Notizie di politica nelle Marche
Forti limitazioni, riduzione degli orari e dei giorni di apertura, lunghe file agli sportelli: il sindaco di Treia Franco Capponi denuncia i disservizi di Poste Italiane nel suo comune e invita le istituzioni alla convocazione di un tavolo tecnico.

Nella nota diramata dal primo cittadino treiese si legge: “La riduzione degli orari di apertura al pubblico degli uffici postali e la carenza di postamat, almeno laddove non siano presenti sportelli bancari, stanno diventando problemi insostenibili per molti Comuni Marchigiani, soprattutto quelli periferici, delle frazioni e di piccole dimensioni situati nell’entroterra.

Una situazione insostenibile nel Comune di Treia, soprattutto negli sportelli di Chiesanuova (aperto solo tre giorni a settimana e con un solo operatore a fronte di centinaia di utenti) e Passo Treia (sportello situato in una zona carente di parcheggi e di pericolo per il traffico veicolare e di pedoni) dove in queste settimane abbiamo riscontrato code sempre più lunghe fuori dagli uffici postali del nostro territorio, con difficoltà anche nella gestione in sicurezza dei clienti in attesa.

Il disagio è anche acuito dalle temperature rigide che ci accompagneranno almeno per qualche mese, per tutti gli utenti ma in particolare per quelli più anziani e per le fasce deboli della popolazione che cercano riparo nei portici o nei pochissimi spazi protetti delle vicinanze procurando assembramenti davvero pericolosi in questo periodo di ripresa delle infezioni da COVID – 19.

Per questo motivo sono a richiedere, attraverso questa lettera, la Convocazione di un tavolo ANCI regionale per mettere in campo azioni più organizzate di tutti i Comuni che hanno segnalato, come il mio, situazioni di “grave criticità”. La presente viene inviata, inoltre, al presidente della Regione Marche, al Prefetto di Macerata e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per avere risposte in merito alla riorganizzazione degli orari e dei giorni di apertura degli uffici postali Marchigiani, vista la ripresa degli innumerevoli adempimenti correlati al riavvio dei versamenti dei tributi e delle cartelle esattoriali e fiscali che tra pochi giorni verranno re-inviate a tutti i cittadini.

Sappiamo bene che le difficoltà correlate alla pandemia hanno costretto alla rivisitazione dell’organizzazione anche di Poste Italiane ma la tutela degli utenti e dei propri dipendenti, dovrebbe essere sviluppata di pari passo con le necessità dell’utenza che ha bisogno di migliori servizi (tra l’altro servizi essenziali) come noi Comuni abbiamo di fatto messo a disposizione.

Crediamo sia un dovere sociale e morale ritornare a garantire in sicurezza questi servizi che erano già carenti e che in questo periodo sono stati invece ulteriormente ridotti con l’effetto opposto al dilazionamento dell'utenza, che si pone come misura contingibile e necessaria in questa fase pandemica per evitare assembramenti.

Chiediamo ad Anci Marche e al Presidente della Regione Marche di attivarsi velocemente, convocando un tavolo regionale e sollecitando Poste Italiane con una missiva, per giungere a una soluzione della problematica come avvenuto in altre regioni Italiane”.

Red.
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Telecamere spia contro i furbetti dell'immondizia. E' l'iniziativa dell'amministrazione comunale di San Ginesio, uno dei comuni più ricicloni della provincia di Macerata, per far rispettare ai cittadini le regole imposte dalla raccolta differenziata porta a porta.

