Notizie religiose nelle Marche
Dispenser igienizzanti nelle scuole di Camerino. Il comune si dimentica della Scuola paritaria della parrocchia di San Venanzio e la minoranza corre ai ripari. Lo riferisce il Capogruppo di Radici al Futuro Gianluca Pasqui che, insieme al gruppo di minoranza, ha provveduto a donare alla scuola dell'infanzia, due dispenser ed una tanica di disinfettante per le mani 

"Nei giorni scorsi, infatti, l’amministrazione comunale ha provveduto ad istallare i dispenser per il disinfettante per le mani nelle scuole della città, specificando nel comunicato di aver provveduto a dotare solo le scuole di competenza comunale- afferma Pasqui- E’ stata pertanto esclusa l’unica scuola paritaria di Camerino, quella della Parrocchia di San Venanzio, che comprende l’asilo nido Felice Cambriani e l’infanzia Maria Ausiliatrice. 

Abbiamo ritenuto opportuno e doveroso- spiega la nota -colmare la lacuna dell’amministrazione comunale che ha escluso da questo intervento la scuola della Parrocchia di San Venanzio, dimenticando che tutta la città è di sua competenza, soprattutto in un momento come questo dove è necessario agire ed operare badando al sodo, in particolar modo di fronte ad una spesa di neanche 100 euro. Riteniamo infatti che le esigenze sanitarie (ed educative),  siano più importanti del fatto che l’asilo in questione sia paritario e non comunale visto che comunque è frequentato da bambini che sono anch’essi cittadini di Camerino.

Ci auguriamo che per il futuro questa amministrazione non dimentichi di avere la responsabilità di tutta la città, e non solo di una parte di essa. Noi come gruppo di minoranza - conclude Pasqui - continueremo ad operare per il bene della città e per correggere gli eventuali errori dell’amministrazione, sia con le parole sia, soprattutto, con i fatti".

c.c.
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"Per Pezzanesi la colpa è sempre di qualcun altro". Così i consiglieri pentastellati, Mercorelli e Cicconetti intervengono sulle risposte del primo cittadino all'interrogazione che chideva dei ritardi nella consegna degli appartamenti in sostituzione delle SAE.
"Tra una divagazione e l’altra del sindaco - scrivono - , l’unica cosa che è stata chiara è che si sono accumulati ritardi su ritardi: per alcune delle palazzine bisognerà attendere la primavera del 2021, sempre che non ci siano intoppi durante i lavori. E queste dovrebbero essere sistemazioni di emergenza! Ma per Pezzanesi la colpa è sempre di qualcun altro: a turno dell’ERAP, dell’ANAC, della burocrazia in genere. Mai di chi ha scelto una strada diversa da tutti gli altri costringendo Commissari Straordinari, ministeri e Protezione Civile a trovarsi di fronte a continue richieste particolari provenienti dal Comune di Tolentino e a predisporre strumenti normativi adeguati. Eppure era proprio Pezzanesi a vantarsi che grazie alla collaborazione con ERAP avrebbe potuto abbattere i tempi di realizzazione degli appartamenti quando il Ministero Economie e Finanze chiedeva, per concedere i finanziamenti, rassicurazioni sul fatto che la realizzazione di “vere case” non avrebbe richiesto più tempo di quello necessario per le “casette”. Ed era sempre Pezzanesi a promettere che tutto sarebbe stato pronto per l’agosto 2019 vantandosi in una lettera alla Protezione Civile che “i tempi totali per la consegna delle SAE sarebbero di 20 mesi rispetto ai 18 mesi previsti per gli alloggi”. Pezzanesi - aggiungono - non perde occasione per ricordarci che sappiamo solo fare le pulci al suo operato senza contribuire. Però dimentica che quando abbiamo portato a Tolentino Vittorio Crimi, sottosegretario del M5S con delega al terremoto, per incontrare i sindaci del cratere, l’unico sindaco a non aver nulla da dire, a non avere un’istanza da presentare, a non avere alcuna richiesta da fare è stato proprio lui! Se veramente avesse avuto a cuore il destino dei suoi concittadini avrebbe sbattuto i pugni sul tavolo e avrebbe preteso soluzioni, cosa che naturalmente non ha potuto fare dato che ha disertato il tavolo di confronto nel classico stile Pezzanesi. Del resto - concludono - è di questi giorni la notizia che il Sindaco avrebbe incontrato il PD per parlare del progetto per realizzare il forno crematorio in città. La lettera per invitare noi si deve essere persa, perché nulla ci è arrivato. La collaborazione, se la si vuole, si chiede con i fatti, non a chiacchiere".

