Sono proseguiti, e con sempre maggior incisività, anche nel fine settimana di Pasqua i controlli per accertare non giustificate, violando i divieti imposti per il contenimento della diffusione del coronavirus.
Sotto la lente, in particolare, le direttrici che portano verso il mare, i parchi e le mete abituali durante i giorni di festa.

Gli spostamenti nelle giornate del week end di Pasqua erano stati considerati un rischio nell’ambito della pianificazione decisa dal Prefetto e dai vertici delle Forze di polizia, e sono scattati ovunque controlli serrati, secondo gli indirizzi ricevuti dal Ministro dell’interno al fine di non vedere vanificato, l'immane sforzo compiuto dall'intera Nazione.

Nel territorio della provincia di Macerata sono state controllate più di 4.000 persone e 2.375 esercizi commerciali proprio allo scopo di verificare l’osservanza delle misure anti coronavirus, portando così complessivamente a 67.391 i controlli effettuati dai primi giorni di marzo.

Le forze dell'ordine al termine del “fine settimana” hanno effettuato 226 sanzioni, il maggior numero delle violazioni è stato rilevato nella giornata di sabato. Diverse auto sono state fermate, con a bordo anche più persone, mentre tentavano di raggiungere il litorale senza alcuna giustificazione valida per unirsi a parenti o amici per il pranzo di Pasqua.

Uno sforzo corale che ha visto impegnati più di 1100 uomini che, con il supporto anche dell’elicottero del nucleo di Pescara, della motovedettadell’Ufficio Circondariale marittimo di Civitanova e con l’ausilio di droni, hanno svolto una importante funzione di deterrenza.

Un dispositivo a maglie molto strette quello messo in campo, ad ogni punto nevralgico delle vie di comunicazione, dal Prefetto Iolanda Rolli, con l’ausilio di Polizia, Carabinieri, Finanza, Stradale e con il concorso della Polizia Provinciale, delle Polizie Locali, dei militari dell’Esercito e dell’Ufficio Circondariale marittimo.

E’ stato un week end nel quale è stato utilizzato il massimo dispiegamento di risorse e, anche se le sanzioni non sono mancate, la cittadinanza ha dimostrato, ancora una volta di saper rispettare le regole imposte dalla situazione d’emergenza.

GS
Se n'è andato all'età di 98 anni don Luigi Angeloni, il sacerdote più anziano dell'arcidiocesi di Camerino-San Severino. A strapparlo dall'affetto dei suoi cari è stato il Coronavirus. Era ricoverato al Covid Hospital di Civitanova. Già parroco di Parolito, è la terza vittima settempedana di questo dramma. Da tempo le sue condizioni di salute non erano buone ma fino a pochi giorni fa era rimasto in casa dove era accudito. Poi le sue condizioni si sono aggravate ed è stato necessario il trasferimento in ospedale. 

“Partecipiamo a questo grave lutto che è tornato a colpire la nostra comunità - sottolinea il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei - Esprimo vicinanza alla famiglia e alla comunità religiosa cittadina”.
g.g.



A Camerino, continua la consegna delle mascherine alla cittadinanza, iniziata ieri pomeriggio. Già da questa mattina i ragazzi del Movimento Giovanile Panta Rei insieme ai consiglieri comunali Riccardo Pennesi e Maria Giulia Ortolani e alla Protezione civile stanno provvedendo alla distribuzione in tutte le zone del Comune al fine di garantire a ogni cittadino la sua mascherina. 
I presidi erano arrivati a inizio settimana dalla contea cinese di Taicang e l'Amministrazione col prezioso aiuto dei giovani del Movimento Giovanile Panta Rei ha provveduto a organizzare e  attivare subito la distribuzione.
Mascherine Panta Rei
" Già da ieri abbiamo inziato a raggruppare e suddividere tutte le mascherine in base alle abitazioni dei domiciliati nel comune di Camerino- afferma il presidente del Movimento giovanile Panta Rei Marco Belardinelli- . Abbiamo quindi già svolto le prime consegne nelle aree Sae della zona Le Cortine e nelle aree delle casette di tutte le frazioni. Finita questa parte stiamo continuando a distribuire i dispostivi di protezione nei quartieri periferici della città e, con tutta probabilità vista la cura con cui dobbiamo preparare tutte le buste contenenti le mascherine, continueremo anche lunedì di pasquetta per compiere un lavoro migliore e più preciso. Ci siamo riuniti al Centro Operativo Comunale di via Le Mosse- conclude Belardinelli e, con tutte le precauzioni del caso, abbiamo fortunatamente abbiamo avuto la pronta risposta di diversi ragazzi che si sono resi disponibili a fare questo lavoro come volontari. Siamo pronti  e nell'attesa che tutto riesca nel più breve tempo possibile a tornare alla normalità, vogliamo renderci utili".

