Notizie di politica nelle Marche
È tornato agibile uno dei palazzi nobiliari simbolo del centro storico di San Severino. Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale, a seguito delle scosse di terremoto, aveva dichiarato non utilizzabile un intero stabile all’ingresso di via Massarelli, composto da 5 abitazioni e uno studio. I lavori di riparazione danno e rafforzamento, per un importo complessivo di 720mila euro, hanno permesso la restituzione dell’immobile ai proprietari. Il progetto e la direzione dei lavori e stata curata dall’ingegnere Lorenzo Sgolacchia e dall’architetto Giampiero Calcaterra.
g.g.








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Non è stata tutta rose e fiori, evidentemente, la riunione dell’Aato 3 (che gestisce le risorse idriche della provincia e di alcuni comuni dell’anconetano) svoltasi ieri e durante la quale sono stati nominati il nuovo presidente e vicepresidente, rispettivamente Stefano Montemarani, sindaco di Morrovalle, e Paolo Stella, assessore di Fiuminata.


Pare però che ci sia stato molto di più che una convergenza unanime sui due nomi avvenuta alla fine e a raccontare le cose è il sindaco di Castelsantangelo Sul Nera, Mauro Falcucci che ringrazia il sindaco di Camerino Sandro Sborgia per gli sforzi fatti per tenere unita la montagna. Critico invece contro il sindaco di Pieve Torina e presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci.


“È ora che la gente sappia, che ci sia trasparenza – esordisce Falcucci – su come votano i rappresentanti che i cittadini hanno scelto. Ho fatto un passo indietro nell’interesse della montagna. Sembra strano dirlo, ma la mia candidatura è venuta da lontano, dal sindaco di Castelfidardo e da tutti i comuni dell’anconetano con l’appoggio di Civitanova, e tantissimi comuni della provincia. Invece alla fine la convergenza si è trovata sul nome di Montemarani.

Sandro Sborgia sindaco
Il problema è nato poi sulla carica di vicepresidente quando il presidente dell’Unione Montana di San Severino, Matteo Cicconi, ha raccontato di alcune riunioni fra i presidenti delle Unioni Montane di San Severino, San Ginesio e Camerino dalle quali era emerso un accordo sul nome di Stella”. Il problema, stando al racconto di Falcucci, è nato perché molti dei comuni facenti parti di quelle Unioni Montane, non erano a conoscenza degli incontri di cui Cicconi ha riferito: “Alcuni comuni – incalza – si sono ribellati, e faccio nomi e cognomi: il sindaco di Tolentino non sapeva nulla di queste riunioni, Cingoli non sapeva nulla, Camerino e Muccia non sapevano nulla. Si è generata una spaccatura della montagna in questo modo, che non è stata provocata da me che ho fatto un passo indietro o dal sindaco di Camerino. La spaccatura è stata creata da Gentilucci in qualità di presidente dell’Unione Montana. L’acquedotto del Nera (opera che l’Aato3 dovrà portare a termine, ndr) nasce a Castelsantangelo, non ho capito questo accordo che ha fatto il presidente Gentilucci”.

