Più di 50 milioni di euro. Ha già superato questa cifra la quota di finanziamenti concessi dallo Stato per la ricostruzione privata nel Comune di San Severino Marche. Sono esattamente 50 milioni 106 mila 950 euro i contributi pubblici elargiti per le 243 pratiche già finanziate a fronte delle 485 presentate e inserite nel portale Domus Sisma 2016.

“Complessivamente sono 242 ancora in attesa di finanziamento ma l’Usr sta procedendo alle verifiche necessarie - sottolinea il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, che annuncia - Proprio in queste ore è arrivata la conferma di un finanziamento di 3,5 milioni di euro per la ricostruzione di un condominio di via Padre Giuseppe Zampa. Andiamo avanti facendo il possibile per velocizzare le cose. Finalmente stiamo anche accogliendo le prime richieste di contributo che fanno riferimento all’Ordinanza 100, introdotta dal Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini, e destinata a dare un cambio di marcia alla burocrazia che fino ad oggi è stato il primo vero nemico del ritorno alla normalità”.

Tra le pratiche finanziate, 215 fanno riferimento alla ricostruzione leggera B – C, 26 alla ricostruzione pesante E, 2 alla Ordinanza n. 100.

Sono invece 226 le pratiche già chiuse nel Comune di San Severino Marche. Di queste 183 fanno riferimento alla ricostruzione sisma dei privati,  altre 3 alla ricostruzione di pubblici edifici mentre 40 al cosiddetto Sisma Bonus.
Secondo tavolo di confronto sulla ricostruzione.
Dopo il primo appuntamento di luglio, ieri a Caldarola si è svolto il secondo tavolo di approfondimento voluto dall’amministrazione comunale a cui hanno partecipato il sindaco Luca Maria Giuseppetti, il vice Giorgio Di Tomassi, l’assessore Teresa Minnucci ed il consigliere Giovanni Ciarlantini; per la minoranza presenti i consiglieri Davide De Angelis, Aronne Biondi e Simone Cataldi; e per l'Ufficio Tecnico Comunale il responsabile Spinaci e l'architetto Re.

Al dibattito ha partecipato l'Università Politecnica delle Marche, con l'architetto Marinelli e l'ingegnere Domenella, per discutere ed approfondire lo stato e le prospettive della ricostruzione, anche alla luce delle nuove ordinanze recentemente emanate dal Commissario Straordinario. 

"Sono state evidenziate - come si legge n una nota del Comune - la volontà e la necessità di predisporre quanto prima il Programma Straordinario di Ricostruzione (Psr) per Caldarola, per poi portarlo alla approvazione in Consiglio Comunale".

Consiglio a cui potrebbe partecipare il Commissario Straordinario Legnini che, durante la sua visita a Caldarola, aveva evidenziato la validità del piano programmato dal paese, annunciando di voler essere presente durante l'approvazione in Consiglio, così da poter essere un esempio per gli altri centri terremotati.

"Il PSR - prosegue la nota - prevederà un impianto programmatico generale e la divisione in comparti specifici da approvare successivamente per stralci, in modo tale da velocizzare l'avvio delle attività di ricostruzione, ad iniziare dalla zona del centro storico e dalla “bretella” di collegamento viario, che costituirà un'infrastruttura primaria per il rilancio del paese e permetterà nel contempo di effettuare la cantierizzazione degli interventi in modo più agevole".

GS

Si sono valutate diverse possibilità di sviluppo del tracciato della strada in discorso, mirando ad individuare il percorso migliore sia sotto il profilo ambientale sia sotto quello di minore invasività, ottimizzando i costi relativi.

Nel prossimo mese, inoltre, saranno avviati incontri con tutti i proprietari di immobili siti nei nuclei frazionali, che saranno aperti non solo a coloro che sono interessati dalle perimetrazioni ma anche a quelli esterni al perimetro individuato e già approvato, al fine di concertare anche in questi borghi la migliore strategia possibile per addivenire ad una ricostruzione condivisa e di qualità.
“L’occasione per aver una nuova conferma di quanto le aree interne siano il polmone di questa regione e ci sia bisogno di una visione per ripartire da qui”.

