Si accresce l'offerta formativa dell’Università di Camerino: dal prossimo anno accademico sarà attivo il nuovo corso di laurea triennale in “Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali”. L’innovativo percorso di studi sarà tenuto in lingua italiana ed inserito all’interno dell’offerta formativa della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria e sostituirà il vecchio corso interclasse Geological, Natural and Environmental Science.

Unicam dunque decide di implementare l’investimento culturale e tecnologico sulla sostenibilità ambientale, affiancando il nuovo corso incentrato sulle scienze naturali al corso, anch’esso nuovo, in “Scienze Geologiche e Tecnologie per l’Ambiente”.

“Con questa nuova riorganizzazione – sottolinea il Rettore Unicam Claudio Pettinari – abbiamo voluto caratterizzare ancora di più e rendere più specifici i due percorsi di geologia e scienze naturali, dando così la possibilità agli iscritti di acquisire competenze molto più peculiari e professionalizzanti”.

“Il corso in “Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali” – evidenzia il prof. Andrea Catorci, docente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria e responsabile del corso di laurea – è strutturato in due curricula. Il primo, Gestione e Valorizzazione delle Risorse Naturali, è maggiormente incentrato sulle classiche scienze naturali ed ha come obiettivo quello di fornire allo studente le conoscenze di base sui temi della botanica, zoologia ed ecologia abbinati ad una forte acquisizione di capacità pratiche (rilevamento in campo ed analisi dati) finalizzate alla gestione sostenibile degli ecosistemi e alla conservazione della biodiversità. Il secondo, Sostenibilità Ambientale delle Produzioni e Green Economy, ha invece l’obiettivo di formare una figura professionale in grado di affrontare le nuove sfide ambientali e cogliere le opportunità di lavoro della “svolta green” dettata dalle principali economie mondiali e basata sui principi dell’economia circolare, sulla sostenibilità delle produzioni e la qualità degli ambienti rurali ed urbani”.

Nell’ambito del nuovo percorso formativo gli insegnamenti sono organizzati in tre macro-settori principali che nell’insieme affrontano i temi connessi con la sostenibilità dell’uso delle risorse naturali e dell’ambiente antropizzato, che permetteranno allo studente di acquisire un bagaglio di conoscenze spendibile soprattutto nel mondo della green economy e della pianificazione sostenibile delle attività produttive. Sono previsti in particolare un gruppo di discipline di base e caratterizzanti, un gruppo di discipline naturalistico-gestionali, un gruppo di discipline per lo sviluppo sostenibile.

Il nuovo percorso formativo è stato progettato in collaborazione e con il supporto delle principali associazioni ambientaliste italiane, nonché con il contributo di importanti associazioni di categoria quali quelle relative al mondo agricolo, per far sì che il laureato sia immediatamente inserito nel contesto delle problematiche insite nel mondo socio-culturale moderno e nel relativo universo del lavoro.

I laureati triennali avranno inoltre la possibilità di completare la loro formazione iscrivendosi alle Lauree Magistrali UNICAM ed in particolare al corso in Biological Sciences, che tra gli indirizzi presenta anche quello in Biodiversity and Ecosystem management.
C.C.





Unicam dà il via al suo Porte Aperte virtuale e al primo Career Day Live d’Italia. La presentazione dei due eventi, rispettivamente in programma il 20 maggio e il 27 maggio, è avvenuta nel corso di una conferenza stampa in modalità telematica. Annunciati anche nuovi corsi di laurea. Da quest’anno prende vita il Corso triennale di primo livello in Ambiente- Gestione sostenibile delle risorse naturali. Rivoluzionato anche il Corso di Geologia- Scienze della terra che si chiamerà “Scienze geologiche e tecnologie per l’ambiente” e si svolgerà in lingua italiana. Continueranno a crescere anche gli altri due innovativi corsi di Scienze Gastronomiche e di Gestione dei flussi migratori. 

Non si fermano dunque ma cambiano solo nella modalità i due appuntamenti consueti dell'Open Day e Careeer Day, dedicati l’uno alla scelta del percorso universitario e l’altro all’incontro tra studenti e aziende. Aperto dal Rettore dell’Università di Camerino prof. Claudio Pettinari, l’incontro di presentazione è proseguito con l’illustrazione dell’Open Day da parte della Delegata del Rettore per l’Orientamento prof.ssa Valeria Polzonetti, mentre la Delegata del Rettore per i Rapporti con le Imprese prof.ssa Elisabetta Torregiani, ha spiegato lo svolgimento del Career Day.

