Notizie di politica nelle Marche
In manette un 28enne siciliano. A notificargli l’ordinanza di custodia cautelare i carabinieri di Apiro in collaborazione con l’Arma di Modena. È incolpato di truffa aggravata e violenza privata.

Tutto ha avuto inizio a luglio quando una 82enne di Apiro, mentre percorreva con la propria auto una strada provinciale, ha percepito un “colpo” alla carrozzeria. Poi è stata invitata da un altro conducente a fermarsi e questo la incolpava di aver urtato la sua macchina danneggiandogli lo specchietto, mostrando un danno di 200 euro.

Alla fine, dopo molta insistenza, l’anziana gli dava 20 euro e poi si è rivolta ai Carabinieri. I militari si sono subito messi all’opera visionando la videosorveglianza e hanno individuato il truffatore che si è soperto essere solito a questo tipo di crimini.

Ma le indagini dei militari non si sono limitate a questo e hanno scoperto che aveva messo in atto la stessa tecnica per truffare un altro anziano, sempre del luogo, di 88 anni, al quale era riuscito ad estorcere 50 euro.

Il giudice ha disposto quindi la custodia cautelare e l’Arma ha lavorato incessantemente per ricercare l’uomo che è stato trovato a Campogalliano dove i Carabinieri del luogo, avvertiti da quelli di Apiro, gli hanno notificato l’ordinanza. Ora il 28enne dovrà tornare nel suo paese di origine in Sicilia dove i Carabinieri del posto vigileranno sul rispetto degli arresti domiciliari.
g.g.
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Due persone arrestate, cinque quelle denunciate a piede libero e 40 i spggetti segnalati per illeciti amministrativi. Questo è il bilancio delle operazioni dei Carabinieri della Compagnia di Camerino durante il Montelago Celtic Festival. Sequestrato anche più di mezzo chilo di stupefacenti. 
Quaranta  soggetti sono stati segnalati per detenzione di sostanza stupefacente ad uso personale (e sono stati sequestrati un complessivo di oltre tre etti di droga di ogni genere tra cui marijuana, hashish, cocaina, funghi allucinogeni, e ketamina); Cinque le persone  denunciate in stato di libertà, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente (marijuana e hashish),  di età compresa tra i 20 e 21 anni con  precedenti specifici di polizia. E inoltre sono finiti in manette due soggetti di 21 anni ciascuno incensurati perché trovati in possesso di un ingente quantitativo di droga: 200 grammi di marijuana, 20 grammi di hashish, 10 grammi di funghi allucinogeni, 5 di ketamina e 48 bustine in cellophane con chiusura ermetica.  Nessuno di essi sembra essere della zona ma tutti in trasferta da ogni parte d’Italia per partecipare al festival.
Gaia Gennaretti 
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"Un messaggio di speranza ma anche la testimonianza che Caldarola c'è e ci sarà ancora per i prossimi secoli".
Cosi Tiziana Riccardi ha dato voce alla disputa finale del palio che per questa edizione 2019, dopo 3 anni, è tornato in piazza Vittorio Emanuele.
A fare da contorno alla gara, vinta da Pievefavera per il secondo anno consecutivo, gli sbandieratori di Corinaldo, Montecassiano e Fabriano che hanno riportato colore e gioia in un centro ferito, insieme ai tamburini di Caldarola, bambini e giovani che fin da piccoli hanno voluto dimostrare il loro senso di appartenenza alla comunità.
Tornando alla disputa del palio tra le cinque frazioni, dopo la gara di tiro con l'arco di ieri pomeriggio, dove la classifica parziale vedeva Caldarola in testa, oggi il risultato è cambiato facendo tornare in testa la frazione vincitrice dello scorso anno.
Una gara molto sentita, con un applauso particolare ad uno dei fondatori presenti tra il pubblico, il maestro Ubaldo Gabrielli.

Di seguito la classifica finale:
Pievefavera
Caldarola
Vestignano 
Croce
Valcimarra


La castella di Pievefavera fa il.bis

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Pubblicato in Cultura e Spettacolo
Una mattina calda sulle strade, non solo dal punto di vista delle temperature.
Alle 9.30, in contrada Santa Lucia a Montelupone, si sono scontrati due scooter e una donna 50enne è stata portata in eliambulanza all'ospedale di Torrette.
Poco dopo, a Civitanova, in via De Amicis, lo scontro è avvenuto tra uno scooter e un'auto. Ad avere la peggio il motociclista di 36 anni  che è stato portato in eliambulanza a Torrette, mentre la donna, di un anno più giovane, è stata portata in codice giallo all'ospedale di Civitanova.
Infine a Pian di Pieca, intorno alle 12.30, lungo la sp 78, un motociclista ha perso il controllo del mezzo ed è stato soccorso dai sanitari del 118.

