Decreto Terremoto. Ieri in aula la discussione. Tullio Patassini: "Un primo atto parziale dopo due anni di niente"

Martedì, 17 Luglio 2018 11:57 | Letto 2039 volte   Clicca per ascolare il testo Decreto Terremoto. Ieri in aula la discussione. Tullio Patassini: "Un primo atto parziale dopo due anni di niente"  “In un solo mese al governo abbiamo dovuto cercare il rimedio a due anni di non risposte e di errori sostanziali”. È Tullio Patassini, relatore di maggioranza, ieri alla Camera, nella discussione del Decreto Terremoto. Lo ha descritto come un intervento “forzatamente parziale per i tempi e le attuali disponibilità di bilancio. Un primo atto concreto dopo due anni di niente, di politiche dei governi di Renzi e Gentiloni fatte di ordinanze commissariali anche contraddittorie. Siamo ancora in emergenza e con la ricostruzione al palo”. Dura la critica dell’onorevole treiese al modello ricostruzione Emilia-Romagna scelto immediatamente dopo il sisma del 2016, che ha definito “inadeguato” per le caratteristiche geomorfologiche e di antropizzazione estremamente diverse.  Quello che è stato portato all’attenzione dell’Aula è un primo tassello, urgente, che si comporrà col tempo, progressivamente e nella disponibilità di risorse. “È stato raggiunto il miglior risultato possibile - ha aggiunto - nella circostanza attuale, e lo si è fatto in misura condivisa. Lo impongono il rispetto per le popolazioni terremotate nei confronti delle quali le risposte vanno date e subito, quandanche non completamente esaustive. L’opposizione si ostina a presentare emendamenti che, sanno bene, non è possibile accogliere in questo momento. Peraltro, hanno avuto ben altri tempi per introdurre quelle misure che oggi ritengono indispensabili”. Dai documenti presi in esame in commissione speciale per elaborare il Decreto Terremoto, sarebbe emerso il problema di una ricostruzione non ancora partita a cui si sta tentando di rispondere con soluzioni suggerite da enti e soggetti pubblici e privati dei territori del cratere, quindi in linea con le richieste delle comunità locali. Queste le disposizioni all’esame dell’Aula elencate dall’onorevole Patassini: “Proroga dello stato d’emergenza al 31 dicembre prossimo e stanziamento di risorse per 300milioni di euro; proroga al 2019 della restituzione dei mutui dei comuni, con la possibilità di adeguare l’indennità dei sindaci di Comuni con meno di 5mila abitanti. Esonero dall’obbligo di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata durante il periodo dell’emergenza”. C’è poi la proroga fino al 2020 dei mutui per attività economiche e per le prime case, e al 2021 per chi è in zona rossa. È previsto anche il riconoscimento ai privati delle spese per l’occupazione del suolo pubblico per il cantiere di ricostruzione e, fino al 2020, l’esenzione delle bollette fornite in zona rossa.  “Introdotta - ha continuato Patassini - la possibilità di avvalersi del datore di lavoro per la restituzione a rate dei versamenti della busta paga pesante. Ciò sgraverà i contribuenti da ulteriori adempimenti burocratici con l’F24. Aumentata la soglia dell’importo dei lavori pubblici per l’obbligatorietà della SOA di cui molte imprese edili locali sono provviste. Introdotto il rimborso delle spese per l’adeguamento antincendio e per l’eliminazione delle barriere architettoniche di immobili distrutti o danneggiati”. Ampliato anche il numero delle centrali uniche di committenza, e in un prossimo intervento verranno inserite anche le università. A fine dicembre è prorogata anche la presentazione delle schede Aedes ed è prevista la realizzazione di aree turistiche attrezzate per roulotte e camper per proprietari di seconde case distrutte dal terremoto, “fondamentali per il rilancio del turismo e per far rivivere le comunità”. Fra le novità più attese, una norma per sanare le casette temporanee costruite senza permesso, in emergenza, da chi non ha voluto abbandonare i propri luoghi e, per sbloccare la ricostruzione privata, sono state definite le procedure sia per condoni pendenti connessi a fabbricati danneggiati dal sisma, sia per sanare piccole difformità. Per la tregua fiscale, oltre allo slittamento di un paio d’anni di mutui, bollette e imposte varie, sono stati prorogati i termini relativi alla restituzione degli sconti fiscali e contributivi del 60% concessi alle imprese dellarea colpita dal terremoto 2009 e considerati da Bruxelles aiuti di stato illegittimi, permettendo al governo di avviare urgentemente in Europa una negoziazione sulla procedura di infrazione. Per quanto riguarda le diocesi, “è stata introdotta la possibilità di intervenire direttamente su molte delle 3mila chiese danneggiate ricorrendo a procedure previste per la ricostruzione privata, in luogo delle procedure pubbliche, per lavori di importo fino a 500mila euro”. Infine, col Decreto Terremoto p prevista la pubblicazione e l’aggiornamento periodico di un vademecum del Commissario della Ricostruzione, per permettere a tutti di accedere alle norme e alle ordinanze emesse. 

