Ufficiale il progetto del Centro dei Beni Culturali a Torre del Parco. Riunito il primo tavolo di lavoro

Lunedì, 30 Luglio 2018 17:21 | Letto 2732 volte   Clicca per ascolare il testo Ufficiale il progetto del Centro dei Beni Culturali a Torre del Parco. Riunito il primo tavolo di lavoro Va avanti, con la determinazione di tutte le parti coinvolte, il progetto del Centro dei beni Culturali di Camerino. Insediato il primo tavolo tecnico di lavoro per il progetto che porterà alla sua realizzazione nel compendio delle “ ex Casermette” di Torre del Parco. Dopo la recente firma del protocollo d’intesa, avvenuta tra Agenzia del Demanio, Miur, Mibact, Regione Marche, Università di Camerino e Comune di Camerino, il tavolo di lavoro ha riunito per la prima volta tutti i soggetti istituzionali interessati. A rappresentarli c’erano la dottoressa Raffaella Narni del Demanio’, il segretario regionale MIBACT Francesca Furst, l’architetto Achille Bucci per la Regione, il rettore UNICAM Claudio Pettinari e il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui. All’incontro, partecipato dal Prorettore vicario Leoni dal DG Tedesco di Unicam e dai funzionari del Demanio e dei Ministeri, è seguita la presentazione ufficiale del progetto. “Oggi finalmente parliamo di un qualcosa di reale e stabile, capace di mettere delle basi solide per il percorso futuro della nostra gente, della ricerca e della cultura”. Così il sindaco Pasqui, sottolineando la forte volontà dell’amministrazione comunale di affiancare gli altri enti coinvolti. Per la prima volta abbiamo fatto un tavolo tecnico di lavoro per proiettarci in un futuro che non guarda solo alla città e alla terra che darà ospitalità al progetto ma che, grazie a quanto si realizzerà, potrà guardare avanti e delineare un futuro importante anche per la ricerca e la cultura internazionali. La città siede alla destra dell’ateneo che ha fortemente voluto tutto questo, per riuscire a portare a compimento uno dei progetti più rilevanti che guardano al domani del territorio. L’aspetto della partecipazione della comunità- ha aggiunto Pasqui- la dice lunga sul percorso che il rettore Pettinari intende perseguire e che, in perfetta sinergia con l’ente comunale, si prefigge di colmare lacune e disagi, creare condizioni nuove a vantaggio della popolazione”. Parole di ringraziamento dal primo cittadino, alle istituzioni presenti, sottolineando il fondamentale ruolo della Regione Marche in tutto il percorso post terremoto ed emergenziale e, nel sostenere la volontà politica dell’amministrazione di tenere la comunità vicina al territorio. “ Il territorio lo dobbiamo far vivere tutto- ha detto Pasqui-; a partire dalla comunità e dall’ esserci, dallaver puntellato la nostra gente vicino alla città, un protocollo dIntesa che diventa progetto, assume oggi una valenza internazionale, voluto da chi, con forza e coraggio, insieme alle istituzioni,ha lavorato alla costituzione di un qualcosa che finalmente non è emergenza”. “Il tavolo ha condiviso in toto le finalità del progetto- ha dichiarato il rettore Pettinari-; tutti gli attori sono animati dalla stessa volontà e dal medesimo obiettivo e lo vogliono fare tenendo fermi e saldi i principi del recuperare la nostra storia, recuperare questo territorio, e la sua comunità e, soprattutto, dare un futuro. Siamo partiti dai beni culturali, dall’ immenso patrimonio che abbiamo e che dobbiamo pensare a tutelare e tramandare: lo possiamo fare con le parole chiave della Ricerca e della Formazione che sono quelle un’università e un ente come il Miur non possono non sostenere. Oggi abbiamo insediato il tavolo tecnico che dovrà redigere una proposta e rendere partecipe l’ attuale governo e i ministeri competenti; ci auguriamo che il tutto possa essere accolto e accettato come noi lo immaginiamo. E’ un progetto che parte dai beni culturali, dalla loro valorizzazione, dal recupero e dalla ricerca che potrà essere fatta su di essi e che potrà essere un veicolo fondamentale per formare domani persone che sapranno meglio raccontare e vivere questi territori e il suo patrimonio. Hanno già esternato il loro interesse numerosi enti di ricerca decisi a collaborare – ha concluso il rettore- cercheremo il più possibile di essere inclusivi e di far sì che sia un progetto di grande comunità e di grande comunione”. “ La particolarità è nel fatto che il Centro dei Beni Culturali di Camerino nasce in un bene culturale- ha evidenziato Raffaella Narni dell’Agenzia del Demanio- La struttura di Torre del Parco è infatti un immobile vincolato dello Stato di valenza culturale, ed è particolarmente pregevole che rinasca, riprenda vita e venga rifunzionalizzato allo scopo di creare un Centro dove i beni culturali verranno lavorati, studiati e magari restaurati. In un bene di proprietà dello Stato, vi sarà dunque tutto un movimento intorno alla cultura e, per noi dell’Agenzia del demanio che gestiamo beni dello Stato, questo progetto assume un valore di tutto rispetto, considerato che è nostro compito istituzionale quello di rivitalizzarli, rifunzionalizzarli e rimetterli a servizio del territorio”. Massima collaborazione e orgoglio nellessere coinvolti, anche dal MIBACT. Lo si è colto dall’intervento della segretaria regionale Francesca Furst, la quale ha voluto evidenziare che l’intera operazione si inquadra nell’ottica di salvaguardare il valore identitario territoriale di un bene, quale il compendio delle “ Casermette” già luogo di detenzione per i prigionieri di guerra e poi, con decreto del 2008, riconosciuto di interesse storico-artistico. “ Noi come Ministero siamo coinvolti in questo progetto, felici di esserlo non solo per la parte puramente tecnica e per quel che concerne la tutela dei beni culturali (e qui necessariamente ci sarà un progetto che dovrà essere vagliato dalla Soprintendenza), ma proprio per far ripartire questi territori, facendo in modo che le persone possano venire in questi luoghi, gli studenti frequentare laboratori di restauro e qualunque tipo di attività possa essere migliorativa. Come Ministero beni culturali, oltre che dare naturalmente il nostro contributo di lavoro istituzionale, pensavamo anche vi potesse essere lopportunità di individuare degli spazi da poter utilizzare per collocare reperti storici importanti, o archivi che potrebbero essere recuperati dal sisma. Gli spazi del centro potrebbero essere un luogo ideale anche per fare laboratori di restauro da dove poter far ripartire una bellissima città purtroppo così gravemente ferita”. Da parte sua l’architetto Bucci, intervenuto in rappresentanza della Regione Marche ha inteso porre l’accento sulla forte sinergia che si delinea per un progetto di futuro. “ A partire dalle amministrazioni locali , la sinergia abbraccia quella regionale e nazionale per un progetto che si rivolge al futuro. Costruire idee di futuro e con una modalità che utilizza sinergie, è fondamentale per la Regione e per rigenerare le sue aree interne che, oggi più che mai, hanno bisogno di ripartire e di iniziare a progettare strategie di futuro”. Carla Campetella      