GS
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Ad intervenire sulla tragedia di Corinaldo che il 7 dicembre scorso ha causato la morte di sei persone e ha visto 120 feriti, è il vescovo di Jesi, Monsignor Gerardo Rocconi, nato proprio nella città che ha fatto da sfondo al dramma della discoteca dove diffusero lo spray al peperoncino prima di un concerto.
Rocconi, da Loreto, dove era in corso il pellegrinaggio dell’Unitalsi delle diocesi di Jesi, Senigallia e Fabriano, ha proposto così una riflessione su quei fatti.
“Abbiamo saputo della notizia di sette persone arrestate e sei che facevano parte della ‘banda dello spray’ che, provocando calca, approfittavano anche per derubare. Questo riempie di dolore nel senso che rende di nuovo viva la sofferenza che abbiamo provato alcuni mesi fa, sapendo i fatti accaduti. Non è ancora risolto il discorso più ampio della capienza e di ciò che si cercava di sapere in ordine ad altro tipo di responsabilità – aggiunge il presule al Sir -. Però io credo che alla fine anche l’aver conosciuto chi sta dietro alle responsabilità non attenua il dolore, però è importante che si faccia luce su tutto quello che è accaduto. E questo porta una riflessione - proprio nella messa per gli ammalati a Loreto dove ha lanciato un messaggio nella liturgia - . Le cose di questo mondo: soldi, ricchezza, non fanno la felicità o danno la gioia. Questo è il messaggio del vangelo. In tutto questo ci viene da dire che laddove si è guidati dalla cupidigia, dalla bramosia del possedere o in qualche maniera dell’affermarsi non può che scaturire sofferenza. Questa sofferenza che è tornata viva dal ricordare gli avvenimenti accaduti nel mio paese circa otto mesi fa ci fa dire che se non ritroviamo la capacità di relazionarci in maniera corretta, attenta e premurosa, piena di attenzione e amore per il prossimo, troveremo sofferenze più grandi”. 

GS
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Mentre la piazza di Caldarola stava vivendo, di fronte ad una numerosa presenza di pubblico, gli spettacoli serali della Giostra delle Castella, in via Ludovico Clodio è scattato l'allarme per una fuga di gas metano. Ad accorgersene alcuni passanti che hanno allertato i carabinieri immediatamente giunti sul posto. I militari, dopo aver messo in sicurezza la zona, hanno chiamato i vigili del fuoco del distaccamento di Tolentino, prontamente intervenuti a perlustrare la zona con un apposito rilevatore. La perdita di gas proveniva dall'impianto adiacente a due abitazioni inagibili a causa del terremoto e, quindi, disabitate. I pompieri, dopo aver provveduto alla messa in sicurezza e alla riparazione dell'impianto hanno anche avvertito i tecnici della Tecniconsul, gestori della distribuzione. Sono stati quindi avvertiti carabinieri e rappresentanti dell'amministrazione comunale, presente l'assessore Giorgio Di Tomassi, con la decisione di chiudere la strada in via precauzionale.

