Notizie religiose nelle Marche
Ufficializzata nella sua città, Tolentino, la candidatura a consigliere regionale di Tamara Tordini con Forza Italia.

Presente il direttivo provinciale con il coordinatore Riccardo Sacchi e i due vice Alessia Pupo e Corrado Perugini ed il commissario regionale di Forza Italia il senatore Francesco Battistoni.

Per la tolentinate, tra gli obiettivi prioritari ci sono l'impegno per una ricostruzione veloce, una sanità di qualità, lontana dalla politica e accessibile a tutti, e il potenziamento delle infrastrutture per superare l'isolamento decennale delle Marche.

Tamara Tordini, mamma di una bambina di 9 anni, rappresentante farmaceutico, ha anche ricordato l'operazione Quadrilatero "voluta - ha detto - dal governo Berlusconi" e la necessità di vigilare sulla ricostruzione dell'ospedale tolentinate, "garantendo durante la realizzazione del nuovo nosocomio il mantenimento dei servizi ora esistenti in città".

A Sacchi e Pupo il compito di evidenziare l'azione del partito, "lontano dalle passerelle - hanno detto - , in favore delle zone terremotate e vicino a chi crea lavoro,  da ultimo con la battaglia vinta da Forza Italia in parlamento per  l'estensione del credito di imposta anche alle Regioni colpite dal sisma per le imprese che investiranno in sviluppo e innovazione con sgravi fiscali a partire dal 2021":

In chiusura l'intervento del senatore Battistoni che ha sottolineato "l'opportunità, dopo 27 anni, per le Marche, di cambiare il governo del territorio, con Forza Italia decisiva per vincere in una Regione dove il centro sinistra è incapace anche di spendere i fondi europei, la cui percentuale oggi non arriva al 50%".
Per Battistoni la vittoria in questa regione può costituire "l'avviso di sfratto al governo Conte".

GS
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“Apriremo alla corsa la zona rossa per far capire quanto ancora siamo indietro con la ricostruzione”.
Ancora una volta il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, denuncia i ritardi della ricostruzione e la sua posizione resta chiara anche mentre è pronto a dare il via nel suo paese la partenza della settima tappa della Tirreno - Adriatico che, dopo il rinvio avvenuto a marzo, vede il 7 settembre come data ufficiale d'avvio.

La 55esima edizione della storica ed amata corsa ciclistica del Bel Paese terminerà il 14 settembre a San Benedetto del Tronto, tenendo conto delle normative anti-Covid e prevederà otto tappe anziché sette. Di queste, la settima è proprio la Pieve Torina - Loreto con i suoi 181 km di percorso.

"Una buona notizia per il ciclismo nazionale che inizia a ripartire, ed una grande soddisfazione per il nostro Comune riuscire ad ospitare nuovamente questo grande evento - sottolinea il primo cittadino -  Alessandro Gentilucci - . Pieve Torina si sta già preparando ad accogliere l'imponente macchina organizzativa della Tirreno - Adriatico che arriverà il 13 di settembre".

Ma la scelta di confermare la disponobilità del proprio paese rappresente, per il sindaco, non solo l'opportunità di far conoscere il territorio e le sue bellezze, ma anche "l’occasione per documentare, visto che apriremo alla corsa il centro storico e quindi la nostra zona rossa, l’inerzia di questi quattro anni in fatto di ricostruzione. 
L'edizione 2020 della Tirreno - Adriatico non la dimenticheremo facilmente, e riuscire a correrla nonostante tutto - conclude Gentilucci - significa puntare sulla ripartenza, la ripartenza dello sport come settore professionale e la ripartenza dello sport come volano per l'economia ed il turismo del nostro territorio. Ma abbiamo bisogno di ripartire davvero, di accelerare sulla ricostruzione, altrimenti se il traguardo continua a rimanere così lontano ed in salita temo che saremo in pochi ad arrivare a fine corsa”.

