Paura a Tolentino. Una nube di fumo si alza dall’ex fonderia Fioretti.

È successo stamattina intorno alle 11 nello stabilimento che si trova in viale XXX Giugno. Un forte odore di bruciato ha inondato la zona e allertato i residenti nei dintorni. 

L’impianto un tempo ospitava una industria insalubre e una ditta si trovava lì per i lavori di smantellamento.

Le fiamme sarebbero partite accidentalmente ma sul posto, oltre ai Vigili del fuoco, sono intervenuti anche i Carabinieri per tutti i rilievi del caso.

Tragedia in contrada Bura, a Tolentino. Stando alle prime indiscrezioni, un anziano di circa 80 anni si trovava a lavoro in un campo quando un furgone, parcheggiato lì vicino, si sarebbe sfrenato e sarebbe finito contro l'uomo schiacciandolo. Il terribile incidente sarebbe avvenuto intorno alle 16. Sul posto il 118 che non ha potut far altro che constatare il decesso dell'anziano. 

“Abbiamo il dovere di far capire ai giovani che il lavoro si trova nella legalità e che la mafia è parte attiva dove c’è disagio sociale. Dobbiamo dimostrare con forza e determinazione che tutti insieme siamo forti”. 

Con queste parole il Sottosegretario del Ministero all’Interno Stefano Candiani si è rivolto ai presenti, oggi pomeriggio, alla manifestazione per l’intitolazione di un viale e un largo in zona Pace, a Tolentino, alle vittime della mafia e in particolare al vice questore di Polizia Antonio Cassarà e i Carabinieri, Maresciallo Mario Trapassi e l’Appuntato Salvatore Bartolotta. Per l’occasione, presenti i vertici provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia, il prefetto Iolanda Rolli e il Questore Antonio Pignataro, all’epoca collaboratore di Cassarà a Palermo quando fu ucciso dalla mafia, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Michele Roberti, alcuni familiari delle vittime e il vescovo Nazzareno Marconi.

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“Quella di oggi - ha detto il sindaco Giuseppe Pezzanesi rivolgendosi ai sindaci presenti - è una cerimonia che deve essere succo e spinta quotidiana del nostro lavoro. Con i bambini delle scuole abbiamo visto immagini di una barbarie senza precedenti. La mafia sembra più fiacca ma non è mai scomparsa da questo Paese ma anzi è disseminata sul territorio in zone in cui non erano presenti. Affinché il sacrificio di uomini come quelli che ricordiamo oggi non sia vano dobbiamo vegliare sulla democrazia e la libertà conquistata con le guerre. Senza coraggio non si va da nessuna parte - ha sottolineato - senza coraggio non si sconfigge la mafia. Dobbiamo tutti impegnarci, in un Paese che si tuo considerare civile, a sradicare questa piaga che è camuffata in tutti i livelli della nostra società”. Insomma, quella di oggi non è stata una inaugurazione qualsiasi ma dedicata a tutti coloro che tengono ai valori accennati da Pezzanesi.

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Dal colonnello Roberti, una riflessione sul senso della giornata di oggi: “Questa nobile iniziativa vuole affermare un principio culturale, un forte senso civico. Questi spazi potranno diventare il posto in cui idealmente, ogni anno, ricordare le vittime della mafia, il loro sacrificio che ha contribuito all’affermazione dei valori fondanti di una comunità sana, quello della libertà, democrazia, giustizia e legalità. Oggi - ha aggiunto - ci ricordiamo anche che nulla di tutto ciò può essere dato per scontato. Dobbiamo conservarli quotidianamente e gelosamente e col trasferimento di azioni esemplari ai nostri giovani che rappresentano il futuro. Le targhe che oggi scopriamo parleranno ogni giorno, parleranno del loro modello di vita, del loro esempio. Ai giovani dico: sono questi i modelli che vi rendono uomini e donne migliori”.

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Commosso il questore di Macerata Antonio Pignataro, che ha ringraziato il sindaco Pezzanesi per aver accolto l’idea di intitolare i nuovi spazi della città alle vittime della mafia. 

