Circa 500 persone, hanno gremito l'auditorium Benedetto XIII per l'evento di lancio del nuovo Corso di Laurea dell'università degli studi di Camerino. Protagonista della serata, il giovane vincitore di MasterChef, Simone Scipioni che ha incantato il pubblico con la sua lezione di creatività e per la sua spontaneità . Un'occasione speciale per un pubblico di giovani studenti, per le stesse matricole del corso in Scienze Gastronomiche che insieme a tanti camerinesi, hanno seguito con interesse le spiegazioni e l'interpretazione personale che il ventiduenne di Montecosaro, ha voluto dare al suo menù. 

simone Scipioni

Nel trarre ispirazione dal territorio, attraverso l’utilizzo di materie prime  d'eccellenza, l'abile cuoco  si è cimentato ai fornelli proponendo piatti che hanno trovato sintesi nella libera inventiva. Partenza dalla nuova pasta Hammurabi di casa Maccari condita con un sugo a base  di ciauscolo IGP, pomodorini e zafferano locale, quindi, passaggio al secondo a base di pregiato pesce d’acqua dolce della troticoltura Rossi, servito sotto forma di zuppa, utilizzando latte, mele dei Sibillini e lenticchie. Un vero trionfo di profumi e sapori, per una coinvolgente serata il cui successo è andato oltre ogni aspettativa. A dare man forte all'evento di Unicam hanno contribuito gli istituti alberghieri di Cingoli, Loreto, Porto Sant'Elpidio, San Benedetto del Tronto. E  fintanto che il percorso gourmand prendeva vita, invitati a salire sul palco dal brillante Maurizio Socci, si sono alternati al microfono il rettore Claudio Pettinari, il Responsabile del Corso di laurea in Scienze gastronomiche Gianni Sagratini, il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, e il delegato dell'Accademia della Cucina Italiana di Macerata Ugo Bellesi. Per esprimersi al meglio delle sue potenzialità,  ll'estro gastronomico non ha potuto fare a meno delle rinomate aziende del settore agroalimentare del territorio, già da anni protagoniste di una stretta e preziosa collaborazione con l'università di Camerino che ha permesso ai loro prodotti, di raggiungere risultati innovativi e competitivi . "Condividere le conoscenze e il frutto delle nostre ricerche, è per noi fondamentale - ha detto il rettore Pettinari  - Da diversi anni, svolgiamo studi e ricerche nel settore agroalimentare, sempre cercando di valorizzare i prodotti di questo meraviglioso territorio. Gli imprenditori sanno che quando si rivolgono al nostro ateneo per un'attività di studio o di analisi, se siamo in grado di farlo, la risposta è sempre al massimo livello. Questa sinergia consente di migliorare la nostra ricerca e, al nostro territorio, di essere competitivo in un settore che il nostro ateneo ha identificato come possibile volano per la ripresa. La risposta del numero degli iscritti al nuovo corso di laurea, sta confermando che la nostra idea e la nostra visione è quella giusta. Ora, sta a noi non deludere le aspettative e sono sicuro che saranno gli stessi studenti ad aiutarci a migliorare negli anni questo percorso, del quale ho la certezza che sarà sempre più ricercato".

