Notizie religiose nelle Marche
“Non auguro a nessuno di vivere un anno e mezzo in albergo come è capitato a noi”. Tra i ricordi di Pietro Scipioni è ancora forte quello dei tempi appena trascorsi. Pietro oggi vive in una Sae a Pievebovigliana, comune di Valfornace, nato dopo la fusione con Fiordimonte. La sua casa la condivide con la moglie, due figli e una sorella disabile. E’ un commerciante, vende abbigliamento a Muccia in un locale in cui, dopo il terremoto, ha spostato la sua attività lavorativa. A Muccia c’è più movimento, più passaggio di auto, anche se le realtà economiche ubicate in queste zone hanno tanti problemi con cui confrontarsi ogni giorno. Mancano i residenti, i proprietari delle seconde case, mancano anche i turisti. Per Pietro si sarebbero dovute realizzare alcune Sae anche per i possessori di seconde case che avrebbero fatto circolare un po’ di economia, una scelta sicuramente complicata ma per lui opportuna. Tra le mancanze che avverte di più c’è quella di poter tornare a frequentare la piazza.

I luoghi di ritrovo ora sono spostati fuori dal cuore del paese e purtroppo distanti dai villaggi dove sono state costruite le soluzioni abitative di emergenza. Alcune stanno creando più di qualche problema a causa dei pavimenti da sostituire per le infiltrazioni d’acqua. In questo periodo diversi residenti di Pievebovigliana stanno uscendo dalle loro casette per consentire al consorzio che le ha realizzate, di sistemare il pavimento. Ennesimo trasloco per chi ne ha già fatti tanti ed ennesimo disagio soprattutto per gli anziani che popolano queste zone di montagna. Camminiamo tra i tre villaggi costruiti e collegati tra loro da una buona viabilità pedonale. Un ponte ti congiunge con le altre strutture residenziali.

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Da lì la vista è davvero bella: la chiesa di Santa Maria Assunta, anche se inagibile, campeggia nel cuore del centro storico, dove da qualche mese è stata tolta la zona rossa. Ora si può passeggiare tra quelle viuzze del centro del paese, un posto suggestivo ma vuoto. Pietro mi racconta con entusiasmo che tra poco in centro aprirà una nuova attività ristorativa, un bel segno di speranza per i residenti. Ci si deve arrangiare in questo periodo pieno di emergenze. Il terremoto e la lunga gestione post sisma non bastavano. Ora la popolazione della montagna si deve confrontare con una nuova paura che accomuna tutta l’Italia e il mondo intero, come il coronavirus. La scelta di utilizzare l’ospedale di Camerino per accogliere i malati da covid-19 della provincia di Macerata, non è andata giù a tanti cittadini che oltre a sentirsi abbandonati dalle istituzioni, ora si sentono sfruttati e privati delle poche eccellenze che hanno. Con la mancanza di certezze questa popolazione si è abituata a vivere, quasi non si chiedono più quando potranno rientrare nelle loro case, aspettano, aspettano che qualcosa succeda. La preoccupazione è anche quella che i ragazzi non avranno lo stesso attaccamento di chi lì ci è nato e cresciuto e che quindi sarà portato ad andare altrove per vivere il proprio futuro. Anche questi sono i pensieri dei residenti a cui non può bastare amare il proprio paese.

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Servono risposte, occorrono servizi. Alcune attività si sono organizzate per portare la spesa a casa di chi ha difficoltà a spostarsi. I negozi infatti sono abbastanza distanti dai villaggi delle casette dove più di una purtroppo è vuota, alcuni anziani non ce l’hanno fatta a resistere a tutti questi grandi cambiamenti. Pietro è molto dispiaciuto della perdita degli anziani ma continua a darsi da fare come cittadino, impegnato anche nel mondo dell’associazionismo. Si va avanti con la speranza che le cose migliorino. Bisogna crederci.

Barbara Olmai


L’intervista a Pietro Scipioni, andrà in onda nella Rubrica radiofonica “Ricostruire la speranza. Un viaggio nel cuore del sisma”, mercoledì alle ore 10,10 e alle ore 22,10 e in replica domenica alle 9:10 e lunedì alle 21:00, sulle frequenze di Radio C1 in Blu. 

