A Pieve Torina, nell'area attigua alla scuola materna di Via Betti, proseguono i lavori per la realizzazione del nuovo asilo nido che si avvia  ad essere completato per la prossima primavera. A circa un anno di distanza dall'ottenimento del finanziamento, al quale hanno contribuito Regione Marche e Associazione Italiana Calciatori, quello che sembrava solo un sogno si appresta a diventare realtà. Con le sue pareti colorate e le sue grandi finestre aperte sulla natura,il nuovo asilo, accoglierà i bambini da 0 a 3 anni, già dal prossimo anno
" Un'altra risposta concreta in funzione del rilancio del paese e dell'intero territorio- afferma il sindaco Alessandro Gentilucci- Con l'asilo andiamo a completare un'altra parte del Polo scolastico di Pieve Torina, nel cuore storico del paese e a due passi dal campanile della nostra chiesa. Una struttura importante, antisismica ed ecosostenibile che abbiamo fortemente voluta per dare un servizio in più a coloro che vivono nel territorio e nei comuni limitrofi e che risponderà all'esigenza delle famiglie ". Una delle peculiarità dell'edificio, che si avvarrà di tutte le più innovative soluzioni green, è rappresentata dal fatto che gli alberi già presenti nel terreno saranno inglobati nella stessa costruzione. " Una volta realizzata,l'opera rappresenterà sicuramente un'eccellenza del centro Italia. Credo che in questi momenti storici occorra essere al passo con i tempi- conclude il sindaco-essere innovativi,lungimiranti e dare prospettive per il futuro. Se poi riusciamo a farlo nel rispetto della biodiversità e del nostro paesaggio, vuol dire che l'obiettivo è perfettamente centrato". 
cc

nella foto sotto, l'attigua costruzione della scuola dell'infanzia
lattigua costruzione della scuola dellinfanzia
Un ampio piano strategico territoriale, che guardi in avanti di un ventennio. A rivendicarlo è il dott.Valerio Valeriani, coordinatore di tre ATS che ha raccolto una serie di dati utili ad approfondire diversi aspetti della realtà post sisma riferita ai 34 comuni da lui coordinati. L’analisi dei numeri restituisce una fotografia del sociale molto problematica, dovuta forse alla mancanza di azioni incisive nelle varie fasi del post sisma, Chiusa la prima emergenza, l’attenzione dei media e della politica è andata scemando mentre è cresciuta la sofferenza delle comunità. Di qui la necessità di avere sotto mano numeri e dati su cui poter lavorare e cercare di dare risposta. Dei 30 mila sfollati delle Marche, lo studio evidenzia che circa 22 mila risiedono nei 34 comuni degli ATS 16-17 e 18 mentre l’ambito di Camerino ha il triste primato del 74 per cento delle persone fuori casa.
“Questo vuol dire che salta la comunità – dice lo psicologo e psicoterapeuta Valerio Valeriani-. Nei piccoli centri dove sono rimaste solo Sae, la vita è molto diversa da quella di altri comuni con danni minori: qui la comunità è in ginocchio. In emergenza si può stare solo per un tempo limitato, starci a lungo significa ammalarsi e i sintomi sono evidenti: aumento nell’utilizzo degli psicofarmaci e un più 70 per cento di ansiolitici nel solo distretto di Camerino. La fase di spaesamento iniziale- spiega lo psicologo- è stata sostituita dalla rabbia, ma poi, cosa più preoccupante è che si è passati alla sindrome da adattamento acuto per ridotta speranza”. Dal questionario sulle percezioni degli operatori socio sanitari nei vari ambiti, emerge che il 40 % delle persone ha perso casa, il 50 % ha ancora seri problemi legati al terremoto e nell’80 % dei casi, ha visto peggiorati i rapporti familiari e di lavoro. A fronte di un 80 % che vede peggiorata la salute fisica, per il 96 %il peggioramento è nella salute mentale e cognitiva, con inevitabile aumento di stati d’ansia, depressione, rabbia e malessere, per ridotte prospettive di futuro.
