Notizie di politica nelle Marche
Ad accogliere la preoccupazione delle famiglie terremotate di Tolentino a cui erano stati assegnati i 12 appartamenti di via Filelfo che non verrebbero più acquistati dall’Erap è la presidente del Comitato 30 ottobre della città, Flavia Giombetti.

“La situazione a Tolentino – dice - , a tre anni dal sisma, è sempre quella. Su 23 appartamenti invenduti solo 4 sono stati consegnati. La preoccupazione è salita ed è ancora alta per gli appartamenti di via Filelfo.

Gli stessi che, a detta dell’amministrazione, erano stati consegnati a febbraio 2019, invece tramite Maurizio Urbinati dell’Erap abbiamo avuto la conferma che non saranno acquistati.
Un fatto che ha peggiorato la preoccupazione di coloro a cui erano stati assegnati quegli appartamenti anche perché l’amministrazione, ad oggi, non ha comunicato niente a nessuno. Ho ricevuto tante telefonate degli assegnatari che non sapevano nulla da tempo. E’ triste – conclude - vedere la mancanza di trasparenza e di comunicazione nei confronti di questa gente che attende da tre anni”.

GS

Flavia Giombetti
Flavia Giombetti


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Prosegue la battaglia del deputato marchigiano del Carroccio, Tullio Patassini che chiedeva, per le imprese inserite nell'area del cratere del sisma del Centro Italia del 2016, la riapertura dei termini per la presentazione delle domande per l'accesso alle agevolazioni fiscali previste dalla legge di bilancio 2019.

“Era stata istituita la zona franca urbana – spiega Tullio Patassini - con lo sconto delle imposte per le imprese esistenti, a valere per gli anni di imposta 2017/2018. Con la legge di bilancio 2018 la Lega ha proposto e ottenuto la stessa attenzione fiscale per gli anni 2019/2020, non solo per le imprese esistenti, ma anche per tutte quelle che si insedieranno all’interno del cratere fino al 31 dicembre 2019.

Il Ministero – aggiunge - ha aperto la prima finestra da giugno a luglio 2019 per accogliere le prime domande, con una temporalità molto ristretta. Noi ora chiediamo che il bando venga riaperto affinché tutte le imprese che si insedieranno in questi mesi possano godere degli stessi diritti”.

Dal Ministero però è arrivata una risposta negativa: "Il Ministero dello Sviluppo economico – risponde la sottosegretaria allo Sviluppo economico Alessandra Todde- ha ritenuto congruo e ragionevole il periodo di apertura dello sportello dal 18 giugno al 18 luglio 2019, in ragione del fatto che l'incentivo è rivolto anche nei confronti dei soggetti che si sono impegnati ad avviare una nuova iniziativa economica nella zona franca urbana entro il 31 dicembre 2019, purché costituiti nel termine previsto dal bando".

Patassini annuncia quindi di non arrendersi: “Noi proseguiremo insistendo su questo argomento. Per noi era scontato chiedere una proroga del percorso iniziato con il Governo gialloverde.

Continueremo ad insistere al Ministero affinché questi termini vengano riaperti”.

GS
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Disservizi a tv e cellulari, il Corecom rassicura il sindaco di Sefro, Pietro Tapanelli che però chiede fatti e non parole. 