GS
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Incontro pubblico in piazza del duomo a Camerino per Flavio Corradini candidato consigliere regionale con Italia Viva nella coalizione a sostegno di Maurizio Mangialardi. “Il futuro delle Marche” è fatto di impegno, passione, lavoro, rinascita. Queste le quattro parole d’ordine dell’ex rettore di Unicam che sceglie per Hastag della sua campagna #conFlavio. “ Questo passaggio – ha detto Corradini- non lo faccio per me ma per i nostri territori e le nostre comunità ed è fondamentale essere squadra. Chi mi conosce sa che non è retorica, né retorica politica, ma è uno stile di vita che mi sono costruito perché ci credo e perché da soli onestamente non si può fare nulla, quando invece in squadra si possono ottenere risultati importanti. E allora, insieme con Flavio e qui in particolare, da Camerino in Piazza Duomo per una ripresa e un'accelerazione della Ricostruzione, una ripresa dei servizi su questi territori, servizi molti dei quali portati via già prima del sisma e questi sono errori politici che noi dobbiamo contrastare criticare e non fare più perché – sottolinea Corradini- se vogliamo velocemente riprendere posizione su una demografia, avere un segnale di aumento sulla densità di popolazione di questi nostri territori, bisogna ripartire certamente dalla ricostruzione degli edifici che deve ancora avviarsi, ma anche da una ripresa dei servizi. E’ un dovere di tutta la parte dell'asse politico il rispettare un diritto di chi viene a vivere in questi posti, perché siamo tutti cittadini italiani e cittadini del nostro territorio”.

Attualmente professore ordinario di Informatica ad UNICAM e Presidente del Consorzio Universitario Italiano per l'Argentinatesta e cuore ci mette Flavio Corradini in questa nuova sfida.

“Ci metto testa e cuore perché lo sento e penso di averlo dimostrato- dice-; con la mia famiglia ci sono tornato a vivere in queste zone perché penso che siano dei luoghi estremamente belli, ricchi di bellezza e non solo da un punto di vista artistico
. Anche solo a guardare questa piazza ce ne possiamo rendere conto: è’ qualcosa dove la storia è passata ed è una storia molto bella di un'architettura fantastica Io credo che non sia solo questo, che sia anche la bellezza delle persone, di noi delle nostre comunità Quindi salvaguardare questi luoghi è a vantaggio di tutta la regione Marche. Far riprendere Piazza Duomo come l'abbiamo conosciuta noi, significa far riprendere anche tutta l'economia, per chi vuole proprio necessariamente studiarla da un punto di vista speculativo economico-finanziario”.
Un velo di ricordi  e tante emozioni, tornare su quella piazza dove prima del sisma in tanti hanno festeggiato il coronamento dell’impegno universitario, dove poco distante c' era la sede del rettorato. “Non a caso per questo incontro con la comunità di Camerino ho chiesto la cortesia di avere questa Piazza meravigliosa una delle più belle piazze che ha un significato particolare per la città, perché è di fronte alla cattedrale, ma la simbologia è forte anche per me- afferma-. Inutile dire che essere qui è emozionante; sono emozioni che non si possono cancellare, oramai parte del mio dna. Sono emozioni che mi hanno forgiato e mi hanno costruito come uomo in grado di sostenere e di scalare certe montagne ed è da qui che in maniera simbolica, dico che insieme si può fare tanto.   
In quel meraviglioso Palazzo ducale ho trascorso uno dei periodi più belli e affascinanti della mia vita. Un periodo che ovviamente mi ha cambiato da un punto di vista professionale ma anche da un punto di vista personale; un palazzo dove ho fatto e fortunatamente vinto tantissime battaglie a vantaggio della nostra università e quindi anche della nostra città di Camerino. Quindi e. prima che altrove - conclude-, bisogna vedere questa piazza come luogo significativo per la storia di ognuno di noi ma anche come un futuro di rinascita.  Così voglio intendere questo momento: far rinascere questa Piazza significa sostenere e appoggiare tutto un territorio tutta una comunità e se questa Piazza rinasce come l'abbiamo vista noi tutti, la regione Marche e il nostro paese, avrà dei segnali e un impatto positivo”.
c.c.
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"Adesso ricostruiamo il futuro, perché sono una di​ voi​". E’ lo slogan scelto da Alessandra Zampetti tra i candidati consiglieri regionali del collegio maceratese con la lista “Rinasci Marche”, nata sotto la regia di Gianluca Carrabs e Massimiliano Bianchini a sostegno del candidato presidente Mangialardi.