Così la candidata della lista Civitas Civici, Paola Giorgi, a sostegno del candidato governatore Francesco Acquaroli, che durante un aperitivo al bar Da Savè a Caldarola ha incontrato gli amministratori e i cittadini del territorio.

Un momento di ascolto di quelle che sono le criticità dei Comuni più piccoli dell’entroterra.

È stato il sindaco Luca Maria Giuseppetti a sottolineare le difficoltà del suo paese, come quello dei centri vicini: “Bisogna dare ai sindaci più margine d’azione - ha detto - ed essere consapevoli che se mantenuto in questo modo l’entroterra è una indecenza. I figli e i nipoti di queste terre saranno solo costretti ad andarsene. Mancano servizi ed infrastrutture, se c’è davvero la volontà di dar forza a questo territorio: l’economia gira sulle strade e senza le strade le aree interne sono morte”.

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Gli ha fatto eco il sindaco di Belforte del Chienti, Alessio Vita, incalzando sulla sanità: “Anche nel corso dell’inaugurazione dell’elisuperficie nel mio paese ho cercato di ricordare che, accanto all’importanza di essere trasportati d’urgenza ad Ancona con Icaro, ci sono tanti pazienti a cui basterebbe avere un ospedale vicino a cui rivolgersi senza tempi d’attesa inaccettabili. Per questo motivo è necessario riflettere sulla decisione dell’ospedale unico alla Pieve perché si porterà dietro il ridimensionamento degli altri nosocomi, come Camerino e San Severino che, invece, per le nostre zone, sono importanti; così come quello di Tolentino che poteva rappresentare un punto di riferimento vitale”.

Infrastrutture, agricoltura, allevamento ed anziani sono poi alcuni dei temi che il presidente dell’Unione Montana Giampiero Feliciotti ha portato all’attenzione della candidata che ha espresso le sue idee sui punti sollecitati dagli amministratori e che lei stessa aveva già messo sul tavolo della campagna elettorale.

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“L’esperienza in Regione con l’ex presidente Spacca - ha detto - mi ha dato la visione: la politica si fa guardando all’obiettivo che, a volte, può essere anche lontano, ma se c’è quello allora le azioni hanno un senso.

Credo che la ricostruzione avrà un senso solo se sapremo cosa fare delle aree interne che rappresentano il cuore della Regione. I bisogni da voi espressi hanno bisogno di risposte prioritarie, tra questi aggiungo un tema a me molto caro che è quello del welfare culturale: accanto ai servizi che devono arrivare in maniera primaria - ha spiegato - è necessario investire sulla cultura come fonte di benessere non solo dell’anima ma anche del corpo ed i piccoli centri dell’entroterra possono rappresentare il punto di partenza per questo modo di ragionare.

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Per avere una visione completa della nostra provincia - ha detto - ci dobbiamo porre sui punti più alti e questi Comuni sono i luoghi giusti”.

Infine le motivazioni della sua candidatura in una lista civica: “Questo non è il civismo di chi si avvicina alla politica ma non la fa - ha chiarito - . A me la politica piace e questa lista rappresenta un gruppo di persone che hanno già amministrato il territorio, che hanno esperienza nell’amministrazione, io nello specifico in Regione.

Quando oggi torno nei territori dove ho lavorato come assessore regionale - ha concluso - sento ancora la riconoscenza: questo per me è il valore più importante che oggi riporto a voi”.




GS
Caldarola si prepara al nuovo anno scolastico e lo fa guardando al futuro, avviando il cantiere nella parte retrostante la struttura ricostruita dopo il sisma.
Già nel giorno del taglio del nastro il sindaco Luca Maria Giuseppetti aveva spiegato cosa sarebbe sorto nella zona esterna, ma i tempi che si sono allungati hanno portato i lavori a cominciare solo nei giorni scorsi.