“Siamo ripartiti con queste attività con una modalità diversa da quella che prima adottavamo- ha esordito il rettore Claudio Pettinari - Finora il rapporto intenso tra studente, docenti e personale dell’università, ha potuto viversi negli spazi dell’ateneo; grazie a questo rapporto siamo riusciti a comunicare a loro la nostra capacità di fare, di formarli e dare a loro opportunità e challenger che raramente si possono trovare in ambienti diversi. Abbiamo ben chiaro che compito dell’università è continuare a indirizzare i ragazzi verso scelte consapevoli e corrette e soprattutto che siano in grado di offrire loro delle opportunità. Non è un caso che le due iniziative siano state messe insieme: scuola, università, lavoro, perché entrambe guardano al futuro: da un lato la scelta consapevole del percorso di laurea e dall’altro la scelta dell’indirizzo verso il mondo del lavoro: una filiera che oggi si rafforza ancora di più. Il 20 maggio- ha proseguito Pettinari- sarà un Open day, un porte aperte un po’ diverso. Cercheremo di entrare subito nel merito delle attività didattiche e scientifiche che si possono fare a Camerino.e, tra l’altro, con delle novità assolute. Abbiamo infatti dei nuovi corsi di laurea e corsi di laurea già presenti che si sono reindirizzati e modernizzati ; presenteremo dunque tutta l’offerta dei nostri corsi e gli studenti avranno la possibilità di incontrare a distanza i docenti e parlare con loro. E i docenti saranno a disposizione anche successivamente per fornire tutti i chiarimenti necessari. E’ un momento particolare perché l’evento covid ci ha frastornati un po’ tutti; non avendo avute in questi mesi i giovani delle chiare indicazioni, magari potrebbero incontrare delle difficoltà di scelta. Importante poi il Career day che si aprirà una settimana dopo ( 27 maggio) e che avrà una modalità live per consentire il contatto tra imprese e laureati Unicam che vorranno con esse interloquire. Le imprese si presenteranno e gli studenti potranno mettere a disposizione i loro curricula e la propria formazione alle aziende che ne vorranno fare uso. Unicam continuerà ad implementare formazione che per noi deve essere formazione permanente perché il mondo evolve rapidamente.  Prenderanno vita quindi diverse iniziative proprio a questo scopo. In programma vari seminari con la presenza di grandi esperti che discuteranno di temi centrali : dall’ ICT all’economia circolare, dalla salute alle tecnologie, dall’architettura al diritto. Dunque, una serie di temi per cui oggi l’uomo ha esigenza di formarsi,verranno trattati all’interno delle nostre iniziative”.


La Prof. Valeria Polzonetti, delegata all’orientamento Unicam ha quindi illustrato nello specifico il Porte Aperte on line live. Un evento di primo contatto tra la realtà studentesca e il mondo della formazione e della vita universitaria che si respira in Unicam e che, ben strutturato negli anni, a causa delle contingenti situazioni dell’emergenza, ha subito per forza di cose una riorganizzazione. “ Ma- ha detto Valeria Polzonetti- lo abbiamo fatto con grande volontà ed interesse per offrire agli studenti, che in questo momento vivono la complessa situazione di dover scegliere il percorso di studi futuri, la possibilità comunque di venirci a conoscere. Unicam dunque ancora una volta apre le sue porte e lo fa in maniera virtuale con la tecnologia che da sempre utilizziamo, per fare in modo che anche se a distanza, si possa essere vicini” Lo studente avrà lo stesso la possibilità di venirci a trovare, ricevere il saluto di benvenuto del rettore e potrà quindi scegliere l’aula nella quale andare a svolgere la sua attività”. Nelle aule si svolgeranno le presentazioni dei corsi di studio, gli studenti potranno raccontare la loro esperienza, si incontreranno professionisti che proietteranno i giovani nel mondo del lavoro. “L’open day - ha spiegato – è un momento in cui l’ateneo vuole fornire agli studenti tutti quegli strumenti utili per compiere una scelta consapevole. La scelta del futuro è un passo importante: bisogna valutare attentamente quali sono le proprie ambizioni e per cosa si è portati: per questo sono state sempre sviluppate tante attività insieme e lsi è avorato anche con i ragazzi delle scuole del territorio che hanno già avuto l’opportunità di prendere contatto con l’aria favorevole che si respira negli ambienti Unicam. Il 20 maggio dunque il via al primo evento che viene messo in campo, al quale seguiranno altri appuntamenti durante tutta l’estate; saremo ben contenti di ripristinare incontri in presenza non appena sarà possibile. Tuttavia - ha concluso- seppure attraverso un monitor e comunque in presenza, in questo momento vogliamo dare delle risposte: far conoscere la variegata, anche innovativa, offerta dei nostri corsi di laurea che da sempre contraddistingue Unicam. L’Open Day è dunque un momento attraverso il quale gli studenti possono intraprendere un iniziale contatto con la nostra università per cui l’invito è a partecipare alle attività proposte nelle aule perché i ragazzi debbono uscire dalle nostre Porte aperte virtuali con delle certezze e noi siamo sempre pronti nel dare risposte”.

