Notizie religiose nelle Marche
Domenica, 08 Marzo 2020 18:42

Sassoferrato, primo contagio da Coronavirus

Primo caso di Coronavirus a Sassoferrato.
A renderlo noto è il primo cittadino, Maurizio Greci che in una nota scrive: "Il Servizio Sanitario Nazionale ha prontamente attivato la necessaria profilassi per garantire il corretto trattamento del caso.

A priori, si invita la cittadinanza a collaborare, senza preventive esternazioni dettate dal panico, né tantomeno con esecrabili gogne mediatiche, non solo inutili bensì dannose in circostanze come questa, dove il senso civico di comunità è l'unico veicolo di buone prassi.
Ricordiamo che le indicazioni date a livello ufficiale, come già ampiamente ricordato e riportato sui canali del Comune, sono da ritenersi le uniche armi preventive valide in questo momento: atteniamoci scrupolosamente ad esse. La prevenzione e l'attenzione alle regole sono da considerarsi importantissime per noi, per chi ci sta attorno e per i soggetti a rischio.
Abbiamo già provveduto ad attivare il Centro Operativo Comunale - prosegue - e la situazione è attualmente sotto controllo. Si invita, quindi, la cittadinanza a rispondere con grande senso di responsabilità".

GS
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Si definisce lui stesso "bastian contrario" il sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti, esprimendo il suo disappunto nei confronti della riunione in programma domani pomeriggio a Camerino con gli amministratori e il nuovo commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini.

“Da tutte le parti le raccomandazioni sono univoche - esordisce Giuseppetti - , le parole d'ordine sono: evitate ogni forma di contatto, restate a casa, se potete non frequentate posti affollati e limitate il più possibile luoghi di aggregazione. A cosa serve, allora - si chiede il sindaco -, la riunione che con tutti i sindaci coinvolti dal sisma del 2016? 

Sono passati quasi 4 anni dagli eventi sismici e poco è stato fatto - aggiunge - , le riunioni convocate non hanno portato a decisioni determinanti, quindi qual è l’utilità della convocazione di domani, in piena emergenza coronavirus, se non mettere a rischio i primi cittadini che poi potrebbero diffondere il contagio nei loro paesi. Oltretutto - prosegue - alla riunione è prevista la presenza del presidente Ceriscioli, proveniente da Pesaro, zona arancione, dove i residenti non possono uscire se non per motivi urgenti di salute. Anche il commissario per la ricostruzione in questi giorni praticamente sta girando mezza Italia ed è a contatto diretto anche con cittadini a rischio contagio. 

Non mi tiro indietro - conclude - , non l'ho mai fatto e non lo farò in futuro, ma trovo irresponsabile, nonostante le tante raccomandazioni, convocare questa riunione assolutamente non urgente. Mi aspettavo un rinvio, com'è logico che fosse, visto che sono state rimandate cose molto più impellenti, non capisco come mai questa conferenza sia ancora confermata e non posticipata di qualche settimana, e soprattutto mi stupisce come mai nessuno fino a questo momento abbia sollevato il problema". 

Il sindaco di Caldarola, che più volte ha minacciato di restituire la fascia a causa della lentezza della ricostruzione, stupisce alla vigilia di un incontro che riguarda proprio il sisma e le difficoltà per ripartire. Da giorni, infatti, il timore dei terremotati è che il coronavirus possa essere l'ennesimo motivo per surclassare la situazione del Centro Italia e, forse, sapere che il nuovo commissario voglia andare avanti, nonostante l'emergenza sanitaria, potrebbe essere motivo di rassicurazione.