“La nostra società non dovrebbe aver bisogno di eroi se ognuno facesse il proprio dovere. Il loro esempio deve seguire per indirizzare la nostra missione istituzionale improntata a spirito di servizio e senso di responsabilità. Il vice questore Cassarà - ha sottolineato - ha rappresentato per me una stella cometa che mi ha guidato, ancora giovanissimo, mi ha fatto crescere professionalmente, mi ha insegnato l’importanza di svolgere il nostro lavoro e rappresentare lo Stato con disciplina e onore. Sono morti consapevoli che il loro lavoro sarebbe stato un esempio e che avrebbe contribuito a dare convinzione che la giustizia non sia un’illusione ma una realtà. Quando un uomo muore, muore un mondo intero fatto di esperienze, sogni, speranze, gioie, amori e progetti futuri”.

 

g.g.

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In vacanza nel bresciano contrae la legionella. Salvato all’ospedale di San Severino. È quanto successo a Giampietro Morbidoni, barista della pasticceria Compagnucci, a Tolentino che ancora oggi è alle prese per debellare completamente la malattia. 

È tornato a casa con febbre alta e senso di spossatezza, tanto da rendersi necessario il ricovero all’ospedale di San Severino. Dopo i racconti da parte dell’uomo e dei suoi familiari, i medici sono riusciti a capire quale fosse la causa del malessere: la legionella, proprio quell’epidemia che in questi giorni sta colpendo le zone frequentate da Morbidoni durante le sue vacanze. Da lì è iniziata la terapia a base di antibiotico a cui ancora oggi si sta sottoponendo e con un ricovero durato poco meno di un mese.

La legionellosi o Malattia del legionario è una malattia infettiva che colpisce l'apparato respiratorio, causata principalmente dal batterio Legionella pneumophila. Le legionelle, che esistono comunque in una cinquantina di specie batteriche diverse, si annidano nell'acqua e sono trasmesse attraverso l'acqua nebulizzata, per inalazione.

g.g.

Un’opera di cui si parla da decenni. Un’opera fondamentale per collegare le vallate del Chienti e del Potenza. Un’opera per cui, se tutto va secondo le previsioni, potrà non essere più un miraggio. Stiamo parlando della bretella San Severino-Tolentino, quel tratto di strada di 5,7 chilometri il cui progetto è stato fermo per oltre 5 anni e che a breve potrebbe essere completamente finanziato. Ben 80 milioni di euro, di cui 10 già stanziati la scorsa primavera.

Di recente gli onorevoli Elena Lucchini e Tullio Patassini della Lega, hanno presentato al Ministro delle Infrastrutture un’interrogazione relativa proprio all’opera e, se vogliamo, alle intenzioni del Governo. Si chiedeva infatti se il Ministro sarebbe intervenuto affinché l’Anas destinasse dei fondi per il completamento della strada.

Al question time ha risposto il viceministro Edoardo Rixi che ha ricordato l’iter fino a ora, compresi i 10 milioni di euro già previsti per la realizzazione del tratto: “Serve chiaramente l’approvazione del Cipe ma Anas sta portando avanti la questione con l’intesa del Ministero”. Una risposta che non lascerebbe spazio a interpretazioni. La volontà politica ci sarebbe, si tratterebbe solo di attendere i tempi tecnici. A chiarirceli è Luigi Zura-Puntaroni, consigliere regionale che dopo un decennio spera di raggiungere quel traguardo per cui tanto ha lavorato: “La terza settimana di ottobre l’Anas riunirà una conferenza dei servizi a cui saranno invitate Regione, Quadrilatero e Provincia. Si formalizzerà la richiesta definitiva di finanziamento che poi passerà al Cipe. Quest’ultimo si riunisce ogni due mesi circa e in caso di parere favorevole, come già avvenuto con i primi 10 milioni stanziati, la Corte dei Conti dovrà certificare l’utilità e la congruità della spesa”. 

Secondo i tempi stimati da Zura-Puntaroni, se le cose andranno per il verso giusto, per la prossima primavera l’opera avrà il suo finanziamento completo e fra qualche anno, una volta realizzata, il percorso fra Tolentino e San Severino sarà percorribile in circa 3 o 4 minuti.

Sarà un tratto di strada di 5,7 chilometri con gallerie e viadotti in una zona complessa a livello morfologico.

“Ci sono voluti tanti anni - conclude - perché si è perso tempo a mettere d’accordo comuni, provincia e regione. Questa fase invece è molto veloce, sono solo tempi tecnici. La parte politica si è espressa”.

g.g.

L’odore di vernice fresca e degli arredi nuovi si unisce ai ricordi che il teatro Vaccaj ha lasciato negli anni a chi ci ha lavorato ed al pubblico.