gentilucci alessandro

Falcucci aveva la possibilità di scegliere se ritirare o meno la sua candidatura alla vicepresidenza dell’Aato3, “avrei anche potuto vincere ma avremmo provocato una spaccatura della montagna e quindi per il bene di tutti, visto che non mi interessano certe battaglie né prepararmi la campagna elettorale per le regionali come sta facendo qualcun altro, ho fatto un passo indietro. E il sindaco di Camerino, come me, ha cercato di salvare la montagna. La domanda vera è come mai chi rappresentava la Marca di Camerino ha dato l’ok alla candidatura di un assessore di Fiuminata? Per colpa dei giochi di qualcuno la divisione si fa sempre più profonda, mi auguro un cambio di marcia, non abbiamo tempo per questo, stiamo morendo tutti quanti”. Divisione evidente anche all’interno della stessa Unione Montana Marca di Camerino. Alcuni comuni (Castelsantagelo, Montecavallo e Valfornace) ne erano usciti tempo fa “per una questione economica e null’altro”, chiarisce Falcucci, ma dopo il terremoto, per lanciare un segnale di unione del territorio avevano fatto richiesta di rientrare e anche in questo caso Falcucci si toglie un sassolino dalla scarpa: “Siamo ancora nel limbo, in attesa di sapere come andrà a finire, e questo fa capire quanto si voglia realmente tenere unita la montagna. Forse a parole ma non nei fatti, e la gente deve sapere queste cose. Abbiamo chiesto di rientrare per dare un segno di unità anche se ci saremmo aspettati che la richiesta fosse venuta da chi rappresenta il territorio”.

G.G.

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Traguardo dei 50 anni per il Palio di San Ginesio, al via domani e fino al giorno di ferragosto. Un ricco programma e tante novità per una storica manifestazione che non consiste solamente in un'avvincente gara equestre tra i quattro rioni partecipanti, ma si distingue anche per il suo fondamentale valore storico-culturale. Questo borgo antichissimo infatti, secondo alcune fonti storiche, deve il suo nome addirittura a Carlo Magno che nel 774, dopo aver cacciato i barbari dal Piceno, cambiò nome ai castelli della Marca e secondo altre fonti sarebbe anche il luogo di sepoltura del padre di Carlo Magno, Pipino il Breve e di sua moglie Berta. Insomma, storia e leggende si uniscono in un connubio unico e questo "sta diventando - afferma l'assessore regionale al turismo Moreno Pieroni - anche il simbolo della volontà di rinascita dopo un dramma fortissimo, della caparbietà dei marchigiani di ripartire, senza scoraggiarsi e mettendo a frutto la bellezza del territorio e del suo antichissimo patrimonio architettonico per attrarre turisti e visitatori. Una forte capacità propositiva - aggiunge - che ci stimola a promuovere e sostenere convintamente eventi come il Palio di San Ginesio che non è mai stato sospeso e che celebra quest’anno un traguardo molto importante". 50 anni vanno festeggiati degnamente e il programma è molto intenso e interessante. La mobilitazione per organizzare è stata totale, a partire dal Comune che ha investito tanto in questa edizione: "Abbiamo investito molto su questa edizione risorse finanziarie e umane, cura, attenzione ai dettagli per un cinquantesimo da ricordare - sottolinea il sindaco Giuliano Ciabocco - perché vogliamo valorizzare sempre di più un comune storicamente importante, che va riscoperto nella sua bellezza e nella sua tradizione culturale. C’è stato un forte impegno di tutti, a cominciare da un lavoro encomiabile dell’Associazione Tradizioni Sanginesine anche nella ricerca storica oltre che nell’organizzazione del Palio che per vecchio patto di amicizia è legato a quello di Siena. Vogliamo uscire da una situazione difficile e lo facciamo contando sulle nostre tradizioni e sulle bellezze che ci circondano.” 
Il Palio di San Ginesio rientra nell'Associazione Marchigiana Rievocazioni Storiche e viene disputato ogni anno dal 1970 rievocando le gare dei giovani ginesini addestrati alla difesa del paese, come attività preparatoria all'uso delle armi.
"La sua organizzazione - spiega il presidente dell’Associazione Tradizioni Sanginesine, Nicola Ferranti dai preziosi costumi d'epoca, cuciti a mano, dei quasi 1300 figuranti alle modalità di competizione, riflette fedelmente quanto i documenti conservati nell'archivio comunale tramandano. Il campo del Palio, inoltre, situato nelle vicinanze del complesso murario di Porta Picena e dell'Ospedale dei Pellegrini, offre allo spettatore uno scenario suggestivo e inimitabile. Inoltre ospiteremo anche le delegazioni delle rievocazioni storiche di altri comuni marchigiani: Fermo, Camerino, Jesi, Montecassiano, Filottrano, Tolentino, Visso e Grottazzolina”.
Nella giornata di apertura, domani, la presentazione ufficiale del cinquantenario. Tra le vie del centro storico, durante il pomeriggio, sarà allestito un percorso con mercato a tema di arti e mestieri e un accampamento medievale di milizie. Inoltre, delegazioni storiche ospiti e i gruppi locali insieme ai tamburini, sbandieratori e danzatrici dell'associazione Furia Et Gratia, allieteranno i presenti con sfilate ed esibizioni.  Durante la giornata sarà inoltre aperta la mostra fotografica del Palio di San Ginesio, che ripercorre la storia della manifestazione e dei suoi partecipanti. La mostra è stata realizzata anche grazie al generoso contributo del Consorzio Stabile Arcale che ha deciso di sostenere l’iniziativa. Per l’occasione, infine, sarà possibile assistere all’apertura della mostra filatelica con annullo postale dedicato alla edizione numero cinquanta del Palio di San Ginesio.