"Si tratta di un sistema di sorveglianza nelle aree che opportunamente scegliamo sulla base di alcune problematiche che in esse si verificano nel corso della settimana - spiega il consigliere delegato Francesco Paletti - Tali telecamere spia servono a rilevare la presenza in tutta l'area circostante di eventuali irregolarità, soprattutto durante la notte quando maggiore è la tendenza a violare le regole, permettendoci di fotografare la persona eventualmente inadempiente. Queste immagini vengono poi vagliate dagli uffici della polizia municipale, cui sono collegate, che successivamente provvederà ad emettere le eventuali sanzioni".

f.u.
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Continuano le polemiche a Fabriano sulle cause della positività al Coronavirus del primo cittadino Gabriele Santarelli. Il sindaco aveva comunicato, tramite i suoi account social lo scorso 26 dicembre, la sua positività al Coronavirus. La minoranza targata Fratelli d’Italia lo ha accusato di aver partecipato a una grigliata infrangendo le regole anti-contagio, invocandone le dimissioni. Santarelli si è difeso, affermando come il pranzo in questione si sia svolto nel rispetto delle regole, in un periodo in cui le riunioni erano permesse e sostiene come ci sia un fondo di opportunismo politico sulle accuse che la minoranza gli rivolge. Una scelta forse inopportuna, afferma, ma non di certo illegale. Per questi motivi Santarelli annuncia un probabile ricorso alle vie legali.

Post Santarelli covid


Ai microfoni di Radio C1 inBlu, il primo cittadino fabrianese ha replicato: “In questi giorni, su questa vicenda, ne abbiamo lette veramente di ogni, ma non capisco quale sarebbe la normativa che è stata violata nell'organizzazione di questo pranzo: in piedi, tra alcuni dipendenti dell'Ufficio Comunale che anche normalmente si organizzano per consumare i pasti insieme all'interno delle sale messe a disposizione del Comune, visto che bar e ristoranti sono chiusi. Sull’opportunità ne possiamo parlare: sono stato il primo a dire che probabilmente sarebbe stato più opportuno non organizzare e comunque da parte mia non partecipare, ma ricordo a tutti che il 22 dicembre, la data incriminata, si era in zona gialla, senza particolari restrizioni. È stato sempre specificato che non ci sono stati assembramenti, perché tutto si è svolto all'aperto in uno spazio molto ampio. La cosa curiosa è come si sia fatto subito questo collegamento tra la mia positività e quella riscontrata in altri dipendenti comunali: sto parlando di 6 persone su un totale di 170 dipendenti, chi parla di focolaio forse non si rende bene conto di quello che dice. A parte l’inopportunità della mia presenza nessuno ha ancora spiegato quale sarebbe stata la parte del Dpcm che è stata violata”.

La chiusura di Santarelli sul sospetto che la vicenda abbia assunto connotati politici: “Evidentemente qualcuno sta affilando le armi perché vede l'obiettivo delle prossime elezioni molto vicino. Se ci fosse qualcosa da imputarmi per cui è prevista anche la possibilità di una denuncia che lo facciano e poi ci divertiamo. Da parte nostra comunico che stiamo preparando una denuncia esposto nei confronti di diverse persone, adesso vedremo se anche nei confronti di questo comunicato che associa la mia positività a quella di altri. Sulla stampa sono uscite le notizie infondate e false. Da parte nostra ci sarà modo di difendersi nelle sedi opportune chiarendo una volta per tutte quello che è effettivamente accaduto”.

Red.
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Un inizio 2021 decisamente negativo per i vigili del fuoco di Macerata, ma soprattutto per la popolazione che potrebbe venire esposta ad un non efficiente dispositivo di soccorso su tutto il territorio maceratese. A lanciare l'allarme il Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco, dopo che la Direzione Centrale dei VVF ha disposto una drastica riduzione del personale operativo da poter richiamare in straordinario per sostenere l’organico ancora non completo delle sedi rientranti nel territorio colpito dal sisma. In particolar modo quella di Visso che risulta essere oltretutto una sede disagiata vista la dislocazione in terreno montano. Stando alle direttive impartite, l'esiguo numero di unità concesse non potrebbe addirittura essere utilizzato per coprire i servizi notturni.

Per sopperire a tale criticità, ovvero al completamento delle squadre operative presso il distaccamento di Visso, si è provvisoriamente disposto di utilizzare, soprattutto nei servizi notturni, di inviare in loco parte del personale della sede centrale, depotenziando così la capacità operativa della stessa, presso la quale sono disposti tutti i mezzi speciali e di supporto che di norma vengono inviati in tutta la provincia a supporto delle squadre presenti nei distaccamenti. 