E’ questa l’emozione che si prova nel rientrare nel luogo simbolo della cultura tolentinate che da domani sera sarà di nuovo a disposizione di tutta la città.

Voglio subito ringraziare – ha detto il sindaco, Giuseppe Pezzanesi - tutti coloro che a partire dall'incendio fino ad oggi, tra mille difficoltà, hanno operato con professionalità, passione e dedizione per consentire la riapertura del teatro. Abbiamo svolto lavori per oltre sei milioni di euro per riconsegnare alla città, un teatro ancora più bello e funzionale di quanto era prima dell'incendio.

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Ringrazio – ha concluso Pezzanesi - il Governo, le Soprintendenze, la Regione Marche, la Protezione Civile nazionale e regionale, la Fondazione Carima, le compagnie assicuratrici, per la collaborazione prestata e per i fondi stanziati per finanziare il recupero e i lavori. Un ringraziamento speciale anche a tutte le ditte e le maestranze che hanno lavorato al restauro, così come a tutti i dipendenti comunali che hanno lavorato con grande passione e professionalità, superando ogni ostacolo. Come già annunciato, la Compagnia della Rancia gestirà, come in passato, il Teatro Nicola Vaccaj".

Emozionata l’ingegnere Barbara Capecci: “E’ un onore riconsegnare il teatro Vaccaj - ha detto - . La sensazione che proviamo noi che ci abbiamo lavorato per anni è molto forte. Il lavoro è stato bellissimo, impegnativo, complesso e ha caratterizzato tante imprese diverse. La progettazione preliminare e la direzione dei lavori sono state realizzate da dipendenti pubblici e questo dà onore all’amministrazione. Oltre 40 le ditte che ci hanno lavorato e altre 40 aziende per le lavorazioni di tutti i livelli. Il plafone, poi, è stato sicuramente l’elemento più danneggiato all’interno del teatro ed è stato ricostruito in maniera sapiente”.

Soddisfatto anche l’architetto Mibact, Pierluigi Salvati: “Il Vaccaj è stato realizzato conservando l’autenticità del teatro storico, nonostante gli interventi significativi. Unico motivo di insoddisfazione - ha ammesso - è che il progetto preliminare prevedeva un ridotto da realizzare sotto la piazza, un ammodernamento al di fuori dello spazio teatrale storico che non è stato realizzato ma non è detto che non si possa fare”.

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Una emozione unica per il direttore della Compagnia della Rancia, Saverio Marconi: “Dopo l’incendio - ha confidato - sono stato malissimo per molto tempo, avevo paura di non rivederlo, invece l’ho visto nella maniera migliore in cui potessi ritrovarlo. E’ stato ristrutturato nella maniera giusta, non snaturante ed utile sia per gli spettatori sia per chi deve lavorare in palcoscenico”.

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Domani sera la serata istituzionale del taglio del nastro sarà trasmessa in diretta televisiva su Canale 14 e ci saranno degli schermi in piazza della Libertà e in piazza Vaccaj.

Le foto dell’evento e ulteriori approfondimenti saranno pubblicati nella prossima edizione de “L’Appennino Camerte”.

 

Giulia Sancricca

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Tolentino perde uno degli ex sindaci che hanno fatto la storia della città.

E’ scomparso questa mattina, a seguito di una malattia contro cui combatteva da tempo, Nicola Comi.

Classe 1940, Comi era conosciuto non solo per la sua professione di medico cardiologo, ma anche per essere stato sindaco di Tolentino dal 1980 al 1985.

Padre di Francesco Comi, segretario regionale del Partito Democratico, Nicola è sicuramente stato un esempio per il figlio che ha poi deciso di seguire le orme del padre, impegnandosi nella politica cittadina e regionale.

”Sono profondamente addolorato – ha dichiarato il Sindaco Giuseppe Pezzanesi - in quanto è scomparsa una persona che come me, si è impegnato e ha lavorato con grande passione per far crescere e migliorare la nostra Città. Con lui ho avuto un rapporto ottimo, al di là della politica che passa in secondo piano per le qualità umane e professionali, basato sul rispetto reciproco. Comi è stata una persona corretta che ha amato Tolentino nel senso più profondo e che ha realizzato tra la fine degli anni ’70 e metà anni ’80, opere molto importanti per Tolentino, lasciando una traccia profonda e un ricordo indelebile. Una profonda amicizia mi lega alla famiglia e a Francesco che abbraccio con tutto il cuore. A loro va il mio personale cordoglio quello degli Assessori, del Consiglio comunale, dell’Amministrazione, dei dipendenti e la vicinanza di tutti i cittadini di Tolentino che conserveranno per sempre il ricordo di Nicola”.

