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Sisma- Appello dei tredici sindaci della ex Comunità montana ai vertici della Regione e al Governo

Non c’è un comune danneggiato dal sisma, ma c’è un intero comprensorio che ha subito danni importanti e che merita considerazione. O chi di dovere entra in questa logica, oppure il terremoto avrà prodotto più disastri di quanti ne abbiamo già contati.

Il nostro è un appello - ai vertici della Regione Marche, al Governo e a chi è stato chiamato a gestire l’emergenza e la ricostruzione - per evitare che una parte della nostra Provincia si trovi da sola a curare ferite profondissime. La nostra gente è abituata a rimboccarsi le maniche, a lavorare senza pubblicismi e a non piangersi addosso, ma questa dignità e questo senso di orgoglio non possono essere usati da chi ci governa per minimizzare e sottovalutare i danni che il sisma del 24 agosto scorso ha provocato nei nostri comuni.

Non accettiamo che il territorio che governiamo sia stato tenuto fuori dal provvedimento per le defiscalizzazioni in favore delle popolazioni terremotate e non accetteremo disegni arbitrari per inserire o escludere interi territori dalla cartina geografica già tristemente disegnata dal sisma in maniera inequivocabile e non interpretabile. Il terremoto ha purtroppo provocato danni dove i danni sono evidenti e per questo invitiamo chi di dovere a fare visita ai nostri comuni, tra i nostri sfollati e tra le lesioni delle nostre abitazioni private e dei nostri edifici pubblici, tra le nostre attività commerciali in ginocchio. Vedremo, poi, chi avrà il coraggio (o la faccia tosta) di venirci a raccontare che i nostri comuni non sono nel così detto “cratere del sisma” e chi avrà il coraggio di escluderci da quei tavoli in cui si deciderà il da farsi e si programmerà l’auspicata ricostruzione.

Già a seguito del terremoto del 1997 abbiamo pagato a caro prezzo e sulla nostra pelle scelte scellerate in base alle quali sono stati destinati fondi a territori che il sisma l’avevano visto solo al telegiornale, privando invece i nostri comuni della possibilità di finanziare tutte le opere necessarie o anche, ad esempio, quelle per le seconde case. Viviamo in piccole cittadine che vivono del così detto “turismo di rientro” e non tollereremo in nessun modo, questa volta, che la nostra economia venga bastonata e la nostra dignità umiliata.

Quello delle seconde case (impropriamente chiamate così in quanto sono tali solo sotto il profilo fiscale e non patrimoniale) è solo un esempio e potremmo farne tanti altri. Siamo, tuttavia, proiettati al futuro e al bene di questi nostri comuni in prospettiva e non intendiamo piangere o fare polemica sul passato, ma pretendiamo che il passato, con i suoi tremendi errori, sia tenuto in considerazione per agire in maniera diversa e più produttiva, liberando quindi opportunità per la nostra gente e per il nostro territorio ed evitando sprechi che l’Italia non può certo permettersi.

Inserire Castelsantangelo sul Nera tra i sette comuni di “Fascia A” è sicuramente il riconoscimento dei tanti danni che questo comune ha avuto – risultando anche epicentro di alcune scosse – ma è nello stesso tempo un prendere in giro la gente della montagna, compresa quella della stessa Castelsantangelo, se poi ignoriamo che Visso e Ussita vivono la stessa situazione o se siamo, ad esempio, esclusi dalle defiscalizzazioni o dall’esenzione delle bollette per la fornitura dell’energia elettrica, come anche dai tavoli in cui si stabiliranno i criteri della ricostruzione. Qui non c’è un comune con i danni, ma c’è un territorio intero danneggiato e troviamo imbarazzante dover precisare qualcosa che invece la logica, magari dando una occhiata ad una cartina delle Marche, avrebbe dovuto suggerire.

Siamo pronti, come sempre, a rimboccarci le maniche, a lavorare a testa bassa per ricostruire e liberare opportunità, ma chi pensa di escluderci – magari per una qualche incomprensibile dinamica politica – sappia che venderemo cara la pelle, con la stessa determinazione e la stessa dignità che da sempre caratterizzano la nostra gente.

