Notizie di spettacolo nelle Marche
Dopo l’inaugurazione, alla presenza del sindaco Sauro Scaficchia, questo giovedì 23 dicembre sarà visitabile il Presepe artistico “Altri orizzonti” realizzato, a grandezza naturale, dai volontari delle associazioni Ricostruiamo Fiastra, ASD Aquila e dagli operatori del Centro di Educazione Ambientale Valle del Fiastrone.

Per il terzo anno consecutivo la comunità si è riunita in lunghe sere di lavoro collettivo per realizzare questo splendido progetto. Un modo per passare il tempo insieme, ma anche per dar voce agli abitanti di questa vallata nel rivolgersi a visitatori e concittadini. Un progetto che è entrato nel cuore di tutti gli abitanti di Fiastra e che, ogni anno, offre spunti di riflessione sul futuro.

Quest'anno il Presepe di Acquacanina porterà uno spicchio di mare in montagna e con esso i suoi abitanti: pescatori, mercanti e avventori. Il mare simboleggia lo sguardo verso gli “Altri orizzonti” che danno il titolo all'edizione 2021: un mare aperto, che non sia luogo di confine ma punto di incontro, e al quale viene restituita la sua originaria funzione di raccordo e unione tra i popoli. Oggi più che mai, come riportato dalle parole di presentazione del progetto, “pensiamo che sia necessario ricordarci dell'esistenza dell'atro, e che noi stessi siamo l'altro, ignorandolo quindi ignoriamo noi stessi. Pertanto il nostro presepe parla dei Diritti fondamentali dell'Uomo, e crediamo che il rispetto di questi diritti sia il dono più grande che ciascuno di noi possa fare al prossimo.”.
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Maxi sequestro di “botti” per il Capodanno effettuato dalla Guardia di Finanza di Macerata.

All’interno di un furgone parcheggiato negli spazi antistanti l’area commerciale nei pressi del casello autostradale di Civitanova Marche i militari delle Fiamme Gialle hanno scoperto circa duemila articoli pirotecnici, del peso complessivo di 125 chili, illegalmente detenuti, tra cui 100 congegni tonanti privi di etichettatura atta a definirne categoria e classificazione.

Il detentore del materiale pirotecnico è stato così denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata.

f.u.
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La giunta regionale delle Marche, su proposta dell’assessore alle Politiche giovanili e Sport Giorgia Latini, ha deliberato lo stanziamento di ulteriori 200mila euro per manifestazioni e competizioni sportive di carattere regionale, nazionale, internazionale. Le risorse saranno ripartite con criterio proporzionale sulla base dei beneficiari già individuati. L’intervento arriva a seguito del protrarsi della situazione emergenziale legata al Covid 19, che ha determinato l’aggravarsi del contesto economico e sociale in cui le associazioni e società sportive marchigiane si trovano a operare.

“La Regione – ha sottolineato l’assessore Latini – promuove lo sport e le attività motorio - ricreative quale strumento fondamentale per la formazione, la crescita e la salute della persona, per il miglioramento degli stili di vita individuali e collettivi, nonché per lo sviluppo delle relazioni sociali. Il contributo stanziato potrà essere utilizzato ad integrazione delle risorse destinate alle manifestazioni e competizioni sportive di livello regionale, nazionale e internazionale. Per manifestazione e competizione sportiva viene intesa l’attività sportiva, a carattere dilettantistico, di ogni genere svolta da atleti, in una o più giornate, nel territorio delle Marche, presso impianti sportivi o all’aperto, con accesso di pubblico libero o pagante, caratterizzata dalla competizione e dall’agonismo tra gli atleti partecipanti in uno sport diffuso e riconosciuto dal Coni”.

La delibera di giunta, in sintesi, evidenzia che per competizioni sportive a livello regionale si intende competizioni partecipate da società provenienti da almeno 3 province della regione, per livello nazionale da almeno 6 regioni (quali ad esempio i campionati italiani assoluti di discipline olimpiche) e per livello internazionale da almeno 5 Stati esteri, salvo manifestazioni di particolare prestigio, da documentare con apposita relazione dettagliata per le quali è sufficiente la partecipazione di un solo Stato estero.
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Firmato dalle associazioni artigiane dell’edilizia (Anaepa Confartigianato, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai Edilizia) e dai sindacati di categoria (Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil) il nuovo Contratto collettivo integrativo regionale per i lavoratori edili delle Marche.

