Nuova discarica provinciale: "Serve un aggiornamento del piano"

Giovedì, 15 Aprile 2021 15:13 | Letto 393 volte   Clicca per ascolare il testo Nuova discarica provinciale: "Serve un aggiornamento del piano" Si è discusso anche dell’individuazione della nuova discarica provinciale per i rifiuti nella seduta del consiglio comunale di San Severino Marche, solecitata da una specifica interrogazione presentata dalla minoranza consiliare. “L’Amministrazione comunale ha approvato il processo decisionale adottato dall’Assemblea Territoriale d’Ambito, ma non ha condiviso la modalità di operare in merito alla individuazione di molteplici siti selezionati – ha risposto il sindaco Rosa Piermattei - Questa Amministrazione si è posta il problema di non ospitare una nuova discarica sul territorio comunale viste anche le numerose criticità avute in passato per aver avuto una discarica a confine con il comune di Tolentino e i cui disagi sono ricaduti, e ricadono tuttora, sul nostro comune. E’ vero che, unitamente a tutti i sindaci individuati dal Piano provinciale come probabile sede di discarica, anche San Severino Marche ha richiesto alla Provincia di sospendere il procedimento amministrativo, dato che ben 12 sindaci hanno già presentato ricorso al Tar Marche contro le Deliberazioni del 10 e 26 giugno 2020, ma se non avessi firmato come sindaco solo questo comune sarebbe risultato come “disponibile ad accogliere il nuovo sito”.Il primo cittadino ha anche precisato che i motivi della contarietà ad ospitare una discarica nel territorio comunale sono tutti contenuti nella missiva firmata da tutti i 21 sindaci dei comuni individuati dalla provincia come sede ipotetica della discarica, precisando che nel territorio settempedano era stato individuato come potenzialmente idoneo per un nuovo impianto quello situato tra il Ponte dei Canti, Gaglianvecchio e Borgianelle. “Il nostro Comune, secondo le richieste della Provincia di Macerata e dell’Ata 3 ha provveduto, nei termini assegnati, ad effettuare le verifiche, su scala comunale, delle aree potenzialmente idonee, provvedendo a delimitare l’area individuata – ha proseguito la Piermattei - Alle varie riunioni d’Ambito è emersa la necessità di individuare in tempi brevi, nell’ambito della Provincia di Macerata, un sito dove abbancare i rifiuti, visto che la discarica di Cingoli sta esaurendo lo spazio autorizzato. Nel caso in cui non venisse trovata una soluzione, l’alternativa sarebbe quella di portare i rifiuti in una località fuori la Provincia di Macerata. Con la richiesta di annullamento delle procedure di individuazione dei siti idonei per la realizzazione della discarica comunale, firmata da ben 21 sindaci tra cui la sottoscritta, non si chiede altro di sospendere l’attuale procedimento al fine di proseguire all’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, per consentire l’adeguamento del Piano stesso alle nuove direttive comunitarie, afferenti all’asse prioritario nel recovery found e delle altre risorse relative alla programmazione dei fondi strutturali europei, in quanto l’inserimento delle aree ritenute idonee alla localizzazione di una discarica, così come individuato dall’Ata 3 Macerata, risulterebbe superato e si invita, così come suggerisce anche l’assessore regionale all’Ambiente Aguzzi, alla ricerca di una soluzione temporanea di allocazione di volumetrie residue di rifiuti che possa traghettare l’Ata 3 Macerata verso un nuovo assetto di Piano. Nelle premesse all’interrogazione - ha spiegato ancora il sindaco di San Severino Marche rispondendo al quesito posto dai consiglieri di minoranza - si dà per certo che con la chiusura di Cingoli si dovrà ricorrere a discariche fuori provincia con aggravio dei costi. Questo non è affatto definito, in quanto si possono verificare due situazioni: si possono ricercare soluzioni interne alla provincia del tutto temporanee o meno temporanee e non ancora definite ma le condizioni a cui dovremo adeguarci non si discosteranno molto dalle attuali oppure, se non ci saranno soluzioni temporanee interne alla provincia, allora sarà il presidente della Regione che dovrà per legge emanare un’Ordinanza per un nuovo sito di abbancamento. Il prezzo per l’abbancamento sarà definito solo in quella fase e confidiamo che esso sia un prezzo medio di mercato, molto simile a quello sinora sopportato per l’abbancamento a Cingoli. Da ribadire ancora, come già ampiamente illustrato, che dall’incontro dei rappresentanti dei 21 sindaci firmatari della richiesta di sospensione degli atti relativi all’individuazione della nuova discarica, anche l’assessore regionale all’Ambiente Aguzzi ha suggerito la ricerca di una soluzione temporanea di volumetrie residue, che possano adeguatamente accompagnare l’Ata 3 verso il nuovo assetto costituito dal piano aggiornato. I Comuni sono obbligati alla gestione aggregata del servizio di raccolta dei rifiuti, ricadendo sugli organi consortili la facoltà discrezionale di ripartire i costi effettivi del servizio tra le diverse municipalità, tenendo conto delle diverse modalità di raccolta e del bacino di utenza, ma secondo criteri diversi da quelli che, per legge, le Amministrazioni locali devono seguire nella fissazione della tariffa comunale e nella suddivisione degli oneri sulle singole utenze domestiche e non domestiche. In applicazione dei principi in materia di gestione dei rifiuti fissati dal Codice dell’Ambiente, la competenza a stabilire la tariffa del servizio dei rifiuti per ciascuna tipologia di utenza, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 158 del 1999, recante norme per la “elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani”, spetta agli enti locali, ma la stessa tariffa deve essere stabilita in modo da coprire tutti i costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani con determinazione delle tariffe proporzionalmente alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte. Sono grata - ha poi concluso il primo cittadino settempedano rispondendo alla minoranza sull’interrogazione - per la vostra attenzione in merito alla salute, all’ambiente, alla qualità della vita ed al benessere economico dei cittadini”.
Si è discusso anche dell’individuazione della nuova discarica provinciale per i rifiuti nella seduta del consiglio comunale di San Severino Marche, solecitata da una specifica interrogazione presentata dalla minoranza consiliare.