"Nel progetto iniziale - spiega Giuseppetti - era prevista l'urbanizzazione della zona retrostante la scuola. Poi riflettendoci abbiamo cambiato alcune cose per renderla più idonea ai nostri ragazzi.
Purtroppo i tempi si sono allungati a causa del''affidamento degli incarichi del progetto e delle ditte.
Abbiamo attesto che il lavoro ci venisse accordato e che si potesse rendicontare, e purtroppo a queste lungaggini si è aggiunto il Covid che ci ha portato a cominciare proprio ora. Capisco che avviare un cantiere vicino alla scuola proprio nel momento in cui ricominciano le lezioni non è la scelta migliore, ma purtroppo era l'unica soluzione e bisogna andare avanti perchè si tratta comunque di una parte importante per le nostre scuole.
La zona esterna - spiega - ospiterà quindi un parco giochi per le bambini dell'Infanzia, un orto botanico, un auditorium esterno e un porticato che potrà riparare gli studenti all'ingresso e all'uscita da scuola prima di salire e scendere dai pulmini.
Credo che verrà un bel lavoro - conclude - e che anche i nostri studenti apprezzeranno dal momento che permetterà loro di vivere momenti di condivisione all'aria aperta". 

GS

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"Come si può rilanciare un territorio senza servizi?".
È la sintesi della richiesta che il sindaco di Sefro, Pietro Tapanelli, dopo aver partecipato all'incontro a Palazzo Chigi insieme ai suoi colleghi del ratere, ha deciso di rivolgere al Premier Conte con una lettera in cui pone l'attenzione non tanto sulla ricostruzione quanto sulla situazione delle aree interne.

Un sindaco che ha deciso di prendere 'carta e penna' per illustrare la reale situazione delle aree interne, sicuramente connessa alla questione post sisma, ma a cui si aggiungono i disagi di terre lasciate in disparte, quasi considerate di serie B.

"Il sisma del Centro Italia 2016 e 2017 è qualcosa di imponente e di difficile gestione - scrive Tapanelli - . Saranno anni di sudore per poter ricostruire parzialmente: sono sicuro, infatti, che alcune realtà non verranno mai rimesse in piedi. Ma il vero problema, a mio avviso, è quello delle aree interne. Anche l’altro giorno ho sentito interventi aventi ad oggetto il rilancio dei territori montani. Ecco, non sono più disposto ad accettare questo refrain. Glielo dico con il cuore: non se ne può più.

Bisogna andare oltre il sisma e dire che è inutile parlare di rilancio e di ripresa se non ci sono le infrastrutture. Senza queste non ci sarà mai più né lavoro né ripresa. Niente di niente. Sarà solo una lenta agonia e noi ci occuperemo solo di una gestione del declino, come stiamo già facendo.

Come si può rilanciare un territorio se, vado in ordine sparso, non ci sono strade degne di essere chiamate tali, non ci sono collegamenti ferroviari, alcune zone non sono metanizzate, il digitale terrestre non arriva e i telefoni cellulari non hanno segnale? Adesso si parla di BUL (Banda Ultra Larga), ennesimo acronimo ipnotizzante in una Italia che pensa più alle sigle che alla sostanza, ma sono anni che siamo in attesa dello sviluppo di questa ennesima incompiuta. Il mondo va alla velocità della luce e noi, per buttar giù un cavo, dobbiamo fare anni di conferenze di servizi e collezionare venti pareri di altrettanti enti a tutela del territorio.

Le scrivo questo - conclude - perché la reputo una delle poche persone serie della politica attuale e magari, immagino con cauto ottimismo, leggendo queste poche ed istintive righe alzerà il telefono e proverà a dare una scossa a favore di noi piccoli comuni, frontiera di uno Stato che si ritira e abbandona la periferia".