E’ la stessa Alessandra Zampetti, camerte e manager didattico della Scuola di Bioscienze e Medicina  Veterinaria di Unicam, a spiegare le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi e quali sono i punti cardine di un impegno a servizio del territorio

“Mi sono messa in gioco innanzitutto perché, come gran parte degli abitanti di questa zona del cratere, sono una terremotata, una sfollata che da anni ha visto passare persone che hanno fatto tante promesse e molti pochi fatti e mi sono detta: ora basta, qui c'è bisogno di una persona che provenga dal territorio che conosca bene la situazione reale di queste zone terremotate e dell'entroterra, che conosca bene le problematiche che vi insistono e che si metta in gioco.
E' per questo motivo che, con la tenacia che mi contraddistingue, ho creduto di poter fare qualcosa di concreto per queste zone terremotate e per l'entroterra.

Sappiamo bene che le problematiche dell'entroterra sono anche precedenti al sisma e dovute a politiche che hanno impoverito abbondantemente quelle che erano le sue preziose risorse;  tra i temi del mio impegno c’è dunque senz’altro il puntare a far costituire una zona franca nelle zone del cratere. Creando una zona franca possiamo permettere a tutte le attività e a tutte quelle imprese che insistono nel cratere, di avere nuovamente ed economicamente una posizione forte e quindi di riprendersi dal disastro che il sisma ha creato anche dal punto di vista economico e, una volta che queste imprese in sofferenza abbiano potuto riprendere la loro normale attività, andare ad incentivare le assunzioni perché quello che noi dobbiamo fare è anche portare dei giovani; su queste terre.

In tutta la situazione già difficile - continua Alessandra Zampetti- c’è poi questa famigerata burocrazia della quale non facciamo che parlare; personalmente, strano dirlo, ma mi sono accorta che molto spesso le pratiche si fermano negli uffici comunali e magari lì si perde ancora altro tempo. Sotto questo punto di vista dunque quello che io voglio fare è dare un volto assolutamente nuovo agli uffici tecnici comunali, fare un protocollo d'intesa con Prefettura e comuni riguardante l'etica degli uffici tecnici comunali e fare un accentramento, in maniera tale da uguagliare le pratiche nelle zone del Cratere e fare andare avanti tutti i comuni del cratere della Ricostruzione ed accelerare quindi quella che è la burocrazia; poi naturalmente è necessario e fondamentale andare a ricostituire tutto un tessuto sociale  perché senza tessuto sociale non possiamo riprenderci, non solo dal terremoto ma come ripeto da politiche del passato che hanno visto lo spopolamento di questo entroterra che è pieno di ricchezze; io dico che "l'entroterra è oro nelle mani" e deve essere sfruttato al massimo. Ecco perchè- spiega la candidata di Rinasci Marche- punterò molto nel rafforzare quelli che sono sempre stati i servizi essenziali e punterò a farli ritornare nelle zone dell'entroterra e principalmente a Camerino che è uno dei Comuni più grossi e in posizione centrale".
Alessandra Zampetti elenca quindi tra gli obiettivi di questa azione gli ospedali di Camerino  e di San Severino ritenuti fondamentali per tutto il territorio dell'entroterra:
"Impensabile che in un bacino così vasto non ci siano servizi essenziali come questi; l'ospedale di Camerino e di San Severino stanno  soffrendo per  carenza di personale. Quindi noi dobbiamo fare di tutto per riportare gli ospedali quali che erano con dei reparti specializzati, rafforzare quelli che erano un tempo i reparti cardine di Camerino quali UTIC, ostetricia  o cardiologia e così a San Severino il reparto di oculistica che  erano fiori all'occhiello della sanità. E dobbiamo assolutamente fare in modo che questo accada.
Questa è una politica che a livello regionale si può fare  e quindi mi batterò per questo; tengo molto alla ricostruzione del tessuto sociale,  spingerò inoltre sui settori del turismo, dell'agricoltura, e sul terzo settore, importantissimi come  fonte economica e fonte di lavoro e dunque forti propulsori per la ripresa del territorio.
Non sto facendo una semplice campagna elettorale per andare ad acquisire voti -sottolinea - ma mi sono mossa proprio perché tengo a questa terra  e, grazie alle mie conoscenze ho potuto stringere rapporti con persone veramente importanti non solo in Regione ma soprattutto fuori regione. Credo sia molto importante perchè consentirà di fare dei progetti concreti riguardanti l'agricoltura innovativa,  così come il turismo, il terzo settore e a favore dell'imprenditoria femminilie: ci sono già fondi e personalmente mi sono già attivata buttando giù una serie di progetti per poter far nascere, riprendere, sviluppare queste categorie e questi settori. I fondi ci sono e, nella speranza che i cittadini capiscano la mia posizione e il mio amore verso questa terra, io sono pronta a partire subito facendo anche presente che lo farò indipendentemente che venga eletta o meno,  perché  sono riuscita a trovare questi fondi e a fare questi progetti e tengo davvero molto a che possano dare una mano forte concreta e decisiva al territorio". Da ultimo non poteva mancare un tema fondamentale come quello dell'università, a sottolineare il valore della cultura e della formazione. 