“La speranza delle persone – osserva Valeriani- non è tanto legata al fatto che non sono state portate via le macerie o non è stato messo un mattone, ma che non c’è percezione di dove andremo. La comunità è più fragile e, oltretutto, va drammaticamente calando: nei comuni del cratere in due anni si sono persi 8000 residenti. E’ cambiata la composizione media delle comunità: la popolazione è invecchiata ed è invecchiata male e, seppure non in assoluto, le persone rimaste hanno meno strumenti. Non abbiamo ricette – continua Valeriani - ma credo serva un patto con le comunità, un piano strategico territoriale di prospettiva. Non è stato fatto per le scuole, né per le residenze protette; mi sarei aspettata un'azione più incisiva che valorizzasse il ruolo degli organismi sovracomunali che avrebbe permesso una programmazione di ambito e di comunità. Più che altro si è trattato con i singoli comuni, all’interno invece di un patto strategico sovracomunale credo si possano valorizzare le diverse vocazioni di ogni singolo territorio. Serve un piano ampio che non riguardi solo il sociale ma che da qui a 20 anni, componga una filiera di interessi, valorizzi vocazioni e dia prospettive certe
Le scelte che arrivano da fuori a me preoccupano- conclude Valeriani- Mi riferisco a quella di una società blasonata come Nomisma che ha redatto e presentato lo scorso mese di marzo un piano di ricostruzione del Centro Italia. Alla voce “interventi sociali”, troviamo scritto che gli ambiti dei territori più colpiti delle Marche sono Macerata, Fermo e Ascoli. Abbiamo fatto notare a Nomisma che il dato è sbagliato invitando a correggerlo perché su 30mila sfollati, circa 22 mila stanno qui. Ebbene, il rapporto è stato rivisto e la correzione si è sostanziata nel dire che, è vero che il sisma ha colpito soprattutto gli ambiti di Camerino, San Severino e San Ginesio ma, spendere risorse in queste zone non è conveniente e che, per un investimento costi-ricavi, a loro serve un bacino di 25 mila- 30 mila abitanti. Morale della favola, i progetti (di coabitazione e strutture per anziani, sostenuti da grossi sponsor investitori) andranno a Macerata Fermo Ascoli, nonostante il progetto si chiami “Ripartire dopo il sisma”.
Carla Campetella
Piccoli passi verso la normalità a Pioraco dove tornano agibili altre abitazioni che erano state danneggiate dal sisma del 2016.
Il sindaco Matteo Cicconi ha, infatti, firmato la revoca delle ordinanze di inagibilità che erano state emesse il 24 novembre 2016 per le abitazioni di via IV novembre al civico 4 ed in via Perito civico 101.
I due edifici sono stati ristrutturati e rafforzati localmente sotto la direzione del geometra Andrea Radichetti.
Una notizia che scalda il cuore dei piorachesi che si uniscono alla felicità di coloro che presto potranno rientrare nelle proprie abitazioni, cominciando a vivere la normalità di un tempo, e sono Ernesto, Barbara, Luisa e Samantha Vincenzetti, Kamaljit Singh, Mariella Vissani e Gian Franco Bottaccio.

Lisa Grelloni
Per il secondo anno l’università Tojo di Tokio ha organizzato un summer camp con l’Università di Camerino. Vi hanno partecipato 34 studenti giapponesi selezionati tra i migliori di tutte le facoltà insieme a 5 docenti, esperti in tecniche di ricostruzione post-sisma ed economia del turismo.
Il progetto, coordinato dalla professoressa Lucia Ruggeri, coinvolge architetti, geologi, giuristi, economisti ed è diretto ad un monitoraggio e studio delle opportunità di rivitalizzazione delle zone colpite dal terremoto, con particolare riguardo alle zone montane del camerinese.
A spiegarci i dettagli del programma estivo, è la stessa prof.ssa Ruggeri.
“ Gli studenti di Tokyo hanno effettuato interviste alla popolazione presente nelle SAE, visitato i negozi delocalizzati nel Vallicenter e Sottocorte village, incontrato e raccolto materiale di informazione direttamente dai sindaci di Camerino, Visso, Bolognola e Fiastra. Questo ha permesso loro di elaborare una mappatura della nostra situazione e, nel workshop finale, gli studenti hanno proposto sei idee di rilancio economico, turistico e organizzativo per queste zone colpite da sisma. Idee molto interessanti, proposte con metodologie e contenuti altamente innovativi, accompagnate anche dai commenti dei professori dell'università di Tokyo. Il materiale verrà organizzato e raccolto in un volume curato dal loro ateneo e, pubblicato in giapponese e in inglese. L’ateneo Tojo è in stretto rapporto con l'ONU e i professori di questa università effettuano monitoraggi nelle zone colpite dal sisma di tutto il mondo, collaborando attivamente con tutti i governi nazionali. Credo quindi che questa presenza ci possa aiutare a mantenere accesa l'attenzione sulle problematiche lasciate dal sisma, ma darà agli studenti Camerino anche l’ opportunità di entrare in programmi di collaborazione con l'università di Tokyo”.
