Mettere al riparo dal caldo gli anziani e le persone fragili. Per questo il Comune di Muccia ha deciso di mettere a disposizione della cittadinanza i locali climatizzati dell’ex mensa. Il problema dell’afa e della canicola, particolarmente fastidiose, è accentuato nella zona montana per chi vive nelle Soluzioni Abitative di Emergenza. Poco isolate, le SAE tendono a surriscaldarsi molto più velocemente delle normali abitazioni, rendendo difficile restare al loro interno.

Il Comune ha sottolineato come sia di fondamentale importanza preservare la sicurezza di chi dovesse decidere di accedere all’ex mensa per cercare una tregua dal caldo. Sarà infatti necessario esibire il Green Pass: “Muccia è un Comune Covid-free – ha sottolineato il sindaco, Mario Baroni – , ed è fondamentale che chi decidesse di usufruire di questi spazi sia vaccinato o abbia un tampone negativo. Gestire il Coronavirus e gli eventuali isolamenti, soprattutto in questo periodo in cui vivere nelle SAE è molto problematico, è della massima importanza. Dobbiamo fare di tutto per evitare di tornare ad avere casi di positività, a cominciare dal completare la campagna di vaccinazione. La nostra iniziativa nasce per offrire ai nostri cittadini più anziani una tregua dal caldo – conclude il primo cittadino muccese – , ma chi ne usufruisce deve poterlo fare nella massima sicurezza”.

l.c.

“La responsabilità di un trattamento sanitario, in materia di vaccinazioni, è prerogativa del Parlamento. Le direttive devono arrivare dall’Istituto Superiore della Sanità. Troppa poca chiarezza sugli obblighi. La profilassi ne risente”. Sono parole dell’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, che preferisce non sbilanciarsi in materia di obbligatorietà della vaccinazione: “La questione è giuridica e soprattutto molto delicata. Non sta alla Regione pronunciarsi, ma di certo vorremmo maggiore chiarezza in merito e maggiori certezze dalla scienza”.

Intanto l’estensione del Green Pass agli ambiti del lavoro e dell’accesso ai luoghi a rischi assembramento è, in queste ore, al vaglio del Governo. In giornata è prevista una cabina di regia con i rappresentanti della maggioranza. Le indiscrezioni parlano di una forte spinta da parte del Ministero della Sanità e dello stesso Presidente del Consiglio, Mario Draghi in favore di un Green Pass più “forte”. Acceso il dibattito con le forze di maggioranza che frenano sull’irrigidimento della certificazione verde. Sul tavolo anche la questione legata alla revisione dei parametri per la definizione delle zone “a colori”.

In questo quadro, ieri è stato giorno di confronto tra le Regioni. Il summit, guidato dal Governatore friulano Fedriga con i vari assessorati alla Sanità, ha portato a indirizzi per certi versi allineati a quelli del Governo in materia di revisione dei parametri. Si discute, tuttavia, sulle percentuali. “Troppo basse quelle pensate da Roma – ha detto Saltamartini – . Una soglia del 5% per le terapie intensive Covid nelle Marche rappresenterebbe uno spazio di manovra pressoché nullo per i nostri ospedali: dei nostri 230 posti, occuparne 13 con pazienti affetti da Coronavirus significherebbe finire in zona gialla. Un’altra variabile che abbiamo chiesto di considerare è quella della popolazione effettiva: in questo momento abbiamo molti turisti. I residenti non rappresentano una base credibile su cui fondare le percentuali. Queste discussioni saranno al vaglio della conferenza Stato-Regioni, insieme a quella della percentuale di vaccinati: più immunizzati abbiamo, meno probabilità di avere posti occupati avremo. Anche questo va considerato. Tratteremo sulle percentuali, non sui criteri. Noi partiamo dal 20% di posti in terapia intensiva occupati e dal 30% di posti letto ‘ordinari’, il Governo offre rispettivamente il 5% e il 10%”.

Saltamartini ha quindi proseguito parlando del Green Pass: “Non è stato chiesto parere alle Regioni, tuttavia la stragrande maggioranza dei Governatori ha espresso un sostanziale assenso alle idee del Governo centrale”.