I sindaci di

Acquacanina, Bolognola, Camerino, Castelsantangelo sul Nera,

Fiastra, Fiordimonte, Montecavallo, Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana, Serravalle di Chienti, Ussita, Visso.

<Nei Comuni dell’alto maceratese colpiti duramente dal terremoto, tante attività sono in ginocchio e strutture tra cui diverse case di riposo sono inagibili: queste imprese e cittadini si aspettano di non essere dimenticati!>

A parlare è il Presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Macerata cav. Renzo Leonori, che spiega:

< Di fronte alla situazione allarmante di molti comuni del maceratese che versano in situazioni fortemente critiche dopo il sisma, la nostra Associazione si è immediatamente attivata per fornire un aiuto concreto alle imprese e popolazioni colpite dal terremoto. Innanzitutto abbiamo attivato un’operazione di monitoraggio dei Comuni dell’alto maceratese interessati dal sisma, incontrando i sindaci al fine di conoscere le concrete criticità che questi territori stanno vivendo e rilevare richieste e necessità. Nei giorni scorsi abbiamo già visitato i Comuni di Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso, e proseguiremo gli incontri con gli amministratori degli altri Comuni investiti dal terremoto per individuare i bisogni reali di imprese e cittadini ed intervenire in favore di coloro che stanno vivendo tale grave situazione>.

< Da questi primi incontri – continua il Presidente Leonori – abbiamo rilevato una richiesta di fattiva collaborazione per gettare le basi del post – emergenza innanzitutto attraverso l’inserimento dei Comuni dell’alto maceratese interessati dal sisma nella cosiddetta “area di cratere”, che permetterebbe futuri interventi diretti e maggiore partecipazione e pianificazione degli stessi. Tutti e tre i Comuni lamentano una situazione di emergenza legata alla difficoltà di molte imprese lesionate che sono economicamente in ginocchio, all’abbandono dei territori da parte dei turisti, ed inoltre sia il sindaco di Ussita Marco Rinaldi, che il sindaco di Castelsantangelo Mauro Falcucci, hanno evidenziato il problema legato alle Case di Riposo, strutture essenziali per questi Comuni sia dal punto di vista sociale che economico. Quella di Ussita è infatti inagibile, fino ad ora per evitare trasferimenti fuori Comune gli ospiti sono stati sistemati  in un albergo ma proprio per questo serve il contributo per un’autonoma sistemazione e la Regione ancora non ha dato risposte certe. A Castelsantangelo sul Nera gli anziani sono invece stati portati fuori comune, per cui si sta cercando un edificio all’interno del comune, magari un albergo, per sistemarli in attesa di costruire un nuovo edificio>.

<Il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini – dice inoltre il Presidente – già si proietta nel post terremoto e quindi la sua richiesta è volta ad approntare un aiuto per ridare impulso al turismo, ad esempio attraverso eventi promozionali che diano visibilità a livello nazionale al territorio ed ai suoi prodotti di eccellenza, primo fra tutti il notissimo “ ciauscolo”>.

<Abbiamo inoltre fatto appello tramite lettera – conclude Leonori – sia al Direttore del Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile Cesare Spuri, sia al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, affinche’ l’importante misura relativa alla sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari decretata di recente dal Ministero dell’ Economia e delle Finanze, in cui ad oggi figurano solo 5 Comuni marchigiani della provincia di Ascoli e Fermo, possa essere estesa anche ai Comuni del maceratese fortemente danneggiati. Cio’ nella consapevolezza che non si possa non prestare attenzione ed aiuti a questi centri, a queste piccole comunità che rischiano di perdere tutto, compresa la speranza!>.