GS
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Regionali Marche. Dopo l'incontro di ieri sera tra le forze di centrosinistra e civiche delle Marche che hanno espresso il loro no ad incontri bilaterali richiedendo il tavolo unico del centrosinistra per la scelta del candidato, interviene con una nota Romina Pergolesi. La Consigliera regionale dei 5 Stelle, "come osservatrice" ha preso parte ieri all'incontro della colaizione di centrosinistra che ha riunito Art. 1, Azione, Diem 25, Italia in Comune, Le nostre Marche, +Europa, Uniti per le Marche (Psi, Verdi e Civici) e Italia Viva, "presenza salutata da tutti come positivo segnale di apertura della coalizione all'elettorato grillino"
"In tanti- afferma Romina Pergolesi -  mi hanno chiesto di ricandidarmi e presentare una lista civica, ma ho già detto che in questo particolare periodo della mia vita ho scelto di dare priorità alla mia famiglia. Voglio comunque impegnarmi per dare la possibilità ai cittadini, che me lo hanno chiesto, di poter votare ed eleggere persone della società civile che in questi anni si sono spese per il bene comune con uno strumento democratico e partecipativo.
Nella coalizione di centro sinistra- conclude la consigliera regionale-  sono un'osservatrice esterna; se il partito di maggioranza avrà il coraggio di allargare seriamente alle esperienze della società civile, darò il mio contributo per un candidato governatore civico".
c.c.








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E’ deceduto questa notte a Marche Nord il secondo paziente contagiato dal Coronavirus. Si tratta di un uomo sessantenne con patologia pregressa. Ne dà notizia il presidente della Regione Luca Ceriscioli, nell'esprimere vicinanza aii familiari delle vittime.
"Il Gores -dichiara il presidente - ha intanto comunicato che è terminato questa notte l’esame dei 54 tamponi effettuato ieri dalla Sod Virologia di Torrette. In totale nella giornata del 2 marzo sono stati rilevati 26 tamponi positivi: 22 nell’Area Vasta 1, 3 nell’Area Vasta 2, 1 nell’Area Vasta 3. 

Salgono quindi a 61 i casi positivi complessivi nelle Marche: 57 nella provincia di Pesaro e Urbino, 3 in quella di Ancona e 1 in quella di Macerata. Quest'ultima persona, proviene dalle zone a rischio".
c. c.
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Con il contributo di Sabe pavimenti in legno - scale a Tolentino e Civitanova Marche e Structura Housing appartamenti nuovi, in classe A a Porto San Giorgio.
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Incidente alle 8 di questa mattina a Tolentino.
Lo scontro è avvenuto sulla rampa di entrata in supertrada Tolentino Est, in direzione mare.
Per cause in corso di accertamento c'è stato un tamponamento che ha visto coinvolte due auto. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 per soccorrere i due automobilisti che sono stati trasportati al pronto soccorso. Fortunatamente non avrebbero riportato gravi traumi.

GS
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A Camerino, con la ripresa delle attività scolastiche .ogni scuola della città  è stata provvista di un dispenser con igienizzante per la disinfezione delle mani, oltre che di altri presidi sanitari atti a limitare il rischio di diffusione del Coronavirus. Dall’asilo nido alle scuole medie, tutte le scuole di competenza comunale sono state dunque dotate di dispenser per l'erogazione di gel disinfettante.
Dispenser a Camerino 1
Una precauzione più che doverosa, voluta dall'amministrazione comunale, come ha spiegato l'assessore all'istruzione Giovanna Sartori, "solo con l'intento di avviare una procedura utile alla prevenzione del Coronavirus.  Nei giorni di sospensione delle attività scolastiche, si è provveduto alla distribuzione di dispenser con disinfettante antibatterico per le mani in  tutte le scuole elementari e medie, mentre per le scuole dell’infanzia è prevista una dotazione per le insegnanti. Invitiamo i cittadini a rispettare le precauzioni già fornite dal Ministero della Salute. Per ricevere qualsiasi tipo di informazione sanitaria, è opportuno rivolgersi ai propri medici di base e pediatri di famiglia”.
Resta attivo il numero verde 800936677. Chi abbia  avuto contatti con persone risultate positive al virus e chi sia rientrato negli ultimi 15 giorni dalle aree a rischio, in base alle ordinanze ministeriali e regionali è tenuto a segnalarlo ed eventualmente sottoporsi a controlli.
Si ricorda che per informazioni di carattere generale, può essere utilizzato il numero 1500 del Ministero della Salute 