Alla delegata ai rapporti con le aziende Elisabetta Torregiani quindi il compito di spiegare il Primo Career Day on line d’Italia. Già dal giugno del 2019 si era iniziato a organizzare l'evento che avrebbe dovuto tenersi il 2 aprile 2020 al Lanciano Forum, ma l'emergenza sanitaria ne ha costretto il rinvio al 27 maggio. 
"Non ci siamo fermati e abbiamo deciso di farlo in modalità virtuale- ha detto- Subito è stato inviato il nuovo 'save the date' alle aziende Più di 60 erano già iscritte nella nostra piattaforma e tutte hanno confermato la loro presenza. IlCareer Day si svolgerà con piattaforma Edustar che già ha raccolto nuove registrazioni di imprese".
Passando allo svolgimento dell'evento la delegata ha quindi spiegato che l'apertura del 27 maggio sarà a cura del rettore Pettinari. Si proseguirà quindi con 4  webinar di 15 minuti .dedicati agli studenti e che avranno per argomento rispettivamente, Bio e salute a cura di Fileni. Disinfettanti -Prevenzione infezioni e Sanificazione tenuto da Nicola Petrosello direttore del Dipartimento Clinico  e ricerca malattie infettive dello Spallanzani di Roma; gli altri due webinar saranno dedicati all'Economia circolare e ai Prodotti dell'informatica.
 Terminati  i webinar si aprirà la piattaforma e i ragazzi potranno andare a visionare i video delle aziende partecipanti; si potranno iscrivere e prenotare colloqui di lavoro. Il Career  Day  non si esaurirà il 27 maggio ma sarà spalmato su più giorni per la durata minima di un mese : ogni azienda avrà 3 giorni a disposizione per calendarizzare i colloqui di lavoro. Ogni azienda avrà la sua aula viruale dove farà i colloqui programmati con gli studenti.
Nel pomeriggio del 27 maggio inoltre ci saranno anche dei webinar formativi per aziende. Gli argomenti andranno da Credito alle Imprese e responsabilità fiscale, a Sospensione e incentivi fiscali, Tutele per i lavoratori.
C.C..

L’Università di Camerino si conferma in prima linea nella collaborazione a progetti riguardanti l’ emergenza Covid 19.
Un nuovo segnale viene dallo Spin-off Synbiotec s.r l che lo scorso 30 aprile ha deciso di donare 5500 capsule di integratori a base di probiotici SYNBIO 3.0 al Covid Hospital di Camerino. Un gesto di solidarietà nei confronti del personale sanitario e dei pazienti che combattono la loro lotta contro il Covid-19.

Nella foto, Stefano Sfascia, Carla Orpianesi, Ermanno Pieroni e Maria Cristina Verdenelli 
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La dottoressa Maria Cristina Verdenelli e la professoressa Carla Orpianesi, rispettivamente presidente e vicepresidente di Synbiotec, hanno provveduto personalmente a consegnare i prodotti nelle mani del Dott. Stefano Sfascia, alla presenza del sindaco Sandro Sborgia. 
Presente alla donazione Ermanno Pieroni, in rappresentanza dell'Università di Camerino e quale componente del Consiglio di Amministrazione e delegato dell'ateneo. L'iniziativa è stata elogiata dal rettore Claudio Pettinari,impossibilitato a partecipare in quanto impegnato in altro evento accademico.  

Il laboratorio scientifico Synbiotec, impegnato in ricerca e innovazione di integratori alimentari di alta qualità, è specializzato nella produzione di probiotici, riconosciuti dal mondo scientifico come principio che rafforza il sistema immunitario attraverso l'equilibrio del microbiota intestinale, apportando benessere a tutto l'organismo.
La scelta dell'ospedale camerte è stata dettata dal fatto che Synbiotec è Spin-off di UNICAM e opera nel Comune di Camerino in Località Torre del Parco.
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"Abbiamo voluto dimostrare la nostra vicinanza al territorio - dichiara la presidente di Synbiotec s.r.l Maria Cristina Verdenelli- Ci è sembrato importante far vedere il nostro impegno e testimoniare il nostro aiuto, sicuramente minima cosa rispetto a quello che sta facendo tutto il personale sanitario dell'ospedale; sappiamo che i nostri probiotici possono essere d'aiuto anche nelle fasi secondarie del virus e soprattutto nelle problematiche intestinali che il Covid può comportare. Lo spirito della nostra donazione è  dunque quello di cercare di essere vicini ai pazienti e nel contempo anche a medici e infermieri;il prodotto è infatti d'aiuto nel riequilibrare il probiota intestinale, fondamentale anche per il buon funzionamento del sistema immunitario. Realizzare prodotti che possano essere utili per il benessere delle persone, è la nostra mission aziendale- conclude la dottoressa Verdenelli- quindi, con questo gesto abbiamo voluto esprimere attenzione e prossimità".  
Studiati e realizzati direttamente nei laboratori dell'azienda, i prodotti Synbiotec sono a chilometro zero; la loro garanzia deriva dal fatto che di base hanno una grande ricerca scientifica. Sono  distrìibuiti da farmacie, parafarmacie ed erboristerie. 
C.C.
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Anche il docente Unicam David Vitali, nel team internazionale che ha realizzato un primo prototipo di radar quantistico. La nuova tecnica di rivelazione oggetti a distanza basata sulla quantistica, è stata sviluppata in Austria nell'Istiuto di Scienze e tecnologie,  con la collaborazione delle Università di Camerino e di York (Regno Unito). Lo  studio è stato pubblicato l'8 maggio nella rivista  Science Advances.
I fisici Shabir Barzanjeh e Johannes Fink dell’IST austriaco, Stefano Pirandola dell'Università di York  e David Vitali dell'Università di Camerino, hanno inventato e dimostrato sperimentalmente un nuovo prototipo di radar che utilizza l’entanglement quantistico per rivelare  appunto un oggetto a distanza. Questa integrazione della fisica quantistica nella vita quotidiana può influenzare in modo significativo il settore biomedico e della sicurezza. 