GS

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Evacuati dall'ospedale di Camerino parte degli attuali pazienti ospitati nel nosocomio per altre patologie, per la necessità straordinaria di rivedere e attrezzare i reparti per far fronte all'emergenza del Covid-19.  Il Gores Marche ha infatti individuato la struttura camerte (servirebbero 24 posti per la Rianimazione) come la più idonea quale centro di riferimento per il trattamento delle patologie da Coronavirus nell'Area Vasta n. 3. Tre infettivologi e uno pneumologo vi lavoreranno dalla prossima settimana. Le strutture ospedaliere individuate a tal scopo dalla Regione Marche sono una per provincia: insieme a Camerino che fa riferimento a Macerata, l'organizzazione straordinaria riguarderà gli ospedali di Fano per l'Area Vasta 1, la struttura delle Malattie infettive di Torrette per l'Area Vasta 2 , un'aula per malattie infettive dell' ospedale Murri di Fermo per l'Area Vasta 4 e il nosocomio di San Benedetto del Tronto per quel che riguarda l'Area Vasta n.5.  La scelta sarebbe dunque caduta su Camerino in quanto ha un reparto di Rianimazione e le sale operatorie possono essere riconvertite in postazioni di terapia intensiva in modo da ottenere un totale di 24 posti letto. 
Atteso che la decisione vede il presidio ospedaliero della città ducale come punto di riferimento per un'intera provincia, il sindaco della città ducale Sandro Sborgia, informato della questione solo alle ore 12 di oggi, ha ritenuto opportuno convocare d'urgenza una riunione con tutti i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione e tutti i sindaci dell'entroterra  che si è tenuta nel pomeriggio nella sede provvisoria del Comune. Il primo cittadino ha altresì ritenuto opportuno che tutti i presenti ascoltassero dalla voce diretta della direttrice generale dell'Asur Marche Nadia Storti e dall'assessore regionale Angelo Sciapichetti, quali le motivazioni che hanno portato all'individuazione di Camerino quale struttura di riferimento dell'emergenza. Nel corso dell'incontro la dott. ssa Storti ha spiegato che il presidio camerte dispone di una Rianimazione, di un reparto di Cardiologia e di terapia intensiva e che i pazienti hanno appunto bisogno del ricorso ad una tipologia di reparti intensivi e subintensivi.  Nella valutazione si è tenuto conto che l'emodinamica del presidio di Macerata non poteva essere messa a rischio, essendo unico punto di riferimento per ictus e infartuati e dunque da preservare dal punto di vista dell'infettività dei pazienti.  Per lo stesso motivo non si sarebbe potuto optare  per la struttura di Civitanova Marche. essendo presente al suo interno il reparto di Pediatria.    
La Dottoressa Nadia Storti ha parlato della necessità di contenere il contagio e dell'esigenza di ospitare i pazienti affetti dal Covid-19 in strutture dove non vi siano altri pazienti non contagiati, garantendo la  massima tutela dei dipendenti e massima sicurezza dei dispositivi: "Da un punto di vista epidemiologico è fondamentale mantenere questa tutela e
avere una struttura come quella di Camerino che è in grado di intubare rapidamente i pazienti, - ha aggiunto-  significa dare una chance a tante persone".  I rappresentanti dei comuni  hanno denunciato la forte reazione emotiva suscitata dal clamore di una comunicazione, arrivata repentina e senza preventiva consultazione, oltre che fonte di tante preoccupazioni per le  persone residenti nel territorio.
'"Priorità oggi è contenere l'emergenza sanitaria"- ha detto l'assessore Sciapichetti. L' arcivescovo Massara ha chiesto una línea comune necessaria a non creare scompiglio. "Oltre alla linea comune del territorio- ha detto Mons.Massara- sono necessarie l'attenzione sanitaria nei confronti degli anziani. La popolazione ha già avuto un terremoto e non vorrebbe averne un secondo. Occorre anche che la comunicazione sia chiara nei confronti della comunità intera di queste terre".  
Nel corso della riunione il sindaco Sborgia ha esternato le perplessita sul futuro, dovendosi in sostanza chiudere i reparti di medicina, chirurgia e ortopedia i quali, essendo già sospese le loro ordinarie attività, non potranno più rispondere alle emergenze.  Il trasferimento dei reparti e delle operazioni all'ospedale di Macerata, fa nascere infatti il timore che tali reparti possano essere persi definitivamente. "Ho voluto che alla riunione fossero presenti tutti- ha commentato Sborgia- perchè tutti sentissero dalla direzione sanitaria regionale e dagli assessori marchigiani che così non è. Il presidente della Regione ci ha assicurati che tale garanzia sarà oggetto d'inserimento all'interno della delibera di Giunta che definisce l'individuazione delle strutture ospedaliere per il trattamento del Coronavirus".  