c.c.
consegna mascherine 1

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"Festeggiate la Pasqua per essere vivi e sconfiggere il male".
Un messaggio di auguri pasquali insolito, ma che arriva dritto al cuore, non solo dei suoi dipendenti, ma dell'intero territorio. È il messaggio del titolare di Halley Informatica di Matelica, Giovanni Ciccolini.
L'azienda, che dal '79 si occupa di produzione, installazione ed assistenza software e di servizi sistemistici per enti pubblici, che conta circa 700 dipendenti di cui oltre 300 a Matelica, lancia un importante messaggio di forza e speranza continuando a lavorare, nonostante le difficoltà legate ad un territorio colpito dal sisma prima e dal virus poi.
Arriva così un video messaggio di Ciccolini ai suoi dipendenti per la Pasqua: "Vi invito a festeggiare - dice l'imprenditore - , non per dimenticarci dei morti o dei malati, ma per non dimenticare il significato di questa festa. Ho parlato con famiglie costrette in casa, con chi è stato contagiato e con i familiari dei malati e delle vittime. Da loro ho sentito solo parole di speranza e di fede. Sono rimasto impressionato da quanta voglia di vincere e di vivere mi è stata trasmessa da queste persone. È stato meno penoso parlare con chi sta affrontando il limite della condizione umana e la morte fisica, rispetto a chi si sente morto dentro. Siamo tutti afflitti da tanti mali e questo contagio ne è un esempio, ma credo anche che riusciremo a sopportare le tribolazioni meglio di quanto non siamo capaci di contrastare e vincere il male sottile che vive dentro di noi. Quello che non si tocca e sembra non esistere.
Festeggiate la Pasqua - l'invito di Ciccolini - per vincere la sfida più importante, quella di essere vivi dentro. La sfida che ci permetterà di vincere tutte le altre sfide. Festeggiamo la Pasqua per andare oltre ciò che il contagio ci può togliere".

GS
Forze dell'ordine pronte ad intensificare i controlli in vista della Pasqua. Nonostante le restrizioni, infatti, il timore è che ci sia sempre qualche furbetto pronto a trasgredire le regole.
Per evitare di rendere vani gli sforzi fati finora, da questa notte, in occasione dei festeggiamenti pasquali, i militari della Compagnia dei Carabinieri di Tolentino saranno impegnati in massicci controlli notturni e diurni, impiegando da 20 fino a oltre 50 unità (in base agli orari) per il pattugliamento delle strade per evitare che i cittadini escano di casa e si muovano per festeggiare la Pasqua con amici o parenti o vadano ad fare scapagnate o pic-nic all'aria aperta.
Di comune accordo anche con le Polizie Locali, i Carabinieri faranno uso di droni e, soprattutto, di un uso specifico degli impianti di videosorveglianza comunali, in modo da individuare persone e mezzi in movimento e farli controllare dalle pattuglie in circuito. Non è escluso che con questo sistema i trasgressori possano ricevere le contravvenzioni direttamente a casa qualora non si riresca a fermarli per strada e sottoporli a controlli.
Questa serie dimassicci controlli andranno avanti fino a tutto i Lunedì dell'Angelo.
I militari della Compagnia, con questi servizi massicci, faranno in modo che i divieti e gli obblighi imposti dal Governo vengano rispettati. In caso contrario permangono le contravvenzioni amministrative di 400 o 800 Euro, a seconda dei casi, fino ad arrivare all'ipotesi in cui, ad essere fermata, dovesse essere una persona dichiarata positiva al Covid-19 o, comunque, con l'obbligo dell'isolamento domiciliare; in quel caso è previsto l'arresto da 3 a 18 mesi e l'ammenda da 500 a 5.000 Euro. 