GS


A quattro anni dalle prime scosse del 24 agosto 2016 che hanno seminato morte e distruzione ad Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto, il Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini lancia la sfida delle nuove regole  pronte ad entrare a pieno regime, per imprimere un segnale di vera partenza nei lavori di ricostruzione. Emanate oggi 3 nuove ordinanze per i Programmi Straordinari di ricostruzione nei comuni più colpiti, per la semplificazione nella ricostruzione delle Chiese, per la riorganizzazione interna della struttura commissariale. Ne ha informato lo stesso Commissario Giovanni Legnini nel corso di una conferenza stampa, occasione per diffondere un Rapporto sullo Stato di avanzamento della ricostruzione privata e pubblica nel centro Italia, attraverso la pubblicazione di dati che tracciano un bilancio di 5325 progetti approvati nei quattro anni trascorsi, di cui 2544 già realizzati e 2758 cantieri di ricostruzione privata in corso. "Le opere pubbliche finanziate sono 1405, delle quali concluse solo 86 e i cantieri aperti attualmente sono 85. Il nostro obiettivo- ha detto Legnini- è di incrementare in misura sempre maggiore nei prossimi 6 mesi e di vedere aperti almeno 5000 cantieri privati e pubblici per la prossima primavera, con un ritmo crescente nei mesi e negli anni successivi".  Nel primo semestre 2020 la ricostruzione, che già procedeva molto lentamente, è stata pesantemente condizionata dal blocco delle attività causato dall'emergenza Covid; solo il 6,5 per cento delle case danneggiate è stato ricostruito e su 80 mila edifici lesionati sono state presentate all'incirca 14 mila richieste di contributo per la ricostruzione. Di queste, 5.325 sono state accolte, 678 respinte e 7.945 risultano in fase di lavorazione secondo la vecchia procedura, che prevede tempi medi di istruttoria di circa un anno, e che è stata radicalmente modificata dall’Ordinanza 100 del 9 maggio scorso.  " A distanza di 4 anni dal primo dei distruttivi fenomeni sismici - ha sottolineato il Commissario- il processo di ricostruzione sin qui caratterizzato da una lentezza non più sostenibile, è ad un punto di svolta. Con questo Rapporto intendevo assolvere innanzitutto al dovere della trasparenza e della corretta e completa informazione. A ciò seguirà, nei prossimi mesi la puntuale definizione di strumenti e metodi di monitoraggio, all'altezzam della sfida che abbiamo di fronte. Programmare, fornire dati  e monitorare, costituiscono preziosi strumenti di lavoro e soddisfano le esigenze di limpidezza e controllo da parte dei cittadini". Dopo una disamina di quanto fatto nei sei mesi da Commissario, Legnini ha lanciato un accorato appello a tutti gli attori della ricostruzione e, in particolare ai professionisti, richiamando ad una "maggiore responsabilità e speditezza". 
Le tre nuove ordinanze  fresche di emanazione  sono la 105, 106 e 107 e contengono le norme e le linee guida per l’attuazione dei Programmi straordinari di ricostruzione (Psr) nei comuni più colpiti, per il recupero delle vecchie pratiche e per la ricostruzione delle chiese.  Su di esse è stata raggiunta l'intesa  “all’unanimità” nella riunione di due giorni fa della Cabina di coordinamento con i governatori e i sindaci delle quattro regioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016.
"Un segnale fortissimo che dà finalmente una svolta alla ricostruzione, quello impresso dal Commissario. Noi tutti dobbiamo essere profondamente grati a Legnini per quello che ha fatto e continuerà a fare per il territorio". A parlare è Mons. Francesco Massara:" Questa volta, siamo davvero nelle condizioni di far partire la ricostruzione degli immobili privati e pubblici e delle chiese. La svolta data dalle normative fatte dal Commissario - ha aggiunto Mons. Massara- ci mette nelle condizioni di iniziare; adesso sta a noi fare la nostra parte. Come diocesi noi siamo già partiti con il Collegio Betti  ma continueremo con le chiese e tante opere da risistemare; tra queste ultime infatti abbiamo anche diverse strutture private che potranno essere funzionali al ritrovo sociale delle nostre comunità. Credo che proprio grazie a questi positivi segnali che vengono dal Commissario, tra componenti delle istituzioni, potremo collaborare affinchè la partenza vi sia come fatto reale e non come un mero desiderio". 

Come spiegato da Legnini,  con queste ordinanze che sfruttano le possibilità sulla semplificazione ed il rilancio offerte dai decreti governativi, sono state rivoluzionate e sburocratizzate le procedure della ricostruzione, dando tempi certi a tutti gli attori della ricostruzione, cittadini, professionisti, imprese, comuni, diocesi. “Chiuso il cantiere normativo – ha sottolineato  – è indispensabile che tutti ora si adoperino per far aprire i cantieri della ricostruzione, che non può più attendere. Occorre far ripartire il Centro Italia, messo a dura prova dall’emergenza sisma e da quella indotta dal Covid-19”.

