"Il Comitato 30 ottobre - esordisce il sindaco - che si occupa di terremotati, farebbe bene a documentarsi anche sulle ordinanze della Protezione Civile Nazionale, che sono uguali per tutti".
Entra poi nel merito dell'incongruenza: "Diversamente dalla prima fase - dice - in cui l'ordinanza nazionale non era ancora stata emessa, secondo il dirigente del nostro Comune c'era la possibilità di rinviare l'assegnazione dell'appartamento per esigenze familiari e quindi continuare a percepire il cas.
Con l'ordinanza, invece, le regole sono chiare e chi ha rinunciato all'epoca a quella assegnazione e a quella successiva, non può ora pretendere di continuare ad avere il Cas.
Non si può scegliere, in una situazione di emergenza, in che zona della città andare a vivere.
Le strutture emergenziali vengono concesse come sistemazione quando la propria casa è ancora inagibile".
Diversamente dalla maggior parte degli altri centri in cui sono state consegnate le Sae, Tolentino fa invece riferimento agli appartamenti: "E' vero che siamo in ritardo - prosegue il sindaco - ma a noi lo sblocco per partire con i cantieri è stato dato nel 2018, dunque non siamo in ritardo rispetto alle Sae, ma rispetto al periodo in cui c'è stato permesso di procedere alla cantierizzazione.
Ora, nel momento in cui l'amministrazione sottopone l'immobile al terremotato, si può accettare o rinunciare, come ha fatto la stessa presidente del Comitato 30 ottobre.
Ma se si sceglie di restare in affitto per comodità, rinunciando all'appartamento pronto, non si può pretendere di continuare a percepire l'aiuto economico dal governo".
GS