Già nel corso dell'incontro di presentazione della lista- evidenzia - ho definito l'Università di Camerino come polmone dell'entroterra, una risorsa  da sostenere anche nei suoi progetti quindi mi adopererò nel promuovere e stringere rapporti e convenzioni oltre che col terriorio circostante  anche a livello europeo e internazionale, al fine anche di  far venire a Camerino persone nuove e collaborazioni capaci di creare un indotto". 
c.c.
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È polemica a Matelica per la lettera che il sindaco Massimo Baldini avrebbe inviato al presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, contenente una mappa affiancata da una relazione nella quale si suggerisce di localizzare un “digestore anaerobico” (impianto a biogas) ed un impianto di selezione del multimateriale indicando sei siti idonei.

Il gruppo di opposizione Per Matelica, con a capo Alessandro Delpriori, è immediatamente insorto: “Sindaco Baldini, chi ha individuato i luoghi? Perchè parla di ulteriori impianti, e quali sono i progetti dell’amministrazione riguardo alla gestione provinciale dei rifiuti?”, si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook del gruppo consiliare, che non ha risparmiato dalle critiche nemmeno al vicesindaco Denis Cingolani: “Nel Consiglio comunale del 26 giugno l’Assessore Cingolani ha dichiarato che lo stesso Sindaco di Matelica aveva presentato degli emendamenti in Consiglio provinciale contro la localizzazione della discarica nel nostro territorio, rileggendo poi i verbali di quella seduta provinciale è uscita fuori la verità: non è stato presentato alcun emendamento”.

A tale attacco lo stesso Cingolani ha così replicato: “Delle sei aree individuate nel nostro territorio l’unica con grado 2, avente dunque maggiore probabilità di essere adibita a discarica, è quella posizionata al confine con Cerreto d’Esi, quasi del tutto occupata dal vigneto della Monacesca: a livello di analisi dei microcriteri la presenza di colture dop, doc ecc. rappresenta un criterio escludente all’insediamento di discariche. Il Comune di Matelica – prosegue il vicesindaco - ha votato favorevolmente, con Delibera di Assemblea ATA n. 9 del 26/06/2020, il sistema di individuazione dei Macro e Micro criteri localizzativi sulla cui base verrà avviata la fase attuativa per l’individuazione delle aree da adibire a discarica, criteri che sono gli stessi individuati dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti: di certo non è stato il Comune di Matelica ad individuare le sei aree, come falsamente affermato da Per Matelica, o ad imporre i criteri di localizzazione: ha cercato semmai di ampliare quelli previsti nel piano regionale stesso, come da nota inviata al Presidente della Provincia in data 08/07/2020 con prot. n. 10486”.

