Dal prossimo 3 novembre, le scuole superiori marchigiane adotteranno la didattica a distanza, per tutti gli alunni. Una svolta decisa, prevista da un’ordinanza che il Presidente Francesco Acquaroli firmerà oggi. Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado proseguiranno le lezioni “da remoto” al 100 per cento, con la possibilità di svolgere, in presenza, le attività laboratoriali previste dai rispettivi ordinamenti, le verifiche scritte, le lezioni per gli alunni con bisogni educativi speciali e per quelli che hanno difficoltà di collegamento telematico dal proprio domicilio.

“È un provvedimento che assumiamo con la consapevolezza di dover contrastare lo sviluppo della pandemia anche attraverso misure flessibili di insegnamento, garantendo comunque, alle fasce deboli della popolazione scolastica, la possibilità di proseguire l’anno scolastico in presenza – commenta il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – I dati contenuti nell’ultimo rapporto di monitoraggio, trasmesso dall’Ufficio scolastico regionale per le Marche, confermano una maggiore circolazione virale e un incremento costante di contagi nelle comunità scolastiche, con almeno 555 casi di positività al Covid-19 ascrivibili a studenti e 183 al personale della scuola. Una situazione di criticità, a livello territoriale, che impone massima attenzione anche nel settore scolastico e richiede l’immediata adozione di misure più stringenti”.

Red.
Il capogruppo del Partito Democratico all’Assemblea regionale Maurizio Mangialardi ha lanciato l’allarme in Regione sull’emergenza Coronavirus. Mangialardi ha chiesto un pronto intervento alla nuova amministrazione, un provvedimento regionale che possa integrare gli aiuti a imprese, famiglie e amministrazioni locali predisposti dal governo. Questo per scongiurare il rischio, tangibile, che la crisi sanitaria diventi crisi economica prima e sociale poi.

In una nota, diffusa proprio dall’ex sindaco di Senigallia, si legge: “Le nuove disposizioni varate dal governo nell’ultimo Dpcm, pur indispensabili a fermare la crescita esponenziale della curva dei contagi da Covid-19, rischiano di aggravare la crisi di tante attività economiche, già provate dagli effetti della prima ondata pandemica di primavera. Si tratta di una situazione molto grave, che peraltro si riflette anche in tanti Comuni, chiamati a gestire l’applicazione delle nuove norme e a garantire aiuti alle fasce più deboli della popolazione, nonostante le precarie condizioni in cui versano i bilanci. Il cosiddetto decreto Ristori varato dal governo, che prevede lo stanziamento di 5 miliardi di euro a fondo perduto per aiutare le imprese messe in difficoltà dagli obblighi di legge contenuti nel suddetto Dpcm, può rappresentare una prima parziale risposta, a patto che giungano quanto prima ai diretti interessati, evitando inutili e funeste lungaggini burocratiche. 

“È tuttavia evidente – prosegue Mangialardi – che tale criticità chiama in causa anche l’impegno della Regione. Per questo, sulla scia di quanto già realizzato dalla precedente Amministrazione regionale, chiediamo che il nuovo esecutivo provveda al più presto all’approvazione di analoghe misure straordinarie e urgenti, stanziando finanziamenti volti a integrare i provvedimenti economici presi dal governo. Crediamo che in questo momento così complicato per la nostra regione, sia doveroso da parte di tutti, maggioranza e opposizione, accantonare le divergenze e cooperare per far sì che la crisi sanitaria non evolva in crisi economica e sociale”.

Red.
In occasione della Commemorazione dei Defunti, che cadrà il prossimo due novembre, i Vescovi marchigiani hanno diramato un comunicato di raccomandazioni ai fedeli e ai sacerdoti che officeranno le funzioni per sollecitare il rispetto delle norme per il contenimento del contagio.