L’entanglement quantistico è un fenomeno fisico per cui due particelle rimangono interconnesse, continuando a condividere caratteristiche fisiche a prescindere dalla loro lontananza reciproca. Il lavoro appena pubblicato ha dimostrato una nuova tecnologia di rivelazione chiamata “illuminazione quantistica a microonde” che fa uso di fotoni a microonde correlati quantisticamente come metodo di rivelazione. Il prototipo, noto anche come “radar quantistico”, è in grado di individuare oggetti in ambienti altamente rumorosi in cui i classici sistemi radar solitamente falliscono. La tecnologia ha il potenziale per applicazioni di imaging biomedico a bassissima potenza e scanner per la sicurezza.

Sotto,  illustrazione del radar quantistico
illustrazione prototipo di radar quantistico

I principi di funzionamento alla base dello strumento sono semplici: invece di usare microonde convenzionali, i ricercatori correlano due fasci deboli di microonde, il signal (segnale) e l'idler. Il segnale è inviato verso l’oggetto interessato, mentre i fotoni idler sono misurati in isolamento relativo, senza interferenza o rumore. Quando il segnale torna indietro riflesso dall’oggetto, l’entanglement tra i due fasci è perso, ma sopravvivono tracce della correlazione, sufficienti a creare una firma che descrive l’esistenza o l’assenza dell’oggetto bersaglio, indipendentemente dal rumore presente nell’ambiente.

Mentre l’entanglement quantistico in sé è fragile, il dispositivo offre alcuni vantaggi rispetto ai classici radar. Ad esempio, a bassa potenza, i sistemi radar convenzionali solitamente soffrono la scarsa sensibilità perché hanno problemi a distinguere le radiazioni riflesse dall’oggetto dal rumore radiativo naturalmente presente. L’illuminazione quantistica offre una soluzione a questo problema, in quanto le similitudini tra i fotoni signal e idler, generati dall’entanglement quantistico, rendono molto più efficiente la distinzione tra il segnale (ricevuto dall’oggetto ricercato) e il rumore generato nell’ambiente

“Il messaggio principale del nostro studio– affermano i ricercatori – è che il ‘radar quantistico’ o l’‘illuminazione quantistica a microonde’ non sono solo possibili in teoria, ma anche in pratica. Se raffrontata con i classici strumenti di rilevazione a bassa potenza nelle stesse condizioni, è già possibile vedere che, nel caso di basso numero di fotoni, la rivelazione basata sulla fisica quantistica può essere superiore.”

Nel corso della storia, la scienza di base è stata una delle locomotive dell’innovazione, del cambiamento di paradigma e dell’avanguardia tecnologica. Sebbene rimanga la dimostrazione di un concetto, la ricerca del gruppo ha efficacemente avvalorato un nuovo metodo di rivelazione che, in alcuni casi, può essere già superiore ai radar classici.

“In passato, dimostrazioni come quella da noi provata sono spesso servite come pietre miliari nel raggiungere successivi avanzamenti tecnologici- dicono i ricercatori-. Sarà interessante vedere le implicazioni future di questa ricerca, in particolare per sensori a microonde di piccolo raggio”.

Questo risultato scientifico è stato possibile solo attraverso la collaborazione di fisici teorici e sperimentali, tutti guidati dal desiderio di indagare come la meccanica quantistica possa aiutare a superare i limiti fondamentali della rilevazione. Per poter presentare vantaggi anche in soluzioni pratiche, avremo bisogno anche dell’aiuto di esperti ingegneri elettronici; resta molto lavoro da fare per rendere il nostro risultato applicabile a rilevazioni nel mondo reale.