Incendio all’ex Ente Fiera di Civitanova Marche Per cause in corso d’accertamento, anche se non si escluderebbe il dolo, le fiamme si sarebbero sprigionate da uno dei vecchi uffici che si affacciano all’interno della struttura. Apprensione nei cittadini allarmati dalla consistente nube di fumo che si è levata dalla struttura in disuso. Impegnati nelle operazioni di spegnimento i vigili del fuoco sono entrati all’interno dello stabile con le maschere antigas, per escludere la presenza di persone. Spesso la struttura è utilizzata infatti come dimora da parte di clandestini e senza tetto. Sul posto anche il 118 e la polizia scientifica per i rilievi.

 

 

 

 

 

Incendio 1

Le province di Macerata e Fermo sono state inserite dal Governo nel decreto di emergenza per gli aiuti alle popolazioni terremotate. Il Consiglio dei Ministri, con una successiva integrazione, ha colmato così il vuoto normativo che aveva suscitato preoccupazione tra gli amministratori dei comuni colpiti dal sisma, provocando anche la reazione dei parlamentari marchgiani e degli esponenti della Regione. "E' stato giustamente ampliato il perimetro dei territori interessati ed esteso lo stato di emergenza – hanno dichiarato in una nota congiunta l'onorevole Irene Manzi e il senatore Mario Morgoni – Ciò consentirà ai comuni delle due provincia di beneficiare dei 50 milioni di euro stanziati dal Consiglio dei Ministri per far fronte agli interventi di prima necessità". Non è, invece, ancora stato sciolto il nodo relativo al differimento del pagamento dei tributi che, al momento, riguarda sul fronte marchigiano soltanto i residenti nei comuni di Arquata del Tronto, Acquasanta Terme, Montefortino, Montegallo e Montemonaco, "anche se – continuano i due parlamentari – siamo in costante contatto con la Presidenza del Consiglio e con il Ministero dell'Economia per sollecitare la correzione del suddetto provvedimento". Nel frattempo la Presidente della Camera Laura Boldrini ha incontrato nella sede della Regione i parlamentari marchigiani ai quali ha assicurato "l'orientamento per un'azione congiunta sul decreto del Governo alla ripresa dei lavori in Parlamento".

Una sistemazione sicura per tutti gli alunni dell'Istituto Comprensivo "Betti", il cui edificio è inagibile, è stata individuata dall'amministrazione comunale di Camerino di concerto con la dirigenza scolastica e in collaborazione con la Provincia, l'Università e l'Arcidiocesi.

 


(Camerino - Istituto Comprensivo "Betti")

betti

 

"Per assicurare il regolare svolgimento delle lezioni – così il sindaco Gianluca Pasqui – abbiamo individuato come spazi il complesso del D'Avack dove andranno i ragazzi delle scuole elementari, mentre i bambini della scuola dell'infanzia saranno sistemati nella struttura mobile di via della Madonna delle Carceric che attualmente ospita il Salvo D'Acquisto. Per quanto riguarda, infine, gli studenti della scuola media si sta lavorando per reperire la sede più idonea. Al termine di una serie di sopralluoghi abbiamo chiesto alla Provincia che venga destinato allo scopo parte del plesso scolastico provinciale. Questo consente di tenere le classi insieme, unite, e quindi di far iniziare e proseguire l'anno scolastico all'insegna non solo della sicurezza, ma anche del rispetto di tutte le regole didattiche". Anno scolastico che, dunque, potrebbe regolarmente iniziare, come previsto, il prossimo 15 settembre, anche se non è da escludere uno slittamento di qualche giorno dell'inizio delle lezioni per adempiere a tutte le incombenze necessarie.

 

(Camerino - Il plesso scolastico provinciale)

polo scolastico madonna delle carceri con ragazzi

 

A Caldarola, invece, nessun rinvio per l’inizio delle lezioni. E’ questo quanto deciso dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Luca Giuseppetti, e dalla dirigente scolastica Fabiola Scagnetti. Dopo le verifiche effettuate sull’edifico della scuola elementare, che ospitava tutti gli studenti della materna, della primaria e della secondaria, i tecnici, pur non evidenziando gravi lesioni, hanno suggerito di utilizzare la nuova struttura della scuola media De Magistris per accogliere tutti gli alunni di scuola media ed elementare. Per quanto riguarda, invece, i bambini della scuola primaria è stata adottata la soluzione provvisoria di far iniziare le lezioni in una struttura privata, in attesa di realizzare un nuovo locale di fianco alla palestra comunale.