L’11 agosto continuerà l’animazione medievale per le vie del borgo.  Inoltre, dalla mattina prenderà il via una gara di tiro con l’arco, tappa regionale del campionato Fitast. A chiudere, in serata, il concerto d’arpa con Enea Cavallo, a cura dell’associazione musicale Selifa.

Il 12 agosto in un’atmosfera suggestiva, con ambientazione a tema e animazione medievale con musici e giullari, danzatrici e tamburini, si terrà la Cena Medievale. L’evento, con possibilità di partecipazione previa prenotazioneconsiste in una cena con menù medievale, nel cuore del borgo di San Ginesio. 

Nel pomeriggio anche la prima delle Conversazioni del Palio, presso il chiostro di Sant’Agostino Giochi e tradizioni fra medioevo e rinascimento nella Marca” con Andrea Livi.

Il 13 agosto avrà finalmente inizio la prima gara equestre del Palio. Nella Giostra dell’Anello, che si svolge in orario serale, il fantino deve infilare con la lancia gli anelli in consecutivi assalti, lanciato al galoppo lungo un percorso a forma ovale.  È prevista anche la seconda Conversazione, con Giovanni Martinelli Un medico-enologo marchigiano e la storia dei vini e Fabrizio Baleani “Il San Ginesio Doc, eccellenza del nostro territorio”.

Durante la serata del 14 agosto andranno invece in scena spettacoli di teatro medievale, tra teatro, fuoco e magia. In programma anche la terza e ultima Conversazione, “Armi e condottieri nel territorio sanginesino con Augusto Caciorgna.

La giornata conclusiva del 15 agosto, dopo la tradizionale funzione religiosa, si terrà il Palio della Pacca, secondo e ultimo gioco equestre: nei documenti antichi si intende il mezzo porco conquistato dal cavaliere capace di centrare con la lancia lo scudo del saraceno. Possibilità di ristoro con street food del Palio.
Gaia Gennaretti 


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Trovato senza vita nella notte. Si era allontanato da casa ieri nel pomeriggio ma non aveva più fatto ritorno. Poi è scattato l’allarme lanciato dai familiari e i Carabinieri hanno avviato le ricerche. È successo a Corridonia. L’uomo, del ‘45 è residente in città, è stato trovato, dopo qualche ora di ricerca, senza vita in contrada Fonte Brecce dove si trova il suo laboratorio. Sono in corso le indagini per capire se si sia trattato di un malore o di un gesto volontario ma si pensa che proprio la prima ipotesi sia la più plausibile. Il corpo è tanto portato all’obitorio di Macerata a disposizione dell’autorità giudiziaria.