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Domani la delibera che prescrive la riconversione del presidio di Camerino individuato a rispondere all'esigenza urgente dell'emergenza coronavirus per l'Area Vasta n. 3, verrà portata in Giunta regionale. Il sindaco Sandro Sborgia ha chiesto la garanzia che, una volta terminata l'emergenza, la struttura di Camerino venga potenziata e che vengano ripristinati i presidi sanitari territoriali. 'Se tale garanzia non ci verrà assicurata, ci riuniremo e prenderemo le opportune misure. Le popolazioni della montagna che già vivono di loro le difficoltà di un'emergenza  post- sisma dalla quale non si sono tuttora del tutto riprese, continuano a dimostrare ancora una volta la massima solidarietà nei confronti delle difficoltà degli altri". Dal canto suo la dottoressa  Storti ha rimarcato che non si tratta di una penalizzazione. In chiusura il sindaco di Camerino ha riassunto ancora il motivo e i contenuti della riunione, voluta per portare a conoscenza di tutti i comuni dell'entroterra di una decisione imposta e dall'impatto così forte della quale non può che prendersi atto. All'incontro che ha registrato anche dei toni accessi, è intervenuto anche il rettore di Unicam  Claudio Pettinari che non ha lesinato dubbi e commenti preoccupati sui risvolti per la città e per l'intero territorio di una scelta come quella adottata che toglie ad un'area in porevalenza popolata da gente anziana, qualsiasi tipo di servizio sanitario. Il rettore ha rimarcato che nei collegi universitari dormono 1400 studenti che non possono essere penalizzati dalla limitazione nei servizi sanitari; al posto del presidio camerte e per tale emergenza, sarebbe stato meglio scegliere una struttura diversa e non utilizzata.  
"Dovevamo ragionare insieme su questa scelta che è presa da altri e che richiede una valutazione da parte di tutti- ha detto Sandro Sborgia-  Siamo consapevoli che c'è una emergenza che riguarda ognuno e dobbiamo valutarne la correttezza e la dimensione.  Non ho la preoccupazione che i reparti che ci vengono tolti non torneranno a Camerino perchè, se così non fosse, succederebbe una rivoluzione. Non so come vada gestita una situazione come quella che nell'arco di una notte ci si è prospettata ed è per questo che ho chiamato anche esperti del settore e chiesto che intervenisse la massima autorità sanitaria regionale a spiegarci di cosa contiene e come evolverà. Le persone sono anche preoccupate per eventuali contagi, in un'area che attualmente non ne registra".
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Si è parlato dei tempi strettissimi che l'hanno suggerita e il sindaco di Fiuminata Vincenzo Felicioli,medico ginecologo, ha chiesto se anche con riferimento a tempo e modi non si sarebbe potuta verificare invece l'eventualità di una struttura di riferimento d' alternativa in grado di supplire ad un Dea di primo livello quale il nosocomio di Camerino. " A mio avviso -ha detto- l'individuazione alternativa non sarebbe stata poi così complessa, ma è chiaro che se qui si parla di struttura che serve domani, poco ci sia da fare. Non passi però in secondo piano che qui c'è in gioco il futuro di un territorio. In conferenza di Area Vasta, venerdì scorso ci è stato detto che per rispondere a questa straordinaria emergenza, le strutture che c'erano erano sufficienti. Dobbiamo allora pensare che i dati in possesso della Regione Marche debbano far preoccupare o che la scelta di Camerino sia stata una misura presa a scopo precauzionale e preventivo?  Non ho capito se il percorso che porta a questa decisione è di indefettibile emergenza- ha aggiunto-  nel qual caso io come rappresentante istituzionale non voto niente in quanto è la Regione che deve assumersi tale responsabilità. La questione è proprio il trattamento dell'emergenza che purtroppo non lascia ai sindaci alcun margine di decisione". 
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Sborgia ha ricordato più volte che la motivazione della riuniione urgente è stata suggerita dalla necessità di capire perché la scelta sia caduta su Camerino e dall'esigenza di comprendere bene che fine farà l'ospedale una volta passata l'emergenza: "Abbiamo necessità di capire e abbiamo necessità che ci sia una rassicurazione da formalizzarsi per iscritto e che dica che il nostro ospedale tornerà ad essere quello di oggi". In rappresentanza del comune di Visso, il consigliere Filippo Sensi ha chiesto ai rappresentanti della Regione  la garanzia che vengano potenziati per la montagna i servizi sanitari. Diversi gli interventi anche di cittadini e medici arrivati alla riunione per capire delle misure che si stanno predisponendo. Per l'opposizione gli interventi del Capogruppo Pasqui e del consigliere Lucarelli dettisi sconcertati da una decisione presa senza valutare alternative e soprattutto senza consultare il territorio. 
 "Portare l'emergenza in una, situazione già di per sè di emergenza-ha osservato un camerte- è una grande stupidaggine e chi l'ha presa se ne assumerà le responsabilità anche morali". Sciapichetti ha rassicurato che nel nosocomio di Camerino, la cui scelta è stata tecnica, verranno ospitati solo pazienti della Provincia di Macerata contagiati da coronavirus .
Numerose le accese contestazioni mosse alla scelta regionale, evidenziando le difficoltà del post sisma e dell'essere il presidio ospedaliero di Camerino l'unico a servizio della montagna per una popolazione per la maggior parte anziana e con disagiate condizioni abitative. 
 "Non può essere che tali zone siano sempre le più penalizzate e debbono poter avere delle garanzie per il futuro- è stato soottolineato- La  popolazione  vive come ulteriore affronto, una decisione imposta e della quale non si può che prendere atto". La rabbia dei cittadini è più che legittima, ha detto l'assessore comunale e chirurgo ortopedico Stefano Sfascia, amareggiato per la sospensione di un reparto di eccellenza come quello in cui opera da medico: " I nostri dubbi e  la nostra preoccupazione  è riferita all'eventualità che ci auguriamo non avvenga, che terminata una fase emergenziale che non sappiamo quando terminerà, il nostro ospedale possa uscirne penalizzato". 
c.c. 