 

(Caldarola - Il sindaco Giuseppetti e l'assessore Fiastrelli durante i sopralluoghi nelle scuole)

fiastrelli giusepetti

Il terremoto sembra non concedere tregua. Diverse, infatti, sono state le scosse nella notte, con l'epicentro che sembra essersi spostato nella zona di Ussita-Visso. Il movimento tellurico ha provocato la caduta di alcuni massi di notevoli dimensioni che ha interessato un capannone industriale lungo la strada provinciale 209 Valnerina. La caduta dei massi dalla parete di roccia sovrastante lo stabile ha provocato danni ad alcuni mezzi pesanti parcheggiati e alla struttura stessa del capannone. Interessata marginalmente anche l’abitazione connessa al capannone, mentre porzioni di roccia hanno raggiunto la strada provinciale 209 Valnerina, che è stata temporaneamente chiusa al traffico per motivi di sicurezza. Fortunatamente nessuna persona è rimasta coinvolta, anche se i vigili del fuoco, giunti sul posto, hanno proceduto all'evacuazione temporanea, a fini precauzionali, dei residenti, in totale 6 persone, e al recupero degli animali domestici.

 

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Dal 15 settembre, ciao ciao buoni pasto. Arriva la card con la quale i genitori potranno prenotare online i pasti in mensa scolastica dei propri figli.

Il nuovo sistema consentirà di snellire il lavoro di tutti gli operatori ed è stato presentato da Vanna Bianconi, assessore ai servizi scolastici, nella sala consiliare del comune di San Severino.

È importante partire bene – ha esordito Bianconi – anche se sarà un periodo abbastanza lungo, dati gli ultimi eventi sismici. Non è detto che il primo giorno di scuola tutto funzionerà alla perfezione, ma per quanto riguarda il servizio di informatizzazione delle mense, i genitori avranno tempo di regolarizzare le pratiche fino al 15 ottobre”. Una card, un’applicazione (denominata “Simeal”) ed un software (fornito dalla ICCS di Emilio Benedetti) e i genitori potranno dire addio anche ai tanti problemi causati dai buoni pasto cartacei. Spesso, passando da ufficio in ufficio, molti venivano smarriti. Il risultato era che a fine anno spesso, nel momento in cui le famiglie richiedevano il totale speso per la mensa dei figli per poterlo scaricare dalla denuncia dei redditi, quanto risultava a loro non coincideva con quanto risultava agli uffici comunali: “Con questo sistema – ha sottolineato Bianconi – il comune avrà sempre i dati aggiornati online e a fine rilascerà ai genitori il totale da poter scaricare”.

Le tessere sono state realizzate in collaborazione con Banca Marche e potranno essere caricate, gratuitamente, in diversi modi: sia online attraverso il servizio di home-banking oppure direttamente allo sportello di Banca Marche. Le ricariche non hanno un limite minimo, ma hanno un limite massimo (77 euro) superato il quale si dovrà pagare anche una tassa di due euro.

I genitori – è tornata a dire l’assessore – dovranno presentare un modulo di iscrizione da riconsegnare agli uffici della scuola media P. Tacchi Venturi dal 15 al 30 settembre e, una volta registrati, tramite l’applicazione Simeal potranno verificare i menù e controllare la registrazione dei pagamenti”.

Alla presentazione del nuovo sistema di informatizzazione delle mense scolastiche sono intervenuti anche il dirigente scolastico Sandro Luciani, Emilio Benedetti di ICCS, il responsabile della gestione delle mense Fabio Piccioli e i rappresentanti di Nuova Banca Marche.

Gaia Gennaretti

In riferimento alla situazione degli edifici scolastici di Sarnano dopo il sisma dello scorso 24 agosto, il sindaco Franco Ceregioli esprime alcune considerazioni al fine di chiarire con la massima trasparenza tutti i termini della questione.