Doppia beffa dunque sia per i cittadini che potrebbero non avere un servizio idoneo al tipo di soccorso richiesto, sia per i Vigili del fuoco che si troverebbero a doversi fare carico di un lavoro eccessivo a discapito della propria ed altrui sicurezza.

Ecco, dunque, la denuncia del sindacato secondo cui si tratta di una disposizione imprudente, emanata con l’obiettivo di produrre dei risparmi senza mettere in conto le criticità operative che ne sarebbero scaturite.

f.u.

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Il Pelikan è un battello “spazzamare”: un’imbarcazione ecologica che opera per le emergenze marittime con attività di antinquinamento e disinquinamento in mare, per la pulizia degli specchi acquei dai rifiuti solidi galleggianti, in particolare plastica, dai rifiuti semisommersi ed oleosi. Questa mattina ha ripescato un oggetto ai limiti del reperto archeologico: un flacone di “Polivetro Sidol”, raccolto all’interno dello specchio acqueo del Porto di Ancona. Un detergente di largo consumo negli anni ’60, uscito di produzione sul finire degli anni ’70: è semplice intuire come quel flacone fosse in acqua da almeno cinquant’anni.

Paolo Baldoni, CEO di Garbage Group, la società che ha ideato e attivato il progetto Pelikan ha commentato: “La plastica è anche ‘capsula del tempo’, probabilmente la peggiore e più pericolosa di sempre, proprio a causa della sua particolarissima durabilità. La cosa più grave è che un prodotto di questo genere può resistere tra i 400 e 500 anni in mare. Fermo restando che al momento è difficile capire, senza approfondite analisi, da quanto tempo questo contenitore era in acqua, la cosa che più colpisce è come l’inquinamento da plastiche si ha sempre e solo a causa del mancato corretto conferimento e conseguente riciclo. Arginare e controllare questo fenomeno è un dovere morale per ognuno di noi. Continuando di questo passo e senza le adeguate accortezze gli archeologi del futuro baseranno il loro lavoro su ritrovamenti di questo genere, un lavoro ingrato e che mal qualificherebbe questa nostra generazione che può, con le adeguate tecnologie porre fine a questo scempio”.

Red.
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Prorogato al 31 gennaio 2021 l’accordo per i due Covid Hotel attivi nelle Marche. Lo rende noto l’assessore regionale alla Protezione Civile, Stefano Aguzzi, dopo l’approvazione del provvedimento in Giunta. Le due strutture, il Recina Hotel di Montecassiano, in provincia di Macerata e l’Atlantic di Senigallia, restano a disposizione per accogliere i cittadini risultati positivi al Covid-19 che non necessitano di cure ospedaliere e che non hanno a casa spazi adeguati per la quarantena

Il contratto con i Covid Hotel prevedeva la data del 31 dicembre 2020 come ultimo giorno di utilizzo. “Visto il perdurare della crisi sanitaria – spiega l’assessore Aguzzi – e l’ulteriore esigenza che possono soddisfare i Covid Hotel precedentemente individuati a Senigallia e Montecassiano e vista la scadenza del primo contratto, la giunta regionale ha deciso, di concerto e su richiesta dell’Asur, di prorogare al 31 gennaio 2021 i contratti. Benché le strutture non siano utilizzate a pieno regime, hanno garantito una buona funzionalità e un buon utilizzo, alleggerendo la pressione sulle strutture ospedaliere, che hanno potuto avere a disposizione una serie di posti che altrimenti sarebbero stati occupati dai malati in uscita dal periodo di positività”.

Red.
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E’ di poco superiore ai 47 milioni di euro il totale generale del bilancio 2021 del Comune di San Severino Marche. Dall’Assise settempedana è arrivato il semaforo verde.