In chiusura, la posizione dell’assessore sui casi di sanitari contagiati negli ospedali di Camerino e Civitanova, oltre all’aumento dei casi nel Maceratese registrato nell’ultima giornata: “I contagi rappresentano l’onda lunga delle ‘Notti Magiche’ e dei festeggiamenti. Sulla questione dei sanitari contagiati e non vaccinati torna ancora d’attualità la questione giuridica – spiega Saltamartini – : dire che alcune fasce di popolazione sono obbligate alla vaccinazione significa, implicitamente, dire che la popolazione stessa lo è. Prima che professionisti questi soggetti sono cittadini. La linea deve arrivare dall’alto, non dalla Regione. Queste persone siano comunque consapevoli delle conseguenze penali in caso di contagio di pazienti da loro assistiti”.

Lorenzo Cervigni


Sono oltre 350 le dosi di vaccino che, giornalmente, vengono somministrate all'hub delle Terme Santa Lucia, a Tolentino. Un numero importante a testimonianza della sinergia, efficace, che si è andata consolidando tra strutture sanitarie pubbliche e private nel corso dei 18 mesi di pandemia.

"L'epidemia da Covid chiedeva questo al privato - ha detto Stefano Gobbi, Presidente di ASSM Tolentino - : saper instaurare una collaborazione solida e produttiva con la sanità pubblica, molto provata dall'emergenza pandemica. Lo abbiamo fatto puntualmente. Eravamo già convenzionati con l'Area Vasta 3, ma era una sinergia che eravamo chiamati a rinnovare e rafforzare. Siamo soddisfatti che il nostro hub sia stato in grado di servire bene la città di Tolentino e i suoi dintorni. Questo soprattutto per quanto riguarda le persone fragili e con problemi di mobilità, che avrebbero avuto problemi a raggiungere i centri vaccinali di Macerata o Civitanova".

La chiusura di Gobbi è dedicata all'eventualità di una terza dose: "Siamo partiti con 200 inoculazioni al giorno, per arrivare alle oltre 350 attuali. Nel caso, in autunno, dovessimo aver bisogno di una terza dose, potremmo ancora aumentare il nostro impegno: è l'emergenza che ce lo chiede".

l.c.
Seppur in mattinata le Marche siano state superate da altre Regioni nei parametri per la definizione delle zone di rischio, il livello di attenzione in tema Covid resta alto. Il Presidente Francesco Acquaroli ha riportato la calma, sostenendo che “i dati della nostra Regione sono in linea con le medie nazionali”. Gli ha fatto eco l’assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, che ha sottolineato, però, la fondamentale importanza della campagna vaccinale – entro luglio i cittadini con due dosi effettuate saranno la maggioranza – , e il dialogo, vivo e in divenire, con il Ministero della Sanità per la revisione dei parametri legati alla definizione delle zone gialle.

“Le Marche non rischiano la zona gialla, basta allarmismi” ha detto Acquaroli. L’assessore Saltamartini si è invece soffermato maggiormente sulle criticità del momento: “Il problema principale è la grande capacità di diffusione della variante Delta, che a breve sarà quella preponderante. L’eventualità che colpisca coloro che hanno rinunciato alla vaccinazione è alta, con conseguenti rischi di contrarre sintomi che potrebbero portare all’ospedalizzazione. Sono circa 300 mila coloro le persone non vaccinate – continua Saltamartini – , un numero alto. In questa fase di contrazione dei contagi, le altre patologie rimaste indietro nella cura a causa dei 18 mesi contraddistinti dal Covid hanno bisogno di essere trattate. Ricorrere a posti letto per il Coronavirus in questa fase intaserebbe nuovamente le nostre strutture. Siamo sicuri – chiede – che la scelta di non vaccinarsi sia giusta?”.

Poi il dialogo con il Ministero per la revisione dei criteri per le restrizioni: “Nella Conferenza delle Regioni abbiamo chiesto questo allo Stato. C’è un’intesa per rivedere il protocollo. Ma non dobbiamo dimenticare però – prosegue l’assessore – che solo nella provincia di Macerata abbiamo 12 mila ultrasessantenni non vaccinati. Mi sento di dire questo: se vogliamo continuare a godere di questa ritrovata libertà, è necessario provvedere rapidamente alla vaccinazione. Il film visto nell’ultimo anno e mezzo è un qualcosa che potrebbe verificarsi di nuovo, quindi invito tutti a valutare la vaccinazione. Senza immunità di massa – conclude Saltamartini – rischiamo nuovamente un autunno difficile”.

