Dichiarazione su ZFU dell’on. Oreste Pastorelli e di Dario Conti

Le misure normative annunciate dal Governo in favore delle popolazioni terremotate vanno nella giusta direzione, cioè quella della defiscalizzazione. Tuttavia, il via libera del Consiglio dei Ministri alle Zone franche urbane e l’abbattimento delle tasse alle imprese per due anni non può rappresentare la soluzione definitiva per dei territori che stanno vivendo una situazione drammatica dal punto di vista economico ed occupazionale”. Lo afferma Oreste Pastorelli, deputato del Psi e componente della commissione Ambiente della Camera. “Secondo quanto ci chiedono cittadini, imprenditori e amministratori del cratere – prosegue il parlamentare socialista – il periodo di detassazione deve essere molto più lungo. Per questo nella nostra proposta di legge e negli emendamenti presentati al terzo decreto sul terremoto, avevamo chiesto anche l’istituzione di Zone Economiche Speciali con importanti esenzioni fiscali per le aziende fino al 2033. Sarebbe, infatti, decisivo adottare delle disposizioni straordinarie per tutto il tempo necessario alle province  colpite dai terremoti di ripartire. Le misure messe in campo sino ad oggi non sono sufficienti.

L’auspicio, però, è che rappresentino solo le prime tappe di un lungo percorso che porterà anorme ben più strutturali e risolutive”.

“Ora bisognerà impegnarsi, ha aggiunto Dario Conti ex sindaco di Camerino e membro del CN del Psi, a completare la ZFU e a prevedere la ZES per tutte quelle imprese, attività commerciali e partite IVA, non solo per quelle già esistenti prima del terremoto, ma anche per quelle che si insedieranno entro un anno dall’entrata in vigore dell’ istituzione della ZFU e ZES, l’esenzione dei tributi (IRES, IRAP, IMU, TARI), l’alleggerimento dei costi per nuove assunzioni e abbattimento dell’IVA. E’ un impegno che dovrebbero prendere i governanti e i politici in rispetto a quanto sostenuto nelle loro visite di sostegno e di solidarietà nei confrontidelle popolazioni terremotate”.

“E’ scaduta martedì scorso la possibilità di presentare emendamenti in commissione Ambiente, dove è iniziata la discussione del decreto legge sul terremoto che arriverà in aula il 21 marzo prossimo. In linea con la proposta di legge del Psi che prevede l’istituzione di zone economiche speciali nei comuni terremotati, ho presentato alcuni emendamenti al decreto terremoto che vanno nella stessa identica direzione. La priorità, come sosteniamo da mesi, riguarda l’occupazione. Per questo ho proposto che le imprese che si insedieranno nel cratere entro il 31 dicembre 2018 – siano esse di natura industriale, artigianale, commerciale o agricola – siano esentate dal pagamento dell'IVA. Al tempo stesso, però, dovranno mantenere la propria attività all’interno dei territori colpiti dal sisma sino alla fine del 2033, assumendo il 60 per cento di personale residente nelle province terremotate”. Così Oreste Pastorelli, deputato del Psi, che ha presentato in commissione Ambiente alla Camera 12 proposte di modifica al decreto legge che prevede interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici 2016 e 2017. “Le imprese inoltre – prosegue il parlamentare socialista – per i periodi indicati potranno usufruire delle esenzioni da IRES, IRPEF, IRAP, IMU, imposte sui trasferimenti di terreni e fabbricati, oltre alla riduzione dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente a carico delle aziende del 50 per cento sui contratti a tempo indeterminato. Una sforbiciata netta, che potrebbe davvero far ripartire il territorio. Chiaramente ho proposto di avviare potenziamento del trasporto pubblico locale al fine di favorire la ripresa e supportare la sostenibilità ambientale e sociale della ricostruzione e del rilancio delle attività economiche. Mi preme poi sottolineare – conclude Pastorelli – l’importanza che avranno gli istituti scolastici nella fase di ricostruzione: per questo ho presentato degli emendamenti che per il prossimo anno scolastico prevedono l’assegnazione in via prioritaria dei posti vacanti ai docenti di ogni ordine e grado,che hanno la residenza nei comuni terremotati”.

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