Nello specifico, l’ordinanza 107 “definisce i contenuti dei Programmi straordinari di ricostruzione che possono essere attuati nei comuni più colpiti, ovvero gli indirizzi, i criteri, le priorità, le prescrizioni e ogni altro elemento utile a favorire la speditezza della ricostruzione, tra cui le deroghe alla normativa urbanistica che sono indicate sia nel decreto sisma del dicembre 2019 che nel Decreto sulle semplificazioni varato a fine luglio dal governo”. Nel provvedimento è inoltre prevista “la facoltà per i progettisti di integrare le vecchie domande presentate secondo la vecchia procedura, con la certificazione della conformità urbanistica e della congruità del contributo ed accedere al percorso veloce previsto dall’ordinanza 100”.
Con l’ordinanza 106 sulle chiese, ha spiegato il commissario “si attua la norma contenuta nel decreto semplificazione di luglio, si disciplina ‘ex novo’ l’affidamento della progettazione e dei lavori che le diocesi e gli enti ecclesiastici potranno disporre direttamente o con gare ristrette, come avviene per gli interventi per la ricostruzione privata ad esclusione degli edifici di culto di proprietà degli enti pubblici. Il complesso delle norme introduce una disciplina che consentirà di far partire gli interventi di recupero di oltre 700 chiese”.
Infine, l’ordinanza 105 “provvede alla necessaria riorganizzazione della struttura commissariale ridefinendone gli uffici essenziali e introducendo il principio di separazione tra la gestione ed il funzionamento, affidato ai dirigenti e i poteri normativi di coordinamento, indirizzo e controllo spettanti al commissario e ciò con l’intento di rendere più efficace l’azione della struttura commissariale”. Ritenendo necessario che alle misure previste dalle nuove ordinanze faccia seguito l'aumento delle unità lavorative anche in previsione di un flusso crescente di procedimenti sia per la ricostruzione privata che pubblica,  Legnini ha anche annunciato di aver ottenuto dal Governo “la proroga per tutto il personale tecnico ed amministrativo in servizio e l’avvio di un processo di stabilizzazione, disposte con il decreto ‘rilancio 2’ di metà agosto. Tra le sottolineature del Commissario anche quella riguardante la necessità di "disporre di un quadro più evoluto e completo di strumenti finanziari e normativi per sostenere lo sviluppo dei territori colpiti da una doppia emergenza, che si aggiunge ai fenomeni di crisi risalenti nel tempo che caratterizzano le aree interne e montane della dorsale appenninica”. 
c.c.




"Non si dica più che la colpa è dei tecnici".
Così il presidente dell'ordine degli architetti maceratesi, Vittorio Lanciani, interviene dopo la mossa del Governo per il pacchetto sisma.
Oltre agli amministratori, infatti, indignati anche i tecnici impegnati nei progetti per la ricostruzione.
"E’ ufficiale - denunciano in una nota - , ci sono ricostruzioni di serie A e di serie B
Quella del Centro Italia è ultima in classifica!

Si era detto che la ricostruzione non doveva essere terreno di scontro tra schieramenti politici ed invece così non è, ci troviamo difronte a quattro Commissari a gestire nessun potere straordinario; Ordini e Collegi del cratere impegnati a produrre migliaia di pagine di correzioni alle norme e mai ascoltati; tavolo tecnico che esiste solo per poter dire “sentiti gli Ordini professionali”; USR a fare muro contro gli Ordini professionali dei quali gli stessi dirigenti, massime espressioni della professione, sono iscritti;  la divisione fino alla contrapposizione della classe tecnica tra liberi professionisti e professionisti dipendenti della Pubblica Amministrazione; la volontà della Regione Marche di annullare il ruolo degli Ordini chiedendo agli iscritti addirittura di cancellarsi dall’Ordine di appartenenza per controllarne senza contraddittorio l’attività subalterna e non rispettosa delle norme deontologiche; la volontà di limitare la libera organizzazione di gruppi di progettazione con la pretesa di subappaltare parzialmente l’incarico nonostante sia vietato nella legge 189, incidendo anche nella sfera fiscale di ogni singolo professionista, il tutto per coprire l’inefficienza della macchia organizzativa della Pubblica Amministrazione".

