Bosco". In una visita guidata, accompagnati dalle insegnanti, più di cento bambini hanno potuto toccare con mano le attività dei militari della stazione cittadina.
Una sorta di open day fortemente voluto dal comando dell’arma dei carabinieri che, per una volta, ha visto gli alunni far visita ai militari e non viceversa, come spesso accade nelle scuole della provincia. I temi sono quelli su cui abitualmente le forze dell’ordine pongono l’accento nel corso delle giornate formative. Rispetto della legge e delle regole, informazione e prevenzione sui comportamenti legati al bullismo e al cyber bullismo, spiegazione dei pericoli legati al mondo online, prevenzione della violenza di genere, promozione della sicurezza stradale e, non da ultimo, l’attenzione ad una corretta informazione sui rischi e i pericoli connessi all’uso di sostanze stupefacenti. Oltre a questo anche diversi incontri che permettono ai ragazzi di conoscere e comprendere cosa fa l’arma dei carabinieri.
Nelle due giornate organizzate a Tolentino i bambini, divisi in gruppi, hanno scoperto come lavora la stazione dei carabinieri, dal pronto intervento e la risposta alle chiamate del 112 alle prime emergenze. Hanno poi provato, imparando con il gioco, a raccogliere gli indizi da una scena del crimine, si sono cimentati nel foto segnalamento e hanno potuto vedere i mezzi di servizio e le dotazioni. Alla fine della visita, vissuta con le radioline alla mano e con ordine quasi militaresco, hanno ricevuto un attestato che li ha eletti “carabinieri di domani”, oltre a qualche gadget per la scuola.
Una sorta di open day fortemente voluto dal comando dell’arma dei carabinieri che, per una volta, ha visto gli alunni far visita ai militari e non viceversa, come spesso accade nelle scuole della provincia. I temi sono quelli su cui abitualmente le forze dell’ordine pongono l’accento nel corso delle giornate formative. Rispetto della legge e delle regole, informazione e prevenzione sui comportamenti legati al bullismo e al cyber bullismo, spiegazione dei pericoli legati al mondo online, prevenzione della violenza di genere, promozione della sicurezza stradale e, non da ultimo, l’attenzione ad una corretta informazione sui rischi e i pericoli connessi all’uso di sostanze stupefacenti. Oltre a questo anche diversi incontri che permettono ai ragazzi di conoscere e comprendere cosa fa l’arma dei carabinieri.
Nelle due giornate organizzate a Tolentino i bambini, divisi in gruppi, hanno scoperto come lavora la stazione dei carabinieri, dal pronto intervento e la risposta alle chiamate del 112 alle prime emergenze. Hanno poi provato, imparando con il gioco, a raccogliere gli indizi da una scena del crimine, si sono cimentati nel foto segnalamento e hanno potuto vedere i mezzi di servizio e le dotazioni. Alla fine della visita, vissuta con le radioline alla mano e con ordine quasi militaresco, hanno ricevuto un attestato che li ha eletti “carabinieri di domani”, oltre a qualche gadget per la scuola.