 

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Domenica, 08 Marzo 2020 13:18

Sarnano, ladri in un condominio inagibile

Ladri in azione a Sarnano. Nel mirino dei malviventi un piccolo condiminio, inagibile e quindi disabitato a causa del sisma, che si trova in centro.
A scoprire il colpo sarebbe stato uno dei condomini dopo che era stata notata una finestra aperta, ma proprio per il fatto che dal 2016 il condominio è disabitato, non si può stabilire, con precisione, quando gli sciacalli abbiano agito.
Quattro gli appartamenti messi a soqquadro dai malviventi che non hanno certamente trovato un ricco bottino, ma hanno creato molta confusione nelle abitazioni.
Sul fatto, che ha creato grande indignazione tra i cittadini, indagano i carabinieri.
Triste pensare che vengano prese di mira abitazioni i cui proprietari hanno già perso tutto a causa del dramma del terremoto.

GS

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Caso di positività al tampone del Coronavirus ad Apiro dove sarebbe risultato positivo un operaio di 52 anni che lavora all’azienda Elica di Serra San Quirico e che ora si trova ricoverato all’ospedale di Torrette. E’ in quarantena volontaria anche il medico che ha visitato l’uomo e che, secondo protocollo, si trova in isolamento nella propria abitazione insieme alla sua famiglia. In paese comunque l’atmosfera appare tranquilla come testimonia la grande affluenza di persone al mercato settimanale della domenica.
Intanto questa mattina la Sod Virologia dell'ospedale di Torrette ha comunicato gli ultimi risultati dei test sui tamponi: sono 272 i campioni positivi, su un totale di 1028 testati. All'ospedale di Torrette è avvenuto anche il settimo decesso, si tratta di un 83enne.

FU
GS
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C'è anche Pesaro Urbino tra le 11 province a cui il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri obbliga di evitare ogni spostamento in entrata e in uscita.
La Bozza di Decreto parla, infatti di ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e in alcune province italiane tra cui quella marchigiana più colpita.