La ricerca è stata finanziata con fondi dell’Unione Europea dal programma di ricerca e innovazione europeo Horizon 2020, nell’ambito di un progetto che vede coinvolta l’Università di Camerino con il prof. David Vitali ed il prof. Stefano Mancini, entrambi membri della Sezione di Fisica della Scuola di Scienze e Tecnologie.











Grande interesse per l'intervento della scienziata Ilaria Capua che l’Università di Camerino ha ospitato virtualmente nel pomeriggio di giovedì 30 aprile.  Di fama internazionale la virologa italiana oggi direttrice del One Health Center of Excellence dell'Università della Florida, ha fatto il punto sullo stato dell’arte e su cosa ci aspetta, a partire dalla cosiddetta Fase 2, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. A dialogare con la prof.ssa Ilaria Capua è stato il prof. Guido Favia, Direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria di Unicam

Dopo aver fatto un excursus su quanto successo e su come il virus abbia iniziato a diffondersi rapidamente in tutto il mondo scatenando la pandemia, la prof.ssa Capua si è anche soffermata sulle opportunità che potrebbero venir fuori da tutto questo.

“Il Covid-19 – ha sottolineato la prof.ssa Capua – ha portato molti segnali sulla sostenibilità del mantenimento di un sistema globalizzato all’attuale livello di interconnessione che poi però non è in grado di rispondere ad una grande minaccia. Sta inoltre fungendo da acceleratore di interdisciplinarietà, dal momento che ora tutti i ricercatori vogliono portare il loro contributo, non solo quelli che operano nell’area biomedica.”

“Un’altra opportunità che ci sta offrendo la pandemia – ha proseguito – è che le persone si stanno avvicinando alla scienza. Dopo aver sofferto di attacchi, di perdita di rispetto e di credibilità, ora tutti vogliono sapere di scienza. Si tratta di una occasione che soprattutto le università non devono lasciarsi sfuggire”.

Un onore e una grande occasione per gli  studenti di Unicam nonchè per l’intera comunità universitaria, ha definito l'incontro il Rettore Claudio Pettinari:
"R
ingrazio il Direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria Guido Favia per aver fatto da tramite ed aver dato ai nostri studenti questa opportunità. Abbiamo fortemente voluto avviare questo ciclo di incontri per dare non solo alla comunità universitaria, ma a tutti gli interessati, un momento di confronto con autorevoli personaggi di livello internazionale, per provare a capire meglio cosa sta succedendo, cosa dovremo aspettarci, cosa ne sarà della nostra quotidianità e della nostra socialità, sia ora sia quando l’emergenza sarà superata. Ringrazio gli ospiti che hanno voluto essere con noi e quanti lo saranno nei prossimi appuntamenti”.

L’incontro con la prof.ssa Capua si inserisce nel ciclo di incontri telematici sul tema “Opinioni per Unicam – tra scienza e sentimento” che, con notevole successo di pubblico, ha visto protagonista del primo appuntamento, il poeta e paesologo Franco Arminio che ha dialogato con il Rettore Pettinari sul ricordo come fondamenta per il futuro e, sulla situazione che si sta vivendo in questo particolare momento nelle aree interne del nostro Paese.
C.C.




L’Università di Camerino e l’Università Politecnica delle Marche stanno realizzando due laboratori per testare l'efficacia delle mascherine chirurgiche prodotte dalle imprese manifatturiere  per arginare la pandemia.
A fronte delle richieste della Regione Marche, delle associazioni di categorie e della Camera di Commercio delle Marche, i due atenei si sono subito attivati per la creazione di laboratori per eseguire i test di efficacia e sicurezza sulle mascherine chirurgiche.

Nasce da questa esigenza il servizio di test che le due università  offriranno, attraverso i loro laboratori, con la finalità di incentivare, potenziare ed implementare attività utili alla gestione dell’emergenza sanitaria COVID-19, svolgendo ricerca e offrendo servizi di prove sperimentali. I laboratori di prove per maschere facciali saranno da supporto alle strutture sanitarie, agli operatori, alle imprese e ai cittadini. In particolare saranno forniti servizi di prova alle imprese manifatturiere che intendono produrre maschere facciali a uso medico (mascherine chirurgiche).

“Sostengo da sempre – ha sottolineato il Rettore Unicam prof. Claudio Pettinari – che l'innovazione tecnologica che si produce nei laboratori universitari debba essere messa a disposizione del territorio, in ogni sua forma; questo è uno dei principi della Terza Missione degli Atenei e questa volta, in collaborazione con il collega Rettore prof. Gregori, che ringrazio, abbiamo voluto declinarla in una azione concreta a beneficio della collettività e della salute pubblica. Abbiamo fatto con orgoglio un grande sforzo per implementare la strumentazione a disposizione nei nostri laboratori e ringrazio i colleghi docenti e ricercatori che si sono subito resi disponibili per effettuare i test che potranno iniziare già a partire dalla prossima settimana”.