Palco con tutti

A portare il saluto dell'amministrazione e della cittadinanza, il sindaco Gianluca Pasqui che nel suo intervento ha inteso sottolineare il ruolo svolto dall'ateneo e dalla sua governance, nell'accrescere la qualità e l'attrattività degli studi a livello nazionale e internazionale. " Una grande soddisfazione per l'intera comunità salutare un nuovo corso di laurea che riteniamo fondamentale per guardare allo sviluppo di questo territorio e ringrazio in particolare il prof. Sagratini per l'impegno e le competenze che investe  nell'essere garante di un percorso che sarà di sicuro successo e che , più di ogni altro, si integra con quella che deve essere la crescita di questa terra, passando per il turismo, la salvaguardia delle nostre eccellenze imprenditoriali che, oggi più che mai, dobbiamo guardare come fondamentali  per la certezza di un futuro". Invitando ad applaudire i ragazzi che hanno creduto fortemente nelle Scienze gastronomiche, il responsabile del corso di laurea Gianni Sagratini, ha a sua volta evidenziato il peso che studio e ricerca imprimono alla valorizzazioine di un prodotto: " Quando si attesta la qualità di una produzione, si può andare a promuoverla e a veicolarla. Il legame azienda, impresa e università, è dunque cruciale per la valorizzazione di qualsiasi prodotto alimentare. E' questo il leit motiv che guida lo show cooking di questa sera e tutto il nuovo corso di laurea di Unicam. Ad oggi abbiamo 120 studenti immatricolati e le iscrizioni continuano ad arrivare, sia dai giovanissimi,  sia dalle persone che già ruotano e lavorano nel mondo dell'enogastronomia". Dopo l'intervento dell'esperto Ugo Bellesi, servito a sfatare erronee attribuzioni relative alle diverse etimologie con cui si è cercato di spiegare l'origine del termine ciauscolo o ciabuscolo che dir si voglia, la parola è passata ai fornelli e all'invitante conclusione con degustazione. L'apprezzamento unanime per le raffinate pietanze, unito alla simpatia e bravura del giovanissimo cuoco, hanno siglato nel migliore dei modi un altro entusiasmante segnale della capacità continua di innovarsi di una storica università.

Le aziende coinvolte: Pasta di Camerino, Antica Gastronomia, Giardino delle farfalle, Rossi Trote, Cantine Belisario, Esseoquattro, Nuova Simonelli, Distilleria Varnelli, Fertitecnica, Mela Monti Sibillini, Sabelli, Frantoio Piceno, Fileni, Francucci, oltre che la ditta Stacchiotti &Ricciardi che ha supportato l’evento ed ha messo a disposizione la cucina mobile.

 

 Carla Campetella

La platea di destra dellauditorium

Gli studenti degli istituti alberghieri

 Nella fotto sotto, Simone Scipioni e alcuni studenti del nuovo corso di laurea

Simone Scipioni e alcuni iscritti al Corso in Scienze Gastronomiche Unicamstand Varnellidegustazione

Sarà Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo, a inaugurare il 683esimo anno accademico dell'Università di Camerino. La cerimonia, dal titolo "Ricerca, Formazione, Sviluppo: Universitas Europa",  è in programma per il 26 novembre a partire dalle 10:30 all'auditorium Benedetto XIII. Sono previsti gli interventi del Presidente della Regione Luca Ceriscioli, del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, del Presidente del consiglio degli studenti Riccardo Cellocco, del rappresentante del personale tecnico e amministrativo Stefano Burotti e del rappresentante del personale docente Barbara Re. In ultimo, prima della relazione che presenterà il rettore di Unicam Claudio Pettinari, l'intervento del direttore generale Vincenzo Tedesco. 

g.g. 