L’Amministrazione comunale ha approvato il processo decisionale adottato dall’Assemblea Territoriale d’Ambito, ma non ha condiviso la modalità di operare in merito alla individuazione di molteplici siti selezionati – ha risposto il sindaco Rosa Piermattei - Questa Amministrazione si è posta il problema di non ospitare una nuova discarica sul territorio comunale viste anche le numerose criticità avute in passato per aver avuto una discarica a confine con il comune di Tolentino e i cui disagi sono ricaduti, e ricadono tuttora, sul nostro comune. E’ vero che, unitamente a tutti i sindaci individuati dal Piano provinciale come probabile sede di discarica, anche San Severino Marche ha richiesto alla Provincia di sospendere il procedimento amministrativo, dato che ben 12 sindaci hanno già presentato ricorso al Tar Marche contro le Deliberazioni del 10 e 26 giugno 2020, ma se non avessi firmato come sindaco solo questo comune sarebbe risultato come “disponibile ad accogliere il nuovo sito”.

Il primo cittadino ha anche precisato che i motivi della contarietà ad ospitare una discarica nel territorio comunale sono tutti contenuti nella missiva firmata da tutti i 21 sindaci dei comuni individuati dalla provincia come sede ipotetica della discarica, precisando che nel territorio settempedano era stato individuato come potenzialmente idoneo per un nuovo impianto quello situato tra il Ponte dei Canti, Gaglianvecchio e Borgianelle.