“Mai come in questo momento si comprende il valore della ricerca scientifica a favore di tutti – afferma il Rettore Univpm Prof. Gian Luca Gregori-. Il nostro laboratorio è frutto di un lavoro di squadra dove hanno lavorato insieme docenti e personale in modo interdisciplinare di Scienze, Ingegneria e Medicina. L'Università oltre a fornire formazione e dare ai suoi laureati nuove conoscenze ha anche un ruolo importante nella ricerca e innovazione per il territorio, per le imprese e i cittadini, e questo si può ottenere solo mettendo in sinergia le diverse competenze. La collaborazione con l’Università di Camerino avviata da tempo prosegue anche oggi e ringrazio per questo il Rettore prof. Pettinari”.
C.C. 
All'Università di Camerino, proseguono con successo gli studi sulla Mela Rosa dei Monti Sibillini, una delle varietà più antiche delle Marche.

In un recente lavoro di ricerca pubblicato sulla rivista Molecules dal titolo ‘Hepatoprotective effects of standardized extracts from an ancient Italian apple variety (Mela Rosa dei Monti Sibillini) against carbon tetrachloride (CCl4)-induced hepatotoxicity in rats’ l’unità di ricerca Unicam, coordinata dal prof. Filippo Maggi, ha valutato l’effetto epatoprotettivo di un estratto idroalcolico ottenuto dalla buccia della mela rosa dei Monti Sibillini.

Lo studio, condotto in collaborazione con la Teheran University of Medical Sciences, ha dimostrato che l’estratto di mela rosa, standardizzato in proantocianidine, flavonoli e triterpeni, è stato in grado di diminuire in maniera significativa lo stress ossidativo e l’infiammazione nel fegato trattato con il tetracloruro di carbonio, noto per la spiccata tossicità a livello epatico.

In particolare, la somministrazione dell’estratto ha ridotto in maniera significativa il livello delle transaminasi, aumentando l’attività di enzimi antiossidanti come la superossido dismutasi e riducendo i livelli di citochine infiammatorie. Il miglioramento si è osservato anche da un punto di vista istopatologico con una riduzione delle aree di necrosi, infiammazione e congestione epatica.

Nell'aggiungersi alle precedenti ricerche nell’ambito del progetto di dottorato Eureka su “I fitonutrienti della mela rosa dei monti Sibillini: aspetti fitochimici e proprietà salutistiche”, tale studio, finanziato dalla Regione Marche, dal Bacino Imbrifero Montano del Tronto, e Unicam, in collaborazione con il Comune di Montedinove, dimostra come la mela rosa abbia tutte le carte in regola per essere utilizzata come fonte di nutraceutici per la prevenzione di malattie legate allo stress ossidativo ed infiammazione.
C.C.





Castelraimondo dà il via a test diagnostici e tamponi alla popolazione,  per il controllo e il monitoraggio del diffondersi del coronavirus.
In previsione di una fase 2 nella quale si assisterà ad un allentamento delle misure restrittive, l'amministrazione comunale ha deciso di avviare uno studio volto a monitorare la diffusione del coronavirus tra i cittadini del territorio. L'attività si svolgerà in collaborazione con l'Università di Camerino  e referente per lo studio sarà il professore Guido Favia, direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, parassitologo da anni impegnato nello studio delle malattie infettive, col contributo del professor Andrea Crisanti, virologo di fama internazionale, professore ordinario all’Imperial College di Londra e all’Università di Padova.  
"Abbiamo ritenuto di dover dare il via a questa indagine- afferma il sindaco Renzo Marinelli- per cercare in qualche modo di essere pronti ad eventuali nuove diffusioni del contagio. Servirà perlomeno ad avere sottomano la situazione e capire quali potrebbero essere gli sviluppi. E' per questo che abbiamo deciso di avvalerci della competenza e della preparazione dell'Università di Camerino, interfacciandoci con il rettore e, in particolare con il professore Guido Favia. Ci avviamo pertanto a sottoscrivere un protocollo d'intesa che ci permetta di procedere a questa indagine, confidando che i risultati possano rivelarsi utili, non solo per il comune di Castelraimondo, ma per tutto il territorio. Crediamo che comprendere una possibile evoluzione del contagio e i suoi eventuali sviluppi, rapresenti un'ottima arma di prevenzione nei confronti di nuove esigenze e problematiche che potrebbero prospettarsi".  