l.c.
I dati delle Marche mettono in evidenza il lavoro straordinario che è stato fatto dal territorio, con numeri che posizionano le Marche al di sopra della media nazionale, quindi con obiettivi di vaccinazione ampiamente raggiunti”. Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa che, nel pomeriggio di ieri ad Ancona, ha incontrato il presidente Francesco Acquaroli, e gli assessori alla Sanità Filippo Saltamartini e al Bilancio Guido Castelli. “Dobbiamo assolutamente continuare sul piano vaccinale, nella consapevolezza che la vaccinazione sia l’unica via di uscita da questa pandemia". 

"Credo che anche nei confronti di eventuali varianti sappiamo ormai l’importanza di completare la vaccinazione”, ha detto Costa rispondendo a una domanda sulla necessità della terza dose, ha evidenziato che “siamo nelle condizioni di arrivare a fine settembre all’immunità di gregge del nostro Paese. Quindi a maggior ragione qui, nelle Marche, visto il ritmo a cui si sta vaccinando”.

 “Con il sottosegretario abbiamo fatto il punto sulla situazione della pandemia, sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sulle strutture ospedaliere e sulla capacità di rilancio delle nostre eccellenze – ha riferito Acquaroli – Un confronto costruttivo per gettare le basi su cui rilanciare la nostra regione, trovando nel sottosegretario attenzione alle nostre esigenze. Approfondiremo presto insieme quanto proposto, in un incontro che programmeremo”. 



Marco Morosini
“Poco fa abbiamo raggiunto con la prima dose di vaccino la copertura di metà dell'intera popolazione marchigiana”. Lo ha comunicato nel tardo pomeriggio di ieri, con un post sulla sua pagina Facebook, l’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini.

Su una base di 1 milione e 250mila abitanti, infatti, sono oltre 750mila i cittadini delle Marche che hanno ricevuto la prima inoculazione di vaccino anti-Covid.

screen saltamartini

Uno screenshot del portale di monitoraggio vaccinazioni a supporto del post, che prosegue sottolineando come la Regione si stia adeguando alle nuove direttive per gli under 60: “Oggi (ieri,ndr), sia il Presidente Draghi che il Ministro della sanità hanno sottolineato che il siero con base virale (AstraZeneca e J&J) non puo’ essere utilizzato sotto i 60 anni, né per la 1 dose e neppure per il richiamo, chiedendo alle Regioni di adeguarsi nei prossimi giorni. La Regione Marche si è adeguata dalla sera di venerdì scorso con un sms diretto a tutti i dirigenti Asur e da ieri mattina il richiamo (cioè la prima dose) viene effettuato con Pfizer. Quindi la campagna vaccinale prosegue con la prevalente somministrazione di Pfizer e Moderna. Mercoledì c’è la conferenza delle Regioni in cui si dovrà affrontare il tema dell’impiego dei vaccini a base virale anche per le persone con più di 60 anni, nei confronti dei quali questo farmaco sembra essere più idoneo a sviluppare la copertura immunitaria”.

l.c.
"Sono ottimista, ma scaramantico". Si definisce così il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli, sulle possibilità di vedere le Marche in zona bianca. 
L'intervento del Governatore all'inaugurazione dell'aula magna dell'ITTS "Divini" di San Severino è stato infatti l'occasione per parlare anche degli sviluppi della pandemia da Covid-19.

Fondamentale, secondo Acquaroli, procedere velocemente con la vaccinazione, visto che "la pandemia ci ha insegnato che è impossibile fare pronostici a lungo raggio - commenta - . Teniamo alta la guardia, restiamo concentrati e continuiamo a utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per tenere a bada i contagi e ridimensionare il Covid. È necessario farlo per non avere una nuova ondata. La vaccinazione e il tracciamento sono le nostre armi, qualora non bastassero, allora abbiamo, purtroppo, le restrizioni".

All'alba dell'apertura della campagna vaccinale per gli under 30, il Governatore conclude: "Finalmente viaggiamo verso l'immunità di gregge: sarà indispensabile".

l.c.
Domani, in occasione della Festa della Repubblica, la consegna dei 71 riconoscimenti ad altrettanti cittadini della provincia.
La cerimonia si terrà allo Sferisterio, alla presenza del prefetto Flavio Ferdani e delle autorità civili e militari.