nella foto Lucia Ruggeri e Roberto Garetto
Tra ricercatori Unicam e studenti e ricercatori giapponesi si è potuto instaurare un rapporto molto positivo e stimolante.
E’ quanto sostiene Roberto Garetto, assegnista di ricerca di Unicam e tra i collaboratori del progetto.
“Noi siamo stati dei mediatori linguistici e culturali. Nella comunicazione utilizzavamo l'inglese e abbiamo tradotto anche le interviste realizzate nelle SAE, in più, si è anche cercato di far cogliere le specificità e le particolarità storiche del territorio. Nella ricognizione sul territorio e sulla cultura legata a Camerino, docenti e studenti sono rimasti profondamente colpiti dal fatto che, nonostante il sisma, la Corsa alla Spada non abbia avuto interruzioni e, da parte nostra, non solo ci siamo sforzati di ricostruire la storia della manifestazione, ma sentiti quasi in obbligo di dover fare di più. Un intervento fuori programma, ci ha portati a ricostruire per loro un momento legato alla rievocazione: l'ultima domenica del loro soggiorno, grazie al gruppo di musici rinascimentali del prof. Cavallaro,
abbiamo creato una situazione di musica e danze, indossando e facendo indossare i costumi della Corsa. Un’ idea estemporanea condivisa che ha riscosso l’apprezzamento di tutti”.
Tojo Studenti e ricercatori giapponesi in costume medievale
Tra i risultati dello scambio, anche l'avvio di una mobilità per gli studenti in tesi.
“A Camerino ha lavorato alla sua tesi la prima studentessa giapponese di Tokyo che concluderà gli studi nel suo Paese presentando un elaborato su Camerino e su Visso. La tesi mette a confronto il vissuto della popolazione prima e dopo il terremoto, con particolare attenzione sull'impatto urbanistico del post-sisma. L’analisi riguarda l’organizzazione dell’assistenza subito dopo le scosse e quella attuale, la realizzazione delle SAE e come sono state distribuite. Nell’avvio di questo scambio stimolante- continua la prof.ssa Ruggeri- avremo anche noi una prima dottoranda che andrà a Tokyo per la sua tesi. E’ la camerte Silvia Montecchiari il cui studio si basa su come migliorare la regolamentazione dedicata al sisma. Aggiungo che essendo il programma di durata quadriennale, non solo l’idea di prosecuzione è ben precisa ma, grazie all’assegnista di ricerca Federico Pascucci coinvolto nel team organizzativo del programma con Tokyo, si è riscoperto un pezzo finora sconosciuto della nostra storia e cioè che nel 1582 una delegazione giapponese fu ospite del delegato Pontificio della città di Camerino. Una ricerca incrociata con quella che i nostri colleghi giapponesi hanno fatta nei loro archivi, ha rivelata l’ipotesi che la delegazione si muovesse probabilmente lungo la via Lauretana e che nel percorso tra Roma e Loreto fece tappa da noi. Nei futuri incontri che svolgeremo a Tokyo il prossimo anno, c’è dunque l’idea di presentare quello che, sia in Italia che in Giappone, potremmo aver scoperto su questi visitatori del XVI secolo”.
Insomma, da un evento triste qual è stato il terremoto, un passato che torna e uno studio per migliorare il futuro “Ce lo siamo detti anche nei vari incontri istituzionali: quello che ci sta davvero appassionando è che stiamo facendo un programma di grande utilità per il territorio e di grande impegno anche scientifico e, lo stiamo facendo sulla scorta di uno degli eventi più tristi delle nostre vite. Da un dramma devastante, nasce un’ attività che coinvolge giovani italiani e giapponesi e soprattutto, nella progettazione di un futuro migliore per queste terre.
cc
popolane giapponesi


Bloccati dalla burocrazia. L’accusa è quella dei sindaci del cratere che da tempo sollecitano interventi più rapidi su una ricostruzione che non riesce a muovere passi. Sull’argomento è tornato a battere, il primo cittadino di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci nel suo intervento davanti alle telecamere del tg 1 nazionale Rai.
