Scuole Betti: "Serve più trasparenza e coerenza nelle scelte"

Lunedì, 19 Giugno 2017 15:57 | Letto 1843 volte   Clicca per ascolare il testo Scuole Betti: "Serve più trasparenza e coerenza nelle scelte" Al fine di vederci chiaro sull’iter di progettazione e di realizzazione del nuovo Istituto Comprensivo “U. Betti”, viste le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dal Sindaco, spesso in palese contraddizione, lo scorso primo giugno abbiamo trasmesso una formale richiesta di accesso agli atti per poter prendere visione della documentazione detenuta dal Comune di Camerino. Nonostante la richiesta e “preghiera” di trasmettere la documentazione quanto prima, stante l’urgenza e la delicatezza della questione, la documentazione è a noi arrivata l’ultimo giorno utile, ossia il 15 giugno, a soli quattro giorni dal consiglio Comunale indetto per il giorno 19 giugno, con la presenza del Presidente della Regione Marche. Come se la realizzazione della nuova scuola, che interessa centinaia di bambini e ragazzi e di famiglie, sia cosa da affrontare con superficialità; ma questo non ci stupisce, considerata la modalità con la quale il sindaco si è sempre comportato, infischiandosene della rilevanza delle questioni da discutere in consiglio e considerando le interrogazioni consiliari su tematiche connesse al sisma ed il relativo dibattito in consiglio quale una sorta di lesa maestà. Riteniamo solamente corretto che i cittadini sappiano cosa sta accadendo, poiché un atteggiamento di questo tipo, nella situazione in cui ci troviamo, è a dir poco irresponsabile. Per il Sindaco è più importante arginare l’informazione e replicare a chi osa contraddire il suo pensiero o le sue scelte, piuttosto che sostenere un dibattito produttivo facendo conoscere scelte e documenti e condividendo le modalità operative. Ma veniamo al dunque. Secondo quanto dichiarato dal Sindaco alla stampa, la scelta del sito della Madonna delle Carceri, per ricostruire del nuovo Istituto comprensivo Betti, è stata obbligata e non si potevano fare molte valutazioni perché ha avuto solo poche ore a disposizione per decidere: tutto doveva essere fatto velocemente, perché le scuole sarebbero dovute essere ultimate entro il mese di settembre 2017, ossia per consentire l’inizio dell’anno scolastico 2017 – 2018. Già tale assunto era stato smentito da un precedente comunicato inviato dal Consigliere Marco Fanelli, ove si era fatto notare che le riunioni tra il Commissario ed i Sindaci per la ricostruzione delle scuole avevano avuto inizio almeno a metà dicembre; a ciò deve aggiungersi che l’inagibilità dell’Istituto scolastico “U. Betti” è scaturita dalle scosse di agosto ed è peggiorata a seguito delle tremende scosse del 26 e 30 ottobre, per cui avremmo dovuto cominciare a pensare ad una destinazione alternativa per la localizzazione della scuola già dal mese di novembre. Dall’osservazione degli atti presenti in Comune però emerge che il Sindaco ha ancora una volta operato in maniera non trasparente, dando informazioni non veritiere ai cittadini. Risulta infatti che nel corso della cabina di coordinamento del 14 dicembre 2016 sono state definite le attività che i Comuni dovevano svolgere nell’ambito del progetto per la realizzazione della nuova scuola, tra cui: la verifica della compatibilità urbanistica, la raccolta dei dati e delle esigenze per il corretto dimensionamento della nuova struttura, il rilievo topografico dell’area, etc etc. Il Sindaco invece ha detto e più volte confermato che ha avuto solo poche ore per fare la scelta della localizzazione della nuova scuola ed ha citato nella sua lettera ai genitori solo una richiesta della Regione Marche del 27 dicembre, mentre da quanto emerge dalla documentazione si capisce che il Comune dovrebbe essere stato investito molto prima della questione. Il 18 gennaio 2017 la Regione chiede al Comune di Camerino di trasmettere tutta una serie