Costruire una strategia di controllo e prevenzione alla diffusione da Covid-19, nella realtà locale dove insiste l'ateneo, è un motivo in più per Unicam di parteciparvi con grande piacere. Ad esprimersi in questo senso è lo stesso prof. Favia, nel sottolineare il valore di una collaborazione che dà la possibilità ad Unicam di mettere a disposizione le proprie competenze in ambito microbiologico e in quello delle malattie infettive per poter avviare l'attività di monitoraggio e contribuire ad una mappatura a livello locale che potrà essere utile per fotografare con puntualità l’andamento della pandemia. 
Lo studio avrà una durata di sei mesi e inizialmente si effettueranno tra i 100 e i 500 test con possibilità di ampliamento in base agli esiti dello studio e all’andamento della pandemia. Le attività prevedono, con questo sviluppo, l’applicazione del tampone diagnostico per la ricerca della presenza del Coronavirus (SARS-CoV-2) a una popolazione di residenti che abbiano avuto contatti con alcuni focolai già identificati, la ripetizione dell’analisi precedentemente descritta al giorno 9 dalla prima applicazione, le analisi epidemiologiche basate sui dati di positività/negativa ai test con i tamponi, eventuali applicazioni dei tamponi a un secondo campione di popolazione residente a Castelraimondo, quantificabile solo successivamente poiché strettamente dipendente dalla prima analisi. Lo studio prevede anche eventuali integrazioni ai test diagnostici mediante tamponi, attraverso l’uso di test sierologici rapidi e la formalizzazione, da parte degli scienziati, di linee guida di comportamento che saranno divulgate con le opportune modalità.

"E' un progetto ambizioso per il quale metteremo già in campo dei nostri fondi- spiega il sindaco Marinelli- dopodichè vedremo se ci sarà la possibilità di contributi da parte di privati o da parte di altri enti. Di sicuro, da parte nostra vogliamo garantire che il tutto venga realizzato. E' quanto abbiamo stabilito con un gruppo di lavoro che si è creato e nel quale è coinvolta anche la minoranza,  per portare avanti iniziative di comune accordo. Ci stiamo impegnando per far fronte a questa attività e, sicuramente ci impegneremo anche per trovare le risorse necessarie - sottolinea -. In un momento come questo- aggiunge il sindaco-  le risorse sono di certo importanti ma credo che il punto essenziale sia comprendere i possibili sviluppi di questa epidemia: salvare anche una sola persona dall'ammalarsi, varrebbe già tutto il costo dell'ipotetico investimento da mettere in campo. L'investimento sulla salute è fondamentale; se pensiamo anche alla preoccupazione di una problematica come quella riscontrata nella nostra Casa di riposo, è chiaro che si rafforza ancora di più la convinzione che occorra per quel che è possibile fare del tutto affinchè certe situazioni non abbiano più a verificarsi. A fatto avvenuto diviene difficile potervi porre rimedio e dunque, credo fermamente che fare un'opera di prevenzione in questo momento sia essenziale. Da parte nostra -conclude Marinelli-  abbiamo messo solo l'idea ma il progetto è stato sviluppato dall'ateneo di Camerino che lo porterà avanti;  il nostro impegno è nel trovare risorse affinchè il campione di popolazione coinvolto possa essere sufficiente e si possano avere dei dati attendibili. Che non vi siano altri focolai è l'augurio che ci facciamo tutti. Augurio che non essendo però sufficiente, ci spinge a mettere in campo delle azioni e cercare di fare tutto il possibile per essere pronti e prevenire". 

Carla Campetella







Anche la fisica quantistica dei sistemi complessi giunge in aiuto per la comprensione dei meccanismi di diffusione del contagio da coronavirus e della efficacia delle misure di contenimento.
Pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Condensed Matter”, un lavoro di ricerca dal titolo “Ostwald Growth Rate in Controlled Covid-19 Epidemic Spreading as in Arrested Growth in Quantum Complex Matter”, relativo allo studio dell’efficacia delle misure di contenimento del coronavirus focalizzato sui tempi di raddoppio del numero dei contagi, prendendo in esame i dati ufficiali disponibili di Italia, Cina e Corea del Sud, che vede tra gli autori anche il prof. Andrea Perali, docente di Fisica alla Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam.

L’estensione di questo lavoro ad altri Paesi, realizzato in collaborazione con i ricercatori dell’INFN, del CNR e della onlus RICMASS, è stato sottoposto alla revisione per una possibile pubblicazione su un’altra prestigiosa rivista scientifica internazionale, PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences degli Stati Uniti d’America.

Il risultato principale del lavoro di ricerca è stato quello di introdurre il "fattore di successo s" delle azioni di contenimento, che ci indica come stanno funzionando tali azioni. E’ stato provato che valori del fattore di successo s più piccoli indicano una crescita rapida del tempo di raddoppio del numero dei contagi, e quindi un progressivo rallentamento dei contagi stessi, mostrando così l’alta efficacia delle misure di contenimento.