Si legge: “In considerazione dell’evolversi dell’emergenza sanitaria e su invito delle competenti autorità, i Vescovi marchigiani, in prossimità dei riti della commemorazione dei defunti, raccomandano (in particolare modo ai sacerdoti) di attenersi rigorosamente alle norme vigenti in merito all’igiene, al distanziamento interpersonale e all’uso dei dispositivi di protezione individuale. Si assicura la fattiva collaborazione con le autorità locali”.

Red.
“Negli ultimi giorni, nell’area del Comune di Fabriano, stiamo assistendo a un aumento esponenziale di contagi, con gravi situazioni come i focolai presenti nella RSA Santa Caterina e nella Comunità La Buona Novella e un forte aumento di rischi all’interno dell’ospedale di Fabriano. Tutto ciò, peraltro, espone a situazioni di pericolo non solo la cittadinanza ma anche il personale socio-sanitario che opera nelle strutture. Chiediamo, quindi, un urgente intervento del Presidente della Regione Marche, Acquaroli, e l’immediata attivazione di un tavolo d’emergenza tra autorità regionali, ASUR e Sindaco. Questo si rende necessario in quanto, allo stato, manca totalmente un momento di confronto e le decisioni fin qui intraprese non vengono mai concertate. Auspichiamo quindi un totale cambio di atteggiamento anche rispetto alla passata amministrazione”. Questo è quanto affermano e chiedono in una nota stampa Simona Lupini, Consigliera della Regione Marche e componente del Gruppo Movimento 5 Stelle e Gabriele Santarelli, Sindaco di Fabriano.

“Nella RSA Santa Caterina e nella Comunità La Buona Novella siamo arrivati a un alto numero di contagiati e il personale è spaventato, abbiamo quindi proposto e richiesto misure straordinarie che possano prevedere l’utilizzo anche di personale esterno, ovviamente fornito di adeguati sistemi di protezione individuale. Attendiamo quindi una pronta risposta da Presidente Acquaroli e ASUR. Anche riguardo l’ospedale di Fabriano, raccogliendo le segnalazioni di pazienti e personale medico, esprimiamo sconcerto per la totale mancanza di programmazione riguardo questa seconda fase della pandemia, che, peraltro, era prevista da mesi. La scelta, infatti, di eliminare la cosiddetta “zona grigia” dove venivano temporaneamente ospitati i pazienti risultati positivi, sta causando il grave rischio di commistione tra pazienti ed è necessario quindi che vengano attivati immediatamente rigidi percorsi separati, come più volte proposto e sollecitato dagli stessi operatori, in quanto le condizioni attuali non sono più sostenibili. Noi continueremo a pressare e, comunque, a fornire concrete proposte per affrontare al meglio questa fase così delicata” concludono la Consigliera Lupini e il Sindaco Santarelli.

Red.
All’asilo nido “Nicolas Green” di Tolentino è risultata positiva, a seguito di tampone, un'educatrice.
Lo ha comunicato proprio il Comune di Tolentino con una nota stampa, dove si legge come siano immediatamente state attivate tutte le procedure di profilassi previste dalle normative.

Con gli uffici dell’Asur è stato deciso di porre in quarantena la “bolla”, ovvero la sezione dei bambini seguiti dall’educatrice risultata positiva per dieci giorni e solo successivamente, data anche l’età dei bimbi e se si rivelasse necessario, si procederà con visite e controlli più approfonditi.
La struttura è stata intanto chiusa e si è provveduto ad effettuare una accurata sanificazione di tutti gli ambienti e degli oggetti, seguendo tutte le indicazioni e le precauzioni del caso.

L’asilo nido rimarrà dunque chiuso fino a lunedì 2 novembre.

red.
Sul nuovo dpcm è controcorrente la posizione del sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, che chiede maggiori poteri e maggiori responsabilità per gli amministratori locali. Una posizione che il primo cittadino tolentinate non aveva mancato di esprimere già ai tempi del sisma e che ora è rinnovata con una chiara richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Un’idea di amministrazione di fatto opposta a quella espressa da tanti sindaci e dall’Anci nel corso della scorsa settimana, quando in occasione del precedente decreto era stato consentito un ampio spazio di manovra ai primi cittadini. Quello che per molti era stato uno “scaricabarile” per Pezzanesi è invece il modo corretto di gestire la pandemia, dando la possibilità a chi conosce il territorio di poterlo amministrare appieno.