di documenti, tra i quali l’area di ricostruzione univocamente individuata, foto aeree, relazione geologica, etc. Il Comune risponde in data 23 gennaio 2017, con una nota a firma del Sindaco Gianluca Pasqui, in cui si comunica che l’area individuata è quella dell’ex campo di calcio sito in località Vallicelle – Borgo San Giorgio già occupata dall’ex IPIA. Arriviamo quindi al 6 aprile 2017, quando il Dirigente dell’Istituto Comprensivo Betti scrive al Comune, come risulta dagli atti che ci sono stati inviati, facendo presente che sarebbe auspicabile una riunione ed un confronto con i progettisti, affinché nella nuova scuola siano garantiti spazi ricreativi per favorire la socializzazione dei ragazzi. In data 19 aprile la Regione scrive al Comune di Camerino comunicando che, in fase di analisi preliminare del progetto, è emersa la necessità di apportare alcune modifiche per garantire l’accesso al polo scolastico retrostante. Che significa ciò? Dalla documentazione in nostro possesso appare chiaro che si è passati dall’individuazione del sito di Borgo San Giorgio a quello di Madonna delle Carceri senza alcun documento formale, che spieghi le motivazioni del ripensamento o della scelta diversa. Nella medesima nota la Regione Marche fa presente che si potranno valutare modifiche progettuali utilizzando altre porzioni di aree di proprietà della Provincia di Macerata. Il 5 maggio scorso viene firmato un accordo di programma tra rappresentanti e funzionari del Comune di Camerino, della Provincia di Macerata e della Regione Marche, nel quale viene specificato, tra le altre cose: la nuova scuola dovrà essere realizzata su due piani; contestualmente alla realizzazione della scuola sarà realizzato il parcheggio, quale anche area di manovra per gli autobus; dovrà essere realizzata, a monte, la strada di accesso per i licei e per gli istituti tecnici della Provincia. Fa seguito a tale accordo una nota del Commissario Straordinario per la ricostruzione, trasmessa al Comune di Camerino il 15 maggio 2017, nella quale viene precisato che le proposte che sono state avanzate, a partire dalla riprogettazione su due piani e le conseguenti opere di accessibilità e urbanizzazione, impongono un completo riesame del progetto, con conseguente allungamento dei tempi e la necessità di trovare una sistemazione provvisoria per gli studenti. In merito alla realizzazione del nuovo accesso, il Commissario dichiara che è costretto ancora una volta a ribadire (quindi deve presumersi che non sia la prima, non si sa se al Comune di Camerino o ad altri enti, ma lo chiariremo nel consiglio comunale del 19 giugno) che il finanziamento di opere e lavori che fanno riferimento ad altri progetti dovranno necessariamente trovare copertura finanziaria certa da parte di altri soggetti istituzionali e che nel caso tali lavori fossero ritenuti indispensabili per l’utilizzazione della nuova scuola, dovranno essere completati prima o contestualmente alla realizzazione della stessa. Nella stessa nota viene precisato che l’utilizzo dei ribassi d’asta, come paventato, ancorché da dimostrare, non è auspicabile perché rientrano nella disponibilità della Struttura Commissariale, per coprire costi delle eventuali prescrizioni imposti dalla conferenza dei Servizi. In ultimo nella nota si fa presente che, seppure nell’accordo di programma non se ne faccia cenno, la struttura che insiste attualmente sull’area individuata dal Comune dovrà essere rimossa dallo stesso, come previsto dall’ordinanza 14 del 16 gennaio 2017, prima dell’inizio dei lavori. Come se non bastasse, in data 26 maggio 2017 il Direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione ing. Cesare Spuri scrive al Commissario per la ricostruzione, comunicando che, in esito all’accordo sottoscritto in data 5 maggio 2017 per il plesso “U. Betti”, firmato da Comune di Camerino, Provincia di Macerata e Regione Marche, è stata fatta