Alessio Botticelli


Mappa siti
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Un incidente si è verificato nella tarda mattinata nelle campagne di Treia, dove un agricoltore è rimasto ferito a causa del ribaltamento del mezzo con cui stava lavorando.

Lanciato l'allarme, sul posto sono arrivati i sanitari del 118 che, dopo aver prestato le prime cure, hanno richiesto l'intervento dell'eliambulanza per il trasporto del ferito all'ospedale regionale di Torrette.

Giunto nel nosocomio dorico l'uomo è stato sottoposto agli accertamenti del caso e, quindi, ricoverato, ma fortunatamente non è in pericolo di vita.

f.u.
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Dopo quasi 4 anni al comando del reparto operativo dei carabinieri del comando provinciale di Macerata, il Tenente Colonnello Walter Fava saluta la città per tornare a Roma, questa volta a rivestire l’incarico di comandante del Gruppo del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute.

Tanti i risultati operativi di spessore conseguiti in questi ultimi 4 anni nellattività antidroga in provincia – commenta Fava –a partire dall’arresto del gruppo di cittadini albanesi coinvolti nel rinvenimento e sequestro di oltre 900 kg di marijuana a Porto Recanati delgiugno 2017, per passare all’operazione TOP 2017 che ha portato all’arresto della banda di origine magrebinaavente base tra Monte San Giusto e Montegranaro col maxi sequestro di oltre 240 kg di hashish, per giungere ai recenti numerosi arresti esequestri di eroina (per oltre 3 kg)allHotel House. E poi, letempestive ed efficaci risposte agli efferati e drammatici delitti di fine gennaio e inizio febbraio 2018 con il tragico omicidio di Pamela Mastropietro e la strage ad opera di Luca Traini”.

Ma l’ufficiale ricorda con grande soddisfazione anche l’attività svolta, con grande cura, nellorganizzazione dello spettacolare concerto della Banda dellArma nel meraviglioso e unico scenario dello Sferisterio di Macerata, a settembre dello scorso anno, delle annuali Feste dellArma celebrate tradizionalmente il 5 di giugno sia a Macerata che nel capoluogo regionale, nonché di altri eventi, forte dell’esperienza maturata negli anni trascorsi all’ufficio cerimoniale del Comando Generale di Roma nel periodo dei festeggiamenti del Bicentenario dell’Arma a cavallo del 2014.

È stato fornito anche un attento e approfondito contributo nell’ambito del Gruppo Interforze Antimafia della Prefettura di Macerata con l’imponente attività informativa – aggiunge – e di impulso nella prevenzione del fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata nella ricostruzione post-sisma, con i numerosi controlli ai cantieri – svolti con le altre componenti delle FF.PP. Provinciali, la DIA e l’Ispettorato del Lavoro –e nella preparazione delle interdittive antimafia contestate.

Gli obiettivi istituzionali conseguiti in questi anni al servizio della comunità maceratese sono stati possibili – evidenzia ancora il tenente colonnello Fava – anche grazie allo spessore e alla professionalità dei propri collaboratori, oltre che al coordinamento del comandante provinciale Colonnello Michele Roberti e alla direzione del Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio e dei Prefetti che si sono avvicendati in questi anni”.

L’ufficiale, 41enne originario di La Spezia, ha frequentato l’Accademia Militare di Modena nel biennio 1997-1999. Ha conseguito le lauree in giurisprudenza, scienze della sicurezza interna ed esterna e scienze politiche e dopo un anno alla scuola carabinieri di Benevento ha ricoperto il primo incarico operativo in Calabria, al comando del NORM della Compagnia di Bianco, dove viene poi confermato per 4 anni al comando della compagnia, competente sui comuni di San Luca e Africo Nuovo, nel cuore dei territori della ‘Ndrangheta – esperienza questa di fondamentale importanza per la sua crescita professionale, maturata in un contesto ambientale particolarmente difficile che Fava ricorda con orgoglio. Dal 2007 al 2013 approda poi nelle Marche al comando della Compagnia di Urbino e a seguire viene chiamato al Comando Generale di Roma fino a ottobre 2016 quando giunge al Reparto Operativo di Macerata.

f.u.
Pubblicato in Cronaca
Che la vita di un tempo possa essere lo stimolo a riprendere la normalità in questo anno particolare.
Potrebbe essere anche questo il valore sociale della mostra fotografica dal titolo 'Tolentino Ricordi di una città' che sarà inaugurata domani al Politeama della città e che rappresenta anche la ripartenza della rinnovata struttura tolentinate, dopo lo stop a causa della pandemia.