g.g.
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Si rinnovano i vertici dell'Aato 3, l'Assemblea di Ambito Territoriale Ottimale che gestisce le risorse idriche della provincia: il posto da presidente, prima ricoperto da Francesco Fiordomo, ora è andato a Stefano Montemarani, sindaco di Morrovalle. La vicepresidenza, prima in mano all'ex vicesindaco camerte Roberto Lucarelli, sarà da oggi ricoperta da Paolo Stella, assessore di Fiuminata. E manco a dirlo, proprio a Camerino è già polemica. L'Aato 3 comprende i comuni della provincia di Macerata e molti comuni dell'anconetano come Osimo, Castelfidardo, Sirolo, Numana. Oggi, dall'assemblea molto partecipata, il nuovo direttivo: "Era rappresentato il 94 per cento delle quote - afferma Montemarani - quindi la stragrande maggioranza dei comuni. Sottolineo anche il livello del dibattito e degli interventi che alla fine hanno portato ad un accordo unitario: dapprima è stato votato all'unanimità quello che dovrà essere l'indirizzo politico della nuova governance dell'Ambito, dopo di che sono stati nominati il presidente e il vicepresidente all'unanimità. Naturalmente, per quanto riguarda il vicepresidente, c'è stato un gesto estremamente nobile e di grande responsabilità da parte del sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, di cui era stata proposta la candidatura, che si è ritirato pur di far sì che vi fosse un consenso unanime intorno alla governance". Questo sarà molto importante, secondo il presidente, perché i problemi da gestire saranno tanti e gravi anche e quindi sarà necessaria la massima unità. L'assemblea dei sindaci dovrà sostenere gli organi che oggi sono stati eletti perché "serve una grande pressione politica per portare avanti due grandi questioni: la prima è l'acquedotto del Nera che non deve rimanere un'incompiuta; poi ci sarà da fare il gestore unico della risorsa idrica continuando il percorso avviato da Fiordomo". Al fianco di Montemarani, l'assessore ai lavori pubblici di Fiuminata Paolo Stella: "Sarà un impegno importante con tanti oneri. L'Aato3 si occupa soprattutto di risorse idriche che sono imprescindibili. L'Aato coordinerà tutte le municipalizzate e le aziende che si occupano di questo settore". Anche Stella ha ribadito l'importanza di lavorare sul completamento dell'acquedotto del Nera il cui percorso è fermo da troppi anni. "Dobbiamo riuscire a distribuire in tutti i comuni quell'acqua buonissima, stupenda, che proviene dai nostri monti. Serve perseveranza - prosegue - grande volontà ma insieme a tutta l'assemblea affronteremo con grinta questi problemi sia presso la Regione che il Governo. I cittadini stanno pagando mutui da troppo tempo solo per avere questa acqua squisita. ci dovremo anche occupare delle armonizzazioni delle tariffe e della depurazione". Critico il commento dell'ex vicesindaco di Camerino, Roberto Lucarelli, che sull’argmomento ha inviato una nota e che ha ricoperto il ruolo di vicepresidente: "Stella e Montemarani hanno grande esperienza politica e amminsitrativa, a loro va il mio in bocca al lupo, sono sicuro che il loro lavoro sarà approntato alla tutela della risorsa idrica. Sul fatto che Camerino sia rimasto fuori - commenta - è evidente che non c'è stato lo stesso lavoro sul quale noi ci eravamo spesi che era stato anche di concerto con altri territori. Il tema idrico oggi interessa soprattutto la zona colpita dal sisma, laddove la risorsa è importantissima e dove l'Aato si troverà a ricoprire un ruolo importante. Quest'anno infatti, salvo proroghe, ritorneranno le bollette e questo credo debba essere il primo grosso punto di partenza dell'Assemblea. Su questo abbiamo già lanciato l'allarme al sindaco Sborgia in qualità di consiglieri di minoranza ma evidentemente non si è trovata una sintesi sul nome da proporre. L'altra volta fu scelto Camerino per la vicepresidenza a tutela della montagna, da oggi  ci sarà Fiuminata. So che Stella è una persona corretta e sensibile verso certi temi. Sicuramente per Camerino è una perdita importante, poteva essere un segnale per tutto un territorio colpito dal sisma".
Gaia Gennaretti 