"Nello specifico - dice il governatore Luca Ceriscioli - si prevede l’obbligo di evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita, dal territorio e all’interno del territorio, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza.   

Riteniamo corretto intensificare le misure di contenimento vista la forte diffusione del contagio. Abbiamo tuttavia avuto poco tempo a disposizione per elaborare un giudizio su un provvedimento di tale portata. 

Come prima istanza chiediamo particolare attenzione soprattutto su tre punti - precisa Ceriscioli -  è necessario aggiungere una previsione che consenta l’attività delle imprese di qualunque natura e qualsiasi in forma costituite, aventi sede legale e/o operativa nel territorio della Provincia; occorre consentire alle persone almeno il rientro presso il proprio domicilio/abitazione o residenza situato nel territorio della Provincia; è necessario consentire spostamenti per motivi di salute".

GS


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Ha sentito attorno a sé l'affetto di tutti e ha voluto far sentire a quanti gli sono stati vicini col pensiero e con la preghiera la sua voce.

Il vescovo di Cremona, Antonio Napolioni, ha infatti parlato dalla stanza dell’Ospedale di Cremona, dove è ricoverato da venerdì sera nel reparto di Pneumologia dopo alcuni giorni di febbre e accertamenti che hanno evidenziato un interessamento polmonare.
Poche frasi, un minuto di telefonata per ringraziare, rassicurare, invitare alla preghiera per tutti e augurare una buona domenica.

«In queste ore – dice – tantissimi, dalla diocesi di Cremona e dalle Marche, mi hanno manifestato la loro vicinanza e il loro affetto in questo momento di difficoltà. Voglio anzitutto ringraziarvi e rassicurarvi, perché le terapie sono iniziate e tutto procede secondo i protocolli desiderati».

"Napolioni - si legge in una nota della diocesi di Cremona - è affidato alle cure dello staff medico del Unità operativa di Pneumologia guidata dal dottor Giancarlo Bosio. Questa mattina è stato sottoposto al test del tampone, di cui sono ancora attesi gli esiti; nel frattempo la forma di polmonite virale diagnosticata è in fase di trattamento con ossigeno e terapia antivirale, come sta avvenendo per tutti i casi analoghi".

«Guardo avanti con fiducia – dice ancora il vescovo nel suo messaggio audio – soprattutto grazie alla preghiera di tutti, e alla preghiera per tutti: non solo per il Vescovo, ma per tutti i malati, per tutti i medici, per il personale che si prodiga straordinariamente e per tutta la collettività che ha bisogno di attraversare questo deserto per vivere una splendida Pasqua. Quindi  – conclude – buona domenica, anche dall’ospedale».

GS
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Ci sono messaggi di speranza che arrivano al termine di un'altra settimana in cui il Coronavirus ha messo a dura prova anche le Marche.
Sono stati dimessi, infatti, da Torrette i primi due pazienti affetti da COVID-19.
Lo annuncia il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli: “Entrambi hanno superato la fase acuta della malattia e presentano condizioni cliniche e psicologiche perfettamente compatibili la prosecuzione della convalescenza in ambito domiciliare. Sia i pazienti che i familiari sono stati adeguatamente istruiti sui comportamenti di sicurezza da adottare. Da questo momento in poi i pazienti saranno monitorati dai servizi territoriali competenti”.

“In entrambi i casi - spiega Marcello Tavio, direttore della struttura complessa di malattie infettive Ospedali riuniti di Ancona e presidente della Società scientifica italiana malattie infettive - non c’è stato bisogno di terapia di supporto degli organi vitali, ma di sola di terapia medica e di semplice monitoraggio; a conferma del fatto che i soggetti senza comorbosità presentano un andamento molto più lineare e favorevole rispetto ai soggetti anziani e/o defedati. I pazienti potranno essere dichiarati “guariti” quando la scomparsa della sintomatologia si accompagnerà alla negativizzazione della carica virale nelle secrezioni respiratorie (tampone). Resteremo in stretto contatto con i servizi territoriali per condividere il resto del percorso, per reinserire le persone nella società civile e nel mondo del lavoro nel modo più rapido e sicuro possibile”.