Atteso dal 2018, il contratto presenta una sostanziale dotazione economica con l’aumento di istituti contrattuali e prestazioni per i lavoratori e per le imprese della cassa edile CEDAM. Un settore, quello edilizio, che nelle Marche presenta numeri in crescita con aumento delle imprese (7%), delle ore lavorate (19%), degli operai (21%), delle masse salari (36%).

La volontà di cogliere fino in fondo il cambiamento e le innovazioni, ha consentito alle parti sociali marchigiane, dopo mesi di trattative, di arrivare ad una firma importante per un settore dove operano 14.286 imprese artigiane su un totale di 19.851 aziende con oltre 39.600 addetti.

Alla parte economica si aggiunge una forte dotazione normativa a beneficio di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, tutela della legalità, attenzione alla formazione all’emersione del lavoro irregolare e contrasto alla intermediazione illegale di manodopera. Per le imprese edili, attente alla formazione e alla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, sono state previste premialità per quelle virtuose che vantano attività senza infortuni sul lavoro e per quelle che favoriscono la formazione continua.

E' volontà delle parti, infine, lavorare per alzare la guardia sul tema degli infortuni sul lavoro: questi ultimi sono stati 838 nelle Marche nel periodo che va da gennaio a ottobre, con un aumento di quasi il 9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
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“Stiamo ancora aspettando 680mila euro dal GSE, rischiamo di perdere i finanziamenti del Miur”. Sono parole di Vincenzo Felicioli, sindaco di Fiuminata, preoccupato dai ritardi nell’arrivo dei fondi per la ricostruzione della scuola nel centro storico del paese. I lavori di abbattimento e di ricostruzione della struttura dovranno partire entro il prossimo 31 marzo, costeranno 3milioni e 680 mila euro. Se i primi tre milioni arrivati dal Miur sono già in cassa, l’attesa per gli ulteriori 680 mila euro dal Gestore dei Servizi Energetici del ministero dello Sviluppo Economico sembra essere interminabile. La risposta del GSE era attesa per fine novembre, ma a oggi il Comune non ha ancora ricevuto risposta. “La documentazione per l’accesso al finanziamento è stata consegnata lo scorso 24 settembre, le integrazioni che ci sono state richieste il 30 – spiega il primo cittadino Vincenzo Felicioli –. Stando al calendario e alle scadenze, avremmo dovuto avere un riscontro entro il 30 novembre, a 60 giorni dalla presentazione della domanda. Siamo ancora in attesa”.

Le preoccupazioni dell’amministrazione comunale sono legate alle scadenze. Se il cantiere non partisse entro aprile, la pena sarebbe la perdita del finanziamento da tre milioni arrivato dal Miur. Il ritardo del GSE nel fornire una risposta sull’accesso ai 680mila euro rischia dunque di pregiudicare l’intero programma. Felicioli spiega: “Il decreto ‘Semplificazioni’ ha dato la possibilità ai sindaci di ricoprire il ruolo di commissari per questo tipo di opere pubbliche. Noi saremmo pronti a partire con il cantiere e probabilmente, non fosse per questi ritardi, i lavori sarebbero già iniziati. L’opera è consistente e molto rilevante anche a livello sociale. Non possiamo restare senza scuola: il vecchio edificio ha un indice di sicurezza sismica molto basso. Il nostro progetto è già pronto, il decreto ‘Semplificazioni’ mi permetterà di procedere con l’affidamento diretto dei lavori. L’unico impedimento resta il forte ritardo del GSE nel farci conoscere l’esito delle nostre richieste”.

l.c.
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Mercoledì, 22 Dicembre 2021 12:53

Sciacallo sorpreso da un cittadino, denunciato

Sciacallo tenta di entrare in una casa inagibile, ma un passante lo vede e allerta i carabinieri. Scattano le ricerche e, poco dopo, militari lo rintracciano e lo denunciano.

È successo ieri mattina a Tolentino. Un giovane straniero, residente in un Comune vicino, ha tentato di rubare in un’abitazione nel centro storico cittadino. L’uomo, dopo aver rotto una finestra, ha tentato di intrufolarsi nella casa inagibile a causa del sisma del 2016. A far sfumare il colpo un cittadino che lo ha visto e ha dato l’allarme. Immediato l’intervento dei carabinieri: il giovane ha tentato la fuga, ma è stato rintracciato poco lontano. I militari lo hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria per tentato furto aggravato.