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Una piazza che, sia pure visibilmente ferita e con le opere di messa in sicurezza a testimoniare il dramma ancora presente, torna a rivivere dopo i lunghi mesi bui del post terremoto al suono dei tamburi e con lo sventolio delle bandiere. E' tornata nella sua location originaria, quella di piazza Vittorio Emanuele, l'edizione 2019 della "Giostra de le Castella", manifestazione che fa rivivere a Caldarola il suo passato rinascimentale e che domani, domenica 4 agosto, avrà il suo culmine con la disputa del palio. Un antipasto ricco di significati quello vissuto nel pomeriggio di sabato, quando davanti agli occhi commossi dei caldarolesi e non, tornati in quello che da sempre è il loro luogo di aggregazione, il gruppo dei giovani tamburini di Caldarola, ricostituitosi grazie all'impegno di Ugo e Morena e anche loro, vista l'età, segno di speranza futura, hanno fatto da corona all'ingresso in piazza del Palio, aprendo il corteo storico, seguiti dai tamburi e dagli sbandieratori della "Pandolfaccia" di Fano, che ancora una volta hanno manifestato con la loro presenza la solidarietà nei confronti del paese dei Cardinali Pallotta.
Così, dopo l'annuncio del Baiolo e il giuramento dei Priori delle 5 Castella in lizza, Caldarola, Croce, Pieve Favera, Valcimarra, Vestignano, sì è svolta la prima gara della manifestazione, quella del tiro con l'arco, che ha visto la vittoria di Caldarola (Stefano Corradetti, Alexandra Todea, RIccardo Svegliati), seguita da Pieve Favera (Rino Di Filippo, Michelle Aniello, Alessandro Antenucci), Valcimarra (Marco, Evelina e Giacomo Feliziani), Croce (Fulvio e Matteo Biondi, Stefano Di Filippo)), Vestignano (Enrico Palmioli, Diego Balili, Michele Biondi). Come detto, domenica gran finale con le altre gare tradizionali del taglio del tronco, del tiro alla fune e della corsa dei cornuti.

Classifica Provvisoria: Caldarola p. 20, Pieve Favera p.17, Valcimarra p. 15, Croce p. 12, Vestignano p. 10.

f.u.

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caldarola corteo



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Nuovo allarme sui ritardi, sulle problematiche e le forti criticità che stanno  compromettendo  le  attività  di  ricostruzione e di messa in sicurezza di edifici e territori. A  quasi tre  anni dal  sisma, Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e Ordini delle Province di Ancona, Fermo, Macerata, Ascoli Piceno, Perugia, Terni, Aquila, Teramo, Rieti, hanno scelto Camerino per il lancio di un nuovo monito alla politica e alle istituzioni 

 “I Presidenti delle Regioni interessate e i politici locali - hanno sottolineato - siano promotori, anche con iniziative radicali, di una significativa svolta nella ricostruzione. Grave la mancanza, ad oggi, di una strategia che, al di là della mera ricostruzione fisica degli edifici, punti innanzitutto alla creazione di un  nuovo sistema socio economico, il solo che può costituire il vero motore della ripresa, rappresentare per le popolazioni una alternativa di vita ed attrarre chi non tornerà più se non si creano le condizioni di stimolo a ritornare”.

“Purtroppo la ricostruzione sta diventando il terreno di scontro politico che impedisce una lucida visione a medio e lungo termine, del futuro dei territori del cratere, a livello paesaggistico, economico, sociale, culturale e - non da ultimo - demografico, necessaria per esaltarne le tante peculiarità storiche e ambientali e per impostare, quindi, la confluenza di risorse finanziarie nazionali ed europee attraverso le Regioni. Visione che deve tener conto di come il sisma, in alcuni di questi territori, abbia rappresentato un effetto boomerang - ad esempio rispetto allo spopolamento - generando nuove difficoltà in situazione di già grave crisi”.

Molto difficile per gli architetti, in questa situazione, operare a favore delle comunità, in assenza di confronto e di una efficace interlocuzione istituzionale e di conseguenza, barcamenarsi tra cavilli burocratici e varie Ordinanze.

“Non si conosce ancora - hanno denunciato - quale sia l’iter dell’annunciata istituzione del “Tavolo tecnico Sisma” con la partecipazioni dei rappresentanti degli Ordini e dei Collegi locali e quali siano le sorti dell’ “Osservatorio con i rappresentanti dei Consigli Nazionali”, strumenti questi di fondamentale importanza per fissare regole formali e garantire trasparenza. Questa mancanza di informazioni più volte richieste, svilisce il ruolo fondamentale di interlocutore naturale svolto dai progettisti che, invece, dovrebbero essere attori protagonisti del percorso della ricostruzione”.

A titolo di esempio il Consiglio Nazionale e i nove Ordini del cratere hanno citato anche l’esclusione dei progettisti dalla pur non breve elaborazione dell’Ordinanza “Chiese”, un vero e proprio pasticcio burocratico nel quale l’intervento dei professionisti viene addirittura considerato privato anziché pubblico in funzione dell’importo dei lavori, con procedure del tutto improprie tanto per l’affidamento dell’incarico che dell’appalto, quanto per la definizione della parcella.