“Il nostro Comune, secondo le richieste della Provincia di Macerata e dell’Ata 3 ha provveduto, nei termini assegnati, ad effettuare le verifiche, su scala comunale, delle aree potenzialmente idonee, provvedendo a delimitare l’area individuata – ha proseguito la Piermattei - Alle varie riunioni d’Ambito è emersa la necessità di individuare in tempi brevi, nell’ambito della Provincia di Macerata, un sito dove abbancare i rifiuti, visto che la discarica di Cingoli sta esaurendo lo spazio autorizzato. Nel caso in cui non venisse trovata una soluzione, l’alternativa sarebbe quella di portare i rifiuti in una località fuori la Provincia di Macerata. Con la richiesta di annullamento delle procedure di individuazione dei siti idonei per la realizzazione della discarica comunale, firmata da ben 21 sindaci tra cui la sottoscritta, non si chiede altro di sospendere l’attuale procedimento al fine di proseguire all’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, per consentire l’adeguamento del Piano stesso alle nuove direttive comunitarie, afferenti all’asse prioritario nel recovery found e delle altre risorse relative alla programmazione dei fondi strutturali europei, in quanto l’inserimento delle aree ritenute idonee alla localizzazione di una discarica, così come individuato dall’Ata 3 Macerata, risulterebbe superato e si invita, così come suggerisce anche l’assessore regionale all’Ambiente Aguzzi, alla ricerca di una soluzione temporanea di allocazione di volumetrie residue di rifiuti che possa traghettare l’Ata 3 Macerata verso un nuovo assetto di Piano.

Nelle premesse all’interrogazione - ha spiegato ancora il sindaco di San Severino Marche rispondendo al quesito posto dai consiglieri di minoranza - si dà per certo che con la chiusura di Cingoli si dovrà ricorrere a discariche fuori provincia con aggravio dei costi. Questo non è affatto definito, in quanto si possono verificare due situazioni: si possono ricercare soluzioni interne alla provincia del tutto temporanee o meno temporanee e non ancora definite ma le condizioni a cui dovremo adeguarci non si discosteranno molto dalle attuali oppure, se non ci saranno soluzioni temporanee interne alla provincia, allora sarà il presidente della Regione che dovrà per legge emanare un’Ordinanza per un nuovo sito di abbancamento. Il prezzo per l’abbancamento sarà definito solo in quella fase e confidiamo che esso sia un prezzo medio di mercato, molto simile a quello sinora sopportato per l’abbancamento a Cingoli. Da ribadire ancora, come già ampiamente illustrato, che dall’incontro dei rappresentanti dei 21 sindaci firmatari della richiesta di sospensione degli atti relativi all’individuazione della nuova discarica, anche l’assessore regionale all’Ambiente Aguzzi ha suggerito la ricerca di una soluzione temporanea di volumetrie residue, che possano adeguatamente accompagnare l’Ata 3 verso il nuovo assetto costituito dal piano aggiornato. I Comuni sono obbligati alla gestione aggregata del servizio di raccolta dei rifiuti, ricadendo sugli organi consortili la facoltà discrezionale di ripartire i costi effettivi del servizio tra le diverse municipalità, tenendo conto delle diverse modalità di raccolta e del bacino di utenza, ma secondo criteri diversi da quelli che, per legge, le Amministrazioni locali devono seguire nella fissazione della tariffa comunale e nella suddivisione degli oneri sulle singole utenze domestiche e non domestiche. In applicazione dei principi in materia di gestione dei rifiuti fissati dal Codice dell’Ambiente, la competenza a stabilire la tariffa del servizio dei rifiuti per ciascuna tipologia di utenza, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 158 del 1999, recante norme per la “elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani”, spetta agli enti locali, ma la stessa tariffa deve essere stabilita in modo da coprire tutti i costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani con determinazione delle tariffe proporzionalmente alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte. Sono grata - ha poi concluso il primo cittadino settempedano rispondendo alla minoranza sull’interrogazione - per la vostra attenzione in merito alla salute, all’ambiente, alla qualità della vita ed al benessere economico dei cittadini”.

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