Stesso impegno anche per i Carabinieri Forestali che controlleranno parchi e aree naturali protette.
Anche loro riserveranno  un’azione diffusa di controllo del territorio, rivolgendo una particolare attenzione alle zone rurali, riserve naturali e aree verdi attrezzate dove si è soliti fare le classiche “scampagnate”.
Già nei  giorni scorsi i Carabinieri Forestali hanno sorpreso persone ed escursionisti  intenti a passeggiare a piedi o percorrendo con mountain bike  sentieri di montagna, ricevendo sanzioni pari a 533,33 Euro.

GS
Continua la solidarietà dei belfortesi. Questa volta a scendere in campo è l'ex comitato della Sagra dell'Acquaticcio di Belforte del Chienti.
I componenti dell'ex direttivo, infatti, dopo aver lasciato l'incarico organizzativo della festa, avevano già deciso di custodire il fondo cassa accumulato negli anni per aiutare chi ne avesse avuto bisogno.
In un primo momento hanno contribuito alla retta della scuola di equitazione per una famiglia del paese con un ragazzo disabile. "Ora - spiegano - ci siamo resi conto che era necessario utilizzare quei risparmi per l'emergenza sanitaria. Abbiamo acquistato delle mascherine che, questa mattina, i volontari della protezione civile, insieme al sindaco, stanno consegnando alle famiglie di Belforte. Ne daranno due a famiglia".
Ma la loro solidarietà non si è fermata nel paese dove organizzavano la sagra: "Abbiamo preso contatti con l'Asur e con il direttore Alessandro Maccioni - proseguono - perchè vogliamo aiutare l'ospedale di Camerino trasformato in Covid Hospital. L'idea era quella di donare qualcosa che fosse servita anche dopo la fine dell'emergenza. Così, su consiglio dell'Asur, abbiamo ordinato due barelle per la terapia intensiva. Siamo in attesa che arrivi l'ordine per poterle consegnare all'ospedale".
Un altro gesto di solidarietà che sorprende dopo le forze di altri comitati belfortesi che, solo una settimana fa, si sono unite per la donazione di materiale sanitario.

GS

Nella foto il sindaco Vita e l'assessore Cipollari durante la consegna
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Il blocco prosegue fino al 3 maggio. Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte durante una conferenza stampa che avrebbe dovuto tenersi nel primo pomeriggio ma che si è svolta solo poco fa.
"Resterà tutto chiuso fino al 3 maggio - ha detto - e mi assumo tutte le responsabilità di questa decisione. Dobbiamo fare attenzione a non vanificare gli sforzi fatti finora, ma vi prometto che se dovessero esserci dei miglioramenti che permettono di cambiare questo provvedimento prima del 3 maggio, questo sarà fatto.
Riapriremo cartolibrerie, librerie e articoli per bambini. Le attività produttive restano chiuse tranne quelle che si occupano di silvicoltura: del taglio dei boschi e le attività forestali". 
Il premier ha annunciato di essere già al lavoro per la seconda fase dell'emergenza, quella che riguarderà la prossima riapertura delle attività produttive: "Non possiamo attendere che il virus scompaia per riaprire tutto - ha detto - . Superata la fase acuta, stiamo lavorando ad un programma che poggia su due pilastri: un gruppo di lavoro di esperti e protocolli di sicurezza per i luoghi di lavoro.
Dobbiamo inventarci e proporre nuovi modelli organizzativi che tengano anche conto della qualità della vita. A capo di questo gruppo di lavoro c'è Vittorio Colao, uno dei manager più stimati anche all'estero.
Il protocollo per la sicrezza nei luoghi di lavoro è stato già siglato - ha proseguito - , ora lo stanno rafforzando e sarà quello che consentità la ripresa di tutte le attività prouttive.
Intanto le aziende devono approfittare di questo momento di stop per la sanificazione dei luoghi di lavoro".