"Il giorno stesso del sisma – scive il primo cittadino - mi sono recato, insieme ai nostri tecnici, presso tutti gli edifici scolastici al fine di verificare lo stato degli immobili: la situazione era apparsa subito estremamente confortante in quanto non emergeva la presenza di danni consistenti. Ovviamente abbiamo richiesto anche che venisse effettuata una verifica su detti edifici sia da parte dei Vigili del Fuoco che dei tecnici della Protezione Civile Regionale. Il risultato è che tutte le suddette strutture sono risultate agibili con prescrizione di minimi e limitati interventi di sistemazione di parti non strutturali. Mentre i lavori alla scuola elementare non dovrebbero pregiudicare il regolare inizio delle lezioni, i tempi per l'effettuazione dei lavori alla scuola media potrebbero comportare un lieve differimento della data di inizio delle stesse, che è molto prossima: trattandosi comunque di interventi limitati, stiamo valutando la possibilità di effettuare detti interventi anche in contemporanea alle lezioni, cercando di ridurre al minimo il disagio per docenti e studenti. Ciò posto, è del tutto comprensibile e giusto che ci si pongano delle domande sullo stato dei nostri edifici scolastici e sulla loro sicurezza, anche se ciò – come mi sembra si stia verificando – può comportare il diffondersi di notizie allarmanti e del tutto lontane dalla realtà. Ho infatti sentito in questi giorni le cose più disparate: che il comune starebbe "nascondendo la verità", che il sindaco avrebbe dovuto "spingere per far dichiarare inagibili le scuole", che a prescindere dalla agibilità o meno le scuole vanno comunque chiuse, etc..

Sono convinto che la maggior parte delle persone, soprattutto dei genitori, sia in assoluta buona fede preoccupata, visto che i loro figli tra qualche giorno inizieranno l'anno scolastico all'interno degli edifici scolastici in questione, ma questa preoccupazione non deve spingerci alla irrazionalità, perché da questa non verrà mai nulla di positivo e costruttivo.

Dunque nessuna verità nascosta.

I nostri edifici scolastici – lo dico con estrema chiarezza – non sono antisismici, semplicemente in quanto all'epoca della loro costruzione la normativa oggi vigente non c'era. Non sono antisismici come non lo è almeno il 90% degli edifici del nostro territorio, ma ciò non significa che siano per definizione luoghi insicuri. Le nostre scuole hanno resistito al sisma del 1997; successivamente sono state oggetto di interventi di miglioramento sismico; oggi hanno affrontato quest'altro terremoto, sicuramente più violento. È vero che gli eventi passati non contano più e che ognuno fa storia a sé, ma da questa storia recente dobbiamo partire se vogliamo fare un discorso "razionale" sulle nostre scuole. Come ho scritto in precedenza, dopo il sisma non solo l'ufficio tecnico comunale, ma anche i Vigili del Fuoco e soprattutto i tecnici della Protezione Civile (quindi soggetti terzi, istituzionalmente deputati alle verifiche post sisma) hanno ispezionato i nostri edifici, dagli scantinati ai tetti, ed il giudizio è stato unanime: e cioè che le nostre scuole sono tutte agibili, non avendo questo terremoto (che penso a memoria di tutti sia stato il più violento mai ricordato) danneggiato nemmeno minimamente le parti strutturali. Per ulteriore scrupolo, partendo dalla necessità di fare minime riprese alle tamponature, abbiamo incaricato un tecnico esterno per fare dei "saggi" alle murature ... abbiamo fatto più "danni" con martello e scalpello per sondare la solidità delle strutture che il sisma, ma ancora una volta l'esito è stato assolutamente confortante.

Questo è il quadro, e di fronte a questo quadro, secondo il mio punto di vista, ci si può porre irrazionalmente o razionalmente.