Una mostra fotografica che ripercorre attraverso foto, filmati e memorabilia la vita d’altri tempi della Tolentino tra fine Ottocento e primi del Novecento. Il modo di vivere, i volti, i cambiamenti architettonici e sociali, uno sguardo a 360° al passato della città.

"Dopo la Tolentino tra '700 e '800 riscoperta grazie alla mostra allestita dal Comune in via Parisani - spiega il direttore del Politeama Massimo Zenobi - con questa esposizione, ad ingresso gratuito, si potrà continuare a percorrere la storia della città".

Oltre 200 foto d'epoca, esposte fino al 27 settembre, insieme a filmati dagli anni ’30 agli anni ’60, lettere, locandine e giornali d’epoca, messi in mostra grazie alla consulenza scientifica di Giorgio Semmoloni, con il Patrocinio del Comune di Tolentino e con la collaborazione dell’Archivio Fotografico Tolentino e di Tolentino C’era una volta.

"Abbiamo pensato a questa mostra - dice Zenobi - proprio per riconnetterci con la città e con il territorio. Siamo stati fermi per mesi, gli spettacoli sono contingentati perchè il distanziamento prevede solo un certo numero di posti. Oggi vogliamo riconnetterci con la città grazie ad una mostra di cultura popolare. Una mostra che parla di come si viveva tra la metà dell'800 e gli anni '60 ed è, sì, reativa alla città di Tolentino, ma rappresenta comunque le abitudini di un intero territorio. Una società agricola, che iniziava l'industrializzazione e che aveva da una parte i contadini e gli operai e dall'altra i nobili e i commercianti. Un evento che potrebbe essere da stimolo per tornare ad uscire e frequentare le attività culturali della città, ma anche una lezione di storia e di cultura perchè dal passato possiamo imparare tante cose per il futuro e per ripartire". 

GS

Tolentino ricordi di una citta automobile in corso garibaldi

Tolentino ricordi di una citta gente in piazza

Tolentino Ricordi di una citta Piazza Vittorio Emanuele
 

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Venerdì, 04 Settembre 2020 10:03

Danza, l'insegnante: "Niente è come prima"

"Tutti attenti ma con gli occhi tristi".

Si possono riassumere così le sensazioni dell'insegnante maceratese di danza classica, Anna Zanconi, che al secondo giorno dal nuovo inizio delle lezioni nella sua scuola di danza 'Isadora' di Macerata racconta come cambia, al tempo del Covid, l'insegnamento della disciplina che svolge da 34 anni.

Lei, che durante il lockdown aveva chiamato a raccolta le sue allieve tramite le lezioni via Skype in attesa della normalità, ora comprende che, nonostante la danza sia tornata 'in presenza', per il momento niente è come prima.

"Non si può dire che io non sia felice - dice - ma la fatica è veramente tanta ed è tutto strano rispetto alla normalità.
Prima dell'inizio delle lezioni - racconta - ci siamo affidati a degli esperti per imparare le modalità di sanificazione e le regole da rispettare. Gli ingressi avvengono sui tappetini decontaminanti, c'è il rilevamento della temperatura, la disinfezione delle mani, l’autocertificazione. Le allieve si cambiano negli spogliatoi e custodiscono gli affetti personali nei sacchetti di plastica: quelli delle più piccole li portano via le mamme, mentre le più grandi li portano in sala. È triste vederle arrivare a scuola quasi stordite dal non sapere cosa bisogna fare".