I 64 che saranno insigniti del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica, sono soprattutto operatori sanitari impegnati nell’emergenza legata alla pandemia.

Di questi, sei sono dell’ospedale di Camerino: sono i primari Angelo Leo, dell’Unità Operativa complessa Anestesia e Rianimazione e Domenico Sicolo del Pronto Soccorso, la pneumologa Gabriella Mazzoli del reparto Medicina, le coordinatrici del servizio delle professioni sanitarie e caposale, della Chirurgia Rosa Piccirilli, della Rianimazione-Anestesia Samantha Bartolucci e, del Pronto Soccorso Giuliana Fratini.

“Ho provato emozione ed orgoglio – dice Angelo Leo -. È un’onorificenza che condivido con tutti i miei collaboratori, medici, infermieri, oss, direzioni amministrative. Lavorare in emergenza significa avere sicuramente  un profilo intellettuale molto solido; nel marzo 2020 l'ospedale di Camerino nel giro di poche ore si è trovato travolto dalla pandemia. È stata dura, ma con spirito di abnegazione tutti quanti abbiamo portato avanti il nostro lavoro. Non ci siamo tirati indietro su niente e, anche se le nostre risorse non sono sempre bastate a salvare delle vite, abbiamo ottenuto dei buoni risultati”.

Colta di sorpresa anche Giuliana Fratini che estende il riconoscimento a tutte le figure professionali che nell’essere in prima linea, hanno compiuto un eccellente lavoro di squadra, mancando il quale nulla sarebbe stato possibile. “Un vero onore per me esserne la portavoce e rappresentarli in questa particolare circostanza. Non mi aspettavo un attestato per una professione che da 35 anni, ho sempre svolto allo stesso modo. Certo, il lungo periodo ha messo a dura prova tutti noi, tanto più agli inizi quando le informazioni si rincorrevano, non c’erano presidi adeguati, nessuno sapeva bene ciò che fare. Nella seconda fase eravamo più preparati; si pensava che tutto avrebbe potuto risolversi nel 2020, ma così non è stato”. Sulla stessa linea è Rosa Piccirilli che parla di una prova che ha risvegliato il senso etico e morale della professione infermieristica. La sua onorificenza la dedica a tutta l'equipe della chirurgia con la quale ha condiviso ogni momento. “Da un lavoro solitamente più tecnico siamo tornati a prenderci cura e ad assistere la persona ritrovando la vera essenza dell’essere infermieri”.

Sorpresa dalla comunicazione anche Samantha Bartolucci che si dice molto onorata sia per il  premio in se stesso “sia perché rappresento in questo tutti i miei oss, tutti gli infermieri e tutto il personale che da marzo fino a novembre ha lavorato con me a Camerino e in seguito è stato trasferito con me  al covid Center di Civitanova; una grandissima squadra fatta di tanti ragazze e ragazzi, che  non si sono mai tirati indietro e che hanno fatto onore al nostro ospedale e alla nostra professione. Dunque, sebbene il riconoscimento porti il mio nome è dedicato a tutta la squadra”.

Per Domenico Sicolo l’attestato d’onore è una di quelle cose che uno nella vita non si aspetta ma che quando arrivano sono sempre molto gradite: “Senza retorica non può che far piacere un riconoscimento per un lavoro che si è svolto con impegno. Sembra una frase fatta ma nel ritirare questa onorificenza, andrò a rappresentare le  persone che hanno vissuto con me di tutto questo”. In prima linea dal primo giorno col suo lavoro di medico è la pneuomologa Gabriella Mazzoli che, per evitare che Camerino chiudesse, ha voluto dividersi  anche come  volontaria a Civitanova. È durato fino a novembre 2020, a quel punto i malati erano talmente tanti che due piani dell’ospedale di Camerino sono stati riaperti ai pazienti covid. Così la dott.ssa Mazzoli ha continuato a lavorare in entrambe le strutture. Il 20 dicembre, proprio mentre si stava recando al lavoro sulla costa, è rimasta coinvolta in un brutto incidente senza conseguenze gravi ma che probabilmente le costerà la patente. ”Quando ho visto arrivare una lettera dalla prefettura ho pensato al ritiro della patente. Poi ho scoperto che era cosa ben diversa ma credo che arriverà presto anche l’altra lettera e allora - si schernisce - sarò un cavaliere senza cavallo. Essere cavaliere al merito della Repubblica non può essere che un grande onore ma se andrò lo farò nel nome di tanti miei colleghi e giovani infermieri”.