richiesta di apposita dichiarazione al Sindaco di Camerino ed al Presidente della Provincia al fine di rendere tutti i soggetti interessati edotti della nuova situazione. Nella nota si lamenta che mentre il Presidente della Provincia ha sottoscritto la dichiarazione, il Sindaco di Camerino ha manifestato la sua estraneità ad ogni necessità di rimodulare il progetto originario, non ritenendo di dover sottoscrivere, quanto proposto. Il documento da sottoscrivere era una semplice presa d’atto della necessità di redigere un nuovo progetto per il plesso scolastico “Betti”, a seguito delle richieste avanzate dal Comune di Camerino e dalla Provincia di Macerata, che comporterà un allungamento dei tempi di realizzazione dell’opera incompatibile con l’avvio dell’anno scolastico 2017-2018 e pertanto il Comune di Camerino dovrà porre in essere misure per ospitare gli alunni fino al termine dei lavori. Pertanto l’allungamento dei tempi non è previsto dal Commissario per la ricostruzione, ma è dovuto alla situazione che si è venuta a creare per la nostra scuola. Può essere accettabile che il Sindaco si rifiuti di prendere atto della situazione e di sistemare i nostri alunni? Prima si individua un sito, poi viene cambiato (dopo qualche mese, senza nessuna documentazione formale agli atti). Inoltre, non si valutano le problematiche in ordine alla viabilità, operando in totale autonomia, e, quando tutto questo obbliga alla redazione di un altro progetto, il Sindaco ritiene opportuno fare finta che non ne sappia niente, senza volersi assumere la benché minima responsabilità e dichiarando contestualmente che non sa quali siano i tempi di realizzazione, non avendo un crono programma. La ciliegina sulla torta però è la successiva lettera trasmessa dal Sindaco al Preside dell’Istituto Comprensivo, al corpo docenti ed ai rappresentanti di classe delle scuole: una lettera istituzionale inaccettabile nei toni e nei contenuti, nella quale dichiara provocatoriamente “la disponibilità a valutare la possibilità di abbandonare l’attuale canale di finanziamento al fine di rientrare nella prossima programmazione (tale modifica, seppure nell’incertezza delle tempistiche e regolamentazioni, potrebbe permettere la scelta di un altro sito) Cosi da evitare al massimo quanti più disagi possibili ai nostri figli.” La lettera si chiude con la richiesta del Sindaco ai destinatari della stessa di un riscontro nel termine di cinque giorni. Noi crediamo che questa lettera sia molto grave, così come è grave scaricare la responsabilità delle scelte avventate fatte dal Sindaco sui genitori, che sono all’oscuro di tutto. Un comportamento dell’amministrazione ricostruito carte alla mano che non è giustificabile e non può ripetersi. Abbiamo voluto ricostruire e far conoscere tutto l’iter fin qui seguito, per evidenziare che questo modo di procedere, in totale mancanza di trasparenza, non è più accettabile, ed oltretutto porta ogni volta a pasticci colossali. Delle 25 scuole da ricostruire previste dall’ordinanza numero 14, la nostra è l’unica per la quale si è avuto un iter pasticciato. Dovremmo cercare di evitare ulteriori disagi a chi pur dimorando momentaneamente fuori città continua a portare i propri figli a scuola a Camerino. Evitiamo di spronarli ad andare altrove, anche una sola famiglia è importante. Comunità e Territorio   Mancanza di collaborazione, nonostante i proclami, è invece laccusa che rivolge sempre al sindaco Pasqui e ai suoi funzionari il consigliere di minoranza Marco Fanelli.   