Il presidente dell'ordine pone poi l'attenzione sul progetto di ricostruzione per il quale continua il rimpallo delle responsabilità: "I liberi professionisti - denuncia Lanciani - in tutti questi anni sono stati lasciati soli a spiegare ai propri committenti che la storia raccontata dalla politica è diversa  nella realtà. E’ stato detto dalla politica che tutti i costi  erano compresi nel contributo e che invece si va sempre in accollo.

E’ stato fatto continuo terrorismo in merito alle scadenze di presentazione dei progetti quando è chiaramente impensabile che gli oltre 66.800 progetti che mancano all’appello (sono circa 79600 attesi contro gli oltre 12800 presentati di cui oltre 6400 istruiti e quasi  4700 concessi) tra danni lievi e danni gravi possano essere presentati da qui al 31 dicembre 2020 con il risultato di creare strumentalmente tensioni tra committenti e professionisti del tutto inutili e dannose".

Infine l'appello: "Che sia approvato in parlamento quanto richiesto dal Commissario Legnini". 

GS
Si è svolto un vertice tra il Premier Giuseppe Conte e il Commissario Giovanni Legnini dopo le preoccupazioni scaturite dalla bocciatura del pacchetto sisma.
"Ho avuto rassicurazioni dal Presidente del Consiglio- spiega Legnini -  sulla piena disponibilità del Governo ad accogliere il pacchetto di norme sul terremoto del Centro Italia condivise con i Sindaci e che erano contenute negli emendamenti presentati in Commissione Bilancio e non accolti.
Il Governo, mi ha garantito il Presidente Conte nel corso di un colloquio molto proficuo questo pomeriggio, intende inserire le norme per accelerare la ricostruzione pubblica e privata nel decreto semplificazioni di prossima emanazione. Quelle che invece richiedono una copertura finanziaria - prosegue - , ad esempio quello per il personale e la proroga dello stato di emergenza, saranno inserite nel decreto che sarà emanato subito dopo l’approvazione del nuovo, atteso, scostamento di bilancio.
Le priorità per far sì che la ricostruzione possa finalmente decollare sono note e sono state individuate in seguito a un lungo confronto. Occorre l’impegno di tutti affinché esse possano diventare al più presto legge dello Stato e corrispondere alle aspettative dei Presidenti delle Regioni, dei sindaci, dei cittadini e delle imprese del cratere, che stanno vivendo una doppia emergenza e che non possono più attendere.
Ringrazio il Presidente Conte - conclude - per la sincera sensibilità che mi ha oggi confermato anche con la disponibilità ad incontrare presto, e nuovamente, i Sindaci e i cittadini dei territori colpiti dal sisma".