Tempo fa, nello specifico nel mese di luglio, il primo cittadino aveva segnalato continui disservizi ai segnali televisivi, in particolare modo ai canali della Rai e problemi alla rete della telefonia mobile. Una situazione “intollerabile” nel 2019 e quindi il Corecom aveva chiesto chiarimenti al Ministero per lo Sviluppo Economico chiedendo di sapere quali iniziative stesse intraprendendo per risolvere il problema e la risposta è arrivata pochi giorni fa. Il presidente regionale di Corecom Cesare Carnaroli ha spiegato che “il Mise ha effettuato un sopralluogo ed è stata coinvolta anche la Rai che ha dato garanzie circa l’integrazione di selettori di segnale in ingresso oltre a quello già esistente, nell’ambito del passaggio al nuovo standard trasmissivo Dvb-T2. Sono anche stati coinvolti i più importanti operatori di telefonia mobile che hanno assicurato la possibilità di inserire nuove stazioni radio base in grado di migliorare la copertura del segnale”. Il presidente Carnaroli si è detto molto soddisfatto ma il sindaco Tapanelli commenta: “Prendo atto con soddisfazione delle parole del Presidente Corecom Marche. Mi auguro che la visita dei tecnici del Ministero e l’impegno del comitato regionale presieduto da Carnaroli non rimangano solo nobili auspici, ma consentano veramente ai cittadini e ai turisti di Sefro di poter usufruire appieno sia dei telefoni cellulari che della televisione: due ritrovati tecnologici che immagino compatibili con l’Anno Domini 2019. È infatti prassi diffusa quella di fare ammuina quando qualche cittadino, o qualche Sindaco, si agita. Ci si prodiga, si auspica, si raccomanda, ma poi si getta la spugna con gran dignità, tanto per citare qualcuno che non c’è più. La preoccupazione non è peregrina. Anzi è ben corroborata da fatti e da azioni politiche ormai strutturali”. Tapanelli si occupa di politica da molto tempo e non può non tener conto dei tanti proclami sulla tutela dell’entroterra che negli anni si sono susseguiti e che poi sono stati puntualmente disattesi. Recentemente anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all’evento patrocinato da Poste Italiane “Sindaci d’Italia” a cui ha partecipato, ha ancora una volta messo l’accento sull’importanza dei piccoli comuni montani. Sul ruolo delle tradizioni e della linfa vitale dell’Italia fatta da piccole e ricche differenze. “Tutto molto bello - torna a dire - ma le parole non bastano più. Gli ospedali vengono smembrati, le scuole abbandonano i terrori, la metanizzazione è scomparsa dalle priorità, nei nostri comuni terremotati la ricostruzione non parte, lavoro non c’è, non abbiamo neanche una guardia medica e le infrastrutture sono deficitarie. Giovenale scriveva: populus duas tantum res anxius optat panem et circenses (il popolo due sole cose ansiosamente desidera: pane e giochi circensi). Disatteso anche l’insegnamento del poeta latino, per cortesia - conclude - lasciateci almeno mandare messaggi su whatsapp, seguire su Instagram le influencers del momento e vedere la televisione in santa pace”.
Gaia Gennaretti 


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Giovedì, 31 Ottobre 2019 10:15

Ladri, giro di vite dei carabinieri

Giro di vite dei Carabinieri di Civitanova Marche ai ladri, intensificati i controlli del territorio.

Ieri i militari della Stazione Carabinieri di Porto Recanati, supportati  da personale della Compagnia di Intervento Operativo dell’8° Reggimento Carabinieri Lazio, hanno arrestato, in flagranza di reato,  un  uomo della provincia fermana, già noto per i suoi trascorsi penali, sorpreso con arnesi da scasso mentre rubava indisturbato del rame in una cabina enel su fondo privato in zona Pineta. L’arrestato è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria ed oggi sarà presentato dinanzi al Tribunale di Macerata per l’udienza di convalida ed il giudizio di rito.

Mentre, un giovane straniero residente anche lui nella provincia fermana, ieri sera è stato fermato dai Carabinieri di Porto Potenza Picena dopo la segnalazione di alcuni commercianti che poco prima avevano appena subito dei tentativi di furto nei propri negozi. L’immediato intervento della pattuglia consentiva di rintracciarlo nelle vie del centro insieme al suo correo che, invece, è scappato e fatto perdere le proprie tracce. I due, approfittando della momentanea distrazione dei commessi, avevano tentato di rubare dapprima un computer ed un telefono in un negozio di abbigliamento ma, sorpresi dal proprietario, sono scappati lasciando in strada il maltolto. Non soddisfatti, hanno poi scelto un altro negozio, dove hanno tentato di asportare delle scarpe e capi di abbigliamento ma, anche stavolta, sorpresi dalla titolare, sono scappati. Le ricerche effettuate sulla base della descrizione fornita dai testimoni alla centrale operativa hanno consentito di rintracciarli mentre giravano indisturbati nelle vie del centro, quindi hanno tentato la fuga, uno è stato bloccato ed identificato, l’altro si è reso irreperibile. Il giovane è stato deferito per tentato furto aggravato con il suo complice in corso di identificazione.