Per la rubrica radiofonica si ringrazia:  
- Structura Housing appartamenti nuovi, in classe A a Porto San Giorgio 
Coldiretti Macerata e campagnamica stanno con i contadini: @campagnamica e #mangiaitaliano!  
LINK AI SITI: www.appartamentiportosangiorgio.net www.macerata.coldiretti.it

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Pubblicato in Cronaca
Sarnano si adegua, in questo periodo così difficile, alle disposizioni nazionali sul Coronavirus. Delle decisioni prese dall’amministrazione comunale al riguardo ne parliamo con il sindaco Luca Piergentili.
“La situazione richiede lo sforzo di tutti e secondo quelle che sono le previsioni del decreto governativo quindi anche Sarnano ha deciso di sospendere tutte le attività nelle strutture di proprietà del comune. Saranno, così, chiusi i campi da calcio, il palazzetto dello sport, la piscina comunale ed anche tutte le altre strutture a livello culturale e sociale.”
Lo scopo è quello di proteggere i cittadini.
“Questo l'unico scopo perché in queste strutture, come in altri luoghi, dobbiamo essere in grado di mantenere la distanza di un metro previsto dalla normativa. Ciò non è possibile in questo momento e quindi abbiamo deciso di chiudere le strutture.”
Sarnano è un paese votato al turismo. Il terremoto prima, il virus ora. C'è un rimedio o un messaggio di speranza per i cittadini del suo paese e di un intero territorio?
La speranza è che abbiamo superato e ci stiamo lavorando per superare il terremoto e insieme supereremo anche questa nuova sfida. Saremo più forti di prima. Adesso anche le strutture di ristorazione hanno capito il messaggio che viene dal decreto e quindi stanno chiudendo per una settimana. Speriamo di limitare il contagio In modo tale da dover stare chiusi il minor numero di giorni possibile e poi riprendere di nuovo l'attività con tutta quello che i nostri territori sanno regalare. Grazie ai nostri paesaggi, alla nostra offerta d’arte e alla nostra cucina la prossima stagione estiva potrà essere migliore delle precedenti”.

f.u.

Di seguito l'ordinanza:
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Pubblicato in Cronaca
Si corre ai ripari per limitare il più possibile le uscite dei cittadini in questo periodo di emergenza.
Il Comune di Tolentino ha attivato un servizio per rispondere ai bisogni essenziali delle persone più anziane o comunque impossibilitate ad uscire da casa o con ridotta mobilità, come fare la spesa o comprare farmaci o effettuare ricariche telefoniche oppure per essere di ausilio per affrontare ansia e paura dovuta all’emergenza sanitaria.
"Telefonando al numero 0733.901324, da oggi a venerdì prossimo - si legge in una nota del Comune - , dalle ore 9 alle ore 13 e nel pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18 si potrà prenotare la consegna a casa propria della spesa o dei farmaci o le ricariche telefoniche".

Si tratta di un servizio gratuito escluso, ovviamente, il costo dell'acquisto, e che si protrarrà se lo stato di emergenza dovvesse essere prorogato oltre il prossimo 15 marzo.

Anche il Comune di Sarnano ha esteso il servizio "Pronto Farmaco" che prevede la consegna a domicilio dei medicinali, anche per i beni di prima necessità, non solo alimentari. I cittadini che ne vorranno usufruire potrenno rivolgersi al numero 0733/658355.

GS
Pubblicato in Cronaca
"Il ritmo fin ora non è stato quello più adeguato. Di questo passo, secondo un calcolo matematico si finirà la ricostruzione nel 2048". A dirlo è il nuovo commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, secondo un rapporto tra il numero di pratiche attese e quelle licenziate dagli uffici speciali per la ricostruzione nell'ultimo trimestre del 2019. "Se continuiamo così, andremo avanti troppo a lungo e questo non è possibile".
Secondo Legnini non mancano le risorse, anzi non sarebbe quello il problema quanto piuttosto spendere quelle che ci sono. "Poi ce ne vorranno altre - ha aggiunto - ma intanto spendiamo quelle che ci sono. L'incontro a Camerino è stato rinviato ma nel più breve tempo possibile farò degli incontri, magari in forma più ristretta, perché so che lí ci sono grandi difficoltà. Quella di stamane invece è stata una riunione molto positiva e fruttuosa perché i prefetti mi hanno illustrato il loro punto di vista sia in merito alla ricostruzione pubblica che dal punto di vista del controllo della legalità e il contrasto ai fenomeni di infiltrazione che non si sono manifestati".
Legnini ha indicato le direttrici di queste prime settimane di lavoro, inevitabilmente condizionate dall'emergenza Coronavirus.