GS
La didattica a distanza è stata al centro di numerosi dibattiti, anche politici. Se alcune scuole erano già pronte ad affrontare un periodo di studio in via telematica, infatti, altre hanno fatto più fatica. 
A spiegare l'organizzazione dell'istituto comprensivo Vincenzo Tortoreto di San Ginesio, uno dei primi ad aver attivato la didattica via web, è la dirigente Grazia Maria Cecconi.

Come si è organizzato il suo istituto dall’inizio dell’emergenza, tenendo in considerazione le varie fasce di età?

Il nostro istituto si è attivato immediatamente, i primi a partire (già dal 9 marzo) con la didattica on line sono stati gli studenti della scuola secondaria di primo grado, tramite Skype. La settimana successiva è partita anche per la scuola primaria, tramite la piattaforma Meet (Google Suite) e per i bambini della scuola dell’infanzia. Successivamente anche la scuola secondaria ha iniziato ad usare la piattaforma g.suite- meet. I ragazzi e le famiglie non sono stati mai lasciati soli e hanno sperimentato sin dall’inizio il valore della vicinanza. Sul sito dell’istituto sono stati pubblicati gli orari di svolgimento delle lezioni on line, le istruzioni per l’uso delle piattaforme e l’informativa sulla privacy.

Come reputa l’apprendimento a distanza?

È sicuramente una sfida per il mondo della scuola, impone un ripensamento della didattica, un capovolgimento dei paradigmi tradizionali ed apre scenari completamente nuovi. I docenti sono stati costretti a riprogettare, a ripensare le pratiche quotidiane, così tanto consolidate e stereotipate. Ho detto sin dall’inizio che avrebbero dovuto fare di necessità virtù. Li ho invitati a focalizzarsi su quello che è veramente essenziale e irrinunciabile, significativo e inclusivo. Stiamo cercando di lavorare su compiti di realtà e unità di apprendimento per sviluppare le competenze di cittadinanza.

Quali lacune sono emerse e dove si può migliorare?

Alcuni docenti hanno pensato che si potessero trasferire le modalità in presenza con quelle a distanza. Si sono presto accorti che andava ripensato anche il modo di relazionarsi con gli studenti, che era necessario valorizzare l’empatia, la condivisione, la collaborazione. Si può sicuramente migliorare l’approccio comunicativo, si deve puntare ad innovare la didattica, è una grande occasione.

Quali sono stati i principali fattori di disagio raccolti in questo periodo da insegnanti e famiglie? Tutti allineati alle stesse condizioni?

Alcune famiglie hanno avuto all’inizio problemi di connessione, non perchè non avessero wifi ma perchè la linea non era abbastanza potente. Quasi tutti si sono attivati per potenziare la linea domestica. La scuola si è resa disponibile ad aiutare le famiglie in difficoltà. Dal 9 di aprile ci è stato asseganto un assistente tecnico che può supportare gli utenti, tramite servizio di consulenza. Chi non aveva computer ha potuto ricevere in comodato d’uso quelli della scuola.

A suo avviso, gli studenti più grandi hanno appreso la gravità dell’emergenza?

Per gli studenti della secondaria di primo grado all’inizio è stata una vacanza, poi sono stati consapevoli dell’emergenza e della drammaticità del momento. Lavorano quasi tutti con molto impegno e senso di responsabilità. Ad oggi hanno tutti i computer (un ragazzo era rimasto senza, ho mandato il vigile urbano a consegnarglielo a casa).