GS
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Dopo il successo della prima stagione, torna al Politeama di Tolentino Gino Brandi, uno dei migliori concertisti italiani. Domenica prossima alle 18 si esibirà in un concerto per pianoforte dedicato alle più belle pagine di Bach, Chopin, Verdi, Beethoven, Liviabella, Handel.

A soli sette anni veniva già acclamato dalla critica come “fenomeno e meraviglia del secolo”, ma Gino Brandi ne ha fatta di strada: si è esibito sui palcoscenici di tutto il mondo, divenendo uno dei nomi indiscussi del pianismo italiano.

Classe 1930 nasce a Tolentino, dove inizia a suonare il pianoforte: “A cinque anni ho fatto il primo concerto - racconta - . Avevo la musica tra le dita, una capacità forte di leggere le note, una grande memoria”. Ha studiato con grandi maestri come Amilcare Zannella, Carlo Zecchi, Alfredo Casella e intrapreso giovanissimo la carriera concertistica suonando per le più importanti istituzioni musicali italiane ed estere. Si è esibito davanti al Duce e dopo la guerra anche per papa Pio XII che lo volle in Vaticano.

Oltre a pianista di grande fama Gino Brandi è anche compositore, a lui si deve il poemetto Vallecanto dedicato alle Marche.  Nel corso della sua carriera partecipa a numerosi concorsi vincendo moltissimi premi tra cui quello a lui più caro il “Clara Haskil” vinto a Lucerna nel 1963.

Al termine del concerto si terrà una degustazione enogastronomica offerta dalla Cantina Saputi e da Osteria San Nicola di Tolentino.

Master Piano Festival è organizzato in collaborazione con Cinzia Pennesi dell'Accademia della Libellula e con il sostegno di Estra. 