Il primo giugno avevo formalmente avanzato al comune di Camerino, mediante Pec, una richiesta di accesso agli atti ai sensi del D.Lgs 267/2000 (accesso dei consiglieri comunali) per avere copia della documentazione relativa alla nuova scuola Betti, chiedendo un riscontro immediato, stante la delicatezza e lurgenza della questione. Lunedì 12 giugno non risultava ancora pervenuta alcuna documentazione nè era stata data alcun tipo di spiegazione in merito alla mancata evasione della richiesta. Decido quindi di recarmi in Comune, erano passate abbondantemente le 9 di mattino, quando parlo con il responsabile dellufficio tecnico, il quale, con mio grande stupore, mi informa che lui non è a conoscenza dell’esistenza di nessun tipo di documentazione riguardante la costruzione della nuova scuola Betti. Passo allora dal Segretario Comunale, che non era ancora arrivato, per poi recarmi direttamente presso lufficio del Sindaco. Attendo un oretta buona in quanto cerano delle persone che giustamente avevano la precedenza dopodiché il Sindaco mi riceve. Lo informo della documentazione della quale voglio prendere visione e lui, dopo avermi ripreso per aver utilizzato il voglio e non il vorrei mi invita ad andare dal responsabile dellufficio tecnico perché lui non ha niente in mano. Gli faccio presente che sono appena stato dal responsabile di tale ufficio, il quale non è a conoscenza di nulla, e che utilizzo il voglio e non il vorrei perché è un diritto quello di prendere visione di tutta la documentazione presente in Comune, in quanto un consigliere rappresenta i cittadini, che hanno a loro volta diritto di sapere. Non è pertanto una concessione personale. Il Sindaco mi fa presente che lui non sa dove sia la documentazione, sicuramente in qualche ufficio, ma non sa dirmi dove e mi assicura che il giorno seguente mi avrebbe fatto avere per mail la documentazione, il che mi ha convinto ad andarmene. Purtroppo il giorno seguente non è arrivato niente ed il giorno seguente ancora niente. La documentazione è arrivata in data 15 giugno, lultimo giorno utile per evadere la formale richiesta per Pec. Questa è la collaborazione che vuole il Sindaco! Al di là della questione che potrebbe sembrare di poco conto, quello che non può essere accettato è latteggiamento ostruzionistico volto alloscuramento della realtà. Ciò, quando tutte le disposizioni legislative volgono sempre più alla trasparenza dell’azione amministrativa, nei confronti dei cittadini che attualmente possono fare istanza di accesso a che se non direttamente interessati. Ora mi chiedo? Che senso ha questo comportamento? E soprattutto quale vantaggio porta alla collettività? Se a questo modo di operare aggiungiamo che il Sindaco, nello scorso consiglio Comunale, ha fatto bocciare una mozione riguardante l’istituzione di commissioni consiliari, che sono gli strumenti istituzionali previsti per la collaborazione e come se non bastasse si è formalmente rifiutato di convocare le riunioni dei capigruppo (maggioranza e minoranza), credo che non si possa ancora continuare a fingere. Il Sindaco non vuole alcun tipo di collaborazione, anche se non vuole pubblicamente ammetterlo e preferisce continuare a rilasciare finte dichiarazioni di apertura. Davvero senza parole, anche perché, nei tre anni di mandato come consigliere ho sempre rispettato il suo ruolo istituzionale, non ho mai avuto un atteggiamento aprioristico, ma ho sempre mosso critiche nel merito, nel normale dibattito politico e mai muovendo attacchi personali. Come ho già detto in più di un occasione il rifiuto è grave soprattutto perché viene fatto in una situazione dove solo la fortuna ha evitato che ci fossero vittime e nella quale invece ci sarebbe grande bisogno di collaborazione e unità di intenti, ma questo evidentemente non interessa. In conclusione dico solo che la città e chi ci sta rimanendo attaccato nonostante tutte le difficoltà, non merita questo tipo di atteggiamento da parte di chi li rappresenta. Io nonostante tutto, se è disposto a cambiare realmente idea, rimango sempre disponibile al colloquio, nel frattempo però non sono disposto ad accettare passivamente ed in silenzio le scelte arbitrarie che la città è costretta a subire e utilizzerò tutti i mezzi a disposizione affinché per rendere trasparente l’azione amministrativa.