 “In un solo mese al governo abbiamo dovuto cercare il rimedio a due anni di non risposte e di errori sostanziali”. È Tullio Patassini, relatore di maggioranza, ieri alla Camera, nella discussione del Decreto Terremoto. Lo ha descritto come un intervento “forzatamente parziale per i tempi e le attuali disponibilità di bilancio. Un primo atto concreto dopo due anni di niente, di politiche dei governi di Renzi e Gentiloni fatte di ordinanze commissariali anche contraddittorie. Siamo ancora in emergenza e con la ricostruzione al palo”.

Dura la critica dell’onorevole treiese al modello ricostruzione Emilia-Romagna scelto immediatamente dopo il sisma del 2016, che ha definito “inadeguato” per le caratteristiche geomorfologiche e di antropizzazione estremamente diverse. 

Quello che è stato portato all’attenzione dell’Aula è un primo tassello, urgente, che si comporrà col tempo, progressivamente e nella disponibilità di risorse.

“È stato raggiunto il miglior risultato possibile - ha aggiunto - nella circostanza attuale, e lo si è fatto in misura condivisa. Lo impongono il rispetto per le popolazioni terremotate nei confronti delle quali le risposte vanno date e subito, quand'anche non completamente esaustive. L’opposizione si ostina a presentare emendamenti che, sanno bene, non è possibile accogliere in questo momento. Peraltro, hanno avuto ben altri tempi per introdurre quelle misure che oggi ritengono indispensabili”.

Dai documenti presi in esame in commissione speciale per elaborare il Decreto Terremoto, sarebbe emerso il problema di una ricostruzione non ancora partita a cui si sta tentando di rispondere con soluzioni suggerite da enti e soggetti pubblici e privati dei territori del cratere, quindi in linea con le richieste delle comunità locali.

Queste le disposizioni all’esame dell’Aula elencate dall’onorevole Patassini: “Proroga dello stato d’emergenza al 31 dicembre prossimo e stanziamento di risorse per 300milioni di euro; proroga al 2019 della restituzione dei mutui dei comuni, con la possibilità di adeguare l’indennità dei sindaci di Comuni con meno di 5mila abitanti. Esonero dall’obbligo di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata durante il periodo dell’emergenza”. C’è poi la proroga fino al 2020 dei mutui per attività economiche e per le prime case, e al 2021 per chi è in zona rossa. È previsto anche il riconoscimento ai privati delle spese per l’occupazione del suolo pubblico per il cantiere di ricostruzione e, fino al 2020, l’esenzione delle bollette fornite in zona rossa. 

“Introdotta - ha continuato Patassini - la possibilità di avvalersi del datore di lavoro per la restituzione a rate dei versamenti della busta paga pesante. Ciò sgraverà i contribuenti da ulteriori adempimenti burocratici con l’F24. Aumentata la soglia dell’importo dei lavori pubblici per l’obbligatorietà della SOA di cui molte imprese edili locali sono provviste. Introdotto il rimborso delle spese per l’adeguamento antincendio e per l’eliminazione delle barriere architettoniche di immobili distrutti o danneggiati”. Ampliato anche il numero delle centrali uniche di committenza, e in un prossimo intervento verranno inserite anche le università. A fine dicembre è prorogata anche la presentazione delle schede Aedes ed è prevista la realizzazione di aree turistiche attrezzate per roulotte e camper per proprietari di seconde case distrutte dal terremoto, “fondamentali per il rilancio del turismo e per far rivivere le comunità”.

Fra le novità più attese, una norma per sanare le casette temporanee costruite senza permesso, in emergenza, da chi non ha voluto abbandonare i propri luoghi e, per sbloccare la ricostruzione privata, sono state definite le procedure sia per condoni pendenti connessi a fabbricati danneggiati dal sisma, sia per sanare piccole difformità.

Per la tregua fiscale, oltre allo slittamento di un paio d’anni di mutui, bollette e imposte varie, sono stati prorogati i termini relativi alla restituzione degli sconti fiscali e contributivi del 60% concessi alle imprese dell'area colpita dal terremoto 2009 e considerati da Bruxelles aiuti di stato illegittimi, permettendo al governo di avviare urgentemente in Europa una negoziazione sulla procedura di infrazione. Per quanto riguarda le diocesi, “è stata introdotta la possibilità di intervenire direttamente su molte delle 3mila chiese danneggiate ricorrendo a procedure previste per la ricostruzione privata, in luogo delle procedure pubbliche, per lavori di importo fino a 500mila euro”.

Infine, col Decreto Terremoto p prevista la pubblicazione e l’aggiornamento periodico di un vademecum del Commissario della Ricostruzione, per permettere a tutti di accedere alle norme e alle ordinanze emesse. 

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