Va avanti, con la determinazione di tutte le parti coinvolte, il progetto del Centro dei beni Culturali di Camerino. Insediato il primo tavolo tecnico di lavoro per il progetto che porterà alla sua realizzazione nel compendio delle “ ex Casermette” di Torre del Parco. Dopo la recente firma del protocollo d’intesa, avvenuta tra Agenzia del Demanio, Miur, Mibact, Regione Marche, Università di Camerino e Comune di Camerino, il tavolo di lavoro ha riunito per la prima volta tutti i soggetti istituzionali interessati. A rappresentarli c’erano la dottoressa Raffaella Narni del Demanio’, il segretario regionale MIBACT Francesca Furst, l’architetto Achille Bucci per la Regione, il rettore UNICAM Claudio Pettinari e il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui. All’incontro, partecipato dal Prorettore vicario Leoni dal DG Tedesco di Unicam e dai funzionari del Demanio e dei Ministeri, è seguita la presentazione ufficiale del progetto. “Oggi finalmente parliamo di un qualcosa di reale e stabile, capace di mettere delle basi solide per il percorso futuro della nostra gente, della ricerca e della cultura”. Così il sindaco Pasqui, sottolineando la forte volontà dell’amministrazione comunale di affiancare gli altri enti coinvolti. Per la prima volta abbiamo fatto un tavolo tecnico di lavoro per proiettarci in un futuro che non guarda solo alla città e alla terra che darà ospitalità al progetto ma che, grazie a quanto si realizzerà, potrà guardare avanti e delineare un futuro importante anche per la ricerca e la cultura internazionali. La città siede alla destra dell’ateneo che ha fortemente voluto tutto questo, per riuscire a portare a compimento uno dei progetti più rilevanti che guardano al domani del territorio. L’aspetto della partecipazione della comunità- ha aggiunto Pasqui- la dice lunga sul percorso che il rettore Pettinari intende perseguire e che, in perfetta sinergia con l’ente comunale, si prefigge di colmare lacune e disagi, creare condizioni nuove a vantaggio della popolazione”. Parole di ringraziamento dal primo cittadino, alle istituzioni presenti, sottolineando il fondamentale ruolo della Regione Marche in tutto il percorso post terremoto ed emergenziale e, nel sostenere la volontà politica dell’amministrazione di tenere la comunità vicina al territorio. “ Il territorio lo dobbiamo far vivere tutto- ha detto Pasqui-; a partire dalla comunità e dall’ esserci, dall'aver puntellato la nostra gente vicino alla città, un protocollo d'Intesa che diventa progetto, assume oggi una valenza internazionale, voluto da chi, con forza e coraggio, insieme alle istituzioni,ha lavorato alla costituzione di un qualcosa che finalmente non è emergenza”.