Altro importante risultato è stato quello di  aver individuato per la diffusione del virus una curva dell’andamento temporale dei contagi caratterizzata da 4 fasi: una fase sotto-critica, in cui il numero dei contagi è contenuto ed ha forte oscillazioni casuali; una fase subito dopo soglia critica, con crescita esponenziale violenta, con tempi di raddoppio dei contagi molto breve, intorno ai 2-3 giorni; una fase di crescita rallentata dove il tempo di raddoppio aumenta in conseguenza delle azioni di contenimento (nel nostro Paese siamo ora in questa fase); una ultima fase di crescita arrestata o frustrata che segue il regime di crescita alla Ostwald, tipica dei processi di diffusione in sistemi quantistici complessi disordinati, fase raggiunta in Cina e Corea del Nord dove è stato applicato forti azioni di contenimento supportate dal metodo di tracciamento delle persone tramite App.

“Siamo molto soddisfatti – ha affermato il prof. Andrea Perali – per questo importante risultato, realizzato grazie ad un eccellente partenariato con competenze multidisciplinari. Vorrei sottolineare che si tratta di uno studio prettamente fisico, quindi finalizzato alla ricerca di leggi e comportamenti universali, meno sensibile a differenze nazionali nella raccolta dei dati ed a fluttuazioni statistiche. Analizzando i dati, abbiamo mostrato che in Cina e Corea del Sud i valori del fattore di successo sono molto bassi e confermano l’efficacia delle misure di contenimento adottate; in Italia il fattore s è leggermente più alto e ci colloca in una posizione intermedia rispetto alle situazioni molto più difficili di altri paesi, quale per esempio gli Stati Uniti”. “Abbiamo quindi introdotto – ha concluso il prof. Perali – un metodo di analisi tipico della fisica ed un parametro quantitativo che permette di confrontare i dati delle diverse nazioni, metodo che si può quindi affiancare alle analisi statistiche e biologiche, per aumentare ancora di più le conoscenze su questa problematica”.

“Sono ancora una volta a complimentarmi, anche a nome dell’intera comunità universitaria – ha sottolineato il Rettore Unicam Claudio Pettinari – con i nostri ricercatori, in questo caso in particolare con il prof. Perali, che stanno mettendo in campo tutte le proprie competenze nei diversi ambiti disciplinari scientifici, con l’obiettivo primario di fornire un contributo, un piccolo tassello che possa andare a comporre il puzzle che ci consentirà di comprendere a fondo questo virus e di adottare le misure di contenimento, di cura oppure preventive migliori e più efficaci, a beneficio di tutti noi e della salute pubblica”.
C.C.

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L'Università di Camerino prosegue nell'attività di divulgazione scientifica rivolta agli studenti delle scuole superiori.  Dopo il grande successo riscosso dall'appuntamento con gli studenti delle quinte classi dei Licei di Camerino che ha visto circa 200 studenti, divisi in due sessioni,seguire con estremo interesse l'incontro “Coronavirus, questo sconosciuto”, tenuto  dai docenti Unicam Gianni Sagratini, chimico degli alimenti, Barbara Re, informatica, Giorgia Vici, biologa nutrizionista e Giacomo Rossi, medico veterinario docente di fisiopatologia e immunopatologia, lo stesso seminario  sarà ripetuto il prossimo sabato per gli studenti delle classi terze e quarte, sempre dei Licei di Camerino.

Inoltre, venerdì 17 aprile  con contenuti più focalizzati alle nuove tecnologie e sempre in modalità telematica, "Coronavirus questo sconosciuto"si rivolgerà all'attenzione delle classi quinte dell’ITCG “Antinori” di Camerino. Protagonisti del seminario saranno questa volta i professori Guido Favia, Direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, Michele Loreti, docente della sezione di Informatica, Francesco Rizzo, docente della Scuola di Giurisprudenza, Marco Materazzi, docente della sezione di Geologia, Stefania Scuri, docente della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute e Davide Paciotti, docente della Scuola di Architettura e Design.
Ognuno di loro, sulla base delle proprie competenze. aprofondirà i diversi aspetti legati al coronavirus ed alla particolare situazione che stiamo vivendo.  Si andrà dall’analizzare il virus dal punto di vista biologico ai corretti comportamenti igienico sanitari da seguire, dalla georeferenziazione alle valvole stampate in 3D per “hackerare” maschere da sub e farle diventare respiratori per i pazienti in terapia subintensiva, dagli aspetti giuridici legati al distanziamento sociale alla natura e all’ambiente che riaffermano il loro ruolo.

I seminari saranno poi disponibili on line nel portale di divulgazione della ricerca di Unicam “Scienza e Lode” www.unicam.it/scienzaelode, a disposizione degli insegnanti che volessero utilizzarli come materiale di approfondimento per i propri studenti.

C.C.

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