Interventi anche a San Ginesio. I militari della Stazione locale hanno denunciato una donna che, in tarda serata, è uscita di strada alla guida della sua automobile andando a sbattere contro un muretto. È stata sottoposta all’alcool test, risultando positiva oltre il limite penale. L’auto le è stata sequestrata ed è scattato anche il ritiro della patente.

l.c.
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“Troppa strada per i lavoratori della ricostruzione. La Regione coinvolga la struttura commissariale per trovare una soluzione”.

Non è più possibile aspettare, secondo Massimo De Luca di Fillea Cgil, per trovare una sistemazione a tutti i lavoratori edili impiegati nei cantieri della ricostruzione dell’entroterra e che tutti i giorni, ad una intera giornata di lavoro, devono aggiungere anche centinaia di chilometri per tornare a casa.

“Stiamo registrando da tempo queste enormi difficoltà – dice De Luca - per i lavoratori e le imprese nel reperire alloggi vicini ai cantieri dove pernottare. Dobbiamo per forza fare qualcosa per tentare di dare una risposta a queste esigenze. Ci sono circa diecimila uomini al giorno che lavorano otto ore e poi devono tornare a casa, percorrendo centinaia di chilometri. Molto spesso sono in sette su un furgone e, in un periodo di emergenza sanitaria, questo problema dovrebbe far riflettere ancora di più.

Per non parlare – aggiunge - del rischio stradale dopo una giornata di lavoro pesante.

È un aspetto che dobbiamo affrontare e non si può più rimandare”.

Secondo De Luca la mancanza di una struttura che permetta ai lavoratori di recarsi agevolmente nei cantieri incide nella carenza delle imprese che scelgono la provincia di Macerata per lavorare.

“Il settore ha avuto una crescita importante anche grazie al superbonus del 110 per cento e ai fondi del Pnrr, ma se vogliamo essere competitivi dobbiamo dare i giusti servizi ai lavoratori”:

La soluzione potrebbe essere a portata di mano stando a quanto spiega Fillea Cgil.

“Quando abbiamo costruito la superstrada Valdichienti – dice - dal 2009 al 2013, a Muccia e Serravalle c’erano due campi base rispondenti alle linee guida marchigiane con mense, il presidio sanitario e il rispetto totale della persona. Hanno ospitato circa mille dipendenti e in quello di Muccia furono ospitati gli sfollati del piccolo paese all’indomani delle scosse del 2016. Quel campo offre già oggi la possibilità di alloggio ad una ventina di operai ma con l’avvio di diversi cantieri della ricostruzione le maestranze saranno molte di più”.

È per questo che De Luca si rivolge alla Regione affinchè “interessi del problema la struttura commissariale che potrebbe anche finanziare la sistemazione dell’area per il ricovero dei lavoratori,. Quella zona è già fornita dell’urbanizzazione, dell’energia elettrica, della mensa e in quattro mesi al massimo potrebbe essere pronta”.

Ospitare le maestranze nei luoghi stessi del cratere significherebbe anche una crescita economica per quei paesi che da cinque anni soffrono lo spopolamento.

“Oggi molti operai hanno trovato alloggio in Umbria ed è una regione vicina a godere dell’economia che creano quei lavoratori. Sarebbe giusto che invece ne traessero vantaggio le nostre zone”.

C.C.

GS
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Visita del Presidente del tribunale di Macerata Paolo Vadalà e del Procuratore Claudio Rastrelli a Camerino.
Accompagnati dalle principali autorità locali, il sindaco Sandro Sborgia, l’Arcivescovo Francesco Massara e il Rettore Unicam Claudio Pettinari, dopo aver presenziato all’inaugurazione della nuova caserma provvisoria della Compagnia dei Carabinieri di Camerino, il presidente Vadalà e il Procuratore Rastrelli hanno avuto occasione di compiere un giro nelle più importanti sedi istituzionali. 
Su invito dell’avvocato camerte Rosella Gaeta e del Consiglio dell’ordine degli avvocati, un primo incontro si è svolto negli uffici del Giudice di pace di Camerino dove è stato sottoscritto il verbale di riconsegna del tribunale, con il quale la custodia di parte dell’Archivio dell’ex Palazzo di Giustizia è stata affidata al Comune 
La visita è poi proseguita nei laboratori del Chip Unicam, sotto la guida del Rettore Claudio Pettinari. Spazio anche alle bellezze della città con la visita alla basilica di San Venanzio. Un’occasione di grande rilievo, non solo istituzionale e dalla quale, sono nati progetti e intenti per future collaborazioni, attraverso la creazione di una “rete” di legami solidi volti alla massima valorizzazione della città.
La visita ai laboratori Chip di Unicam
Da parte del presidente del tribunale Vadalà è stato sottolineato l’impegno per una reale e concreta vicinanza al territorio camerte “così bello e ricco di potenzialità”.
In particolare è stata rivolta attenzione proprio al servizio del Giudice di Pace di Camerino, che amministra oltre 45mila abitanti (dal momento che, oltre ai comuni limitrofi, ad esso fa capo anche San Severino), chiedendo una copertura del posto in pianta stabile.
Presenti anche Maria Cristina Ottavianoni, Presidente dell’ordine degli avvocati di Macerata e il vice presidente Massimo Gentili.
c.c.