Al fine di vederci chiaro sull’iter di progettazione e di realizzazione del nuovo Istituto Comprensivo “U. Betti”, viste le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dal Sindaco, spesso in palese contraddizione, lo scorso primo giugno abbiamo trasmesso una formale richiesta di accesso agli atti per poter prendere visione della documentazione detenuta dal Comune di Camerino.

Nonostante la richiesta e “preghiera” di trasmettere la documentazione quanto prima, stante l’urgenza e la delicatezza della questione, la documentazione è a noi arrivata l’ultimo giorno utile, ossia il 15 giugno, a soli quattro giorni dal consiglio Comunale indetto per il giorno 19 giugno, con la presenza del Presidente della Regione Marche.

Come se la realizzazione della nuova scuola, che interessa centinaia di bambini e ragazzi e di famiglie, sia cosa da affrontare con superficialità; ma questo non ci stupisce, considerata la modalità con la quale il sindaco si è sempre comportato, infischiandosene della rilevanza delle questioni da discutere in consiglio e considerando le interrogazioni consiliari su tematiche connesse al sisma ed il relativo dibattito in consiglio quale una sorta di lesa maestà.

Riteniamo solamente corretto che i cittadini sappiano cosa sta accadendo, poiché un atteggiamento di questo tipo, nella situazione in cui ci troviamo, è a dir poco irresponsabile. Per il Sindaco è più importante arginare l’informazione e replicare a chi osa contraddire il suo pensiero o le sue scelte, piuttosto che sostenere un dibattito produttivo facendo conoscere scelte e documenti e condividendo le modalità operative.

Ma veniamo al dunque. Secondo quanto dichiarato dal Sindaco alla stampa, la scelta del sito della Madonna delle Carceri, per ricostruire del nuovo Istituto comprensivo Betti, è stata obbligata e non si potevano fare molte valutazioni perché ha avuto solo poche ore a disposizione per decidere: tutto doveva essere fatto velocemente, perché le scuole sarebbero dovute essere ultimate entro il mese di settembre 2017, ossia per consentire l’inizio dell’anno scolastico 2017 – 2018.

Già tale assunto era stato smentito da un precedente comunicato inviato dal Consigliere Marco Fanelli, ove si era fatto notare che le riunioni tra il Commissario ed i Sindaci per la ricostruzione delle scuole avevano avuto inizio almeno a metà dicembre; a ciò deve aggiungersi che l’inagibilità dell’Istituto scolastico “U. Betti” è scaturita dalle scosse di agosto ed è peggiorata a seguito delle tremende scosse del 26 e 30 ottobre, per cui avremmo dovuto cominciare a pensare ad una destinazione alternativa per la localizzazione della scuola già dal mese di novembre.

Dall’osservazione degli atti presenti in Comune però emerge che il Sindaco ha ancora una volta operato in maniera non trasparente, dando informazioni non veritiere ai cittadini.

Risulta infatti che nel corso della cabina di coordinamento del 14 dicembre 2016 sono state definite le attività che i Comuni dovevano svolgere nell’ambito del progetto per la realizzazione della nuova scuola, tra cui: la verifica della compatibilità urbanistica, la raccolta dei dati e delle esigenze per il corretto dimensionamento della nuova struttura, il rilievo topografico dell’area, etc etc.

Il Sindaco invece ha detto e più volte confermato che ha avuto solo poche ore per fare la scelta della localizzazione della nuova scuola ed ha citato nella sua lettera ai genitori solo una richiesta della Regione Marche del 27 dicembre, mentre da quanto emerge dalla documentazione si capisce che il Comune dovrebbe essere stato investito molto prima della questione.

Il 18 gennaio 2017 la Regione chiede al Comune di Camerino di trasmettere tutta una serie di documenti, tra i quali l’area di ricostruzione univocamente individuata, foto aeree, relazione geologica, etc.