Inaugurato l'Unicam Bus Science, una sorta di "museo a quattro ruote" che raggiungerà piazze,  paesi e scuole, portando appresso tutto il bagaglio di conoscenze scientifiche dell'ateneo, aprendosi ai giovani con attività didattiche, da sviluppare grazie ai docenti e al personale del polo museale di Unicam.  Le scosse del 2016 hanno infatti gravemente danneggiato la sede del Museo delle Scienze di piazza San Domenico; da oggi,  grazie ad Icom Italia che ha promosso il progetto  "Adotta un museo"  in comunione d'intenti con l'università di Padova che ha attivato una raccolta fondi, la scienza di Unicam viaggerà a bordo di un funzionale furgone Ducato. Quasi uno scrigno delle sorprese, dotato di monitor e di mille accorgimenti; dell'attrezzatura fanno parte anche sedie e tavoli e ogni strumento utile per allestire il proprio campo d'azione e trasformarsi in un'aula all'aperto. " Tra la gente e nelle scuole, perchè obiettivo di un ateneo è essere realmente universo" . Così il rettore Claudio Pettinari nell'aprire la presentazione che ha visto gli  interventi di Giovanna Valenzano, Prorettrice al Patrimonio Artistico, Musei e Biblioteche dell’Università di Padova , del Direttore del Polo Museale e Orto Botanico Unicam Gilberto Pambianchi, della già  Direttrice del Sistema Bibliotecario e Museale di Ateneo Chiara Invernizzi, di  Giuliana Ericani, Referente ICOM Italia e Coordinatrice regionale per progetto “Adotta un Museo”,di  Fausto Barbagli, Presidente dell’Asscociazione Nazionale Musei Scientifici e, Alessandro Blasetti, Responsabile Staff del Polo Museale Unicam. "La bellezza del dono è che unifica chi lo fa e chi lo riceve- ha detto il rettore nel ringraziare tutti i soggetti che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, sottolineando che obiettivo di un ateneo oggi è essere realmente universo: "Ho sempre creduto nell'arte e nella possibilità di essere multidisciplinari. La relazione tra materie, conoscenze e saperi, è ricchezza e credo che in questo sia racchiuso oggi il compito delle università e dei rettori. L'arte è un incredibile strumento per avvicinare i popoli e per far conoscere quello che abbiamo di prezioso. Grazie per questo dono che rende possibile ad Unicam di essere presente nei territori e ripartire dalle scuole.  Grazie a quelli che credono che questa terra  possa risorgere e manifestare a tutti il suo essere grande come lo ha fatto nel passato; lo stato dovrebbe continuare ad investire in questi territori che continuano a poter offrire tanto". Già nei primi momenti successivi alle scosse del 2016 la prof.ssa Chiara Invernizzi si era fatta promotrice di " Un ducato per il ducato" presentando il progetto di Unicam per la campagna " Adotta un museo". E' da lì che si sono mossi i primi contatti tra l'allora prorettore Claudio Pettinari e la prorettrice dell'università di Padova Giovanna Valenzano. Con la somma di oltre 41 mila euro  raccolta dall'ateneo di Padova, è stato possibile  acquistare e allestire il Bus, all'interno del quale, grazie alla cura di ogni piccolo angolo e particolare, trovano spazio diverse attività.

USB apertura bus

" E' il bus dell'entusiasmo. Una nuova spinta per tutti noi " ha dichiarato la prof.ssa Chiara Invernizzi che ha illustrato il lungo percorso del Museo delle Scienze, nato trentuno anni fa e, in tutta la sua storia, sempre animato da un gruppo affiatato di docenti e personale. " Questo nuovo strumento ci permette di sperimentare  una nuova formula - ha detto il direttore Gilberto Pambianchi- e anche di ricordare la sede museale che oggi ci manca; oltre al patrimonio che è ancora là dentro, faremo conoscere anche il patrimonio locale e tutto il percorso di ricerche che sono state portate avanti sul territorio". Nell'adozione del  Museo delle Scienze di Unicam,  vede la nascita di una sorta di gemellaggio la prorettrice di Unipd Velenzano, il cui intervento ha illustrato le peculiarità dei numerosi Musei dell'ateneo di Padova : " Col pulmino tra la gente Unicam può costituire un faro per far comprendere l'importanza del lavoro dei curatori  e delle attività dei musei universitari". Dell'importanza di fare rete tra strutture museali ha parlato Giuliana Ericani di ICOM, referente nazionale di  "Adotta un museo", nato come progetto di conoscenza tra i musei  e che, nelle problematiche del sisma, ha trovato un modo e un obiettivo per entrare subito in azione. "Un progetto generale di quella che dovrebbe essetre la rete tra i 5300 musei italiani- ha affermato- Fare rete vuol dire far sopravvivere i musei del territorio". Tra gli effetti del sisma la dott.ssa Ericani ha ricordato la chiusura di 31 musei e il licenziamento delle tante persone che vi lavoravano, sottolineando il segnale di ripresa per le attività didattiche e divulgative, rappresentato dal Bus delle Scienze. " Obiettivo di 'Adotta un museo" è anche quello di mettere in atto dei processi di ricostruzione degli edifici museali, ripensando la museologia in funzione del territorio ". In evidenza nell'intervento del presidente dell'Associazione Nazionale Musei Scientifici, Fausto Barbagli, l'importanza e la ricchezza delle associazioni, fatte di soci e di persone che lavorano con passione. Rete di rapporti umani, fondamentale anche per il responsabile dello Staff museale di Unicam Alessandro Blasetti che ha ripercorso anche per immagini, la bellissima storia di condivisione e di esperienze, intrecciatasi negli anni tra i tutti i collaboratori del Museo. 

 C.C.