 

La Camera Ardente sarà allestita al Palasport “G. Chierici, in viale della Repubblica e sarà aperta a partire dalle ore 10 di venerdì 31 agosto. Alle ore 17.00, sempre al Palasport, si terrà la cerimonia civile di commiato. 

E’ stato un vero e proprio abbraccio solidale colorato da decine di coperte colorate quello celebrato domenica scorsa, in piazza della Libertà a Tolentino. 

Un incontro tra le popolazioni colpite dal sisma promosso dall'associazione “Il Gomitolo dell'Amore” di Roseto degli Abruzzi.

Un gruppo nato dalla sensibilità di tanti volontari animati dallo spirito di aiutare e sostenere le fasce sociali più deboli, in difficoltà, nonché afflitte per vari motivi da particolari condizioni di disagio che ha voluto dimostrare la propria vicinanza ideale, il proprio affetto e la propria solidarietà alla comunità tolentinate.

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Dopo la visita del sindaco, Giuseppe Pezzanesi, a Roseto degli Abruzzi, la delegazione abruzzese è arrivata a Tolentino per colorare la piazza di mille tonalità differenti: tantissime coperte, realizzate dalle volontarie dell’associazione “Il Gomitolo dell’Amore” al termine della manifestazione sono state donate alle donne tolentinati come simbolo dell'affetto e della solidarietà della popolazione abruzzese. 

Inoltre è stato donato alla Città di Tolentino, un lavoro fatto a mano, che raffigura l’antico Gonfalone del Comune. 

 

Giulia Sancricca

E’ la nuova struttura in legno per le lezioni di danza del liceo coreutico a dividere i cittadini di Tolentino.

Se, infatti, da un lato c’è chi ritiene giusta l’installazione della struttura in legno provvisoria, in attesa della costruzione del nuovo campus, c’è invece chi parla di “spreco di denaro”.

Un dibattito acceso anche sulle pagine social della città dove c’è chi scrive: “Come si possono spendere soldi per una struttura simile quando ci sono tanti cittadini che aspettano di riavere la loro casa?”.

Il malcontento viene infatti collegato alla decisione dell’amministrazione di non scegliere le case di legno per i terremotati, ma acquistare uno stabile in contrada Rancia per realizzare nuovi appartamenti.

Una decisione che ha fatto discutere e continua a far discutere, ma che non sarebbe comunque collegata alla realizzazione del prefabbricato in legno per l’istituto superiore che, invece, è commissionato dalla Provincia di Macerata che ha la gestione delle scuole.

Sulla questione della struttura per il coreutico, poi, c’è chi ritiene errata la posizione: piazzale Gabrielli.

Luogo scelto, probabilmente, per la vicinanza con la struttura dell’istituto tecnico commerciale e con gli alloggi degli studenti che non sono della zona.

L’argomento sarà approfondito nell’edizione de L’Appennino Camerte della prossima settiman.

Giulia Sancricca

Ogni anno a Candia, una frazione del Comune di Ancona situata su una collina affacciata da un lato sulla valle della Baràccola, si svolge una manifestazione che rievoca una antica tradizione, quella della festa dei covoni con la realizzazione di vere e proprie opere d’arte costruite utilizzando soprattutto spighe e paglia.

Per l’edizione 2018 gli organizzatori hanno deciso di realizzare, con dovizia di particolari, la Basilica di san Nicola di Tolentino. La ricostruzione in scala 1 a 15 è stata costruita utilizzando ben 70.000 spighe di grano e curata nei minimi particolari.

A rappresentare la Città di Tolentino il Consigliere Mirco Mancini e Albino Incicco della Pro Loco TCT.

Un ringraziamento va al Comitato Organizzatore della festa e a Luigi Bronzini.

Il Covone dedicato alla Basilica di San Nicola sarà visibile anche il 3 settembre a Tolentino, in occasione dell’apertura delle Feste dedicate al Taumaturgo San Nicola ed esposto in piazza della Libertà.

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