GS
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Nella luce di oltre 200 fiaccole, il messaggio di una comunità che non si arrende e che non si piange addosso. Così tre anni dopo la scossa più devastante del 30 ottobre, Pieve Torina ha voluto ricordare che, nonostante tutto è un paese vivo, che vuole continuare a vivere e a trovare una prospettiva di sviluppo lì dove sono le radici e il sudore delle persone. Lo hanno detto i volti dei tanti cittadini che hanno risposto all'invito del sindaco Alessandro Gentilucci, ripercorrendo quelle stesse strade, un tempo piene di vitalità, di attività commerciali, su fino alla piazza della chiesa di Santa Maria Assunta.
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Partito dalla vecchia sede comunale, il corteo silenzioso con in testa il sindaco affiancato dal parroco don Candido Pelosi e dai primi cittadini di Fiastra Sauro Scaficchia e di Serravalle Emiliano Nardi, dopo brevi soste davanti alla chiesa, al parco delle Rimembranze e ad una casa crollata, ha raggiunto la nuova scuola. Qui, le note struggenti del violino di Valentino Alessandrini, hanno introdotto al momento conclusivo, la firma del documento 'appello' da inviare al presidente della Repubblica Mattarella per chiedergli di farsi garante della ricostruzione.
A portare il suo personale sostegno anche il consigliere regionale Elena Leonardi; un messaggio carico di vicinanza e partecipazione è stato inviato anche dal presidente Luca Ceriscioli
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Doloroso ed emozionante il tragitto della fiaccolata, scelto per sottolineare come la vita della comunità e le sue abitudini, siano completamente state stravolte, rispetto ad altri paesi  dove seppur con dei danni, tutto è continuato a scorrere come prima.  "Va preso atto di questa differenza per la quale io sono sempre visto come polemico - ha detto Alessandro Gentilucci-L'impegno di questa fiaccolata è ridare dignità e opportuntà alla popolazione, a volte anche battendo i pugni sul tavolo con forza. Chiediamo uno sforzo importante che comunque vede una luce all'orizzonte- ha annunciato il sindaco- Delle 135 pratiche per la ricostruzione presentate pari al 9 per cento, 12 sono solo assentite per via dei colli di bottiglia. Il Commissario ha però garantito che entro 20 giorni uscirà un'ordinanza che, attraverso l'autocertificazione dei tecnici, garantirà la possibilità di ottenere un finanziamento per sbloccare la ricostruzione".
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Il sindaco appone la prima firma sulla lettera da inviare a MattarellaIMG 20191030 192640
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Numeri del terremoto del 2016. A tre anni dalla scossa più forte del 2016,  li ha ricordati a Camerino  il Commissario per la Ricostruzione Piero Farabollini: Lo ha fatto intervenendo alla giornata finale del corso di perfezionamento in Emergenze territoriali, ambientali e sanitarie EmTask  organizzato all'Università di Camerino in collaborazione con Università degli studi Modena e Reggio Emilia, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Unicam ed Esercito Italiano raggruppamento Umbria-Marche. Davanti ai numerosi partecipanti, il geologo Commisario Farabollini è tornato sul dato delle 4 regioni colpite, 315 comuni danneggiati di cui 138 facenti parte del primo cratere con danni maggiori del 50 per cento e altri  213 comuni  con danni minori ma che comunque debbono ragionare in termini di ricostruzione.  Circa 41.000 le persone sfollate che si sono dovute aiutare, due o tremila delle quali sono ancora ospitate nelle strutture ricettive della costa. Sul fronte delle macerie del numero complessivo di 2 milioni e mezzo di tonnellate700.000  sono quelle che attualmente debbono ancora essere portate via. Il Commissario ha ricordato poi la legge 189 che regola la ricostruzione le cui pratiche  tra pubblico e privato, sono in tutto 79 miladopo tre anni, si è arrivati ad una quota di circa 9200 pratiche di ricostruzione presentate agli USR.
"Questo significa che oggettivamente ci sono difficoltà sia nel presentare le domande, sia nel percorso d'istruttoria che gli uffici speciali della ricostruzione sono chiamati a fare per arrivare alla valutazione del progetto e alla decretazione dell’importo relativo al danno subito dall’edificio e quindi, avviare poi la ricostruzione. In effetti – ha detto il Commissario- la maggior parte dei ritardi sono proprio legati a questo doppio percorso: presentare il progetto e fare l’istruttoria del progetto. Ci sono comunque delle norme che vanno tenute in considerazione perché la legge 189 della ricostruzione è una legge speciale ma ordinaria e dunque deve sottostare a tutte le norme nazionali (codice appalti, norme tecniche sulle costruzioni, anticorruzione) e ciò comporta che le procedure siano molto lunghe.
In sostanza, non è vero che la ricostruzione è ferma- ha detto Farabollini - E’ lenta e di questo ne siamo coscienti, però quello che balza agli occhi e che la comunità evidenzia, è che non si vedono le gru. E’ vero, ce ne sono poche ma la gru viene messa nel momento in cui l’impresa inizia a lavorare e non si può fare a meno di considerare che c’è comunque  tutta la fase precedente che è quella della progettazione e dell’approvazione del progetto che comunque sta andando avanti e sta andando avanti anche in maniera veloce ed efficace. 