Il Comune risponde in data 23 gennaio 2017, con una nota a firma del Sindaco Gianluca Pasqui, in cui si comunica che l’area individuata è quella dell’ex campo di calcio sito in località Vallicelle – Borgo San Giorgio già occupata dall’ex IPIA.

Arriviamo quindi al 6 aprile 2017, quando il Dirigente dell’Istituto Comprensivo Betti scrive al Comune, come risulta dagli atti che ci sono stati inviati, facendo presente che sarebbe auspicabile una riunione ed un confronto con i progettisti, affinché nella nuova scuola siano garantiti spazi ricreativi per favorire la socializzazione dei ragazzi.

In data 19 aprile la Regione scrive al Comune di Camerino comunicando che, in fase di analisi preliminare del progetto, è emersa la necessità di apportare alcune modifiche per garantire l’accesso al polo scolastico retrostante.

Che significa ciò?

Dalla documentazione in nostro possesso appare chiaro che si è passati dall’individuazione del sito di Borgo San Giorgio a quello di Madonna delle Carceri senza alcun documento formale, che spieghi le motivazioni del ripensamento o della scelta diversa.

Nella medesima nota la Regione Marche fa presente che si potranno valutare modifiche progettuali utilizzando altre porzioni di aree di proprietà della Provincia di Macerata.

Il 5 maggio scorso viene firmato un accordo di programma tra rappresentanti e funzionari del Comune di Camerino, della Provincia di Macerata e della Regione Marche, nel quale viene specificato, tra le altre cose: la nuova scuola dovrà essere realizzata su due piani; contestualmente alla realizzazione della scuola sarà realizzato il parcheggio, quale anche area di manovra per gli autobus; dovrà essere realizzata, a monte, la strada di accesso per i licei e per gli istituti tecnici della Provincia.

Fa seguito a tale accordo una nota del Commissario Straordinario per la ricostruzione, trasmessa al Comune di Camerino il 15 maggio 2017, nella quale viene precisato che le proposte che sono state avanzate, a partire dalla riprogettazione su due piani e le conseguenti opere di accessibilità e urbanizzazione, impongono un completo riesame del progetto, con conseguente allungamento dei tempi e la necessità di trovare una sistemazione provvisoria per gli studenti.

In merito alla realizzazione del nuovo accesso, il Commissario dichiara che è costretto ancora una volta a ribadire (quindi deve presumersi che non sia la prima, non si sa se al Comune di Camerino o ad altri enti, ma lo chiariremo nel consiglio comunale del 19 giugno) che il finanziamento di opere e lavori che fanno riferimento ad altri progetti dovranno necessariamente trovare copertura finanziaria certa da parte di altri soggetti istituzionali e che nel caso tali lavori fossero ritenuti indispensabili per l’utilizzazione della nuova scuola, dovranno essere completati prima o contestualmente alla realizzazione della stessa.

Nella stessa nota viene precisato che l’utilizzo dei ribassi d’asta, come paventato, ancorché da dimostrare, non è auspicabile perché rientrano nella disponibilità della Struttura Commissariale, per coprire costi delle eventuali prescrizioni imposti dalla conferenza dei Servizi. In ultimo nella nota si fa presente che, seppure nell’accordo di programma non se ne faccia cenno, la struttura che insiste attualmente sull’area individuata dal Comune dovrà essere rimossa dallo stesso, come previsto dall’ordinanza 14 del 16 gennaio 2017, prima dell’inizio dei lavori.

Come se non bastasse, in data 26 maggio 2017 il Direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione ing. Cesare Spuri scrive al Commissario per la ricostruzione, comunicando che, in esito all’accordo sottoscritto in data 5 maggio 2017 per il plesso “U. Betti”, firmato da Comune di Camerino, Provincia di Macerata e Regione Marche, è stata fatta richiesta di apposita dichiarazione al Sindaco di Camerino ed al Presidente della Provincia al fine di rendere tutti i soggetti interessati edotti della nuova situazione. Nella nota si lamenta che mentre il Presidente della Provincia ha sottoscritto la dichiarazione, il Sindaco di Camerino ha manifestato la sua estraneità ad ogni necessità di rimodulare il progetto originario, non ritenendo di dover sottoscrivere, quanto proposto.