“Una grande responsabilità, certo, ma siamo stati eletti per questo e non per sedere in poltrona – dice il sindaco ai microfoni di Radio C1 inBlu –. In giunta abbiamo partorito questa delibera, che riguarda da vicino tutte le attività commerciali già vessate dal lockdown e di nuovo da questo nuovo provvedimento. Oggi insistere ancora su queste strutture significa decretarne la morte, noi non lo accettiamo. Riteniamo che da Roma emanare provvedimenti non mirati ai singoli territori ma generali non sia il modo corretto di agire. Chiediamo appunto alla Presidenza del Consiglio maggiore spazio di manovra per amministrare il nostro territorio. Noi a Tolentino abbiamo 57 casi di Covid, ma in una città di quasi 20mila abitanti e in un momento di picco pensiamo che la situazione si possa definire sotto controllo. Per quanto non si possa prevedere il futuro, crediamo che in questo modo sia segnato a prescindere, se non per la pandemia, per le restrizioni alle attività. Già al tempo del sisma chiesi maggiori poteri. Molti sindaci si sono lamentati attraverso l’Anci per le eccessive responsabilità, ma la questione non mi vede d’accordo: chi meglio di noi può gestire il territorio che conosciamo? Dobbiamo assumerci questa responsabilità”.

Red.
Sono buone le condizioni di salute del sindaco di Treia Franco Capponi, che nella scorsa settimana aveva contratto il Covid. Lo ha fatto sapere proprio il primo cittadino treiese, che in una nota inviata alla cittadinanza ha rassicurato tutti sulle sue condizioni di salute e ha rinnovato le sue raccomandazioni a tenere un comportamento responsabile, vista la nuova ondata di contagi e le nuove misure restrittive varate dal Governo, contenute nell’ultimo discusso dpcm siglato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

La mia salute è abbastanza buona e spero che il tampone di giovedì possa testimoniare la mia uscita dall’infezione - queste le parole di Capponi -. La cosa che comunque mi preme di più è quella di mettervi al corrente che nelle Marche il numero dei contagiati stia salendo in maniera vertiginosa, con l’ondata che sta investendo la nostra provincia e anche il nostro comune. A Treia abbiamo più di quaranta positivi e ottantadue persone in quarantena: questi numeri devono farci riflettere sul fatto che le decisioni del governo, anche se dure, sono dovute alla nuova impennata del numero di infetti; limitate il più possibile i contatti, cerchiamo di essere tutti responsabili e attenti”.

red.
La nuova ordinanza varata dalla Regione Marche, in vigore dalla mezzanotte di oggi al prossimo 15 novembre, impone un ulteriore giro di vite al mondo dell’istruzione: si dovrà infatti procedere con la didattica a distanza per il 50% degli studenti degli ultimi tre anni delle superiori. Un provvedimento che porta gli istituti a dover rivedere la propria organizzazione già dai prossimi giorni.

Riunioni degli staff docenti già da oggi: a Camerino per i licei Varano e a Sarnano e San Ginesio. Ai microfoni di Radio C1 inBlu è intervenuta la proprio la preside dell’Istituto Gentili, Maura Ghezzi: “Stiamo già ipotizzando diverse situazioni, oggi ci incontreremo con lo staff per progettare e sperimentare un nuovo percorso. C’è grande incertezza a livello organizzativo: al netto dell’ordinanza, ieri stavamo ipotizzando la chiusura del liceo a San Ginesio visto che abbiamo un positivo. Già da domani mattina potremo sapere qualcosa in più, per ora è tutto in divenire”.