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Nuova vita per la stazione di servizio che si trova sulla provinciale Cingola, fra Chiesanuova di Treia e Grattaccia di Cingoli. Cambio di gestione per il distributore Natural Gas che dispone di pompe di benzina e diesel e a breve anche di metano e gpl dopo uno stop dell'attività durato 4 anni. Si trova al chilometro 11+87 e a breve si doterà anche di un bar.

g.g.
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Quella di ieri è stata l’ultima data per Musica Intorno, una serie di appuntamenti musicali partiti il 30 luglio e terminati ieri con il Gala Belcanto che ha portato sul palco alcune fra le opere più note del repertorio classico.

“ Il segreto del successo di questa manifestazione? Secondo perché siamo nel mese di agosto, la gente gira, vuole trascorrere belle serate e penso che le location scelte, Castello di Croce e Piazza Cavallotti - afferma il vicesindaco Giovanni Ciarlantini – siano state un buon “La” per chi era alla ricerca di una serata particolare e di ottima musica. La musica è anche un momento di aggregazione, di stupore”. L’orchestra regionale delle Marche ha fatto rivivere quindi la piazza di Caldarola e dal maestro Fabio Tiberi la riconoscenza e il ringraziamento per aver avuto la possibilità di esibirsi in un gioiello dell’alto maceratese gremito di spettatori: “E’ stato un piacere e un grande onore, abbiamo portato bella musica con un’artista straordinaria, Marta Torbidoni e l’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Esibirci in questi luoghi – ha aggiunto – è davvero magico perché rappresenta un modo importante per far sì che questi luoghi non vengano abbandonati o dimenticati. Anzi speriamo che con il progetto C-Vivo possano testimoniare la loro vitalità. L’Orchestra ha quasi adottato questo territorio, siamo stati presenti in tante occasioni e speriamo di poter proseguire”.
g.g.
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Lettera aperta del consigliere regionale Luca Marconi in onore di don Luigi Sturzo nel 60esimo della sua morte e nel 100esimo della nascita del Partito Popolare Italiano 

“E’ dalla fine della DC, e della breve stagione del PPI di Martinazzoli e Buttiglione, che i moderati e i cattolici italiani cercano casa. Nell’immediato post-Tangentopoli l’ospite d’onore è stata Forza Italia di Silvio Berlusconi per i moderati liberali; il CCD di Casini, il CDU di Buttiglione e la Margherita di Bianco per i cattolici impegnati. Complessivamente hanno rappresentato per quasi vent’anni anni tra il 40% e il 45% dell’elettorato, più dell’ultima DC anche per il fatto che, essendo schieramenti diversi e con quattro sigle diverse, raccoglievano più facilmente i consensi. Una stagione tutto sommato felice, dominata dalla moderazione e dal buon senso, una sorta di continuità della Prima Repubblica dove i cattolici dei due schieramenti rappresentavano l’ago della bilancia, se non la forza trainante, dei governi di centro destra e di centro sinistra che si sono alternati. Si è arrivati a dire che i democristiani senza Democrazia Cristiana avevano più potere di quando erano riuniti tutti nello stesso partito: di fatto la classe dirigente DC era la più preparata e la più capace ed è stata, quindi, nei suoi Prodi, Berlusconi, Casini, Mattarella, punti di riferimento di grande importanza. Negli ultimi anni, però, si sono succeduti tre terribili tsunami: Grillo (2013 e 2018), Renzi (2014) e Salvini (2019) che hanno scompaginato il tutto. 

