“Alle volte le questioni più chiare e limpide assumono aspetti di contorsione se inserite in contesti inappropriati”. Esordisce così il gruppo Centrosinistra San Severino, rappresentato in consiglio comunale da Francesco Borioni, dopo l’approvazione unanime dell’assise della mozione del Centrodestra. Massimo Panicari e Gabriela Lampa, lo scorso lunedì, hanno presentato una mozione che, se approvata, avrebbe impegnato il sindaco Rosa Piermattei e la giunta a valutare l’inserimento di una norma all’interno del Regolamento di Polizia Urbana per il sanzionamento di chi pratica l’accattonaggio molesto in spazi pubblici.
La proposta è passata con l’unanimità dei presenti tra i quali non c’era però Borioni.
“Se fossimo stati presenti all’ultimo consiglio comunale - fanno sapere i membri del gruppo - avremmo senza dubbio votato contro alla mozione presentata dai colleghi dell’opposizione, perché almeno per alcuni aspetti il fatto non sussiste, per utilizzare una espressione giuridica. Analizzando però più in profondità la questione e non esclusivamente di pancia le situazioni, facendo leva su emotività e istintività, emergono alcuni aspetti, correlati a questa mozione che intendiamo approfondire e sottolineare”. Condivisibile, sostengono, il principio secondo cui debba essere rivisto il Regolamento perché di vecchia data e non più rispondente alle esigenze della città che è molto cambiata rispetto al momento in cui è stato redatto.
“È altrettanto condivisibile e giusto - aggiungono - che l’amministrazione e le forze dell’ordine attivino tutte le misure necessarie per garantire il decoro urbano e una civile convivenza di tutti i cittadini. Detto questo, resta da capire quando e quanto il fenomeno dell’accattonaggio in città sia realmente molesto, e non sia invece un pretesto per cavalcare l’onda di diffidenza verso l’altro, soprattutto se d’altro colore di pelle rispetto a noi”. Se esistesse un racket in città, secondo il Centrosinistra, o se le condotte di chi pratica accattonaggio siano realmente moleste, la soluzione sarebbe l’intervento delle forze dell’ordine. Senza contare che in Italia chiedere l’elemosina non è reato.
“Invitiamo l’amministrazione - tornano a dire - a spendere quante più energie e mezzi possibili per migliorare la vita dei settempedani e a rendere più piacevole la permanenza dei turisti, curando le strade, i marciapiedi, i giardini e tutti i luoghi pubblici, non ultime le aree di raccolta dei rifiuti, nelle quali troppe volte sono evidenti i comportamenti di inciviltà di nostri concittadini che, sì in questo caso, andrebbero sanzionati”.
Gaia Gennaretti