collage cavalieri repubblica
Dall'alto Maurizio Fontenova, Angelo Montaruli, Edoardo Mattioli, Marco Sabbatini e Massimo Nerpiti, Domenico Sicolo, Angelo Leo, Gabriella Mazzoli, Rosa Piccirilli, Giuliana Fratini


Camerino conta anche un Commendatore ed un Cavaliere al Merito della Repubblica.

Il primo è l’attuale segretario dell’Unione Montana Marca di Camerino Angelo Montaruli, già segretario comunale nella città ducale negli anni difficili della gestione dell’emergenza post-sisma 2016.
“È sicuramente motivo di orgoglio per tutto il lavoro che è stato svolto in questi anni a servizio dello Stato - Montaruli -. Io sono infatti un Dirigente dello Stato e in tale qualità ho agito sempre a livello di enti locali,  in particolare nei comuni e nelle Unioni Montane. È dunque un riconoscimento che va un po’ a premiare specialmente l’attività che io ho svolto al Comune di Camerino subito dopo gli eventi terrificanti del terremoto. Abbiamo vissuto momenti difficili, situazioni che hanno visto la popolazione in ginocchio, bisognosa di aiuto e in quel frangente l’amministrazione Pasqui ha sicuramente fatto fronte ad un evento che tutti hanno paragonato ad una guerra mondiale”.

nazzareno micucci

Il secondo è l’imprenditore Nazzareno Micucci distintosi nel settore del commercio e in altri settori a servizio della comunità: “Sono sorpreso – commenta - e mi chiedo quanto possa essere meritato o no, forse al mio pari ci possono essere altre persone che hanno fatto molto. Ho cominciato a lavorare a 18 anni, ho avuto la fortuna di fare qualcosa che mi è sempre piaciuto. La passione fa sicuramente la differenza. Spaziocasa commercialmente parlando è la mia creatura più importante, quasi una figlia alla quale ho dato tutto e che mi ha restituito tutto a piene mani”.

Samantha Bartolucci insieme ad una parte del personale di Rianimazione
Samantha Bartolucci insieme ad una parte del personale di Rianimazione dell'ospedale di Camerino

Anche Maurizio Fontenova, collaboratore di RadioC1…inBlu, sarà insignito del titolo di Cavaliere per il suo impegno nel settore contabile dei Vigili del Fuoco da oltre 30 anni: “Una grande emozione – commenta - . Una onorificenza importante dal punto di vista morale e lavorativo. Ho visto nascere e crescere la parte contabile dei Vigili del fuoco. Ho avuto una grande esperienza con i terremoti del 1997 e del 2016. Sono stato al campo operativo di Arquata ed è stata una esperienza fondamentale”.

Nomina di Cavaliere anche per Massimo Nerpiti, tecnico Asur: “Un onore immenso – dice  -. Non mi rendo neanche conto di cosa significhi. Una immensa gioia, a livello professionale. Abbiamo vissuto momenti molto difficili: prima il terremoto (ricordo quando abbiamo montato le tende d’urgenza all’ospedale di Tolentino) poi la pandemia (quando in dieci giorni abbiamo attrezzato una palazzina per i pazienti Covid). È stato un momento dove non c’erano i materiali, le ditte non volevano venire in ospedale per paura dei contagi. Questa onorificenza è il giusto premio per un lavoro fatto da tutti. Un premio condiviso con tutto l’ufficio”.

Riconoscimento di Cavaliere anche per l’imprenditore e presidente della Pro Loco di Tolentino Edoardo Mattioli: “Sono soddisfatto – dice - di aver ricevuto questa. La soddisfazione c’è e l’ho ricevuta non sapendo nemmeno come sia arrivata. Probabilmente c’è chi, fino ad oggi, ha apprezzato il mio modo di operare volontariamente in questa città ed in favore della città. Ho iniziato da 17enne con la radio di Jimmy Fontana, come inviato da Tolentino, poi si sono aperte tante altre possibilità e ancora sono impegnato con l’obiettivo di lasciare questa passione ai giovani”.