“Il tavolo ha condiviso in toto le finalità del progetto- ha dichiarato il rettore Pettinari-; tutti gli attori sono animati dalla stessa volontà e dal medesimo obiettivo e lo vogliono fare tenendo fermi e saldi i principi del recuperare la nostra storia, recuperare questo territorio, e la sua comunità e, soprattutto, dare un futuro. Siamo partiti dai beni culturali, dall’ immenso patrimonio che abbiamo e che dobbiamo pensare a tutelare e tramandare: lo possiamo fare con le parole chiave della Ricerca e della Formazione che sono quelle un’università e un ente come il Miur non possono non sostenere. Oggi abbiamo insediato il tavolo tecnico che dovrà redigere una proposta e rendere partecipe l’ attuale governo e i ministeri competenti; ci auguriamo che il tutto possa essere accolto e accettato come noi lo immaginiamo. E’ un progetto che parte dai beni culturali, dalla loro valorizzazione, dal recupero e dalla ricerca che potrà essere fatta su di essi e che potrà essere un veicolo fondamentale per formare domani persone che sapranno meglio raccontare e vivere questi territori e il suo patrimonio. Hanno già esternato il loro interesse numerosi enti di ricerca decisi a collaborare – ha concluso il rettore- cercheremo il più possibile di essere inclusivi e di far sì che sia un progetto di grande comunità e di grande comunione”.

“ La particolarità è nel fatto che il Centro dei Beni Culturali di Camerino nasce in un bene culturale- ha evidenziato Raffaella Narni dell’Agenzia del Demanio- La struttura di Torre del Parco è infatti un immobile vincolato dello Stato di valenza culturale, ed è particolarmente pregevole che rinasca, riprenda vita e venga rifunzionalizzato allo scopo di creare un Centro dove i beni culturali verranno lavorati, studiati e magari restaurati. In un bene di proprietà dello Stato, vi sarà dunque tutto un movimento intorno alla cultura e, per noi dell’Agenzia del demanio che gestiamo beni dello Stato, questo progetto assume un valore di tutto rispetto, considerato che è nostro compito istituzionale quello di rivitalizzarli, rifunzionalizzarli e rimetterli a servizio del territorio”. Massima collaborazione e orgoglio nell'essere coinvolti, anche dal MIBACT. Lo si è colto dall’intervento della segretaria regionale Francesca Furst, la quale ha voluto evidenziare che l’intera operazione si inquadra nell’ottica di salvaguardare il valore identitario territoriale di un bene, quale il compendio delle “ Casermette” già luogo di detenzione per i prigionieri di guerra e poi, con decreto del 2008, riconosciuto di interesse storico-artistico. “ Noi come Ministero siamo coinvolti in questo progetto, felici di esserlo non solo per la parte puramente tecnica e per quel che concerne la tutela dei beni culturali (e qui necessariamente ci sarà un progetto che dovrà essere vagliato dalla Soprintendenza), ma proprio per far ripartire questi territori, facendo in modo che le persone possano venire in questi luoghi, gli studenti frequentare laboratori di restauro e qualunque tipo di attività possa essere migliorativa. Come Ministero beni culturali, oltre che dare naturalmente il nostro contributo di lavoro istituzionale, pensavamo anche vi potesse essere l'opportunità di individuare degli spazi da poter utilizzare per collocare reperti storici importanti, o archivi che potrebbero essere recuperati dal sisma. Gli spazi del centro potrebbero essere un luogo ideale anche per fare laboratori di restauro da dove poter far ripartire una bellissima città purtroppo così gravemente ferita”. Da parte sua l’architetto Bucci, intervenuto in rappresentanza della Regione Marche ha inteso porre l’accento sulla forte sinergia che si delinea per un progetto di futuro. “ A partire dalle amministrazioni locali , la sinergia abbraccia quella regionale e nazionale per un progetto che si rivolge al futuro. Costruire idee di futuro e con una modalità che utilizza sinergie, è fondamentale per la Regione e per rigenerare le sue aree interne che, oggi più che mai, hanno bisogno di ripartire e di iniziare a progettare strategie di futuro”.

Carla Campetella

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