Il documento da sottoscrivere era una semplice presa d’atto della necessità di redigere un nuovo progetto per il plesso scolastico “Betti”, a seguito delle richieste avanzate dal Comune di Camerino e dalla Provincia di Macerata, che comporterà un allungamento dei tempi di realizzazione dell’opera incompatibile con l’avvio dell’anno scolastico 2017-2018 e pertanto il Comune di Camerino dovrà porre in essere misure per ospitare gli alunni fino al termine dei lavori.

Pertanto l’allungamento dei tempi non è previsto dal Commissario per la ricostruzione, ma è dovuto alla situazione che si è venuta a creare per la nostra scuola. Può essere accettabile che il Sindaco si rifiuti di prendere atto della situazione e di sistemare i nostri alunni?

Prima si individua un sito, poi viene cambiato (dopo qualche mese, senza nessuna documentazione formale agli atti). Inoltre, non si valutano le problematiche in ordine alla viabilità, operando in totale autonomia, e, quando tutto questo obbliga alla redazione di un altro progetto, il Sindaco ritiene opportuno fare finta che non ne sappia niente, senza volersi assumere la benché minima responsabilità e dichiarando contestualmente che non sa quali siano i tempi di realizzazione, non avendo un crono programma.

La ciliegina sulla torta però è la successiva lettera trasmessa dal Sindaco al Preside dell’Istituto Comprensivo, al corpo docenti ed ai rappresentanti di classe delle scuole: una lettera istituzionale inaccettabile nei toni e nei contenuti, nella quale dichiara provocatoriamente “la disponibilità a valutare la possibilità di abbandonare l’attuale canale di finanziamento al fine di rientrare nella prossima programmazione (tale modifica, seppure nell’incertezza delle tempistiche e regolamentazioni, potrebbe permettere la scelta di un altro sito) Cosi da evitare al massimo quanti più disagi possibili ai nostri figli.” La lettera si chiude con la richiesta del Sindaco ai destinatari della stessa di un riscontro nel termine di cinque giorni.

Noi crediamo che questa lettera sia molto grave, così come è grave scaricare la responsabilità delle scelte avventate fatte dal Sindaco sui genitori, che sono all’oscuro di tutto. Un comportamento dell’amministrazione ricostruito carte alla mano che non è giustificabile e non può ripetersi.

Abbiamo voluto ricostruire e far conoscere tutto l’iter fin qui seguito, per evidenziare che questo modo di procedere, in totale mancanza di trasparenza, non è più accettabile, ed oltretutto porta ogni volta a pasticci colossali.

Delle 25 scuole da ricostruire previste dall’ordinanza numero 14, la nostra è l’unica per la quale si è avuto un iter pasticciato.

Dovremmo cercare di evitare ulteriori disagi a chi pur dimorando momentaneamente fuori città continua a portare i propri figli a scuola a Camerino. Evitiamo di spronarli ad andare altrove, anche una sola famiglia è importante.

Comunità e Territorio

 

Mancanza di collaborazione, nonostante i proclami, è invece l'accusa che rivolge sempre al sindaco Pasqui e ai suoi funzionari il consigliere di minoranza Marco Fanelli.

 

Il primo giugno avevo formalmente avanzato al comune di Camerino, mediante Pec, una richiesta di accesso agli atti ai sensi del D.Lgs 267/2000 (accesso dei consiglieri comunali) per avere copia della documentazione relativa alla nuova scuola Betti, chiedendo un riscontro immediato, stante la delicatezza e l'urgenza della questione.

Lunedì 12 giugno non risultava ancora pervenuta alcuna documentazione nè era stata data alcun tipo di spiegazione in merito alla mancata evasione della richiesta.

