13,7 milioni di euro di cui 8,8 messi a disposizione dalla Regione Marche a “premio” del personale sanitario impegnato nella lotta al Coronavirus.

Questo il commento dell’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, in merito ai premi che verranno percepiti dal personale sanitario: “L’accordo con i sindacati rappresenta il giusto riconoscimento al lavoro e all’abnegazione del personale impegnato sul fronte del contenimento e della cura della pandemia. Un impegno gravoso e complesso in termini quantitativi e qualitativi, che va riconosciuto e remunerato con le risorse necessarie e adeguate alla gravosità del momento”.

Nel dettaglio: 15 euro lordi per turno al personale del comparto e 40 euro per il personale della dirigenza. Al personale impegnato nel nuovo ospedale Covid di Civitanova Marche saranno riconosciuti 30 euro per turno al personale del comparto e 70 euro alla dirigenza. Per ogni turno aggiuntivo il comparto percepirà 30 euro lordi all’ora e la dirigenza 70 euro.

Lo sblocco dei premi ai sanitari era un impegno che la Giunta regionale si è assunta all’atto dell’insediamento – conclude Saltamartini –, che ora assolviamo riconoscendo, con l’intesa sindacale, una premialità a chi rischia la vita per assistere gli altri”.

Red.
C’è preoccupazione per la situazione Coronavirus nell’ospedale di San Severino Marche ‘Bartolomeo Eustachio’ : le condizioni di stress della struttura stanno diventando sempre più insostenibili, visti i casi di positività del personale sanitario che opera nei servizi di Oncologia e Hospice”.

Lo ha denunciato Francesco Borioni, consigliere comunale di Centrosinistra per San Severino, in comunicato in cui si afferma: “La Regione, nella giornata di lunedì, ha deciso di intervenire pesantemente sul reparto di lungodegenza riducendo in maniera significativa i posti letto per consentire il trasferimento di infermieri ed OSS al Covid Center di Civitanova. Un ospedale come quello di San Severino Marche che, durante la prima fase dell’emergenza Covid era stato strategico per tutta l’area, viene ora smantellato e privato di servizi essenziali. La giunta regionale chiarisca subito quali sono le scelte che saranno adottate e quale ruolo sarà riservato al nostro ospedale. Manca, a nostro avviso, una visione strategica e di insieme. Non è accettabile che le decisioni prese vengano comunicate all’ultimo minuto creando forti disagi sia alle strutture che devono riorganizzarsi in tempi brevissimi, sia al personale che si vede costretto a trasferimenti forzati e a turni di lavoro massacranti e non più sostenibili”.

Borioni prosegue: “Occorre inoltre un immediato piano di assunzioni per reperire il personale necessario per far fronte all’emergenza. Al di là dei comunicati stampa, dello scaricabarile sul governo e delle sparate su discutibili cure alternative ci sembra che questa giunta regionale si stia muovendo con approssimazione, navigando a vista, senza un piano pandemico chiaro e ben definito”.

Il Consigliere conclude: “In questa drammatica situazione serve la più ampia collaborazione, condivisione e trasparenza nelle azioni che si intendono mettere in atto per fronteggiare l’emergenza, tutte cose che a questa giunta mancano”.

Red.
Inserire gli agriturismi nel Fondo ristorazione da 600 milioni di euro per contributi a fondo perduto fino a un massimo di 10mila euro da destinare all'acquisto di prodotti agroalimentari made in Italy. Questa la richiesta di Coldiretti a livello nazionale. A livello locale quello che preoccupa i vertici è invece l’inserimento delle Marche nella “zona arancione”, decisione che ha inferto un altro duro colpo al settore agroalimentare e della ristorazione: la chiusura delle attività è un danno a effetto domino, che si ripercuote su tutte le aziende agricole fornitrici di ristoranti e bar, non solo quelle del settore vitivinicolo, ma anche i produttori di carni, formaggi, olio e verdure. Dopo l'esperienza primaverile, quando le aziende si sono reinventate per garantire la produzione e la vendita di cibo, questa decisione rischia di essere il colpo di grazia per diversi settori. Il commento della presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni: “È soprattutto la tempistica nell’annunciare la zona arancione che ci lascia perplessi, arrivata dopo che le attività agrituristiche avevano già preso prenotazioni e improntato il lavoro della domenica. In questi mesi i ristoratori, in particolare gli agriturismi, avevano adottato ferree misure anti contagio, anche con un impegno economico aziendale non indifferente e la rinnovata chiusura va ad aggravare una situazione già molto compromessa. Servono subito ingenti misure di sostegno, liquidità per le imprese colpite, meno chiusure e più controlli per far rispettare le norme. In questi giorni con la Regione stiamo concertando l'apertura di altri due fondi per agriturismi e allevamenti bovini: continueremo a lavorare su questo fronte almeno fino alla fine della fase emergenziale. Inoltre, ci rivolgiamo ai consumatori delle Marche e alla grande distribuzione affinché prediligano acquisti di prodotto marchigiano, per sostenere la filiera e per scongiurare lo spreco di cibo”.