(approfondimento sul prossimo numero di Appennino Camerte)

Gaia Gennaretti 
Pubblicato in Cronaca
Maggioranza e minoranza unite a Camerino e pronte ad impugnare la delibera della regione di adibire l'ospedale camerte a centro di emergenza per i malati da Coronavirus. Sembra pronta, infatti, una nota congiunta di protesta considerata la situazione di che si sta verificando dopo che nella giornata di domenica molti pazienti ricoverati a Camerino erano stati già trasferiti in altri presidi della zona. Sicuramente una situazione di emergenza che, però, il personale ospedaliero non era preparato ad affrontare. Saranno 24 i pazienti positivi al Covid-19 trasferiti a Camerino, 8 in terapia intensiva, senza che i reparti siano stati completamente isolati ne il personale medico e infermieristico sia stato preventivamente preparato.

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Alla base della scelta della regione probabilmente la dislocazione, lontana dal centro abitato, del presidio ospedaliero camerte, che si è visto già privato di ogni servizio con i pazienti "ordinari" del territorio che non possono più usufruire di alcuna prestazione, neppure quelle del Pronto Soccorso, e già dirottati agli ospedali di Macerata e San Severino. Così mentre gli amministratori stanno valutando azioni "politiche" addirittura investendo della questione il Prefetto per bloccare la delibera, dall'interno del presidio medici e infermieri, giustamente preoccupati della tutela della salute propria e dei familiari, stanno pensando ad eclatanti manifestazioni di protesta. Sembrerebbe, infatti, che il personale medico e paramedico, oltre 100 persone, non sia provvisto neppure della dotazione minima necessaria per affrontare l'epidemia. 
f.u.

Riportiamo una nota di Federico Maccari, Direttore di Entroterra Spa - La Pasta di Camerino
LaPastadiCamerino
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Sulla scelta di destinare l'ospedale di Camerino a centro di riferimento provinciale per il Coronavirus interviene il vicepresidente del comitato a difesa e tutela dell'ospedale Eustachio di San Severino, Marco Massei.
"Una decisione - dice - che è stata presa in piena autonomia da Asur e Regione senza condividerla con il territorio, in nome della tutela della salute pubblica, obiettivo da tutti condivisibile, che spinge la popolazione della zona montana ad un gesto di grande solidarietà.
Al tempo stesso però si mettono a rischio tanti residenti nella zona montana dell'entroterra, perché si tolgono tutti i servizi di emergenza garantiti sino a ieri dall'ospedale di Camerino, di cui resta operativo solo il pronto soccorso per l'emergenza, con un percorso differenziato rispetto a chi risulta affetto da Covid 19. All'ospedale di San Severino - prosegue - torna a riempirsi di pazienti il quarto piano, dove si trovava il punto nascita chiuso ormai quattro anni fa. Negli ultimi anni l'ospedale Bartolomeo Eustachio ha subito tantissimi tagli, perso servizi, ma è rimasto un punto di riferimento per le sue eccellenze, fatte della professionalità del personale tutto. Ad oggi a causa dell'emergenza diviene il primo presidio ospedaliero di riferimento per i residenti della zona montana. A loro si deve garantire la medesima risposta sanitaria di chi vive sulla costa o nella stessa Macerata, ma a San Severino mancano servizi essenziali - denuncia - ". Poi la richiesta per il ripristino della terapia intensiva nel nosocomio settempedano. "Come comitato chiediamo che sia ripristinato a San Severino un reparto di rianimazione in grado di far fronte ad emergenze e criticità che si dovessero presentare nel territorio, per chi non è affetto da Coronavirus, visto che tutti i pazienti di questo tipo saranno dirottati a Camerino. Gli altri dove dovrebbero curarsi? Per chi vive in zone troppo distanti da Macerata, potrebbero crearsi seri problemi. Per questo chiediamo con forza che i sindaci del territorio, uniti, pretendano che a San Severino sia inserito un reparto di rianimazione, almeno fino a quando non rientra questa emergenza".