La visita a Camerino

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Circa 8 mila prodotti insicuri per la salute dei consumatori, sono stati sottoposti a sequestro dalle fiamme gialle della Tenenza di Camerino. Segnalato alla competente Camera di Commercio il titolare dell'esercizio  all'interno del quale,  sono stati individuati circa 5.600 addobbi natalizi e 2.400 prodotti per l’igiene privi delle indicazioni minime imposte dal Codice del Consumo e commercializzati.
È l'esito di una delle operazioni svolte dalla Tenenza di Camerino col supporto di mirate attività informative, nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio, finalizzati al contrasto dell’abusivismo commerciale nonché della vendita di prodotti recanti marchi contraffatti o insicuri per la salute dei consumatori.  

All’esito del controllo, il responsabile è stato dunque segnalato alla competente Camera di Commercio per l’applicazione dei provvedimenti di specifica competenza.

Ulteriori accertamenti verranno svolti in ordine all’eventuale sussistenza di illeciti di natura fiscale e doganale.
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I fenomeni della contraffazione e dell’abusivismo commerciale sono moltiplicatori di illegalità: parallelamente, alimentano i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’immigrazione clandestina, dell’evasione fiscale e contributiva, del riciclaggio e di altri gravi illeciti.

L’operazione di servizio si inserisce in un più ampio dispositivo di controllo a tutela dell’economia legale: contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo, ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.
c.c.




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Prezzi troppo alti e margini ridottissimi. Il caro prezzi che ha colpito il metano porta alla prima chiusura di un distributore in provincia. Adriano Staffolani, titolare dell’officina omonima tra i Comuni di Treia e San Severino Marche, stamattina non ha aperto. Troppo alto il prezzo che avrebbe dovuto fissare, troppo ridotti i margini di guadagno se il prezzo stabilito fosse rimasto sotto i 3 euro al chilo. Da qui la decisione di restare chiuso almeno fino a Capodanno, concentrandosi soltanto sul lavoro in officina.

“Una scelta obbligata – dice Staffolani –. In accordo con la AMA s.r.l., che gestisce il mio e altri distributori in provincia, avremmo dovuto fissare il prezzo a 3 euro al chilo: sarebbe stato inverosimile pensare di essere competitivi sul mercato. Allo stesso tempo un prezzo più basso per il consumatore significherebbe andare di rimessa. Fino a Capodanno resteremo chiusi”.

La scure del caro prezzi che nell’ultimo mese si è abbattuta sul metano ha colpito di nuovo. Da stamattina un’altra impennata nei costi di quello che fino a due mesi fa era il carburante del risparmio. La situazione non è migliore a Taccoli dove un altro distributore, seppur restando in servizio, ha fissato i prezzi oltre i 2,50 euro al chilo. Negli ultimi mesi il rincaro sfiora il 300 percento: a fine estate il costo era al di sotto dell’euro.

Alla base del problema e del nuovo rincaro ci sarebbe la forte diminuzione di flusso nel gasdotto Yamal Europe, che dalla Russia spedisce il metano in Germania: da sabato le quantità in arrivo dall’Est Europa sono drasticamente diminuite. I parlamenti di diversi Paesi europei puntano il dito contro la Russia e imputano il caro prezzi alla tesa situazione politica in Ucraina, mentre dal Cremlino arrivano smentite: secondo il governo russo la questione sarebbe puramente commerciale.

l.c.
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