Red.
È una situazione drammatica quella della casa di riposo Lazzarelli di San Severino Marche: 34 anziani, ospiti della struttura, sono positivi al Covid 19. Alla gravità di questi numeri si aggiunge la positività al virus di 9 OSS e 4 infermiere che operano nella struttura.

La sindaca Rosa Piermattei non nasconde la preoccupazione, e lancia l’appello: “La nostra Casa di riposo è in emergenza e senza personale è impossibile gestirla. Per questo ancora una volta richiedo l’immediato intervento di personale dell’Esercito”.

Il personale della nostra Casa di riposo – prosegue la sindaca – oggi risulta praticamente dimezzato a causa dell’epidemia da Covid19. L’emergenza scattata all’interno della struttura ci toglie il sonno. I numeri sono in crescita: abbiamo 34 anziani ospiti positivi. A questi si devono aggiungere 9 operatrici socio sanitarie e 4 infermiere. Le condizioni degli anziani ospiti variano giornalmente, per qualche degente si è reso necessario il trasferito in strutture Covid per non pesare soprattutto sull’organizzazione della struttura che deve fare i conti anche con l’allestimento dei percorsi sporco pulito. Praticamente per gestire al meglio la situazione si dovrebbe avere il doppio del personale rispetto alla normalità e invece, a causa dei contagi in struttura, oggi il personale è esattamente dimezzato. Al momento – conclude la Piermattei – il servizio Usca dell’Asur ha messo a disposizione un dottore e un infermiere per effettuare tutti i controlli mentre la cooperativa che gestisce il servizio assistenziale si sta adoperando per sostituire il personale risultato positivo ai tamponi”.

Red.
Treia ha registrato il secondo decesso legato al Covid in questa seconda ondata autunnale. Dopo i sei della prima ondata primaverile, oggi ha perso la vita Bruna Foglia, 56enne, che da tempo combatteva con una malattia. Molto conosciuta in comune, era ricoverata all’Hospice di San Severino Marche. Il sindaco Franco Capponi ha fatto le condoglianze alla famiglia: il marito della donna, Euro Colcerasa è dipendente del comune treiese.

Il sindaco Capponi ha quindi fatto il punto sulla situazione Coronavirus nel treiese: “Abbiamo 162 persone in isolamento, di cui 110 positive: questa seconda ondata è pericolosa tanto quanto quella della scorsa primavera, anzi i numeri in costante aumento fanno capire come la situazione sia grave. Raccomando a tutti di continuare a tenere alto il livello di attenzione, rispettando le distanze e utilizzando sempre i dispositivi di protezione individuale. Alla comunità treiese si chiede la massima collaborazione e responsabilità, perché solo tutti insieme si può sconfiggere questa insidiosa malattia”.

Red.
Un camper per il tampone rapido nell'entroterra. E' la strategia messa in campo dalle Terme di Sarnano presiedute da Marco Nacciarriti.
"Per completare il servizio tamponi Covid 19 che viene svolto in sede - si legge in una nota della struttura - abbiamo deciso di mettere a disposizione il personale ed i servizi, sui territori delle cosiddette zone carenti vicine a Sarnano".

Una decisione scaturita anche a seguito delle nuove restrizioni regionali dovute alla trasformazione delle Marche da gialle ad arancioni.

“La sensibilizzazione verso la popolazione dell'entroterra - dice il presidente Nacciarriti - , nell’area cratere terremoto e quindi particolarmente già segnata, ci ha spinto a mettere a disposizione un camper appositamente attrezzato, per poter effettuare il tampone rapido antigenico ed i test sierologici direttamente sul territori.
Il nostro intento è quello di fornire un servizio alla popolazione provvedendo a fare vicino casa i tamponi rapidi e i test sierologici. Un servizio che sarà portato avanti n collaborazione con le amministrazioni locali individuate nelle aree dove prestare il servizio”. 

GS
C’è soddisfazione tra baristi e ristoratori marchigiani per la prontezza con cui il credito previsto dal Decreto Ristoro bis è stato messo a disposizione. È la stessa associazione Baristi e Ristoratori Uniti delle Marche, all’indomani dell’erogazione, a farlo sapere con le parole di Luca Falaschini: “Crediamo sia giusto dare atto al Governo dello sforzo che sta mettendo in campo per il sostegno delle nostre imprese. Allo stesso tempo riteniamo che debba essere impiantato un sistema organico di aiuti programmato e attuato per i prossimi mesi, dato l’evidente persistere dell’emergenza sanitaria ed economica”.

“Ci auguriamo che lo scambio tra Governo centrale ed Enti locali continui – prosegue Falaschini ai microfoni di Radio C1 inBlu –, lo stesso che ha permesso alla Regione Marche di rimanere in zona gialla fino ad ora e alla maggior parte delle nostre attività di lavorare, seppur a bassissimo fatturato: è fondamentale continuare a restare aperti. Dal prossimo anno, poi, con le disponibilità europee in arrivo dal Recovery Fund, da rappresentanti della nostra categoria e come protagonisti della società civile, chiediamo di aver voce sull’uso e la destinazione di quei fondi”.