Il titolo di Grand'Ufficiale sarà conferito al rettore Unimc, Francesco Adornato, mentre quello di Commendatore, oltre che a Montaruli, andrà a Carlo Iacomucci. Titolo di Ufficiale per Nicola Pagano. 

Redazione
Seppur con due settimane di ritardo rispetto agli altri Comuni marchigiani, anche Cerreto d'Esi da marcoledì tornerà in zona gialla. Una buona notizia per la città, che nella settimana che ha preceduto il 25 aprile faceva registrare un'incidenza nei contagi decisamente sopra la soglia fissata dalla Regione Marche. Il sindaco David Grillini aveva parlato di restrizioni pesanti per la città, ma che avrebbero auspicabilmente aiutato ad abbassare i dati e a riportare Cerreto d'Esi alla normalità. È stato così.

C'è soddisfazione nelle parole di Grillini, sia per una cittadinanza decisamente provata a livello psicologico, sia per le attività commerciali che potranno tornare a lavorare. "Ovviamente siamo molto felici e ne avevamo davvero bisogno – ha commentato il sindaco –. Sembra che i contagi stiano decisamente rallentando e quindi riusciamo a rientrare nei parametri imposti dalla Regione. La popolazione era ormai allo stremo, sono state settimane molto dure sotto il profilo psicologico. Ci godiamo questa zona gialla, ma con un monito: non deve essere un liberi tutti ma dobbiamo restare consapevoli e attenti. Tirano un sospiro di sollievo anche le attività commerciali che, oltre alla pressione psicologica per le restrizioni, hanno fatto i conti anche con le questioni economiche".

La chiusura del sindaco Grillini è dedicata ai ringraziamenti alle forze dell'ordine e ai cittadini che si sono dimostrati responsabili: "Le forze di polizia hanno fatto un grande lavoro per controllare il nostro territorio, e per questo le ringrazio così come ringrazio i nostri cittadini: hanno dimostrato grande senso di responsabilità anche se è stato chiesto loro un ulteriore sacrificio. Grazie a loro riusciamo a tornare in zona gialla e questo era fondamentale".

l.c.

Sul tema Covid è stato un inizio settimana vissuto col fiato sospeso a Treia: se gli ultimi rilevamenti infatti avevano messo il paese al riparo dalle restrizioni anti contagio tipiche della zona arancione, i numeri sono stati sempre molto vicini alla soglia massima consentita dal sistema adottato dalla Regione. Basti pensare che, se i casi limite sono 250 ogni 100mila abitanti, Treia ha avuto un indice di 249,8 nella settimana che ha preceduto il primo maggio. Se ne è parlato anche durante l'ultima seduta del consiglio comunale quando, durante le comunicazioni di rito, il sindaco Capponi ha informato l'assise della situazione.

Il Comune treiese era in trepidante attesa di notizie sul tema, che in questo senso sono state positive: "L'indice dei contagiati - come comunicato proprio dall'amministrazione su Facebook - , è sceso drasticamente sotto i livelli consentiti per la permanenza in zona gialla e si attesta oggi a 141. Il rischio di incorrere in misure più severe è stato così scongiurato almeno fino alla fine di questa settimana".

Restano comunque le perplessità sul sistema adottato dalla Regione Marche per la definizione delle fasce gialle, arancioni e rosse. Il sindaco Capponi ha sottolineato questo aspetto: "Da tempo abbiamo comunicato alla Regione come oggi i maggiori cluster di rischio siano all'interno delle aziende: i lavoratori sono necessariamente, in determinati tipi di professioni, soggetti agli assembramenti. Se si dovesse andare avanti con le idee del Ministro Speranza e del Generale Figliuolo, ovvero quelle che prevedono di procedere con le vaccinazioni in azienda non appena esaurita la campagna riservata alle categorie protette, si potrebbe fare un grande passo avanti: a tal proposito due aziende del nostro territorio hanno già aderito a questa possibilità. Mettere al riparo i lavoratori è fondamentale - ha concluso Capponi -, visto che oggi sono la categoria che rischia maggiormente di contrarre il virus. Confidiamo di avere a giorni una risposta da parte della Regione".

l.c.

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