GS
Una brutta pagina scritta dal governo di questo Paese e dalla Commissione Bilancio della Camera”. Così il sindaco di Camerino Sandro Sborgia nell’esprimere la sua profonda indignazione, condivisa da altri colleghi e cittadini delle zone del cratere dopo l'estromissione dal Dl Rilancio del pacchetto sisma contenente emendamenti utili a sbloccare la ricostruzione nell’Italia centrale “Quello che è successo nei giorni scorsi alla  Commissione Bilancio è qualcosa d’inaccettabile :si trattava di votare  l’inserimento di misure assolutamente essenziali, fondamentali per l'avvio della Ricostruzione, misure tra l’ altro concordate e condivise con il Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini, misure che andavano e vanno essenzialmente nella direzione di una ricostruzione veloce, di una ricostruzione seria e  questa volta possibile.  E’ stata scritta una brutta pagina nella storia di questo Paese- continua Sborgia-quello che è avvenuto purtroppo dimostra che non c’è l’interesse a ricostruire nel zone colpite dal terremoto del 2016;  dobbiamo innanzitutto capire come sia stato possibile che quel provvedimento non sia stato discusso e vogliamo capire in primis chi sono i responsabili. Adesso invitiamo e auspichiamo che in primis il Presidente del consiglio, Governo e ministri competenti, riparino  immediatamente a questo  pasticcio.  Debbono  immediatamente provvedere a rimettere al centro dell'attenzione quelle misure che sono fondamentali per la ripartenza di questi territori con la ricostruzione. Sono passati ormai 4 anni ed è necessario che sia avviata, altrimenti ci debbono dire che ricostruire non è nell'interesse del Governo e del Paese e allora  da quel momento in  poi prenderemo atto di questa di questa volontà.  Ma se la ricostruzione, così come è stato sempre detto in ogni circostanza, è nell'interesse di questo Governo e nell’ interesse di tutte le forze Parlamentari, è bene che gli emendamenti siano tradotti in provvedimenti di legge aventi forza esecutiva.  Detto questo – aggiunge il primo cittadino di Camerino- inaccettabili sono anche le polemiche strumentali. Utilizzare questo pasticcio per strumentalizzare la vicenda a fini  politici sulla pelle dei terremotati, credo che sia un atto di sciacallaggio e non può che  qualificare tutti coloro che  utilizzano questa brutta pagina per fare campagna elettorale: ne abbiamo visti tanti in giro e molti all’ opera verificandone la loro inadeguatezza e la loro inconcludenza,  quindi- ribatte Sborgia-  speculare adesso su questo guaio credo che sia un puro atto di sciacallaggio. Per tornare invece alla vicenda che ci interessa, è bene che il Presidente del Consiglio, avendo più volte dichiarato di essere estremamente determinato a condurre in porto la ricostruzione, intervenga immediatamente per ottenere che quel pacchetto di misure, volute e condivise dai sindaci e  concordate con la volontà del Commissario Legnini,  trovi la strada affinché possa essere attuato”. Quanto alla possibilità del forte atto di protesta della  riconsegna delle fasce tricolori al Premier  il sindaco Sborgia dice che è tra le varie opzioni che  testimoniano la determinazione dei sindaci a non mollare la presa “ ma è certo che percorreremo comunque ogni strada possibile per sensibilizzare il Governo a tornare sui propri passi, a cambiare rotta e a far sì che le popolazioni colpite dal terremoto tornino  al centro dell'attenzione del Governo. Così come è stata dimostrata attenzione  alla necessità che siano prese e attuate misure per i vari settori dell’ economia, proprio in funzione della ripartenza dell’ economia del nostro Paese- conclude Sborgia-  le zone terremotate debbono essere messe al centro dell'agenda di governo e al centro dei provvedimenti necessari perché  con la ricostruzione avviata ne gioverebbe l'economia Nazionale, ne gioverebbero i terremotati.  Non può pertanto assolutamente prescindersi dalla necessità che quel pacchetto di misure presentate, una volta per tutte, trovino la strada per essere approvate”.