Per una pratica viaggiano 22 passaggi. Il tempo stimato è di sei-sette mesi ma si arriva anche all’ anno”. Così il sindaco del comune dell’entroterra montano che sconta il 98 per cento di distruzione. Intoppi burocratici e passaggi farraginosi si riverberano sul dato minimo riferito alla ricostruzione che dopo 3 anni conta solo il 4 per cento degli edifici rimessi in piedi. Di fronte agli 88 mila edifici distrutti e danneggiati dal sisma nelle zone del cratere le domande presentate sono solo l’11 per cento. E giorno dopo giorno questi dati negativi si scontrano con i timori sempre maggiori dello spopolamento. Solo nelle Marche si contano 30 mila sfollati, ottomila dei quali vivono nelle SAE in attesa di mettere a posto le loro abitazioni. Ma se le norme non cambiano la ricostruzione non partirà mai. Questo dicono a gran voce tutti i sindaci, finora inascoltati. “ Occorre una norma sull’emergenza che sani quello che non funziona – ha rimarcato Falcucci- Occorrono norme certe per un futuro e una rivisitazione della legge sulla montagna, totalmente disattesa da 25 anni “.
c.c.

Aggiornare la cittadinanza sui numeri del post sisma e informare su pianificazione e strategia del percorso di ricostruzione da portare avanti con i cittadini. E' lo scopo della prima affollatissima assemblea pubblica tenutasi nell'aula magna del Polo d'Informatica. L'amministrazione comunale di Camerino guidata da Sandro Sborgia, ha voluto organizzare l'incontro soprattutto per spiegare la metodologia dei consorzi e degli aggregati che servirà a portare avanti percorsi più organizzati e condivisi nella ricostruzione degli edifici del centro storico  Il sindaco Sandro Sborgia ha anticipato che, per la gestione della fase della ricostruzione,  all'ufficio tecnico del comune di  Camerino sono state assegnate 5 unità in più di personale da assumere a tempo determinato. Si aggiungono altre 2 unità, sempre  assegnate al comune ma destinate all'Università.  
L'assessore Marco Fanelli ha snocciolato i numeri del sisma, aggiornati allo scadere dei tre mesi del mandato dell'amministrazione. Ad oggi il Contributo di autonoma sistemazione raggiunge 2242 persone delle quali circa 500 sono studenti universitari. All'appello mancano 1170 abitanti non più domiciliati a Camerino, mentre negli ultimi due mesi,  hanno fatto rientro in città 23 persone. Contano 634 abitanti le 304 soluzioni abitative di emergenza a fronte di 47 persone tuttora ospitate nelle strutture alberghiere; altri 20 cittadini abitano nei 9 appartamenti dell'ERAP.   
Illustrato dall'ing. Marco Orioli  il Piano generale delle messe in sicurezza. Quelle censite in centro storico sono in totale 316 di cui ultimate134; attualmente sono in corso 24 interventi. All'interno della zona rossa del centro storico, sono censiti 136 interventi dei quali 52  eseguiti e 82 ancora da appaltare. Tre gli interventi che sono  in esecuzione mentre sono scaduti ieri i termini per la presentazione delle offerte del maxi lotto di appalto relativo a tutto il blocco di via Massei fino al Circolo cittadino, intervento al quale si conta di dare avvio nel giro di 15 giorni.
L'intesa raggiunta due mesi fa con i funzionari della Sovrintendenza e in accordo con la protezione civile, ha portato ad instradare una metodologia finalizzata alla possibilità di interventi anche di tipo definitivo per certe situazioni e per edifici non vincolati; per essi vi sarà la possibilità di valutare degli interventi di smontaggio controllato di  demolizione,procedura che consente di selezionare, recuperare, censire e accatastare tutto il materiale di pregio di un edificio. In questo senso, quattro sono gli interventi che hanno già ottenuto l'autorizzazione  e, sono stati identificati anche altri edifici da attenzionare in quest'ottica per verificare se sia possibile attuare tali procedure. Ulteriore novità, la disponibilità dell'Esercito ad intervenire per determinati interventi censiti di demolizione radicale e per edifici isolati. Sei edifici della parte alta di Borgo san Giorgio saranno demoliti dal Genio dell'Esercito che si occuperà anche di altri due edifici fuori dal centro storico e isolati. 