100 anni dal Partito Popolare Italiano

Siamo così arrivati al 100° della nascita del PPI e al 60° della morte di don Luigi Sturzo, avvenuta precisamente l’8 agosto del 1959. Non dimentico mai questa data perché la mia nascita cade il 3 agosto 1959 e posso dire, con un pizzico di innocente orgoglio, di essere stato, anche solo per cinque giorni, contemporaneo di un grande, il più grande fra i popolari democratico cristiani. A Caltagirone, a giugno scorso, ci siamo interrogati in tanti, cattolici di tutte le provenienze, sul da farsi, ma non siamo andati più in là delle analisi storiche e dei facili appelli all’impegno. Sembra che gerarchia cattolica e mondo ecclesiale organizzato siano come paralizzati nelle scelte da fare o per l’atavica paura della possibile divisione, o per la pratica preoccupazione di rimanere isolati e all’opposizione rispetto ai contesti di governo e di potere, soprattutto se dominati dagli storici nemici della Chiesa. 

L’Homo Ludens

Il contesto socio-culturale nel frattempo si è profondamente modificato. Diciamo che è in crisi la democrazia, ma in realtà è in crisi il Popolo che non ha più la stessa educazione e gli stessi criteri di valutazione della realtà di quello di un tempo. Prevale l’Homo Ludens, un consumatore con la sola voglia di vivere la vita come un gioco. La politica si riduce sempre più all’arte del sedurre e del convincere, magari solo per un giorno e in vista di un sondaggio che conta e che serve per manifestare una forza utile per ottenere un risultato politico vantaggioso, anche se questo è contrario ad ogni buon senso e verità. Siamo nel tempo in cui l’esperienza degli ex e degli anziani è guardata con sospetto e diffidenza, se non rifiutata con disprezzo e ostilità: non si vuole ascoltare, si vuole solo imporre l’opinione che fa comodo rifiutando mediazioni e ragionamenti. Prevale la “sindrome dell’anno zero”, come se tutto dovesse ricominciare ogni volta in una storia senza valle né montagne, fatta solo di pianure dove tutti siamo uguali, invisibili, ma uguali. Il linguaggio è pervaso dalla violenza delle rivoluzioni culturali, quando conta l’insulto carico di retorica mirante alla semplice delegittimazione del competitore politico. Marco Girardo in un editoriale su “Avvenire” del giugno scorso metteva in contrapposizione la programmazione neuro linguistica e la programmazione economico finanziaria: una dicotomia presente nell’attuale governo dove ci si scontra intorno alle parole e alla propaganda perdendo di vista la sostanza che la vera programmazione economica impone. 

Il Centro

Ora è evidente che noi cattolici dobbiamo rifondarci come scrivo nel titolo. Ci vuole una Costituente Popolare che faccia comprendere ai moderati cristiani che per essere tali non si può essere né di destra né di sinistra, le ideologie sono l’opposto del cristianesimo che invece vive di discernimento a partire dal reale e cambia indirizzo e scelte a partire dalla necessità del momento che l’uomo manifesta. In duemila anni di storia i cristiani hanno cambiato ogni cosa, trasformato, affermato stili e comportamenti diversi: un esempio per tutti è l’architettura che ha fatto milioni di chiese e monasteri tutti diversi nel tempo e nello spazio. Quello che non è mai cambiata è la centralità della persona umana, la politica centrista con la persona umana come bussola: cambiano le mode, ma per un cristiano la persona è sempre un valore assoluto siano essi immigrati che qualcuno vuol respingere, vecchi e malati che altri vorrebbero sopprimere, concepiti che non si vuol far nascere. Le economie debbono favorire lo sviluppo perché l’uomo possa crescere nella sua dignità e se per lo sviluppo si deve lottare contro Trump e i suoi dazi, Putin e il suo imperialismo, la Cina e la sua internazionalizzazione selvaggia, o una certa Europa iper conservatrice, allora si lotta. Questi sono soltanto alcuni dei tanti esempi possibili.