Ponendoci irrazionalmente si fanno i discorsi che ho scritto sopra (avremmo dovuto spingere per far dichiarare inagibili le scuole, le scuole anche se agibili vanno comunque chiuse): perdonatemi la franchezza, ma questi sono discorsi senza alcun senso e per certi versi inaccettabili. I verificatori della Protezione Civile non sono marionette al soldo del politico di turno, ma sono persone che, sotto la propria diretta responsabilità, attestano che, non un locale qualsiasi, ma un edificio scolastico dove andranno decine di ragazzi è agibile o non lo è. Anche solo pensare che il loro giudizio possa essere condizionato da fattori esterni, come le "pressioni" di un Sindaco, mi darebbe il voltastomaco. Così come del tutto fuori dalla realtà delle cose (oltre che dalle norme giuridiche) è il solo pensare che si possano "d'imperio" chiudere degli edifici appena dichiarati agibili, sulla base di chissà quale presupposto logico, senza peraltro pensare che ci sono Comuni disastrati e ben più disgraziati in cui le scuole sono davvero inagibili e non si ha nessuna certezza sul se e sul quando verranno rese nuovamente agibili.

Ponendoci invece razionalmente, dobbiamo dire (non per atto di fede, ma perché c'è chi lo ha certificato) che oggi le nostre scuole hanno lo stesso livello di sicurezza che avevano il 23 agosto, che avevano lo scorso anno e, prima ancora, che avevano in tutti gli anni in cui i nostri figli hanno frequentato (come anche noi stessi quando eravamo ragazzi) quegli edifici. Forse a qualcuno potrà sembrare non sufficiente – e, come ho detto, da genitore ancora scosso dallo spavento lo comprendo – ma altra realtà non vi è.

Anche se in questi lunghissimi e snervanti giorni mi sono mio malgrado fatto una piccola cultura sui danni da sisma, sulle norme antisismiche, sui concetti di staticità ed agibilità, sulle messe in sicurezza etc., in questo mio lungo post che spero non vi abbia annoiato ho voluto astenermi da considerazioni di carattere strettamente tecnico, che non mi competono (fermo restando che l'amministrazione comunale e l'ufficio tecnico sono assolutamente disponibili ad entrare nel merito delle questioni con eventuali tecnici incaricati o con il responsabile per la sicurezza dell'Istituto comprensivo).

A me preme solo che, su un argomento delicato come questo, affrontato in un momento ancora più delicato come quello che stiamo vivendo in questi giorni, prevalga in tutti il buon senso e la serenità di giudizio.

Si aggravano di ora in ora i danni riportati dai numerosi edifici sacri della diocesi di Camerino San Severino Marche. Lo testimoniano nelle ultime ore i cedimenti riportati dalle torri campanarie della chiesa di santa Lucia situata nell’omonima località ricadente nella parrocchia di Valdiea e di quella di madonna delle Carceri a Camerino.

“ A Santa Lucia – spiega l’architetto Luca Maria Cristini direttore dell'Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici- la torre campanaria ha una gravissima lesione per due lati liberi; negli altri due lati infatti, il basamento è inglobato tra la sagrestia e la chiesa. L’azione martellante dell’elemento svettante del campanile, per le nostre realtà insolitamente alto e snello, ha evidentemente trovato un ostacolo nella sua oscillazione risultando gravemente lesionato. L’arcidiocesi ha ricevuto una informale segnalazione da parte dell’amministrazione comunale e, nel recarci a visionare l’edificio e constatata la gravità della situazione, abbiamo subito provveduto a segnalare il tutto all’unità di crisi regionaledel Ministero dei beni Culturali e ai Carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio culturale, affinchè si possa provvedere il prima possibile ad effettuare un sopralluogo

cristini verifica i danni chiesa di santa lucia varano

 Attendiamo dunque un responso che stabilisca come poter mettere in sicurezza tale complesso architettonico che, tra le altre cose, conserva al proprio interno delle opere d’arte di notevole interesse. A suscitare allarme è soprattutto il fatto che la chiesa è adiacente ad una abitazione privata e, trovandosi i danni a gravare su proprietà altrui, trattasi di tutelare anche l’incolumità delle persone.

La stessa segnalazione – continua il direttore dell’Ufficio diocesano- ha riguardato dopo il sopralluogo anche il campanile della chiesa di madonna delle Carceri a Camerino. Qui due dei quattro pilastrini di sostegno della cella campanaria sono stati tranciati di netto dal sisma, proprio nel punto di inserimento della campana; il campanile ormai sta su reggendosi solo su due dei quattro sostegni che ne garantivano la permanenza. Il problema è pertanto serio- afferma sconsolato l’architetto Cristini-; assistiamo ad uno stillicidio di segnalazioni che raccogliamo, cercando a nostra volta di segnalare quelle che possano pregiudicare la vita umana e mettere a rischio la preservazione dei preziosi edifici sacri e del loro contenuto. Lo scenario è ampio e purtroppo disastroso: immagino che tutti gli edifici per i quali, a seguito del terremoto del 1997, non si poterono avere realizzati interventi, per mancanza di fondi o perché per essi il danno era stato accertato allora, con un terremoto come quello del 24 agosto che ha liberato una forza dirompente ancora maggiore, non possono che essere più danneggiati di prima. Non voglio esagerare- aggiunge Cristini- ma dei 486 edifici ecclesiastici di cui l’arcidiocesi è proprietaria, probabilmente avremo danneggiato un buon 90% e su molti di essi dovremo anche intervenire”.

interno chiesa di santa lucia varano

“Quando dico danneggiati- spiega ancora l’architetto- intendo una scala di danno che può andare dalla semplice riparazione di una cavillatura o di un distacco di intonaco dovuto al reciproco martellamento tra una volta in camorcanna e una muratura (che ci si può aspettare e che probabilmente avviene), fino a danni più gravi e anche compromissori dell’assetto strutturale di tutto il corpo di fabbrica. Per ora dunque- conclude Cristini- lo scenario è di quelli da far tremare i polsi. Ci stiamo organizzando in maniera efficace per far fronte a tutto, ma il lavoro è lungo e, finchè avremo repliche del sisma che quotidianamente peggiorano la situazione, sarà sempre incompleto e parziale Solo per portare un esempio, trascorsi circa dieci giorni dal sopralluogo a Castel Sant’angelo sul Nera del sabato immediatamente successivo all’evento sismico del 24 agosto, la situazione è del tutto mutata con aggravamenti ovunque. In un certo senso dunque la nostra situazione è sul “chi vive”, poiché la stima del danno che facciamo nelle schede, quotidianamente dovrebbe essere rivista. Siamo su un fronte e cerchiamo pertanto di difenderci come possiamo con le nostre energie, senza mai perdere, né la voglia di lavorare, né lo spirito giusto per affrontare i problemi”.

Sarnano chiede lo stato di emergenza dopo il terremoto della notte del 24 agosto scorso che ha messo in ginocchio larga parte del territorio comunale. E lo fa attraverso una lettera che il sindaco Franco Ceregioli ha inviato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministro dell'Interno Angelino Alfano, al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, all'Assessore regionale Angelo Sciapichetti ed al Commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani (quest'ultimo per il tramite della Prefettura di Macerata). Infatti, come noto, non solo Sarnano, ma tutti i comuni del maceratese non sono ad oggi inseriti tra quelli per i quali sono stati adottati i primi provvedimenti emergenziali, pur essendo la provincia di Macerata – come chiaramente emerso nella riunione dello scorso 2 settembre con la Protezione Civile Regionale a Castelsantangelo sul Nera – pesantemente stata coinvolta dagli effetti del sisma. In proposito, sono giunte rassicurazioni verbali circa l'inserimento dei comuni danneggiati del maceratese tra quelli per i quali verrà dichiarata l'emergenza, ma il sindaco Ceregioli ha ritenuto opportuno formalizzare una richiesta in tal senso, descrivendo, seppur con estrema sintesi, i danni che il comune di Sarnano ha subito (peraltro ancora provvisori visto che debbono ancora essere esaminate circa il 30% delle segnalazioni di danno pervenute in comune).

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