 Ultimati l'intervento di messa in sicurezza del palazzo delle Segreterie studenti e la bonifica dell'intera Piazza di Santa Maria in via, per cui, a metà della prossima settimana si prevede la nuova delimitazione della zona rossa e la riapertura di tutta la zona di Piazza Umberto I e del tratto iniziale di via Pieragostini. Sul versante opposto, prossimo appalto con procedura in corso, sarà l'affidamento di un altro maxi lotto comprendente palazzo Macchiati ed edifici adiacenti e si andrà avanti anche lungo il corso. Su via Lili già in corso la prima tranche di messe in sicurezza che procederanno in seguito in direzione della piazza e in via XX settembre, corso Vittorio Emanuele. Proocede in maniera puntuale il lavoro di messa in sicurezza anche nelle frazioni79 gli interventi  eseguiti su un totale di 176.
tavolo assemblea
Argomento clou della serata quello dei consorzi e degli aggregati, illustrato nelle linee generali dal consigliere Luca Marassi e, di seguito, più nel dettaglio dalla referente del sindaco per la ricostruzione, consigliere Anna Ortenzi.
In primo luogo l'accenno alle aree perimetrate che riguardano 5 frazioni, parte del centro storico e il quartiere di Vallicelle. Alla scelta dell'amministrazione di togliere le perimetrazioni in alcune zone, è seguito l'invito al comune da parte dell' USR, a procedere per una ricostruzione che favorisca il più possibile degli interventi unitari di ricostruzione, in luogo di interventi singoli.  Il motivo è che molti degli edifici sono interconnessi tra di loro e, l'azione del sisma su un immobile, crea o potrebbe creare interazioni con l'edificio a fianco. Intervento unitario e progettazione unica dell'intero aggregato, realizzano una ricostruzione più sicura e, la garanzia che quell'aggregato risponda nella stessa maniera ad un eventuale sisma futuro, evitando che si verifichino risposte separate. Altro motivo è che l'azione unitaria permette di ottimizzare i costi e la logistica della cantierizzazione degli interventi, potendosi  condividere gru e  strutture necessarie per la ricostruzione, come anche la progettazione dei cantieri degli aggregati, invece che avere singoli cantieri sparsi.  Altro vantaggio di una ricostruzione che procede con aggregati, la maggiorazione negli incentivi da parte dello Stato sia nei riguardi del progettista che del privato cittadino che avrà a disposizione maggiori fondi per ricostruire meglio. La perimetrazione degli aggregati obbligatori verrà al più presto portata all'esame del Consiglio comunale. Si tratta pertanto di aggregati che per forza di cose dovranno procedere con intervento unitario. Al fine di accelerare il tutto, l'invito ai cittadini che, o in forma volontaria o comunque obbligata, abbiano intenzione di  formare dei consorzi e degli aggregati, è a presentare al comune la loro proposta di aggregato, in modo tale da poterla poi confrontare con quella che sarà poi la perimetrazione degli aggregati definitivi. Aggregati sono dunque più edifici connessi;  consorzi sono i gruppi di persone che si uniscono allo scopo di attuare una ricostruzione unitaria. All' architetto Barbara Mattei, responsabile del servizio urbanistica, il compito di spiegare infine i particolari della modulistica, disponibile già da oggi sul sito del comune di Camerino.
cc 
L'ammnistrazione comunale di Camerino incontra la cittadinanza per parlare di ricostruzione. Un'assemblea pubblica è in programma per mercoledì prossimo 25 settembre con inzio alle ore 18.00 presso l'Aula Magna del nuovo Polo d'Informatica in via Madonna delle Carceri. 
Voluto dal sindaco Sandro Sborgia per confrontarsi direttamente con la cittadinanza, l'incontro rappresenterà anche un'utile occasione per esporre alla popolazione la situazione della città, a tre anni di distanza dal sisma.