Decido quindi di recarmi in Comune, erano passate abbondantemente le 9 di mattino, quando parlo con il responsabile dell'ufficio tecnico, il quale, con mio grande stupore, mi informa che lui non è a conoscenza dell’esistenza di nessun tipo di documentazione riguardante la costruzione della nuova scuola Betti. Passo allora dal Segretario Comunale, che non era ancora arrivato, per poi recarmi direttamente presso l'ufficio del Sindaco. Attendo un oretta buona in quanto c'erano delle persone che giustamente avevano la precedenza dopodiché il Sindaco mi riceve. Lo informo della documentazione della quale voglio prendere visione e lui, dopo avermi ripreso per aver utilizzato il "voglio" e non il "vorrei" mi invita ad andare dal responsabile dell'ufficio tecnico perché lui non ha niente in mano. Gli faccio presente che sono appena stato dal responsabile di tale ufficio, il quale non è a conoscenza di nulla, e che utilizzo il "voglio" e non il vorrei perché è un diritto quello di prendere visione di tutta la documentazione presente in Comune, in quanto un consigliere rappresenta i cittadini, che hanno a loro volta diritto di sapere. Non è pertanto una concessione personale.

Il Sindaco mi fa presente che lui non sa dove sia la documentazione, sicuramente in qualche ufficio, ma non sa dirmi dove e mi assicura che il giorno seguente mi avrebbe fatto avere per mail la documentazione, il che mi ha convinto ad andarmene. Purtroppo il giorno seguente non è arrivato niente ed il giorno seguente ancora niente. La documentazione è arrivata in data 15 giugno, l'ultimo giorno utile per evadere la formale richiesta per Pec. Questa è la collaborazione che vuole il Sindaco!

Al di là della questione che potrebbe sembrare di poco conto, quello che non può essere accettato è l'atteggiamento ostruzionistico volto all'oscuramento della realtà. Ciò, quando tutte le disposizioni legislative volgono sempre più alla trasparenza dell’azione amministrativa, nei confronti dei cittadini che attualmente possono fare istanza di accesso a che se non direttamente interessati.

Ora mi chiedo? Che senso ha questo comportamento? E soprattutto quale vantaggio porta alla collettività?

Se a questo modo di operare aggiungiamo che il Sindaco, nello scorso consiglio Comunale, ha fatto bocciare una mozione riguardante l’istituzione di commissioni consiliari, che sono gli strumenti istituzionali previsti per la collaborazione e come se non bastasse si è formalmente rifiutato di convocare le riunioni dei capigruppo (maggioranza e minoranza), credo che non si possa ancora continuare a fingere.

Il Sindaco non vuole alcun tipo di collaborazione, anche se non vuole pubblicamente ammetterlo e preferisce continuare a rilasciare finte dichiarazioni di apertura.

Davvero senza parole, anche perché, nei tre anni di mandato come consigliere ho sempre rispettato il suo ruolo istituzionale, non ho mai avuto un atteggiamento aprioristico, ma ho sempre mosso critiche nel merito, nel normale dibattito politico e mai muovendo attacchi personali.

Come ho già detto in più di un occasione il rifiuto è grave soprattutto perché viene fatto in una situazione dove solo la fortuna ha evitato che ci fossero vittime e nella quale invece ci sarebbe grande bisogno di collaborazione e unità di intenti, ma questo evidentemente non interessa.

In conclusione dico solo che la città e chi ci sta rimanendo attaccato nonostante tutte le difficoltà, non merita questo tipo di atteggiamento da parte di chi li rappresenta.

Io nonostante tutto, se è disposto a cambiare realmente idea, rimango sempre disponibile al colloquio, nel frattempo però non sono disposto ad accettare passivamente ed in silenzio le scelte arbitrarie che la città è costretta a subire e utilizzerò tutti i mezzi a disposizione affinché per rendere trasparente l’azione amministrativa.

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