GS



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L'emergenza e l'esigenza di contenere le occasioni di diffusione di contagio del coronavirus, hanno consigliato  di rinviare a data da destinarsi l' incontro  con il nuovo Commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini, inizialmente previsto per il pomeriggio di oggi a Camerino.
Nominato lo scorso 14 febbraio quale successore del geologo Farabollini, l'ex vice presidente del Csm ed ex consigliere regionale, in tarda mattinata ha incontrato a Macerata il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli e i sindaci del cratere. Nella sede della Prefettura è tuttora in corso il successivo incontro al quale prendono parte una delegazione della Conferenza episcopale marchigiana e i Rettori delle Università di Macerata, Camerino e Ancona. 
Salta invece il summit pomeridiano programmato per le 16.30 di oggi all'auditorium Benedetto XIII di Camerino e al quale avrebbero dovuto prendere parte  il presidente del Consiglio regionale Mastrovincenzo e i Capigruppo consiliari. Legnini avrebbe poi incontrato i sindaci del cratere,  il presidente della Provincia Antonio Pettinari e il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi. 
C.C.
Pubblicato in Politica
Con il contributo di Structura Housing appartamenti nuovi, in classe A a Porto San Giorgio e Coldiretti Macerata, @campagnamica e #mangiaitaliano!  



Pubblicato in Ricostruire la speranza
Quasi lapidarie le parole del presidente della regione, Luca Ceriscioli, in merito alla notizia di ieri di adibire l’ospedale di Camerino all’accoglienza e cura dei malati di Coronavirus. La novità di stamattina è che “sono stati registrati quattro nuovi decessi all’ospedale di Marche Nord. Erano in rianimazione, intubati, ed abbiamo una curva pericolosamente simile a quella della Lombardia. Quindi - ha aggiunto - se potessimo limitarci al solo ospedale di Camerino ci metterei la firma. Noi stiamo lavorando affinché tutto il sistema sanitario regionale sia pronto ad affrontare la situazione”. Ceriscioli ha detto di aver incontrato il sindaco di Camerino Sandro Sborgia e il vescovo Francesco Massara e ha garantito che, come figure politiche, metteranno in atto ogni misura che la sanità richiederà: “Lo abbiamo fatto sin dal primo giorno, quando ci sono state richieste ordinanze per il contenimento, quando ci è stato chiesto di aumentare le risorse per la sanità e le strumentazioni e lo continueremo a fare. Dico solo, fosse vero che possiamo fermarci a Camerino - ha ribadito - così come tutte le località già indicate. Dobbiamo già prevedere cosa servirà fra qualche giorno”. Per capire ciò che ci si dovrebbe aspettare nei prossimi giorni, secondo Ceriscioli basta osservare cosa già accaduto in Area Vasta 1, vale a dire nel pesarese, o nelle altre Regioni. Alla luce di questo, si raccomanda di proseguire nell’attività di prevenzione in modo da aiutare il sistema sanitario, limitando spostamenti, attuando le misure igienicosanitarie e quant’altro. “Noi stiamo cercando di assicurare quel che serve nella fase più complessa e il lavoro sarà in costante crescita e noi lavoriamo per prevedere sempre la misura successiva”.

Gaia Gennaretti
Pubblicato in Cronaca
Sospensione di tutte le celebrazioni con la presenza di fedeli, comprese le veglie funebri e i funerali sostituiti da un breve rito di benedizione della salma in forma strettamente privata con la sola presenza dei familiari del defunto. Ferme tutte le attività pastorali compresi i pellegrinaggi, le benedizioni pasquali delle famiglie, il catechismo e nessuna attività negli oratori ne possibilità di tenere incontri o riunioni. E' quanto disposto per l'intera diocesi di Camerino-San Severino Marche dall'arcivescovo Francesco Massara a seguito dell'emanazione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri pienamente accolto anche dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Le chiese possono comunque rimanere aperte per consentire la preghiera personale, purchè  siano adottate “misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro". La stessa distanza di sicurezza deve essere rispettata anche per l'amministrazione del sacramento della penitenza. "Mentre chiedo a ciascuno il massimo impegno nell’assumere comportamenti di prudenza, attenzione e responsabilità, invito tutti - in questo particolare tempo di Quaresima - ad intensificare la preghiera personale per invocare dal Signore il conforto del cuore e la liberazione dal male", così l'arcivescovo Massara.
Pubblicato in Diocesi

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