Sulla stessa linea il commento risentito dell’Arcivescovo Francesco Massara che è a capo della diocesi più devastata di tutta l’ area del cratere. “ Che la Commissione Bilancio alla Camera e il Governo non abbiano preso in considerazione  il pacchetto sisma, significa estromettere e far rischiare il blocco della partenza della ricostruzione alla quale il Commissario Legnini sta dedicando il massimo impegno e la massima promozione  in tutte le zone del cratere.- afferma Mons. Massara-. Non è possibile che su 55 miliardi non si sia pensato, o non si sia voluto, dare un’ attenzione alle zone del sisma. Questo è inaccettabile.  La ricostruzione così non partirà mai.  A questo punto pretendiamo un incontro con il Presidente Conte e con chi rappresenta la Presidenza del Consiglio- ribadisce il vescovo-;  abbiamo tutto il diritto noi terremotati di sapere perché siamo tenuti fuori da questi provvedimenti così importanti che riguardano un territorio così esteso che copre tutta l’Italia centrale.  Abbiamo il diritto di poter rinascere dal primo terremoto del 2016 e da questo secondo terremoto che è il terremoto economico; noi non siamo cittadini di serie B- rimarca Massara-.  Siamo uguali a tutti gli italiani, per cui il presidente Conte deve ascoltare i sindaci, deve ascoltare le istituzioni, le associazioni tutte , deve ascoltare questo territorio che non può morire, perché fa parte dell'Italia. L'Italia è una, non è fatta a macchia di leopardo. Voglio che tutti sappiano che  il vescovo sarà sempre vicino a tutti i terremotati e seguirà con  grande attenzione questa situazione; i terremotati hanno diritto ad avere la loro la loro casa e a loro sarò sempre vicino e tutti i sindaci avranno il sostegno del vescovo nella battaglia per la rinascita di questo territorio. Queste terre martoriate non possono assolutamente morire, per cui chiedo la massima attenzione da parte del Governo verso la nostra gente -continua Mons. Massara-. Sono 4 anni che le persone attendono la ricostruzione e non si possono far morire le speranze delle comunità. Chiedo il massimo impegno da parte di tutti, ma soprattutto da parte del Governo e dei nostri rappresentanti in Parlamento. Non possiamo permettere che questo territorio muoia- ribadisce- Chiedo la massima attenzione a tutti i nostri rappresentanti al Governo e allo stesso Governo, perché la ricostruzione deve partire. E aggiungo che il Commissario Legnini  va sostenuto in tutte le proposte che in questo momento sta facendo in sede governativa; a lui dobbiamo il nostro grazie perché sta dando il massimo di attenzione e di amore verso questo territorio”.
Intanto il sindaco di Camerino ha fatto sapere che sono stati già sentiti alcuni importanti rappresentanti del Governo con i quali si è aperta una interlocuzione, affinchè il pacchetto di misure sia portato in aula e si provveda alla sua approvazione.
 c.c.





Due giornate dedicate all'entroterra Maceratese e alle zone più colpite quelle in programma per domani e domenica con il Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini.
Una visita che comincerà a mezzogiorno da Castelsantangelo sul Nera, con l'incontro del sindaco Mauro Falcucci e dei cittadini: "Sarà una giornata operativa - dice il primo cittadino - . Credo sia l'ultimo incontro partecipato con i cittadini per la stesura del documento direttore che servirà a proseguire sui piani attuativi. Faremo il punto della situazione per cercare di rimuovere gli ostacoli che sono il personale e le correzioni normative per la pubblica ricostruzione.
Si tratta di questioni che riguardano tutta la zona colpita, non solo noi: non dobbiamo viaggiare con esigenze dei singoli Comuni, come se fossero isole, ma dobbiamo immaginare un intero arcipelago".
Da Castelsantangelo il Commissario proseguirà per Visso con l'incontro del sindaco Gian Luigi Spiganti Maurizi. La visita del centro storico e l'incontro con l'arcivescovo Francesco Massara, con il presidente del Parco dei Sibillini, Andrea Spaterna e il consiglio dell'ufficio tecnico comunale.
Legnini sarà poi disponibile per i Comitati e le associazioni dei cittadini. Un pomeriggio che si concluderà a Valfornace con il sindaco Massimo Citracca.
Domenica, invece, l'appuntamento è alle 9.30 a Muccia con il primo cittadino, Mario Baroni, e successivamente a Pieve Torina: "Senza dubbio - commenta il sindaco Alessandro Gentilucci sulla nuova struttura commissariale - la nuova organizzazione si è prodigata nel tentativo di migliorare le cose. Abbiamo alle spalle quattro anni di inerzia e dobbiamo lavorare ancora tanto per permettere ai cittadini di ricostruire. Oggetto delle mie richieste - precisa - saranno le criticità dettate dagli aggregati, dai sottoservizi, dalle strutture pubbliche non ancora finanziate per poter consentire a tutti i cittadini di avere le agibilità delle abitazioni.
Problematiche condivise - dice Gentilucci - : mi sono interfacciato con i sindaci dei comuni vicini e delle altre zone terremotate su questo. Credo che in linea di massima sia stata raggiunta una sintesi, quindi sono le richieste che vanno in funzione dell'accelerazione della ricostruzione, garantendo anche il percorso dei nostri tecnici che non possiamo lasciare soli in una problematica importantisima". 
I due giorni dedicati all'entroterra si concluderanno, poi, a Fiastra con il sindaco Sauro Scaficchia.

GS

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