Poco più di 43milioni di euro l’importo che rappresenta l’effettiva programmazione gestionale dell’ente. Nelle entrate, che costituiscono circa il 40% del conto economico, troviamo i contributi in conto capitale per oltre 25 milioni di euro, le entrate da trasferimenti correnti per altri 8 milioni circa, le entrate tributarie per altri 6,5 milioni, quelle extratributarie per quasi 3 milioni di euro e quelle da alienazioni per 300mila euro.

Sul fronte delle uscite la spesa per la gestione dei servizi comunali assorbe 17 milioni 134mila euro. Analizzando nel dettaglio la spesa di funzionamento il 40% circa è dedicato al sisma, un altro 15% circa al funzionamento della struttura e dei servizi generali. All’istruzione e ai trasporti vanno, rispettivamente l’8,11% e il 7,13%, mentre al sociale il 5,26%. Tra le altre voci l’ordine e la sicurezza pubblica, che è al 3,68%, il settore sportivo all’1,95% e poi le attività culturali all’1,65%.

La spesa in conto capitale, per un totale di 25 milioni 814mila euro, concerne diversi interventi tra cui l’adeguamento sismico del palazzo Comunale, il plesso scolastico Luzio, il miglioramento sismico del ponte di via Varsavia e del ponte di via Merloni a Taccoli.

f.u.

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«Ancora una volta siamo costretti a denunciare l’impreparazione della giunta regionale di fronte a un’epidemia che non accenna a rallentare e che, proprio per tale motivo, andrebbe affrontata con maggiore determinazione e competenza. Purtroppo, a un propagandistico e poco efficace palliativo come lo screening promosso dall’assessore Saltamartini, non è seguita una adeguata pianificazione della ben più importante campagna vaccinale, che registra oggi sconcertanti rallentamenti rispetto ad altre regioni. A dimostrarlo sono i dati impietosi pubblicati dal ministero della Salute attraverso una pagina on line costantemente aggiornata sulle vaccinazioni nelle varie regioni, dove le Marche figurano alla data del 4 gennaio al quindicesimo posto, con appena 2385 vaccini somministrati su 8975 dosi a disposizione, pari a percentuale del 26,6%. Un risultato ben lontano dal 63,3% del Lazio, dal 56% della Toscana, dal 55,6% del Veneto e dal 48,2% della Campania, regioni che peraltro devono assolvere a un fabbisogno di gran lunga maggiore di quello marchigiano».

Così i consiglieri del gruppo assembleare del Partito Democratico esprimono la loro preoccupazione per i ritardi relativi alla campagna vaccinale nelle Marche.

«È grave – continua il gruppo dem – che non ci si renda conto che ogni vaccino somministrato è una vita in più messa al sicuro. Si poteva e si doveva fare di più. Per esempio, non si comprende perché la Regione Marche abbia deciso di non coinvolgere nella campagna vaccinale anche i Comuni e i medici di famiglia, che avrebbero certamente potuto dare un contributo significativo nell’accelerare la somministrazione».

«Così facendo – spiega il capogruppo Maurizio Mangialardi - non solo si gioca con la salute delle persone, ma si vanificano i tanti e dolorosi sacrifici fatti dai marchigiani. Il rischio è quello di perdere le opportunità offerte dal rimbalzo economico previsto nel 2021, condannando in particolare comparti come quello del turismo, che dopo la disastrosa stagione scorsa potrebbe subire una nuova penalizzazione, con il nostro territorio reso meno competitivo a causa delle mancate condizioni di sicurezza sanitaria. Tutto ciò, però, non sembra preoccupare né il presidente Acquaroli né l’assessore Saltamartini, che con placida inerzia, la stessa posta nell'affrontare in maniera fallimentare il tema della ripresa scolastica, non sembrano curarsi troppo dell’inesorabile avvicinarsi del baratro».
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E’ stato siglato ieri un protocollo d’Intesa che prevede concrete collaborazioni per attività di carattere culturale, formativo e progettuale, tra il comune di San Ginesio e l’Università di Camerino: il sindaco Giuliano Ciabocco e il Magnifico Rettore Claudio Pettinari hanno firmato l’accordo nella residenza municipale.