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38 contagiati di cui 6 in terapia intensiva, 17 nei reparti di malattie infettive, 11 in isolamento domiciliare. Una persona è purtroppo deceduta a Fano questa mattina. Sono gli ultimi dati dell'emergenza Covid-19 in regione, relativi al primo pomeriggio di oggi e riferiti dal presidente Luca Ceriscioli. 
"Proseguo nell'impegno di informarvi quotidianamente sulla situazione Coronavirus nelle Marche- ha detto-  In questo momento abbiamo ricevuto i risultati di 24 campioni analizzati in mattinata e tre di questi, provenienti dalla provincia di Pesaro Urbino, sono positivi. In lavorazione abbiamo altri 30 campioni, i cui risultati arriveranno in tarda serata". 
L’età media delle persone risultate positive è di 65 anni (8 donne e 27 uomini). Sono in totale, invece, 233 i casi in isolamento domiciliare, di cui 226 asintomatici e 7 sintomatici. Tra queste persone vi sono 65 operatori sanitari.
Il quadro si è fatto importante, con numeri in forte ascesa, con la necessità di un utilizzo diverso degli spazi e una riorganizzazione delle attività sanitarie – ha dichiarato il presidente - Si è fatto un salto di qualità anche nella reazione al contagio. Avere sei persone in terapia intensiva che devono venire isolate non è banale, immaginando che questo numero possa anche crescere. Implica attuare scelte di riorganizzazione perché i posti isolati, in terapia intensiva, sono pochi e servirà organizzare il servizio in maniera diversa”. Ceriscioli ha detto che la Regione sta lavorando “su un doppio binario: sulla prevenzione, per rallentare la diffusione del contagio, che favorisce anche una migliore risposta sanitaria; sulla riorganizzazione, per proporzionare questa risposta alle esigenze che si vanno maturando.
Oggi - ha proseguito  il governatore- abbiamo anche stanziato un milione di euro per far fronte a questa emergenza. In serata arriveranno nuovi dispositivi per la protezione personale di chi si occupa della gestione sanitaria. Abbiamo già predisposto a Marche Nord e a Torrette, spazi da dedicare a gruppi di posti letto in terapia intensiva per avere già a disposizione una organizzazione funzionale al massimo.

Nelle osservazioni presentate al governo avevamo chiesto le misure più forti in tutta la regione, ma il governo ha preferito limitarle con legge alla provincia di Pesaro Urbino e ha tolto in maniera espressa il potere di ordinanza su questa materia alle Regioni.