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Anna Zanconi con una allieva

Ma è durante la lezione che l'insegnante percepisce la differenza rispetto ai momenti di divertimento e svago che, negli anni, ricorda per ogni classe: "In sala le bimbe piccole sono troppo silenziose e troppo disciplinate, mi si stringe il cuore a vederle così: ordinate come mai, esattamente al proprio posto a 4 anni. Ognuna sopra la propria impronta dei piedini, distante 2 metri, a 50 cm dalle compagne. Per noi insegnanti correggere durante la lezione significa avere un contatto fisico con le allieve, ma solo quando mi avvicino mi rendo conto che non è possibile".

Poi la mancanza di contatto anche tra le ballerine, a dimostrazione che è un errore considerare la danza un'arte individuale: "Ripenso alle nostre montagne umane - dice Anna Zanconi - , le diagonali con la compagna che aspetta l’altra per un abbraccio. Abbiamo messo da parte il paracadute. Posso dire che in pochi mesi, nell'insegnamento della danza, siamo tornati indietro di anni. Anche alla sbarra - aggiunge - non è più possibile vedere le coppie di allieve che si distraggono parlando, magari durante la spiegazione di un esercizio. Sicuramente sono classi molto attente, ma con gli occhi più tristi".

L'augurio dell'insegnante è che presto si possa tornare alla normalità: "Non sappiamo per quanto tempo dovrà essere così - spiega - mi auguro che le cose cambino prima di arrivare ad un vaccino, altrimenti i tempi saranno lunghi".
E guardando il lato positivo che, nonostante le difficoltà e le restrizioni c'è ancora chi ha deciso di continuare con le lezioni di danza, Anna Zanconi conclude: "Speriamo di tornare presto al consueto caos, ai bimbi appiccicati uno all’altro, a quella che si starnutisce in mano, poi viene da te e ti dice 'maestra ho il naso sporco'".

Giulia Sancricca

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Pochi eventi ma i migliori numeri turistici degli ultimi dieci anni. È questo il bilancio dell'estate treiese al tempo del Covid, stilato dal vice sindaco, David Buschittari.

"È stata una estate molto particolare per Treia - dice - ma credo per tutti i Comuni. Noi e le associazioni abbiamo rinviato o annullato quasi tutti gli eventi che erano in programma nei mesi più caldi, fermando anche le manifestazioni più note come il Festival delle birre artigianali di fermento e la Disfida del bracciale. Le norme stringenti non ci hanno permesso la realizzazione del classico calendario e abbiamo preferito essere più sicuri con appuntamenti di nicchia: ci sono stati 4 concerti: il primo con RisorgiMarche; poi Marco Poeta che ha coinciso con la presentazione del libro di una giovane treiese; quindi i Macina Band e infine Luca Violini. Si tratta di eventi che ci hanno permesso di rispettare meticolosamente il distanziamento e il numero chiuso.
Per quanto riguarda Symbola - aggiunge - si è svolto in in streaming, mentre la Summer School a numero chiuso in presenza".

Annullamenti che caratterizzeranno anche gli eventi in programma per il prossimo autunno: "Ormai - aggiunge Buschittari - non ci resta che guardare con fiducia alla fine dell'anno per poter organizzare eventi per il periodo natalizio. Ci auguriamo che il 2021 sia l'anno della rinascita e della rivincita degli eventi che quest'anno sono stati annullati".

Ma se da un lato c'è amarezza per gli eventi annullati, dall'altro è grande la soddisfazione per i numeri del turismo: "Abbiamo registrato un'ottima affluenza turistica - dice Buschittari - , la migliore degli ultimi 10 anni. Ci sono stati molti tedeschi, lombardi, veneti; è stato soprattutto un turismo mordi e fuggi, arrivato in città sia attraverso il circuito MaMa, che I borghi più belli d'Italia e il Coast to coast.
Agriturismi e ristoranti hanno lavorato bene ed il mese di agosto è stato positivo come non si ricordava da anni. Guardiamo con fiducia al futuro - conclude - , sperando che i cittadini continuino a comportarsi con rispetto delle norme e responsabilità".

GS
Pubblicato in Cultura e Spettacolo

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