Staffetta indie rock per raccogliere fondi da destinare all’allestimento di una sala prove musicale a Camerino. Ben 6 rock band marchigiane del circuito indipendente hanno risposto sì alla chiamata, decise ad esibirsi a titolo gratuito in una gara di solidarietà mirata a raggiungere l’obiettivo. La maratona musicale prenderà il via alle 18.30 di sabato 17 novembre dalla Geo struttura del City Park e vedrà alternarsi sul palco Le Colonne D’ErcoleCapabròMagazzini della Comunicazione, Radio Warszawa, Le Mani Sporche e Chien Bizarre. Una mobilitazione solidale quella dell’indie rock marchigiano a favore del progetto dell’allestimento di un luogo deputato alla musica che possa diventare punto di riferimento per i giovani musicisti e stimolo per la formazione di nuovi gruppi e band musicali a Camerino. L’evento di sabato è organizzato dall’Associazione Culturale Musicamdo in collaborazione con l'Associazione IoNonCrollo, il Comune di Camerino e circa 30 musicisti marchigiani.Alla manifestazione hanno aderito numerosi e prestigiosi sponsor: da EKO Group all’Università di Camerino, dal servizio di autolinee CONTRAM S.P.A. alla Distilleria Varnelli, dal Pub birreria Asterix alla GMA Ristorazione, passando per Full Service.    Ingresso gratuito con libera offerta per l’evento che prevede anche la possibilità di intrattenersi per la cena, grazie all’allestimento di un’area ristorazione con stand gastronomici di attività del territorio.

C.C.

nella foto sotto Le Mani Sporche

le Mani sporche

Scommessa vinta quella dell’escape room “Fosforo:CSI”, iniziativa nata dalla collaborazione tra l’Università di Camerino e Fosforo, e finanziata dalla Regione Marche nell’ambito della seconda edizione del bando AggregAzione.

Dopo il successo ottenuto a Matelica, anche tutte le date disponibili nel mese di ottobre a Camerino hanno fatto registrare in pochissimi giorni il tutto esaurito, tanto da indurre l’Ateneo ad aggiungere anche altri appuntamenti. Arrivato il container a Camerino lo scorso 28 settembre in occasione degli eventi promossi da Unicam per la notte dei ricercatori, egregiamente guidati dalle due tutor Margherita Santarelli e Giulia Lapucci, sono stati più di cento gli studenti Unicam e non solo che si sono cimentati nell’entusiasmante esperienza sulla scena del crimine da risolvere.
In gruppi da 2 a 4 giocatori, si avvia l’indagine: una stanza, pochi indizi, una sola ora di tempo per svelare il mistero e... uscire vincitori!!!A Camerino, sono state solo due le squadre che sono riuscite e scoprire tutti gli indizi e risolvere il caso.

Si sta ora valutando la possibilità di proseguire con nuovi appuntamenti.

Escape room

Riapre in piazza dei Costanti a Camerino  il Palazzo Sabbieti. I lavori di sistemazione dei danni subiti dallo storico stabile, hanno reso possibile per questo giovedì 11 ottobre alle ore 11.00, l’inaugurazione della nuova sede della Scuola di Specializzazione in Diritto Civile dell’Università di Camerino, la cui collocazione originaria era nel palazzo ducale danneggiato dal sisma. Nel corso della cerimonia, sottolineata dalla benedizione dell’edificio da parte dell’arcivescovo Francesco Brugnaro, dopo i saluti del rettore Claudio Pettinari, del sindaco Gianluca Pasqui, del direttore della Scuola di Giursprudenza Unicam prof. Rocco Favale e della direttrice della Scuola di Specializzazione in Diritto Civile prof.ssa Lucia Ruggeri, il prof. Graziano Leoni, prorettore vicario con delega alla ricostruzione, illustrerà nel dettaglio la ristrutturazione di Palazzo Sabbieti. Per l’occasione della riapertura e per consentire la visita dei locali e degli spazi ristrutturati, l’edificio rimarrà aperto per tutto il pomeriggio. Il rettore Claudio Pettinari, lo interpreta come un fortissimo segnale di speranza e segno della stessa convinta volontà dell’ateneo di riappropriarsi di tutti quegli spazi che hanno fatto la storia della città e del territorio: “Con i nostri docenti non vediamo l’ora di poter tornare negli spazi della conoscenza, dove poter ricominciare a studiare, a ragionare insieme ai ragazzi e a quanti vorranno impegnarsi con l’ateneo di Camerino per far sì che questa università continui ad essere un polmone vitale per il territorio. La riapertura di questo importante contenitore è il primo passo, ma siamo fiduciosi e convinti che ne seguiranno altri e, credo che se ne potrà sicuramente giovare tutta la città. D’altra parte il palazzo Sabbieti si trova sulla via principale che porta verso il centro e sulla piazza di san Domenico, in una zona dove già numerose attività commerciali sono ripartite. Penso che questa riapertura e inaugurazione, potrà essere un bene anche per le stesse attività di quella via”.

Carla Campetella

Due attività sospese per ricorso al lavoro sommerso: un cantiere edile sequestrato e cinque lavoratori in nero, di cui due clandestini.

Dopo la denuncia pubblica, avvenuta ieri, da parte dei sindacati di Cgil-Filea di Macerata sulle irregolarità nel cantiere del Campus Unicam, notizia di oggi è che lo scorso 26 settembre l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Macerata e il Nucleo Carabinieri Ispettorato Lavoro hanno condotto un’importante attività di contrasto al lavoro sommerso e irregolare e allo sfruttamento della manodopera clandestina, con l’ausilio del Comando Carabinieri di Camerino.

In particolare sono stati ispezionati il lotto 5 e 6 del cantiere edile situato all’interno del Campus Universitario dell’Università di Camerino, denominato “Nuovo Studentato Unicam”, inaugurato lo scorso 6 agosto.

L’operazione ha avuto esiti rilevanti e fornisce un chiaro segnale nell’ottica delle mirate azioni di contrasto al lavoro nero ed allo sfruttamento della manodopera clandestina sui cantieri edili delle zone terremotate.

Sono state rinvenute cinque aziende e si è proceduto alla sospensione dell’attività per due di esse, entrambi operanti nel settore edile, con provvedimento di sospensione per utilizzo di personale irregolarmente occupato.

Sette soggetti sono stati denunciati per reati inerenti la normativa del lavoro, la sicurezza nei luoghi di lavoro e lo sfruttamento di manodopera clandestina.

In particolare, durante l’accesso ispettivo sono stati identificati, dopo aver tentato di fuggire e di nascondersi, cinque lavoratori in nero di etnia russa e marocchina, costretti a lavorare senza le protezioni individuali. Due di essi avevano addirittura ricevuto un decreto di espulsione dall’Italia.

Al termine dell’ispezione, la Procura di Macerata ha disposto il sequestro preventivo del lotto 5-6 del cantiere di Camerino per gravi violazioni in materia di sicurezza e per utilizzo di manodopera clandestina.

Sono state contestate violazioni sulla sorveglianza sanitaria obbligatoria, sull’assenza di coordinamento per la sicurezza in esecuzione e sulla mancata informazione e formazione.

Complessivamente sono state fatte sanzioni per un totale di 21.213 euro e sanzioni amministrative per ulteriori 18.926 euro.

g.g.

Lavoratori senza contratto, senza visita medica o corsi di formazione adeguati. Ancora, lavoratori senza dispositivi di sicurezza individuale o pagati con degli acconti. Queste sono le irregolarità riscontrate dalla Cgil-Filea che hanno visto protagoniste alcune ditte che hanno realizzato il Campus di Camerino donato dalla provincia di Trento e Bolzano e da un land del Ticino.

“Hanno lavorato ditte appaltanti e subappaltanti - ha spiegato Daniel Taddei di Cgil Macerata - ma la cosa grave è che nei cantieri abbiamo trovato lavoratori e soggetti esterni ai subappalti e quindi non riconducibili a nessuna ditta”. Ma ciò che hanno scoperto i sindacati non finisce qui. Irregolarità e aspetti criticabili anche dal punto di vista delle opere: ad esempio muri che ballano e mancanza di isolante termico e sonoro. 

“Questa è veramente una grande ferita perché il Campus è un segnale di ripartenza del territorio e, oltre al danno per i lavoratori, il danno sarà anche in futuro per gli studenti. Da un anno - ha sottolineato - siamo presenti nei cantieri e le irregolarità sono state tantissime. Questo era uno dei cantieri più grandi e la preoccupazione è per il futuro della ricostruzione vera e propria”. I cantieri infatti saranno a migliaia e se i presupposti sono già così preoccupanti, secondo i sindacati non c’è da essere positivi. In questi giorni sono state predisposte le varie richieste sia alla ditta vincitrice dell’appalto che alle province donatrici della struttura ma stando a Massimo De Luca ancora non sarebbero pervenute risposte: “Abbiamo inviato la responsabilità solidale, per quanto riguarda il salario dei lavoratori, nei confronti della ditta e della provincia di Trento. Siamo in attesa di risposte. Da aprile a oggi hanno lavorato sette giorni su sette e ci auguriamo che almeno per ciò che riguarda questo aspetto si faccia giustizia al più presto”.

g.g.

Un tavolo di indirizzo, convocato dal rettore dell’università di Camerino Claudio Pettinari, si è riunito nella sede del rettorato, per approfondire i contenuti e gli obiettivi di una possibile ristrutturazione del Corso di Laurea triennale Classe di laurea L43 in “Tecnologie e diagnostica per la conservazione e il restauro” della Scuola di Architettura. Presieduto dal rettore, vi hanno preso parte i principali soggetti istituzionali, Mibact, Soprintendenza archeologia- belle arti e paesaggio Marche, esperti nel settore dei beni culturali, l’arcivescovo Francesco Brugnaro, il gruppo di lavoro di Unicam e le ditte di restauro interessate. Centrali nel confronto, le diverse argomentazioni attraverso le quali, prendendo in esame il corso di laurea attivo da anni all’interno della Scuola di Scienze e tecnologie, rendere più vicino alle esigenze attuali il percorso interdisciplinare, anche alla luce dei recenti eventi sismici e, in conseguenza di un sempre più diffuso interesse verso gli aspetti legati alla valorizzazione, tutela e salvaguardia dei Beni culturali. A nome del comune di Camerino, era presente la curatrice dei musei civici Barbara Mastrocola, la quale ha sottolineato l’importanza della sinergia tra istituzioni nell’individuare una figura professionale che sia competente e in grado di valorizzare il patrimonio del territorio del cratere. Tra i maggiori interessati alla tutela, conservazione e valorizzazione, l’arcidiocesi di Camerino San Severino Marche, proprietaria di una preziosa ricchezza in beni artistici e culturali. Di particolare rilievo, l’intervento dell’arcivescovo Francesco Brugnaro. Senza addentrarsi specificamente nella determinazione concreta di come ricostituire il Corso di laurea dell’ateneo, l’arcivescovo ha voluto anzitutto evidenziare come non si possa ragionare di un Corso, senza parlare del territorio: “ Il territorio è il punto di riferimento delle più diverse competenze: al suo interno, c’è chi fa il chimico, chi il restauratore, chi il soprintendente. Tutte queste competenze insieme, debbono capire quali siano le esigenze del territorio e, con un atteggiamento plurale dal punto di vista tecnico-scientifico, debbono raggiungere l'unità della difesa del patrimonio, il mantenimento e il miglioramento delle opere del territorio. C’è poi un duplice aspetto di scientificità- ha proseguito Brugnaro-: la scientificità è quella chimica, quella matematica, ma c'è anche la scientificità dell'esperienza che non può prescindere dall’ arte, dal bello, dalla poesia, dalla letteratura e da tutto quello che è legato al patrimonio artistico, sia architettonico che museale e che ha delle competenze che gli appartengono, dovute all'indagine storica. Bisogna pertanto che le competenze degli uni, non vadano a danno delle competenze degli altri. Altro aspetto, è domandarsi su quale patrimonio l'università eserciterà la sua competenza – ha continuato- in quanto, di per sé, il patrimonio appartiene al territorio, ai musei, alle chiese, a famiglie private che, normalmente, non hanno rapporto con l'università”. Da ultimo, l’arcivescovo ha auspicato che la figura professionale di riferimento della Classe L43, possa rappresentare un convergere di più competenze. “Sulle opere d’arte, quelle più delicate o quelle più semplici che non hanno avuto danni particolari, è necessario eliminare il fai da te e avere una garanzia degli interventi. In questo momento il territorio ha necessità di un convergere di competenze che tendano a unificare il loro intervento in maniera da permettere di continuare a godere nel futuro del patrimonio che si ha, innanzitutto, restituirlo alla custodia della gente che è già una buona custodia. In questo modo si favorirà anche l’arrivo del turismo e avremo un' università che si qualificherà ulteriormente, non solo per la sua capacità nel generare dei chimici che sanno interpretare il colore, ma che, insieme alla competenza scientifica di quel genere, posseggano anche una competenza umanistica e storica (che non sono meno scientifiche) e una competenza delle tradizioni locali. Una figura che sia dunque completa in sé e, possa essere ancora più completa grazie ad altre competenze”.

C.C.

I ricercatori Unicam Carlo Santini e Maura Pellei della Sezione di Chimica della Scuola di Scienze e Tecnologie, insieme ai colleghi Cristina Marzano e Valentina Gandin dell’Università di Padova e Marina Porchia e Francesco Tisato dell’ICMATE-CNR di Padova, hanno scoperto e brevettato una molecola a base di rame risultata estremamente efficace e selettiva verso alcuni tumori solidi.

Frutto di una intensa ricerca multidisciplinare durata oltre 10 anni, il nuovo complesso di rame è stato progettato e sintetizzato presso i laboratori di Chimica Inorganica di Unicam e si configura come una potenziale e valida alternativa ai farmaci antitumorali a base di platino attualmente in uso clinico.

Il brevetto è stato preso in licenza da una società americana, la SAPIR, che si occuperà dell’ampio programma di sviluppo clinico, prospettiva che rappresenta un importante traguardo per la ricerca condotta dagli studiosi di Unicam e Unipd, co-proprietari al 50% del brevetto licenziato ed apre ora nuovi scenari verso lo sviluppo di farmaci antitumorali più selettivi ed efficaci.

Il rame infatti è un metallo endogeno, naturalmente presente in piccole quantità nell’organismo umano, ed è coinvolto in molteplici processi biochimici. 

“I nostri studi, pubblicati sulle principali riviste scientifiche internazionali, tra le quali Chemical Reviews, - hanno sottolineato i professori Santini e Pellei – hanno messo in evidenza la potenzialità dei complessi di rame come antitumorali. Il nostro composto possiede quindi tutte le caratteristiche per essere meglio tollerato dall’organismo umano, abituato a riconoscerlo più di altri metalli come il platino, che costituisce la base di analoghi farmaci antitumorali oggi in uso clinico, che sebbene efficaci sono anche molto tossici.”

Si tratta infatti di una molecola in grado di veicolare il metallo in maniera selettiva in sede tumorale. Una volta internalizzata, la nuova molecola è in grado di generare una complessa cascata di segnali che porta alla distruzione selettiva delle cellule tumorali, comprese quelle refrattarie alla classica chemioterapia.

“Ci teniamo a sottolineare – proseguono i professori – che co-inventori del brevetto sono anche il prof. Giancarlo Gioia Lobbia, che purtroppo ci ha lasciati a dicembre 2016 e a cui vogliamo dedicare questo successo scientifico e la dott.ssa Grazia Papini, che ha completato il suo dottorato presso il nostro gruppo di ricerca in Unicam, e vogliamo ringraziare per il loro prezioso contributo la società dell’Università di Padova Unismart e la nostra Area Ricerca e Trasferimento Tecnologico, che ha visto la dott.ssa Simona De Simone impegnata in prima linea nel supportare Unismart nel corso delle trattative con SAPIR. La nostra principale soddisfazione è vedere concretizzata la possibilità di contribuire con il nostro lavoro di Ricercatori e di Chimici a migliorare la qualità della vita, in uno dei suoi aspetti fondamentali che è quello della salute”.

“Si tratta di una ulteriore conferma dell’eccellenza del lavoro svolto dai nostri ricercatori – ha dichiarato con soddisfazione il Rettore Unicam Claudio Pettinari. Mi congratulo con i colleghi Santini e Pellei per il successo ottenuto dopo anni di intenso lavoro. Abbiamo dimostrato ancora una volta come la ricerca scientifica universitaria possa essere di beneficio per la comunità tutta, anche su tematiche di estrema importanza come la salute pubblica: un esempio virtuoso dunque di ricerca e trasferimento tecnologico”.

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