Caos assunzioni per l’emergenza sisma. 19 dipendenti rischiano il posto

Sabato, 29 Dicembre 2018 11:40 | Letto 2034 volte   Clicca per ascolare il testo Caos assunzioni per l’emergenza sisma. 19 dipendenti rischiano il posto Sono tre le persone, assunte a tempo determinato per l’emergenza sisma, a cui il Comune di Camerino non potrebbe prorogare il contratto. Ben 19 invece quelle spalmate su tutto il territorio. È l’ultima triste novità, che racconta di quanto la macchina commissariale e della ricostruzione non stia funzionando, sollevata dal sindaco Gianluca Pasqui stamattina in conferenza stampa.  Sembrava un problema risolto con la legge di bilancio e la proroga fino al 2020 dello stato di emergenza, tant’è che l’amministrazione camerte aveva deciso di rinnovare i contratti a tutto il personale: “Contrariamente ad altri colleghi sindaci - afferma - io sono soddisfattissimo di questi ragazzi. Stanno lavorando molto e gli avevo comunicato che avrei prorogato tutti. Il giorno dopo di questa comunicazione di grande felicità, cioè ieri, è arrivata una lettera della Regione a firma della dirigente Del Bello”. Col documento si informa che per rinnovare i contratti è necessario  rispettare il tetto inerente il numero dei contratti e quello della soglia economica. In base a questo, il Comune non può rinnovare il contratto a tre persone su sei”. Il Comune, come molti altri del cratere, avevano deciso di assumere ad esempio due persone part time anziché una full time, rispettando così in ogni caso la soglia economica. Ora, stando ad una comunicazione pervenuta dal Commissario Piero Farabollini ad uno dei comuni del cratere, questo non sarà più possibile e sarebbero 24 in totale i Comuni (per 19 dipendenti) che si troveranno ad interrompere i rapporti lavorativi. “Ringrazio Vito Crimi che si è informato e mi ha garantito che troveranno il modo per tenere in piedi il personale - torna a dire Pasqui - l’onorevole Patassini è stato interessato della questione dal vicesindaco Lucarelli, l’onorevole Terzoni non ha ancora risposto, ma evidentemente è occupata. Tuttavia quelle di Crimi sono parole, i fatti sono che ad oggi non posso tenere tre persone e non ho ancora individuato quelle a cui interrompere il rapporto di lavoro. In ogni caso - conclude - abbiamo già deciso che nel rispetto dei limiti economici previsti dalla legge, terremo tutto il personale. Io non lo mando a casa”. g.g.

Sono tre le persone, assunte a tempo determinato per l’emergenza sisma, a cui il Comune di Camerino non potrebbe prorogare il contratto. Ben 19 invece quelle spalmate su tutto il territorio. È l’ultima triste novità, che racconta di quanto la macchina commissariale e della ricostruzione non stia funzionando, sollevata dal sindaco Gianluca Pasqui stamattina in conferenza stampa. 

Sembrava un problema risolto con la legge di bilancio e la proroga fino al 2020 dello stato di emergenza, tant’è che l’amministrazione camerte aveva deciso di rinnovare i contratti a tutto il personale: “Contrariamente ad altri colleghi sindaci - afferma - io sono soddisfattissimo di questi ragazzi. Stanno lavorando molto e gli avevo comunicato che avrei prorogato tutti. Il giorno dopo di questa comunicazione di grande felicità, cioè ieri, è arrivata una lettera della Regione a firma della dirigente Del Bello”.

Col documento si informa che per rinnovare i contratti è necessario 

rispettare il tetto inerente il numero dei contratti e quello della soglia economica. "In base a questo, il Comune non può rinnovare il contratto a tre persone su sei”.

Il Comune, come molti altri del cratere, avevano deciso di assumere ad esempio due persone part time anziché una full time, rispettando così in ogni caso la soglia economica. Ora, stando ad una comunicazione pervenuta dal Commissario Piero Farabollini ad uno dei comuni del cratere, questo non sarà più possibile e sarebbero 24 in totale i Comuni (per 19 dipendenti) che si troveranno ad interrompere i rapporti lavorativi.

“Ringrazio Vito Crimi che si è informato e mi ha garantito che troveranno il modo per tenere in piedi il personale - torna a dire Pasqui - l’onorevole Patassini è stato interessato della questione dal vicesindaco Lucarelli, l’onorevole Terzoni non ha ancora risposto, ma evidentemente è occupata. Tuttavia quelle di Crimi sono parole, i fatti sono che ad oggi non posso tenere tre persone e non ho ancora individuato quelle a cui interrompere il rapporto di lavoro. In ogni caso - conclude - abbiamo già deciso che nel rispetto dei limiti economici previsti dalla legge, terremo tutto il personale. Io non lo mando a casa”.

g.g.

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