Tema centrale dell'assemblea sarà quello degli aggregati e consorzi con la presentazione della modulistica per la manifestazione d’interesse e per la formazione di “aggregati edilizi” tra più proprietà immobiliari, in modo da sottoporle ad intervento unitario nella fase di ricostruzione. 
cc
“ Non perda tempo a fare visite ma faccia i provvedimenti” Così il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci in risposta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha dichiarato quale suo primo impegno pubblico, la visita nelle zone terremotate.
Le visite non servono– continua Falcucci- Sanno già tutto e qualora ci fosse bisogno di ulteriori dettagli, siamo pronti a fornirli. Nulla è cambiato dall’ultima visita del Presidente Conte nelle zone colpite, anche se in verità ha toccato altri luoghi e qui da noi non è mai venuto”.Stanchezza ed esasperazione, prendono il sopravvento nelle parole di quello che è stato uno dei primi cittadini più battaglieri, pronto a tenere alta la voce sul rischio dell’abbandono, sulle enormi difficoltà di un paese devastato già dalle scosse dell’agosto 2016. 
“ Se, come dichiarato, ci sarà davvero la volontà di dare priorità alla ricostruzione, dico solo che si vuol darle un significato diverso, aspettiamo solo i fatti. Fino all’infinito abbiamo ripetuto che conoscono tutto, compresi i punti deboli. Di immagini ce ne sono quante se ne vuole, quello che manca sono le norme che servono per ricostruire e per dare futuro e, almeno per quel che riguarda la nostra terra, norme per la montagna e per darle una prospettiva. All’infinito abbiamo ripetuto che è necessario mettere in pratica la Legge sulla montagna, pensare ad una zona fiscale, alla creazione di una Livigno da calare sull'Appennino e in misura ottimale, affinché poi possa attuarsi un vero mantenimento del territorio montano. Se vogliamo salvare questi territori, è necessaria una misura mirata, che non sia erga omnes, ma contenga magari possibili accorgimenti anche per chi è vicino, altrimenti la strada è irrimediabilmente segnata. Adesso staremo a vedere questa ennesima prova: è il quarto presidente del consiglio che passiamo e che già abbiamo avuto modo di conoscere, c’è un Ministro delle infrastrutture che è già stato Commissario per la ricostruzione. Credo che nulla si possa aggiungere di più se non finalmente i fatti. Niente visite e nessuna passerella: solo norme, fatti, celerità e, certezze, se ce le vogliono dare. Non più promesse e illusorie attenzioni per cortesia”.
Di questioni lasciate isolate e troppo a lungo mollate da parte, parla anche il sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia che a questo punto, interpretando un pensiero comune a tutti i colleghi impegnati a fronteggiare il disastro, si augura un effettivo cambio di passo.
"E’ tempo di riaccendere i riflettori sui veri problemi di un territorio flagellato dove, ormai da tre anni,  la luce è fioca molto lontana e appena appena accennata. Mi auguro che alle parole del Presidente segua una luce accesa  che davvero  ci faccia vedere la fine del tunnel perché la gente è sfinita. L' augurio di tutti, è che le parole della priorità si realizzino in concreto; che il premier venga a vedere quello che è stato e cosa stanno subendo le popolazioni. Personalmente nutro speranza ma attendo che alla mia speranza seguano fatti che garantiscano ricostruzione e sviluppo attraverso misure adeguate che possano favorirlo. Anche su questo siamo stanchi di ripeterlo: non erano passati che pochi mesi dal sisma quando con il compianto Dario Conti andammo a Roma per chiedere un qualcosa di diverso per superare il disastro dei territori, e nulla si è visto". E il riferimento è anche alla più volte richiamata e mai attuata distinzione del cratere per fasce di danno. "  Il cratere va diversificato e, anche su questo punto fondamentale, mi auguro un’attenzione maggiore e concreta dal nuovo governo . Non ci si può lasciare relegati, solo ed esclusivamente, a dei provvedimenti che vengono inseriti all'interno di altri disastri come Genova, Ischia o Catania. Questo non è possibile. Noi siamo un territorio fortemente colpito e che fermo dagli ultimi anni, sta conoscendo un sempre più frequente abbandono. Non ce lo possiamo permettere!" 
E' dello stesso avviso, Gianluigi Spiganti Maurizi, titubante ad esternare commenti prima di una qualche proposta concreta che faccia seguito alle dichiarazioni del premier.