E’ poi paradossale ed emblematico - viene nuovamente ribadito  - che siano previste agevolazioni per interventi mirati al risparmio energetico, mentre sono esclusi quelli di “miglioramento e adeguamento sismico”: ciò in assoluto contrasto con l’obiettivo di mettere in sicurezza gli edifici e con il principio prioritario di raggiungere una soglia di sicurezza più elevata”.

"Paradossale anche che i professionisti - pur avendolo ripetutamente richiesto - non siano a conoscenza del numero complessivo delle schede AeDES - Agibilità e Danno nell'Emergenza Sismica - né del quadro conoscitivo delle schede Fast, compromettendo così in modo significativo la possibilità di poter disporre di una visione complessiva per accelerare la ricostruzione. Senza contare, poi, che non ha ancora soluzione l’annoso problema delle schede AEDES tutt’ora mancanti in tutte le regioni colpite, col risultato che ad oggi non si ha certezza né della quantità di interventi da effettuare, né della loro qualità. Permane quindi il dubbio se, per negligenza, manchino i dati oppure se non si voglia dare l’esatta dimensione del disastro: e ciò sarebbe gravissimo”.

 Rispetto poi ai mancati pagamenti ai progettisti impegnati complessivamente nella ricostruzione viene chiesto "l’immediato sblocco del pagamento dell’acconto del 50% delle prestazioni di progettazione così come previsto dal Decreto “Genova”, visto che il regolamento attuativo previsto entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto a termini di legge, ancora non è stato emanato".


“Si tratta di cifre significative che risolleverebbero nell’immediato, e in parte, la situazione economica dei professionisti, il 97% dei quali proviene proprio dalle aree colpite dal sisma. In caso contrario, il rischio non è solo quello di non trovare più tecnici disposti a lavorare per la ricostruzione, ma di far morire l’economia degli studi professionali e della filiera ad essi collegata che attualmente è l’unica che sta sostenendo con le proprie forze l’avvio della ricostruzione".

Serve una svolta definitiva - hanno concluso - pena un aumento dei danni per le popolazioni e per i territori, ben superiori a quelli prodotti dal sisma
”.

 
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Momenti di tensione in un bar nel centro storico di Tolentino.Un giovane, di origine albanese, dopo aver parcheggiato la sua auto proprio davanti la porta di ingresso dell’esercizio pubblico, è entrato nel locale e ha iniziato ad inveire contro alcuni avventori del bar per futili motivi. Pian piano l’aggressività del ragazzo è aumentata e quest’ultimo ha iniziato a rovesciare tavoli, sedie ed espositori all’interno del bar. A seguito di numerose segnalazioni, i carabinieri e la polizia municipale sono prontamente intervenuti per calmarlo, ponendo fine al suo stato d’ira immotivato. Gli investigatori stanno ora analizzando l’accaduto (testimonianze e filmati) al fine di ricostruire l’esatta dinamica per deferire il giovane all’autorità giudiziaria per una serie di reati commessi.
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Un cartello con obbligo di bacio, in prossimità della passerella di legno sul fiume. E' la singolare e ammiccante proposta che il primo cittadino di Pioraco Matteo Cicconi, ha deciso di lanciare con tanto di concorso  hashtag su Instagram. Originale e romantica l’idea denominata "Pioraco in love" che ha portato all’apposizione dell'insegna nei pressi di uno dei punti più panoramici del paese e al contestuale lancio dell’iniziativa;  l’invito, anzi il dovere, è a fotografarsi col cartello “kiss me please” e a pubblicare le foto sul proprio account Instagram. Una cena romantica per due persone presso il Bistrot la Fenice di Pioraco, è il premio che toccherà alla centesima foto “al bacio”, scattata con il borgo sullo sfondo.

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Entusiasta il sindaco che, nel presentare la finalità promozionale e turistica del contest, ha inteso sottolinearne anche il significato di esaltazione del valore universale dell’amore. La raccomandazione è quella di pubblicare le foto  esclusivamente su Instagram, prestando particolare attenzione alla correttezza degli hashtag che obbligatoriamente debbono essere #passerelladelbacio  #pioracoI vincitori verranno comunicati sulla pagina Facebook "pioracoilpaesedellacquaedellac
arta".
Semplice ma efficace il messaggio, al punto che, smartphone alla mano, tante romantiche coppie di ogni età,  non si sono lasciate sfuggire l'occasione di un'effusione obbligata da immortalare. 

C.C.IMG 20190803 WA0019

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