Se ci fosse una evoluzione anche in altri territori-ha concluso-  telefonerò al ministro per estendere le misure".
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"La decisione dei dirigenti del Partito Democratico delle Marche di designare Maurizio Mangialardi come proprio candidato a presidente per le prossime elezioni regionali rappresenta la conferma dell’impermeabilità di questi dirigenti nei confronti di qualsiasi spinta partecipativa proveniente dalla società marchigiana".
Così dichiara in una nota, il Movimento politico regionale "Dipende da Noi" guidato dal candidato Roberto Mancini. 
"In queste settimane - continua il comunicato- il nostro movimento non si è sottratto al tentativo di verificare l’eventuale sussistenza delle condizioni per realizzare una vera svolta nel governo delle Marche, dopo gli esiti ampiamente deludenti della giunta ora in scadenza. Il movimento “Dipende da Noi” è nato infatti per concorrere alla promozione di una svolta vera, la sola capace di evitare di consegnare la Regione alla Lega. Un obiettivo raggiungibile costruendo un governo adeguato ai bisogni e ai problemi di chi vive nella nostra regione. Per questo-  sottolinea la nota-  ferma restando l’oggettiva difficoltà di ridare credibilità alle forze di governo dopo anni di abbandono e di chiusura alla società marchigiana, era assolutamente necessario mutare metodo, priorità di programma e persone di riferimento, facendo spazio alle forze migliori della società civile e concordando le scelte essenziali insieme a tutti i soggetti politici coinvolgibili nel progetto.
Durante un incontro chiestoci dai vertici del Partito Democratico marchigiano, ci era stato detto che si sarebbe andati in questa direzione. Peraltro non si è mai parlato di una candidatura Mangialardi, mentre sul programma ci è stata espressa una generica volontà di trovare sintonia. Invece è accaduto che i dirigenti del PD hanno fatto il contrario: candidato interno rappresentativo solo dell’equilibrio delle correnti del PD, nessuna indicazione di svolta nel programma, esclusione dei potenziali alleati da un percorso comune.
I nostri interlocutori a quell’incontro non hanno neppure capito che il movimento “Dipende da Noi” non ha un segretario regionale perché le decisioni vengono prese insieme dall’assemblea degli aderenti. Chi si è sottratto alla responsabilità di non consegnare la Regione alla Lega è il PD stesso, mettendo da parte il rapporto con le
forze più innovative del panorama politico regionale.
Ora- conclude la nota firmata da Roberto Mancini-  elettrici ed elettori possono vedere chi è che davvero disperde i voti e la speranza della nostra regione.
Prendendo atto di come questo modo di fare abbia compromesso la possibilità di una eventuale convergenza, il movimento “Dipende da Noi” rafforza l’impegno per dare il proprio contributo a un mutamento qualitativo della politica regionale.
Perciò facciamo appello a tutte le forze democratiche che non accettano questi metodi vecchi e sterili: possiamo verificare insieme come costruire un cammino comune che realizzi una svolta vera".
C.C.
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“Ai cuori concedi la pace” cantano le monache di clausura di Caldarola, dell’ordine delle Canonichesse Regolari Lateranensi. “Cantiamo, sempre cantiamo. Chi canta prega due volte” dice sorridendo la Badessa suor Maria Teresa mentre mi accoglie, insieme alle altre 10 suore, nella cappellina adibita a parlatorio nella struttura monastica che le ospita dopo il sisma. Sono delle SAE attaccate l’una all’altra, senza porte che le dividono ma con un corridoio dove ai lati ci sono le loro stanze e quelle di uso comune come il refettorio, la cappellina e una stanza per i lavori dove vedono anche la tv ma poche volte, solo quando c’è Papa Francesco. Arrivano tutte dalle Filippine tranne la più anziana, Suor Maria Paola, l’unica italiana che ha tramandato alcune abitudini del monastero caldarolese e una ricetta speciale come quella delle “spighette”, un dolce tipico che in passato usavano fare. Vivono di offerte e della Provvidenza ma anche di ciò che riescono a produrre dal loro orto. Ognuna rispetta i suoi uffici, le regole della vita comune sono scandite dalla preghiera, sempre presente durante la giornata che inizia all’alba.
Si informano grazie alla gente che le viene a trovare e leggendo l’”Avvenire” che viene recapitato quotidianamente. Sono cordiali e solari, impeccabili nei modi e nel loro abito di cui ogni giorno si prendono cura. Stare nelle SAE, molto più piccole rispetto al grande Monastero inagibile vicino al Castello Pallotta, per loro da una parte è un bene perché altrimenti le spese da sostenere per mandare avanti quella struttura sarebbero troppo pesanti. Nelle casette invece tutto è più a portata di mano. Inoltre grazie alla generosità di chi le viene a trovare, a loro non manca nulla o meglio, si fanno bastare ciò che hanno.

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Fuori dalle case, un grande orto ruba lo sguardo alla campagna circostante. Nel giardino hanno parcheggiata una roulotte donata, usata da alcune di loro dopo il sisma, mentre altre sono state ospitate dai caldarolesi prima di andare nel loro monastero romano. Sono tornate a Caldarola nell’aprile del 2018 e qui vivono la loro vita insieme. A quello che serve, oltre alla Provvidenza, ci pensa qualche abitante vicino che le aiuta ad esempio ad alimentare il forno, frutto di donazione, con la legna che viene loro regalata e tagliata sul posto.

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Le medicine vengono consegnate a domicilio. Due di loro hanno preso da poco la patente per rendersi più indipendenti e per le necessità che possono sopraggiungere alla comunità. La loro vita scorre in preghiera nel ringraziamento al Signore, confidando sempre nella Sua misericordia. Se le andate a trovare ne saranno liete. Se porterete con voi qualcosa sarà loro gradito, come la vostra presenza. Anche voi ne prenderete un po’ di quella calma e di quella armonia che regnano in questo luogo di pace.    

Barbara Olmai


L’intervista andrà in onda nella Rubrica radiofonica “Ricostruire la speranza. Un viaggio nel cuore del sisma”, mercoledì alle ore 10:10 e alle ore 22:10 sulle frequenze di Radio C1 in Blu. Le repliche andranno in onda domenica alle ore 9:10 e lunedì alle 21:00. 
Sarà poi disponibile il podcast scaricabile sul nostro sito.

*La rubrica è possibile grazie al contributo di:
SABE pavimenti in legno - scale a Tolentino e Civitanova Marche e
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1 4 di pag ricostruire speranza SABE STRUCTURA

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