Ci appelliamo dunque al presidente Francesco Acquaroli ed al vicepresidente Mirco Carloni – conclude Falaschini –, affinché si rendano portavoce delle nostre istanze al tavolo del Governo in un’ottica di stretta collaborazione tra istituzioni, imprenditoria e parti sociali”.

Red.
L’Università di Camerino tiene alta la guardia sul tema Coronavirus e continua ad affrontare la pandemia con estrema attenzione. In questi giorni è stata avviata la campagna di screening sierologico per i dipendenti Unicam, un’iniziativa in collaborazione con la start-up dell’Università camerte Telepharmatec.

Il servizio di screening è rivolto al personale docente e tecnico-amministrativo dipendente, ai dottorandi di ricerca, borsisti e assegnisti. Coordinato dal responsabile del Covid-team di Unicam Francesco Amenta, medico chirurgo e Direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, vuole essere un contributo dell’Ateneo al contenimento ed al contrasto dell’attuale pandemia.

Per favorire l’adesione alla campagna di screening, i test saranno realizzati nelle sedi di Camerino, Matelica, San Benedetto del TrontoAscoli Piceno, così da evitare spostamenti degli interessati e, in relazione alla partecipazione nonché all’andamento della pandemia, potrà essere svolto periodicamente per categorie particolarmente esposte e verrà comunque ripetuto per tutti, al ritorno dalle vacanze natalizie e pasquali.

Il Rettore Claudio Pettinari ha commentato: “L’Ateneo vuole assicurare la massima sicurezza per tutto il personale che lavora ed opera in Unicam, e di conseguenza anche quella di tutti i nostri studenti. Stiamo già riscontrando una elevata adesione allo screening. I luoghi di lavoro sono stati fin da subito, al rientro dal lockdown di marzo, adeguati alle esigenze di distanziamento e ad ogni dipendente viene consegnata periodicamente una fornitura di dispositivi di protezione individuale e di sicurezza. Ci tengo a sottolineare poi che qualora un dipendente risultasse positivo al test rapido, il protocollo di Ateneo prevede l’immediata effettuazione del tampone molecolare. Ringrazio il professore Amenta per il grande lavoro che sta svolgendo come responsabile del Covid Team di Unicam e per la tempestività con cui sta predisponendo tutte le azioni necessarie di prevenzione”.

Red.
“In questo momento non abbiamo intenzione di chiudere il nostro centro storico, né i percorsi delle nostre montagne”. Sono le parole di Luca Piergentili, sindaco di Sarnano, che, in ragione della situazione Covid che nel suo comune va migliorando, non intende vietare ai turisti le visite alla sua cittadina. I dati sui contagiati nel sarnanese fanno ben sperare il sindaco, che si dice fiducioso: ”Sicuramente la situazione sta migliorando. Come molti sanno, abbiamo avuto un focolaio iniziale che aveva portato a circa 50 i positivi nel comune. Gli ultimi aggiornamenti di oggi fanno registrare un sensibile miglioramento: da quei 50 siamo passati ai 22 attuali, mentre oggi segnalo anche 4 guarigioni con sole 8 persone in quarantena. Per questi motivi devo ringraziare la popolazione sarnanese, che sta portando avanti questa battaglia in maniera esemplare”.

Piergentili torna poi sulla questione “chiusure”: sull’argomento non intende seguire la linea di altri sindaci dell’alto maceratese. “Noi non possiamo e non vogliamo in questo momento chiudere nei fine settimana il nostro centro storico – prosegue il primo cittadino di Sarnano –, né tantomeno i nostri percorsi turistici come successo in altri comuni: riteniamo che la Via delle Cascate Perdute e più in generale il nostro comune siano perfettamente in grado di garantire le condizioni di sicurezza imposte dalla normativa. A scanso di equivoci e in maniera preventiva stiamo pensando di attrezzare i nostri percorsi con del personale che faccia in modo che le norme anti contagio vengano rispettate in maniera più pressante”.

Red.
Ricostruzione e Covid: ammontano a quasi 20 milioni di euro le risorse stanziate per coprire i rischi di contagio da Coronavirus nei cantieri della ricostruzione post sisma. Le imprese edili impegnate nei cantieri della ricostruzione potranno quindi accedere al rimborso delle spese sostenute negli ambiti della sicurezza sanitaria, con un tetto massimo di 10 mila euro per ogni ditta.

Il decreto è stato firmato oggi dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini: il provvedimento riapre l’accesso ai rimborsi dal 16 novembre al prossimo 1 febbraio. Entrando nel dettaglio, le spese rimborsabili sono quelle documentate per l’acquisto di apparecchi per l’isolamento o il distanziamento dei lavoratori, dispositivi elettronici con le stesse funzioni, apparecchiature che permettano il distanziamento tra utenti esterni, lavoratori di imprese terze e lavoratori, dispositivi per la sanificazione dei luoghi di lavoro e per la protezione individuale.

Il rimborso sarà accessibile anche alle imprese che avvieranno i cantieri entro il prossimo primo febbraio.

Red.

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