Riunione del collegio docenti anche all’Ipsia “Frau” di Sarnano, la preside Ida Cimmino ha sottolineato come fosse un’ordinanza nell’aria già da tempo: “Non è un provvedimento che piove dal cielo, noi eravamo già pronti perché l’avevamo capito già dal Dpcm che si sarebbe andati verso la didattica a distanza al 50%. Il piano era già pronto, dobbiamo solo riprenderlo in mano per approvarlo e rettificarlo leggermente visto che non ci aspettavamo che il provvedimento riguardasse solo le ultime tre classi. Partiremo: la scuola è pronta a rispondere sempre puntualmente a tutte le emergenze, certo è una situazione che comporta un grande lavoro per la scuola, ma abbiamo le professionalità adeguate per risolvere il problema”.

Red.
La nuova ordinanza varata dalla Regione Marche, in vigore dalla mezzanotte di oggi al prossimo 15 novembre, impone la didattica a distanza per il 50% degli studenti degli ultimi tre anni delle superiori. Un provvedimento che porta gli istituti a dover rivedere la propria organizzazione già dai prossimi giorni, ma che tocca anche il settore dei trasporti, con gli autobus obbligati a ridurre la capienza dall’80% al 60%.

Come cambia la programmazione Contram? Ha risposto il dirigente del settore programmazione Alessandro Campanelli: “Rispetto alla flotta abituale abbiamo già predisposto trentacinque corse ‘bis’, visto che la capienza era già stata limitata all’80% dell’effettivo. La nuova ordinanza impone un’ulteriore riduzione, ma allo stesso tempo obbliga le scuole ad adottare la didattica a distanza per il 50% degli studenti di terze, quarte e quinte. Noi dobbiamo agire successivamente: quando l’Ufficio Scolastico Regionale ci comunicherà l’avvenuto passaggio alla didattica a distanza, avremo 4 giorni per allinearci all’ordinanza di ulteriore riduzione. Non prevediamo grandissimi problemi: lasceremo in strada i trentacinque ‘bis’ che sono stati predisposti, in più la didattica a distanza, in linea teorica, ridurrà il flusso di passeggeri per circa 2500 persone al giorno su base provinciale. Questo ci dovrebbe permettere di non dover provvedere ulteriormente a modificare i nostri piani e di riuscire a offrire il servizio di mobilità con le forze già in campo. Se così non fosse, saranno provvidenziali i quattro giorni di spazio di manovra che la Regione ha previsto”.

Red.

Si tira un sospiro di sollievo a Caldarola dove è finita la quarantena per le due classi della scuola dell'Infanzia che erano rimaste a casa dopo l'insegnante risultata positiva al Covid.
"Finalmente una buona notizia - commenta il primo cittadino, Luca Maria Giuseppetti - Purtroppo c'è stato questo periodo di fermo, ma ora è ripreso tutto normalmente. In questo periodo può capitare, fortunatamente è andato tutto bene, ore ci auguriamo che l'anno scolastico prosegua senza intoppi".

A preoccupare il sindaco di Caldarola sono invece i tempi in cui vengono comunicati gli aggiornamenti dei concittadini positivi ed in quarantena: "Mi preoccupa la mancanza di coordinamento tra l'Asur e la Regione - confida - . Il Cohesion (sistema regionale per la comunicazione con la Pubblica Amministrazione ndr) comunica i dati a distanza di troppi giorni da quando viene reso noto l'esito dei risultati. È necessario trovare una soluzione più precisa perchè chi amministra un paese o una città deve avere i dati in tempo reale, è importante averli almeno il giorno stesso del risultato del tampone.
Non è possibile avere questa discrepanza tra l'Asur, che registra i dati in maniera rapida, e la Regione che invece ci avvisa con un ritardo che a volte è arrivato a quattro giorni. Per noi è importante che la comunicazione avvenga nei tempi giusti. Mi muoverò per capire se ci sono dei problemi logistici".

GS

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