  “ Nell’arco di tre anni- afferma il sindaco di Visso- i segnali non sono mancati, quello che però non si è visto è la base di tutto il resto: la ricostruzione, la semplificazione e rivisitazione di tutta la burocrazia che ne impedisce i movimenti, la cernita del Cratere, distinguendo i comuni gravemente terremotati da quelli solo lievemente colpiti in modo da distribuire equamente le risorse. Quante e quante volte lo si è detto, eppure nessuno che abbia mai considerato questo aspetto basilare; magari le visite potrebbero servire a questo e poi- conclude Spiganti Maurizi- sul fatto che non si sia mai voluto dedicarci giusta attenzione, ho una mia personale convinzione. Noi siamo La Perla dei Sibillini vicina a tanti altri comuni carichi di bellezza e di storia da Castelsantangelo ad Ussita e,con parte dell'ascolano. Il problema è che siamo comuni di alta montagna scarsamente popolati. Credo che questo influisca molto su quello che è il dato negativo della ricostruzione. Contiamo poco perché pochi siamo e, alla fine, quella crocetta sulle schede elettorali è irrisoria e ininfluente a darci potere".
cc
Iniziate questo pomeriggio le demolizioni lungo viale Umberto I. 

"Un momento importante - commenta il vice sindaco, Giovanni Ciarlantini, al microfono di Mario Staffolani - perchè c'è sempre stata la volontà di proseguire velocemente con le demolizioni e quindi, successivamente, ricostruire. Abbiamo proceduto alle demolizioni di viale Umberto I anche perchè sono a ridosso della struttura scolastica. L'obiettivo è quello di fare in modo che per l'inizio delle scuole sia tutto sotto controllo e non ci siano più polvere e ostacoli". 

Un momento di emozione, per il vice sindaco, visto che il primo edificio dove questo pomeriggio sono iniziate le demolizioni è la sua casa natale. Stesso destino per l'officina meccanica dove lavoravano suo padre e suo zio.

WhatsApp Image 2019 09 09 at 18.14.33 2

"Domani - aggiunge - inizierà la demolizione di un altro edificio del viale: quello dove un tempo sorgeva il Calzaturifcio Montebove. Altri saranno abbattuti nei prossimi giorni, mentre altri edifici hanno iniziato la ricostruzione. In particolare la struttura che ospitava diversi appartamenti e la sede della Banca di Credito Cooperativo. Nel giro di 6 o al massimo 8 mesi - conclude - sarà riconsegnato ai proprieri che potranno tornare ad abitarlo".

GS
"I commissari per la ricostruzione devono essere i presidenti della Regione".
E' questa una delle richieste che il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, ha espresso al nuovo Governo.
"Già dal penultimo messaggio abbiamo detto che è ora che i presidenti facciano i commissari.
L'ultimo anno è stato molto complicato, ci sono atti che stiamo facendo ora e potevamo fare un anno fa. La situazione è così matura che mi sembra scontato fare questa scelta. Si fanno le quote di riparto, ogni Regione porta avanti le proprie iniziative, dove ci si deve coordinare ci si coordina. Ci piacerebbe che uno dei primi provvedimenti del nuovo Governo sia questo, l'importante è ascoltare la Regione Marche le cui richieste sono nate da un accordo con tutte le altre Regioni che condividono questa scelta. Rispetto al sisma sono richieste consolidate, le stiamo facendo da due anni. Per noi un nuovo Governo è l'occasione per riprovarci. L'ultimo non ha fatto nulla. Il nostro lavoro è quello finalizzato ad ottenere il massimo in velocità. Il fatto che Paola De Micheli che conosce bene tutti i temi del sisma sia Ministro alle infrastrutture mi sembra una cosa importante. Abbiamo la possibilità di interloquire con un Governo dove le relazioni non mancheranno".
Poi le altre rischieste: "Il personale è un tema importante - aggiunge il presidente - così come  quello della ricostruione privata con la semplificazione delle procedure, stessa cosa per quella pubblica. Il tema sulla sicurezza e le garanzie dei lavoratori e sopratutto il tavolo col Governo sullo sviluppo. Chiediamo che queste richieste vengano prese subito in considereazione perchè sono anni che le portiamo avanti".

GS

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo