Sicurezza del consumatore e contrasto al traffico di stupefacenti, maxi sequestro della Finanza
19 Set 2023
Oltre cinquemila articoli per fumatori privi degli standard di sicurezza per il consumatore, quasi tremila soggetti invece ad imposta di consumo ma in vendita in un negozio privo della licenza, un chilo di canapa indiana positiva al test per la presenza di THC. È quanto sequestrato dalla Guardia di finanza del gruppo di Macerata nel corso di un’operazione nei giorni scorsi.
Nell’ambito dei controlli sul territorio, i militari hanno effettuato sopralluoghi in diversi esercizi commerciali in provincia. In uno di questi è scattato il sequestro di circa ottomila articoli per fumatori, tra cui trita-tabacco e fertilizzanti spesso utilizzati nella coltura e nella produzione e consumo di canapa indiana. Questi articoli, nella fattispecie 5.300, sono stati posti sotto sequestro perché sprovvisti delle informazioni minime previste dal Codice del consumo a tutela del consumatore. I restanti 2.600 articoli circa, invece, sono stati sequestrati poiché l’esercente è stato trovato sprovvisto della licenza per la vendita di prodotti soggetti al monopolio di Stato.
Il prosieguo delle operazioni ha permesso inoltre il ritrovamento di oltre un chilo di infiorescenze di canapa indiana. La sostanza è risultata positiva al drop test (l’analisi che attesta la presenza o meno del tetraidrocannabinolo o THC, ndr) ed è stata quindi sequestrata. Il titolare dell’esercizio è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Macerata, alla Camera di Commercio e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per i provvedimenti di rispettiva competenza.
Nell’ambito dei controlli sul territorio, i militari hanno effettuato sopralluoghi in diversi esercizi commerciali in provincia. In uno di questi è scattato il sequestro di circa ottomila articoli per fumatori, tra cui trita-tabacco e fertilizzanti spesso utilizzati nella coltura e nella produzione e consumo di canapa indiana. Questi articoli, nella fattispecie 5.300, sono stati posti sotto sequestro perché sprovvisti delle informazioni minime previste dal Codice del consumo a tutela del consumatore. I restanti 2.600 articoli circa, invece, sono stati sequestrati poiché l’esercente è stato trovato sprovvisto della licenza per la vendita di prodotti soggetti al monopolio di Stato.
Il prosieguo delle operazioni ha permesso inoltre il ritrovamento di oltre un chilo di infiorescenze di canapa indiana. La sostanza è risultata positiva al drop test (l’analisi che attesta la presenza o meno del tetraidrocannabinolo o THC, ndr) ed è stata quindi sequestrata. Il titolare dell’esercizio è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Macerata, alla Camera di Commercio e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per i provvedimenti di rispettiva competenza.
Le Fiamme Gialle di Camerino hanno sanzionato un dentista dell'entroterra che ha rifiutato ad una cliente il pagamento a mezzo Pos della visita.
La signora aveva chiesto di poter pagare la prestazione professionale con la propria carta di credito, ma il medico dentista ha risposto negativamente.
La signora non si è persa d’animo e per far valere i propri diritti ha effettuato una telefonata al numero di pubblica utilità “117” della Guardia di Finanza, segnalando l’accaduto.
Poco dopo, una pattuglia della competente Tenenza di Camerino si è recata nello studio medico, contestando la mancata accettazione del pagamento e constatando, tra l’altro, la mancata installazione dell'apparecchio
Come è ormai noto, a partire dal 1° luglio 2022, sono entrate in vigore le nuove disposizioni legislative che prevedono sanzioni per l’inosservanza dell’obbligo, già previsto da anni, di accettare pagamenti elettronici, indipendentemente dagli importi.
La norma prevede, nei casi di mancata accettazione o rifiuto, da parte degli esercenti e professionisti, del pagamento da parte del cliente, anche per pochi euro, mediante “moneta elettronica” digitale (carte di credito, bancomat, carte di pagamento o prepagate e tutti i mezzi di pagamento elettronici che consentano la tracciabilità dell’incasso), una sanzione di 30 euro a cui si aggiunge il 4% del valore della transazione elettronica rifiutata.
La signora aveva chiesto di poter pagare la prestazione professionale con la propria carta di credito, ma il medico dentista ha risposto negativamente.
La signora non si è persa d’animo e per far valere i propri diritti ha effettuato una telefonata al numero di pubblica utilità “117” della Guardia di Finanza, segnalando l’accaduto.
Poco dopo, una pattuglia della competente Tenenza di Camerino si è recata nello studio medico, contestando la mancata accettazione del pagamento e constatando, tra l’altro, la mancata installazione dell'apparecchio
Come è ormai noto, a partire dal 1° luglio 2022, sono entrate in vigore le nuove disposizioni legislative che prevedono sanzioni per l’inosservanza dell’obbligo, già previsto da anni, di accettare pagamenti elettronici, indipendentemente dagli importi.
La norma prevede, nei casi di mancata accettazione o rifiuto, da parte degli esercenti e professionisti, del pagamento da parte del cliente, anche per pochi euro, mediante “moneta elettronica” digitale (carte di credito, bancomat, carte di pagamento o prepagate e tutti i mezzi di pagamento elettronici che consentano la tracciabilità dell’incasso), una sanzione di 30 euro a cui si aggiunge il 4% del valore della transazione elettronica rifiutata.
Già sotto indagine per aver occultato scritture contabili per le quali la legge dispone la conservazione obbligatoria, il titolare di una ditta individuale operante nel settore dei trasporti su strada è stato denunciato anche per il reato di “indebita percezione di erogazioni pubbliche”.
Nel corso di mirati approfondimenti riferiti alla posizione e al reale giro d'affari dell'impresa, i finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche si sono infatti accorti che, simulando una fittizia situazione di crisi, aveva indebitamente percepito 176mila euro di contributi a garanzia pubblica.
In particolare, è emerso dalle attività di polizia giudiziaria che nelle varie istanze di accesso ai benefici, l’imprenditore ha artatamente rappresentato una situazione economica, finanziaria e patrimoniale totalmente differente rispetto a quella effettiva, tale da trarre in inganno i tre istituti di Credito destinatari delle richieste di finanziamento e ottenendo di conseguenza, senza alcun titolo, elargizioni assicurate da garanzia pubblica per un ammontare pari a 176mila euro
Il responsabile è stato pertanto deferito all’autorità Giudiziaria competente per il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche.
L’operazione di servizio si inserisce nella più ampia azione condotta dal corpo a tutela del bilancio nazionale, finalizzata a contrastare l’illecita apprensione di risorse destinate agli investimenti, che frena lo sviluppo del Paese.
Coltiva marijuana in casa, denunciato. Sequestrate nove piante e cinquanta grammi di sostanza
10 Ago 2023
Coltiva marijuana in giardino e in casa, denunciato. Sequestrati cinquanta grammi di stupefacente, nove piante e diversi semi di canapa indiana. Sono i risultati di un blitz della Guardia di finanza del Comando provinciale di Macerata nel territorio comunale di Urbisaglia. Le indagini dei militari, intensificate nel periodo estivo come concordato in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, hanno stretto il cerchio intorno a un cittadino proveniente dall’Ecuador, per altro già gravato da precedenti legati alla produzione e al commercio di sostanze stupefacenti.
Le azioni dei finanzieri nell’area hanno portato alla scoperta di una pianta di canapa nel giardino di una casa. Sospettando che all’interno dell’abitazione potesse trovarsi il responsabile e un ulteriore carico di stupefacenti, i militari hanno deciso di approfondire i controlli. La perquisizione ha fatto luce non soltanto su ulteriori cinquanta grammi di marijuana già essiccata, ma anche su una piantagione realizzata all’interno di una serra provvista di lampade artificiali e di un sistema di ventilazione. Oltre a questo, anche diversi semi di canapa indiana. Gli uomini della Guardia di finanza hanno potuto allo stesso tempo identificare anche il responsabile, denunciato all’Autorità giudiziaria per la produzione, il traffico e la detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
Le azioni dei finanzieri nell’area hanno portato alla scoperta di una pianta di canapa nel giardino di una casa. Sospettando che all’interno dell’abitazione potesse trovarsi il responsabile e un ulteriore carico di stupefacenti, i militari hanno deciso di approfondire i controlli. La perquisizione ha fatto luce non soltanto su ulteriori cinquanta grammi di marijuana già essiccata, ma anche su una piantagione realizzata all’interno di una serra provvista di lampade artificiali e di un sistema di ventilazione. Oltre a questo, anche diversi semi di canapa indiana. Gli uomini della Guardia di finanza hanno potuto allo stesso tempo identificare anche il responsabile, denunciato all’Autorità giudiziaria per la produzione, il traffico e la detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
Investimenti immobiliari con gli aiuti economici per il Covid. Denunciato un imprenditore
24 Mag 2023
Compra diversi immobili con gli aiuti destinati alle imprese durante l’emergenza Covid, denunciato un imprenditore civitanovese. Sequestrati nove immobili e quattro rapporti finanziari. Sono i risultati di un’indagine della guardia di finanza di Civitanova Marche.
I militari, nel corso dei consueti controlli sulla regolarità nelle percezioni di indennizzi e aiuti statali, hanno approfondito la posizione di una società a responsabilità limitata con sede a Civitanova e attiva nel settore tessile. Stando a quanto scoperto dai finanzieri, l’amministratore unico dell’azienda avrebbe ricevuto un finanziamento bancario di 300mila euro assistito dalla garanzia dello Stato. Dai controlli è risultato che una fetta consistente di questi fondi – per la precisione 237.200 euro – fossero poi stati dirottati tramite bonifico nel conto corrente personale dell’amministratore. Causale della manovra l’erogazione dei compensi in ragione del suo incarico. Una versione diversa, però, è quella fornita dai bilanci di esercizio nello stesso periodo di imposta. Stando a questi, infatti, è emerso che la relativa voce a bilancio recasse un importo di 7.625 euro. L’incongruenza ha spinto la guardia di finanza ad approfondire ulteriormente le indagini. Si è scoperto, così, che l’uomo si era aggiudicato diverse proprietà immobiliari all’asta in provincia di Ancona.
I finanzieri lo hanno quindi denunciato per il reato di malversazione a danno dello Stato. L’ipotesi di reato formulata dalla Procura della Repubblica di Macerata è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari, che ha quindi disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di nove immobili e quattro rapporti finanziari.
l.c.
I militari, nel corso dei consueti controlli sulla regolarità nelle percezioni di indennizzi e aiuti statali, hanno approfondito la posizione di una società a responsabilità limitata con sede a Civitanova e attiva nel settore tessile. Stando a quanto scoperto dai finanzieri, l’amministratore unico dell’azienda avrebbe ricevuto un finanziamento bancario di 300mila euro assistito dalla garanzia dello Stato. Dai controlli è risultato che una fetta consistente di questi fondi – per la precisione 237.200 euro – fossero poi stati dirottati tramite bonifico nel conto corrente personale dell’amministratore. Causale della manovra l’erogazione dei compensi in ragione del suo incarico. Una versione diversa, però, è quella fornita dai bilanci di esercizio nello stesso periodo di imposta. Stando a questi, infatti, è emerso che la relativa voce a bilancio recasse un importo di 7.625 euro. L’incongruenza ha spinto la guardia di finanza ad approfondire ulteriormente le indagini. Si è scoperto, così, che l’uomo si era aggiudicato diverse proprietà immobiliari all’asta in provincia di Ancona.
I finanzieri lo hanno quindi denunciato per il reato di malversazione a danno dello Stato. L’ipotesi di reato formulata dalla Procura della Repubblica di Macerata è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari, che ha quindi disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di nove immobili e quattro rapporti finanziari.
l.c.
Oltre un milione di euro occultati al Fisco, scatta il sequestro dei beni per padre e figlia gestori di uno stabilimento balneare lungo la costa del Maceratese, denunciati per il reato di omessa dichiarazione dei redditi. Sono i risultati di un’operazione della Guardia di finanza della compagnia di Civitanova Marche condotta nelle ultime settimane.
A finire sotto la lente di ingrandimento dei finanzieri è stata la posizione fiscale di due imprese che si sono avvicendate nella gestione di uno chalet. Dapprima, infatti, l’attività presa in esame risultava essere gestita da una società a responsabilità limitata e, in seguito, da una ditta individuale. Entrambe erano riconducibili alla stessa persona. Dalle analisi dei militari rivieraschi è emersa l’irregolarità delle dichiarazioni fiscali nel periodo compreso tra il 2017 e il 2021. Le fiamme gialle hanno potuto quantificare in circa un milione e centomila euro l’ammontare delle somme occultate al fisco e hanno individuato nel padre della titolare dello chalet l’amministratore dell’attività commerciale.
Padre e figlia sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica di Macerata per aver omesso di presentare la dichiarazione dei redditi per l’anno fiscale 2020 a fronte di un imposta evasa di oltre 100mila euro. Una somma superiore alla soglia di punibilità prescritta dal decreto legislativo 74 del 2000. Il Giudice per le indagini preliminari, condividendo le posizioni dei finanzieri, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di un appartamento e di due veicoli intestati al legale rappresentante dello stabilimento balneare.
A finire sotto la lente di ingrandimento dei finanzieri è stata la posizione fiscale di due imprese che si sono avvicendate nella gestione di uno chalet. Dapprima, infatti, l’attività presa in esame risultava essere gestita da una società a responsabilità limitata e, in seguito, da una ditta individuale. Entrambe erano riconducibili alla stessa persona. Dalle analisi dei militari rivieraschi è emersa l’irregolarità delle dichiarazioni fiscali nel periodo compreso tra il 2017 e il 2021. Le fiamme gialle hanno potuto quantificare in circa un milione e centomila euro l’ammontare delle somme occultate al fisco e hanno individuato nel padre della titolare dello chalet l’amministratore dell’attività commerciale.
Padre e figlia sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica di Macerata per aver omesso di presentare la dichiarazione dei redditi per l’anno fiscale 2020 a fronte di un imposta evasa di oltre 100mila euro. Una somma superiore alla soglia di punibilità prescritta dal decreto legislativo 74 del 2000. Il Giudice per le indagini preliminari, condividendo le posizioni dei finanzieri, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di un appartamento e di due veicoli intestati al legale rappresentante dello stabilimento balneare.
Droga nel magazzino dei corrieri, sequestrati 41 chili di marijuana. Denunciato il destinatario
14 Apr 2023
Maxi sequestro della Guardia di Finanza di Macerata, recuperati quarantuno chili di marijuana. Erano stoccati nel magazzino di una società di spedizione attiva in provincia, pronti ad essere inviati. Denunciato a piede libero il destinatario.
Sono questi i risultati dell’attività di controllo messa in piedi dai militari della compagnia di Civitanova Marche, secondo le disposizioni del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Decisivo il supporto delle unità cinofile in forza al reparto.
Sopralluoghi sommari quelli dei finanzieri che, nella fattispecie, hanno però portato ad un approfondimento dei controlli. In uno degli interventi, infatti, il cane antidroga è stato attirato da tre colli pronti ad essere spediti. Questo ha portato i finanzieri a richiedere l’autorizzazione del Pubblico Ministero in Procura per procedere ad un approfondimento. Il via libera del magistrato di turno presso il tribunale di Macerata ha permesso ai militari di aprire ed ispezionare i pacchi: al loro interno ben quarantuno chili di marijuana. Immediata la denuncia a carico del destinatario dei plichi. Lo stupefacente è stato sottoposto a sequestro.
Sono questi i risultati dell’attività di controllo messa in piedi dai militari della compagnia di Civitanova Marche, secondo le disposizioni del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Decisivo il supporto delle unità cinofile in forza al reparto.
Sopralluoghi sommari quelli dei finanzieri che, nella fattispecie, hanno però portato ad un approfondimento dei controlli. In uno degli interventi, infatti, il cane antidroga è stato attirato da tre colli pronti ad essere spediti. Questo ha portato i finanzieri a richiedere l’autorizzazione del Pubblico Ministero in Procura per procedere ad un approfondimento. Il via libera del magistrato di turno presso il tribunale di Macerata ha permesso ai militari di aprire ed ispezionare i pacchi: al loro interno ben quarantuno chili di marijuana. Immediata la denuncia a carico del destinatario dei plichi. Lo stupefacente è stato sottoposto a sequestro.
False dichiarazioni per ricevere gli aiuti durante il lockdown, denunciato il titolare di una ditta
07 Dic 2022
La sua ditta non è più attiva, ma presenta false dichiarazioni per ricevere i contributi a fondo perduto previsti dal “Decreto Sostegni”. È il motivo per cui il titolare di un’azienda che si occupava di confezioni in serie di abbigliamento è stato denunciato dalla guardia di finanza di Macerata. I militari gli contestano di aver percepito indebitamente oltre 42mila euro di aiuti grazie alle misure di supporto alle imprese colpite dalla crisi economica durante l’emergenza Covid. Ora l’uomo rischia di dover restituire il doppio di quanto ricevuto.
Nell’ambito dei controlli contro la percezione indebita di incentivi nazionali, i finanzieri del gruppo di Macerata hanno avviato una serie di indagini che prevedono la verifica fiscale nei confronti di titolari di partite Iva. Nella fattispecie, dall’attività di indagine è emerso come l’uomo, legale rappresentante della ditta, avesse falsificato i dati relativi al calo del fatturato durante il periodo in cui era vigente il Decreto Sostegni.
La misura, varata dal governo Conte, prevedeva incentivi a fondo perduto per le aziende. Contributi erogati in relazione al volume di fatturato perso a causa delle misure restrittive contro il contagio da Coronavirus. Nel tentativo di accaparrarsi gli indennizzi statali, l’uomo ha presentato dichiarazioni false relative alle perdite subite. È emerso infatti come l’azienda di cui era a capo avesse cessato l’attività ben prima dell’entrata in vigore del provvedimento, nonostante la sua posizione fiscale fosse ancora formalmente attiva. L’uomo è stato denunciato per il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche. L’illecito è stato segnalato anche alla direzione provinciale di Macerata dell’Agenzia delle Entrate: in queste fattispecie è infatti prevista una sanzione amministrativa che può arrivare fino al 200 percento della somma indebitamente percepita.
Nell’ambito dei controlli contro la percezione indebita di incentivi nazionali, i finanzieri del gruppo di Macerata hanno avviato una serie di indagini che prevedono la verifica fiscale nei confronti di titolari di partite Iva. Nella fattispecie, dall’attività di indagine è emerso come l’uomo, legale rappresentante della ditta, avesse falsificato i dati relativi al calo del fatturato durante il periodo in cui era vigente il Decreto Sostegni.
La misura, varata dal governo Conte, prevedeva incentivi a fondo perduto per le aziende. Contributi erogati in relazione al volume di fatturato perso a causa delle misure restrittive contro il contagio da Coronavirus. Nel tentativo di accaparrarsi gli indennizzi statali, l’uomo ha presentato dichiarazioni false relative alle perdite subite. È emerso infatti come l’azienda di cui era a capo avesse cessato l’attività ben prima dell’entrata in vigore del provvedimento, nonostante la sua posizione fiscale fosse ancora formalmente attiva. L’uomo è stato denunciato per il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche. L’illecito è stato segnalato anche alla direzione provinciale di Macerata dell’Agenzia delle Entrate: in queste fattispecie è infatti prevista una sanzione amministrativa che può arrivare fino al 200 percento della somma indebitamente percepita.
Sotto sequestro oltre 20 mila metri quadrati di discarica abusiva, denunciato il proprietario. È successo a Civitanova Marche, dove i finanzieri della compagnia locale hanno posto i sigilli a due capannoni pericolanti con il tetto in cemento e amianto e ad un’area che custodiva rifiuti di diverso genere.
Durante un controllo sul territorio, i finanzieri hanno individuato un’area in chiaro stato di incuria. In questa zona, oltre a diverso materiale abbandonato, anche le due strutture pericolanti. Immediati i controlli per risalire al proprietario delle strutture e del terreno. L’uomo è un italiano gravato da precedenti di polizia simili. Le Fiamme gialle, ipotizzando che tutta la zona potesse essere effettivamente utilizzata come discarica abusiva hanno approfondito i controlli, rinvenendo una serie di oggetti potenzialmente nocivi per l’ambiente: vasche da bagno, canne fumarie in cemento-amianto, pneumatici, batterie, elettrodomestici, vecchi veicoli. Dopo aver accertato lo stato di abbandono del sito, i finanzieri hanno proceduto al sequestro probatorio.
Per il proprietario delle strutture e dell’area è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata. Alcuni dei rifiuti, quelli contenenti amianto, sono poi passati all’Arpam di Macerata per le analisi sull’effettiva pericolosità dei materiali.
l.c.
Durante un controllo sul territorio, i finanzieri hanno individuato un’area in chiaro stato di incuria. In questa zona, oltre a diverso materiale abbandonato, anche le due strutture pericolanti. Immediati i controlli per risalire al proprietario delle strutture e del terreno. L’uomo è un italiano gravato da precedenti di polizia simili. Le Fiamme gialle, ipotizzando che tutta la zona potesse essere effettivamente utilizzata come discarica abusiva hanno approfondito i controlli, rinvenendo una serie di oggetti potenzialmente nocivi per l’ambiente: vasche da bagno, canne fumarie in cemento-amianto, pneumatici, batterie, elettrodomestici, vecchi veicoli. Dopo aver accertato lo stato di abbandono del sito, i finanzieri hanno proceduto al sequestro probatorio.
Per il proprietario delle strutture e dell’area è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata. Alcuni dei rifiuti, quelli contenenti amianto, sono poi passati all’Arpam di Macerata per le analisi sull’effettiva pericolosità dei materiali.
l.c.
Venti piante di marijuana coltivate nell’orto, mezzo chilo conservato in casa, pronto allo spaccio. È quello che si sono trovati di fronte i finanzieri di Macerata durante un controllo in un casale di campagna a Penna San Giovanni. Il responsabile è stato denunciato all’Autorità giudiziaria.
Le indagini condotte dalla Guardia di finanza nelle scorse settimane hanno fatto luce su un casolare nelle campagne di Penna San Giovanni. Apparentemente disabitato, si è rivelato in realtà una vera e propria “fabbrica” di marijuana. Il sopralluogo dei finanzieri, infatti, ha portato alla scoperta di una piantagione a cielo aperto nel terreno adiacente allo stabile: venti piante di canapa indiana, nascoste alla vista da altra vegetazione, alte quasi due metri. Una volta rinvenuta la coltivazione, i finanzieri hanno deciso per la perquisizione dell’abitazione. Qui hanno trovato mezzo chilo di infiorescenze già essiccate. Identificato anche il responsabile: si tratta di un cittadino italiano già gravato da precedenti legati allo spaccio e al consumo di stupefacenti.
Per l’uomo è scattata la denuncia all’Autorità giudiziaria, mentre la coltivazione e la marijuana già essiccata sono state sequestrate.
Le indagini condotte dalla Guardia di finanza nelle scorse settimane hanno fatto luce su un casolare nelle campagne di Penna San Giovanni. Apparentemente disabitato, si è rivelato in realtà una vera e propria “fabbrica” di marijuana. Il sopralluogo dei finanzieri, infatti, ha portato alla scoperta di una piantagione a cielo aperto nel terreno adiacente allo stabile: venti piante di canapa indiana, nascoste alla vista da altra vegetazione, alte quasi due metri. Una volta rinvenuta la coltivazione, i finanzieri hanno deciso per la perquisizione dell’abitazione. Qui hanno trovato mezzo chilo di infiorescenze già essiccate. Identificato anche il responsabile: si tratta di un cittadino italiano già gravato da precedenti legati allo spaccio e al consumo di stupefacenti.
Per l’uomo è scattata la denuncia all’Autorità giudiziaria, mentre la coltivazione e la marijuana già essiccata sono state sequestrate.