Costituente Popolare

In conclusione, dovremo maturare alcuni comportamenti prima di fare scelte precise. Ci dovremo avviare verso una Costituente Popolare a livello nazionale con alcuni punti precisi e irrinunciabili: no alla rassegnazione, fuori dagli schieramenti e dai tatticismi, sempre come veri democratici, per una nuova storia senza moralismi, senza inseguire il consenso, ma restando saldi su poche fondamentali idealità.

Federazione di Centro

Fare la Federazione di Centro, che Buttiglione auspicava con casini e Berlusconi già negli anni ’90, e che non si è mai fatta per troppa abbondanza di voti e per le solite lotte di potere, potrebbe essere realizzata proprio oggi con lo spirito di una Costituente Popolare. Se non per amore almeno per disperazione, per non scomparire per sempre, e per non dover morire in un partito di destra o di sinistra erede del peggio che la storia del ‘900 ci ha dato e senza alcun meglio prodotto in quest’ultimo ventennio. Non c’è un meglio che si può presumere dall’uomo e dal suo spirito senza idealità cristiana; non il “prima gli italiani” della destra e neanche il prima le libertà liberticide della sinistra, in quanto ambedue umiliano e uccidono l’uomo: prima l’uomo e i suoi comportamenti disciplinati dalla normativa, cioè moderati, ma sul cui valore assoluto dell’essere umano non si può discutere in nessun modo”.
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Azienda posta sotto sequestro e il titolare multato e denunciato. Nei guai un imprenditore proprietario di una ditta di calzature con sede legale a Potenza Picena, sulla Regina. I carabinieri dell’ispettorato del lavoro di Macerata, diretto dal maresciallo Martino Di Biase, insieme ai militari di Civitanova, comandati dal maggiore Enzo Marinelli. Il titolare è stato denunciato per omessa collocazione di impianti o apparecchi per prevenire disastri o infortuni; omessa nomina medico competente; mancata redazione del documento di valutazione dei rischi; mancata informazione dei lavoratori sui  rischi; mancata formazione dei lavoratori sulla prevenzione dei  rischi; omessa nomina degli addetti antincendio; assenza dei dispositivi antincendio e lavoro nero.

Al fine di scongiurare incidenti e per tutelare l’incolumità dei lavoratori, l’azienda è stata sequestrata e i militari hanno sanzionato l’imprenditore con ammende che ammontano a 40mila euro e sanzioni amministrative pari a 3.650 euro. I carabinieri ora stanno svolgendo accertamenti sulle assunzioni degli operai e sul rispetto delle retribuzioni e quant’altro.
g.g.
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Interrogazione in provincia per le fogne a cielo aperto del lago di Caccamo che ha provocato la moria di molti pesci. A presentarla il consigliere Deborah Pantana.

Il quesito era stato presentato alcune settimane per chiedere delucidazioni in merito al gran numero di carpe morte al lago di Caccamo nel mese di aprile. Da lì, grazie al supporto di diversi pescatori della zona ai quali piacerebbe che il lago fosse maggiormente fruibile è stato effettuato un sopralluogo: “E’ emersa la presenza di fogne a cielo aperto che si riversano sul lago. Abbiamo chiesto delucidazioni – spiega Pantana – e ci è stato spiegato che queste fogne servono a scaricare l’acqua piovana e su questo siamo molto perplessi. Abbiamo chiesto delucidazioni all’Arpam e alla provincia e stiamo aspettando le risposte. Anche alla Regione abbiamo chiesto spiegazioni sulla moria di pesci. Vero è che l’economia del lago che nel periodo estivo dovrebbe essere più florida e potrebbe essere un luogo turistico di forte richiamo, senza considerare cge a chi ha la passione per la pesca non viene data la possibilità di praticare questo sport in serenità. Che qualcuno ci dica cosa sta accadendo al lago”.
g.g.

deborah pantana 22
Deborah Pantana
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