In particolare, come citato nell’art. 1 del documento sottoscritto “le Parti, al fine di una migliore realizzazione dei rispettivi fini istituzionali, riconoscono l'interesse comune a mantenere e sviluppare proficui rapporti di collaborazione per lo svolgimento di iniziative e attività di formazione e di ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione”.

Tra le attività che potranno essere sviluppate, ci sono l’attivazione di collaborazioni culturali, sportive, scientifiche e/o didattiche su temi specifici di comune interesse; l’organizzazione di convegni e seminari; la promozione di tirocini formativi, di orientamento e di altre attività didattiche e divulgative; l’eventuale messa a disposizione di borse di studio per progetti culturali ad hoc; e l’eventuale possibilità di mettere a disposizione uno spazio gratuito informativo/promozionale per l’Ateneo in particolari eventi organizzati dal Comune, oltrechè la possibilità di partecipare  in progetti nell’ambito di bandi che vedano il coinvolgimento di più enti.

“Questo  Protocollo di Intesa- dichiara il sindaco Ciabocco – segna un importante traguardo verso quel percorso di “rinascita culturale”del borgo che non può non includere la vitalità dell’Ateneo camerte quale realtà tra le piu' interessanti ed innovative in ambito nazionale. Con i suoi quasi 700 anni di storia, l’università di Camerino ha la forza e lo slancio per evolversi continuamente ed affrontare le sfide del tempo pur rimanendo sempre fedele a se stessa, ai propri valori, alla propria lunga tradizione.”

All’inizio del mio mandato rettorale, - afferma il Rettore Unicam Pettinari -  ho scelto simbolicamente  l’hashtag #universitas per caratterizzare la politica universitaria che  avremmo intrapreso come governance. Nella sua accezione più ampia, l’universitas è un insieme, una totalità di azioni da intraprendere, da condividere.  Unicam è da sempre #universitas e ne sono un esempio le azioni di terza missione che stiamo intraprendendo e portando avanti, come il protocollo  appena siglato. Il sapere, la conoscenza, non possono  rimanere chiusi nella turris aeburnea di aule e laboratori, deve essere trasferita in primis attraverso la didattica agli studenti, ma deve anche trovare concreta applicazione nel sostegno allo sviluppo di territori, enti ed istituzioni con i quali si possa   collaborare. E’ solo collaborando tutti insieme, infatti,  che si possono vincere le sfide che siamo chiamati ad affrontare, per il benessere ed il progresso di questa società. Sono certo che la collaborazione con il comune di San Ginesio sarà vivace e fattiva e porterà ben presto a risultati concreti.”

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Mettere a disposizione dei malati o dei familiari in quarantena, le Soluzioni abitative di emergenza di Ussita rimaste libere a seguito del decesso degli assegnatari. E' la proposta che la Capogruppo di minoranza Monica Pierdomenico ha fatto al sindaco Silvia Bernardini,a seguito dei casi di positività al Covid 19 rilevati nel Comune montano.  "In assenza di strutture alberghiere,Ussita potrebbe arginare il diffondersi del contagio anche attraverso il supporto degli unici due B&B presenti sul territorio- aggiunge Monica Pierdomenico-. La situazione di convivenza  tra chi è contagiato e chi non lo è, in strutture ristrette di pochi metri, non è sicuramente delle migliori, soprattutto dal punto di vista igienico sanitario. Credo quindi che malati o familiari in quarantena abbiano bisogno di spazi diversi che rendano quantomeno più agevole il vivere quotidiano. Un utile supporto in questo senso, potrebbero fornirlo anche i due B&B di Ussita. Sulla proposta che potrebbe essere magari replicata anche in altri comuni - conclude la Capogruppo di minoranza-, attendiamo ora una valutazione e una risposta del primo cittadino di Ussita". 
c.c.
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