Quali sono le sue previsioni? Gli studenti potranno ritornare a scuola a metà maggio o a metà settembre?

Non credo che si possa tornare alla normalità a breve. Il momento in cui la curva scende potrebbe coincidere con l’abbassamento dei livelli di attenzione e potrebbe essere l’inizio di una nuova ondata di contagi. Per questo  ho voluto dare stabilità alla didattica a distanza, sto investendo fondi ed energie sulla formazione dei docenti, proprio perchè il periodo potrebbe prolungarsi e perchè vorrei facessimo tesoro di quello che abbiamo dovuto apprendere.

L’esame di terza media come si svolgerà?

C'è una data che dovrebbe fare da spartiacque, il 18 maggio. Se si dovesse rientrare prima (ma ho dei dubbi) l’esame dovrebbe svolgersi in modalità semplificate eliminando qualche prova e cambiando il metodo di assenazione del voto finale. Se non si dovesse tornare a scuola prima del 18 maggio, il consiglio di classe dovrebbe valutare il candidato tenendo conto anche di un elaborato presentato dallo studente.Attendiamo comunque la nota del ministero e le linee guida che speriamo possano fare una maggiore chiarezza.


Il vostro, come tanti altri dell'entroterra, è un istituto sano, cosa chiederebbe al Ministro Azzolina per il futuro?

Il Ministero ha fatto abbastanza, abbiamo ottenuto un finanziamento che ci permetterà di acquistare circa 15 nuovi pc, di potenziare la rete e far lavorare da remoto anche l’ufficio di segreteria. Chiederei al Ministro di non far morire i piccoli istituti perchè sono cuori pulsanti, realtà operose che sanno porsi a diretto contatto con l’utenza, rinnovandosi e aprendosi continuamenti al territorio di appartenenza e all’esterno.

Cosa pensa possa insegnare il periodo che stiamo vivendo ai suoi insegnanti e alunni?

La precarietà della vita. A volte penso che questa pandemia sia l’urlo della terra, l’ultimo implorante grido di aiuto. Forse ci dovevamo fermare e cercare di capire cosa conta davvero, quali sono i limiti dell’uomo e della scienza. Forse abbiamo capito quanto sia grande e bella la normale quotidianità e quanto ci manchi ora quella semplice routine, che a volte ci tediava. Anche i ragazzi hanno capito che la tecnologia è una grande opportunitàe che forse non riusciremo più a separarcene, ma hanno anche capito quanto sia importante la scuola in presenza, quanto siano costruttive e feconde  le relazioni con compagni e insegnanti, quanto sia variegato e affascinante quel mondo fatto di mille sfaccettature e quante opportunità possa offrire.

Che augurio manda a tutti i suoi studenti?

Auguro a tutti di essere all’altezza di questa sfida epocale, di cavalcare il cambiamento senza farsi travolgere, di diventare costruttori  di una trasformazione che ci permetterà di ricominciare, più forti, più consapevoli  e più orgogliosi di prima.

GS
Lasciare una memoria a chi verrà dopo di noi. È questo uno dei principali obiettivi dell'idea nata da Francesco Pagnanelli, titolare de La bottega del libro e del Mondadori Store di Tolentino.
Lui, che tra i libri ci vive e che ora come tutti è costretto a stare a casa, ha pensato che sarebbe interessante raccontare i momenti di questa quarantena e racchiuderli in un testo.
"Un'idea - spiega - che nasce dal confronto con alcuni miei amici. Eravamo abituati ad uscire di casa alle 9 del mattino e rientrare la sera, sempre per star dietro al nostro lavoro. Ora ci ritroviamo insieme ai nostri famigliari, a riscoprire valori e momenti che forse avevamo dimenticato. Quello che vorrei racchiudere nel libro - confida - sono i racconti di chi riesce a cogliere questo cambiamento e a fare delle rilessioni su questo. 
Quello che mi piacerebbe sottolienare - dice Pagnanelli - non sono le attività che vengono fatte, ma i valori più profondi su cui il virus ci costringe a ragionare.
Tra questi mi viene in mente il tema degli anziani - aggiunge - . Un tempo erano i capi famiglia, coloro che sapevano dispensare consigli ai figli e ai nipoti. Ora li vediamo morire nelle case di riposo, senza una parola di conforto, una mano che li accarezzi. Questo è davvero molto triste e mi auguro che la pandemia ci insegni a rivedere i comportamenti che abbiamo sbagliato o sottovalutato fino ad oggi".
Un libro che non nascerà ora, quindi, ma che prenderà il via quando tutto sarà passato, grazie al contributo di chi vorrà scrivere delle riflessioni su questo momento.
"Mi sta già arrivando qualcosa - dice Pagnanelli che sulla sua pagina Facebook ha scitto dell'idea e ha invitato i tolentinati a scrivere - . Per mettere insieme tutto ho deciso che coinvolgerò gli scrittori locali. Credo che sia una memoria importante da lasciare ai nostri posteri, ma anche un modo per riflettere su quello che fino ad oggi avevamo dato per scontato.

Giulia Sancricca
Diffusione del virus e qualità dell'aria. Se i due aspetti siano o meno correlati dovranno stabilirlo gli esperti, ma ad aprire il dibattito sulla questione è l'ex sindaco e attuale capogruppo di minoranza di Belforte del Chienti, Roberto Paoloni: "Sono sempre più convinto - esordisce - che l'aspetto ambientale e della qualità dell'aria possano essere stati dei fattori importanti per la diffusione di questa pandemia. Diversi scienziati stanno iniziando a studiare la correlazione tra la presenza di numerose sostanze nocive nell'aria in quelle zone che risultano essere le maggiormente colpite dal Covid19. La pianura Padana - spiega Paoloni - è la zona più inquinata d'Europa rispetto a numerosi studi, risulta pertanto possibile una correlazione rispetto ai tanti casi di contagio che ha permesso una così massiccia e veloce diffusione del virus".

Una ipotesi che, se fosse comprovata, potrebbe spiegare anche l'assenza di contagi in tre dei Cinque Comuni e il motivo per cui, negli altri due Comuni dove il virus è arrivato, il numero di contagi sia minimo.
Potrebbero però nascere dei dubbi se si analizza il caso di Pioraco dove, nonostante l'aria non si possa certo definire inquinata, sebbene il numero degli abitanti sia minimo, il numero di contagi è notevole tanto che il fatto è arrivato anche sulle cronche nazionali.

"Non si parla solo di polveri sottili e inquinati come vettore della pandemia - prosegue Paoloni - , teoria che deve avere una valenza di tipo scientifico ben dimostrata, ma del fatto che in quelle zone di alto inquinamento le persone che ci vivono hanno i polmoni e tutte le vie aeree superiori sottoposte da tempo a grandi sforzi che li rendono più sensibili e vulnerabili.
I continui sforamenti delle polveri, proprio in pianura Padana, possono aver contribuito a creare una parte di popolazione decisamente più debole. Se notate la cartina dei contagi e dei focolai si trovano principalmente nelle zone più industrializzate d'italia e di maggiore concentrazione di traffico veicolare e pesante.
Questa teoria che sta decisamente prendendo piede - dice - va approfondita e sicuramente deve porci una riflessione concreta. Dobbiamo capire pertanto che quella rivoluzione Green deve essere accelerata, e non fermarsi a seguito della crisi economica che ora avverrà sicuramente dopo questo shock economico causato dal covid. Un luogo dove si respira meglio potrebbe sicuramente creare dei cittadini più forti, non per questo immuni a dei virus così aggressivi, ma decisamente con dei polmoni più sani che gli permetterebbero di affrontare meglio questi stati di contagio, sopratutto questo è fondamentale rispetto alle future generazioni".

GS

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