GS
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Le relazioni sono importanti e si capisce quanto lo siano, quando c’è qualcosa che ti impedisce di metterle in pratica. Lo sanno bene i territori colpiti dal terremoto del 2016 dove la dimensione di vita è mutata in pochi secondi e dove una compagna di vita quotidiana come la scuola, improvvisamente è venuta a mancare. Eppure, grazie al coraggio di genitori e insegnanti, grazie all’incredibile forza di volontà dei bambini, dai tendoni agli alberghi, toccando anche i luoghi di fortuna più disparati marini e montani, il vuoto spiazzante è stato subito colmato. Quell’esperienza drammatica è stata una battaglia vinta e lo sarà anche la nuova emergenza sanitaria che richiederà un nuovo sforzo e la spinta solidale di tutti. Ma a dire che “Andrà tutto bene” sono le energie positive che bambini, famiglie, maestre e presidi delle zone colpite dal sisma sanno già che potranno mettere in campo. Va in questo senso la lettera aperta e il messaggio su You Tube che Mara Amico, dirigente dell’IC G. Lucatelli di Tolentino e dell’Istituto Comprensivo ‘Simone De Magistris” di Caldarola, ha voluto inviare ai ragazzi, costretti a casa dalla sospensione delle lezioni per l’emergenza del Coronavirus.

Care alunne, cari alunni
sento il bisogno di scrivervi per provare a spiegare cosa sta succedendo.
I vostri genitori l'avranno fatto sicuramente, ma io vorrei raccontarvi come è la Scuola oggi, in questi giorni e cosa stiamo facendo.
Arrivare al mattino nel totale silenzio senza vedervi, senza sentirvi è davvero triste.
Ma tutto questo è stato deciso per il nostro bene! Tutti insieme possiamo e dobbiamo fermare questo contagio facendo la nostra parte affinché le persone maggiormente a rischio siano protette.

I vostri insegnanti stanno cercando di coinvolgervi attraverso alcune attività che caricano nel Registro elettronico.
In questi giorni cercheremo di coordinarci al meglio magari utilizzando anche altri canali.Vorrei farvi sapere che se siete in difficoltà perché non avete un computer con cui lavorare, potete dire ai vostri genitori che qui ce ne sono diversi, possono venirli a prendere, gli uffici sono aperti tutti i giorni dalle 8 alle 14. li porterete quando tornate a scuola.

Per noi le emergenze non sono una novità, ricordiamoci il lungo periodo di chiusura a causa del sisma. La nostra scuola aveva subito alcuni danni e siamo rimasti a casa per tanti giorni, eppure siamo riusciti a completare l'anno scolastico! Abbiamo lavorato per recuperare il tempo perduto e ci siamo riusciti , ce la faremo anche stavolta.
ANDRA’ TUTTO BENE 
Mara Amico

C C.
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Chiese chiuse e celebrazioni sospese fino al 15 marzo anche nella diocesi di Camerino - San Severino Marche come comunicato dall'arcivescovo Francesco Massara in ottemperanza al Decreto emanato dal Governo. Per permettere ai fedeli della diocesi, e non solo, di vivere insieme la celebrazione eucaristica domenica 8, alle ore 10.30, sarà trasmessa in diretta radiofonica sulle frequenze di Radio C1 inblu e sulla pagina facebook de L'Appennino camerte la messa celebrata nella chiesa del seminario di Camerino da don Marco Gentilucci, parroco di San Venanzio, don Mariano Blanchi, vicario generale della diocesi, e don Domenico Romano, assistente dei giovani di Azione Cattolica. L'intera diocesi potrà così vivere insieme, riscoprendo il senso di comunità, attraverso le onde radio e il canale web la liturgia della seconda domenica di Quaresima. 
"Nell'esprimere tutta la mia vicinanza a quanti soffrono a causa dell'epidemia, come pure a quanti sono impegnati a contrastarla a livello sanitario- ha detto Mons. Massara- invito  tutti alla preghiera per invocare dalla misericordia divina il conforto del cuore e la liberazione dal male".
Pubblicato in Diocesi

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62032 Camerino (MC)

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