Col nuovo decreto sisma - ha annunciato - stiamo lavorando ad emendamenti che permettano di alleggerire le procedure che vanno nella direzione di permettere ai privati di rientrare nelle loro case. Nelle situazioni  in cui i privati percepiscono il Cas, il rientro comporterà la perdita del contributo di autonoma sistemazione e questo significherà un recupero di quelle  spese da parte dello Stato. L’alleggerimento delle procedure- ha aggiunto- favorisce anche la ricostruzione pubblica perché parliamo di qualcosa come 2500 edifici pubblici da rimettere a posto. I numeri dunque sono impressionanti, ma c’è anche da tener conto che la sequenza sismica che ha interessato il Centro Italia a partire dalla scossa del 24 agosto 2016, è durata oltre sei mesi con circa 50 mila scosse sopra la magnitudo 3 e cinque scosse molto importanti, producendo nella storia sismica il cratere più ampio che si conosca. La cosa buffa che ho notato come terzo commissario - ha sottolineato- è che la ricostruzione non permette la pianificazione. Non tiene conto di quella che è la realtà territoriale e di come andare ad investire sul territorio per evitare che una sequenza sismica di questo tipo possa produrre danni come quelli che ci sono stati.
In effetti attualmente la norma 189 dà solo un input: il dov’era com’era che ci dice che bisogna ricostruire esattamente le case come erano nello stesso sito. Nel caso in cui in quel sito non si possa ricostruire si deve delocalizzare ferme restando le volumetrie. Quando sono arrivato nell’Ufficio Ricostruzione di Roma come terzo Commissario,  non c’era neanche un geologo, cosa non da poco se consideriamo  che questo terremoto ha evidenziato che gli aspetti geologici sono fondamentali per quello che è stato il danneggiamento  e ovviamente per quello che sarà la ricostruzione; ci siamo messi di gran lena per cercare di vedere come ottimizzare le risorse presenti e assumere del personale adeguato, perché comunque tutto l'aspetto della Ricostruzione è passata attraverso la microzonazione sismica di terzo livello, cioè attraverso questo strumento messo in atto, l'ordinanza 3274 del 2003 ha obbligato le regioni a dotarsi della microzonazione di primo livello in  tutti i comuni d’Italia e, attualmente, è quasi completata al 100%;  poi c’ è il secondo livello di microzonazione che va a verificare delle situazioni particolari e infine la microzonazione di terzo livello che dà anche la modellazione per aree particolarmente sensibili e suscettibili a un terremoto. Per cui- ha rimarcato-  il terzo livello è fondamentale quando si va a pianificare o programmare, allora, se noi dobbiamo utilizzare questo strumento per realizzare gli edifici sapendo che attraverso la microzonazione o si può costruire, o non si può farlo, è ovvio che un’azione di pianificazione doveva essere comunque prevista all’interno della norma e, in questo, la norma ha lasciato dei buchi”.
Il commissario ha anche evidenziato la difficoltà di applicazione della legge 189 che, rifacendosi sostanzialmente alla legge utilizzata per il sisma dell’Emilia Romagna e mantenendone identica articolazione, fa riferimento comunque ad un contesto geologico, fisiografico, socio-economico e urbanistico completamente differente. "La difficoltà della sua applicazione, soprattutto in questi territori, è legata propria a queste differenze e anche al fatto che dopo il terremoto del 24 agosto che inizialmente aveva coinvolto 4 comuni e nell’intorno un’altra cinquantina, con le scosse del 26 e 30 ottobre il cratere si è allargato a dismisura abbracciando un contesto completamente differente, tanto è vero che mentre prima nella regione Marche c’erano pochi comuni coinvolti, poi le Marche sono diventata la regione più colpita con 85 comuni inseriti nell’area del cratere, cioè oltre il 60 per cento”.
Farabollini ha poi ricordato il numero delle ordinanze arrivato a 86, 18 delle quali sono state fatte da lui, andando ad implementare  tutte quellle già esistenti e cercando di ridurne i gap procedimentali e contemporaneamente di allinearle  alle numerose norme e d emendamenti subentrati.“ Attualmente – ha spiegato il Commissario- l’attività prevalente è  legata alla ricostruzione privata e pubblica.  “ Considerate che sono state finanziate due ordinanze sulle opere pubbliche (primo piano -secondo piano) per un ammontare di circa  900 milioni di euro e, attualmente impegnato (presentato il progetto) è soltanto l’1 per cento”.
Rispetto alle crisi sismiche del passato ( 79-97-2009) in cui le norme dicevano prima si reperiscono i fondi, poi si fa l’ordinanza per poter partire, le ordinanze oggi hanno tutte copertura, nel senso che il piano degli interventi che vengono pubblicati in Gazzetta sono tutti finanziati, per cui- ha concluso- la capacità di poter avviare la ricostruzione c'è”. Per chiudere il quadro dei numeri, il Commissario ha dichiarato che nelle ordinanze attualmente ci sono circa 2 miliardi e 300 milioni di euro di finanziamenti che potrebbero essere tranquillamente avviati e che, secondo le stime della Protezione Civile, la ricostruzione verrà a costare qualcosa come 23 miliardi di euro.
cc
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Mercoledì, 30 Ottobre 2019 18:30

Beccato con 21 agnelli rubati. Arrestato

In manette per essere stato trovato con 21 agnelli rubati. Il protagonista è C.G., cameriere 33enne di Apiro, arrestato in seguito ad un ordine di carcerazione del tribunale di Macerata. Ad eseguire l'arresto i carabinieri di Apiro. L'uomo, nel 2011, era stato trovato in possesso di 21 agnelli rubati a Cingoli nei giorni precedenti e, ritenuto in seguito responsabile del reato di ricettazione, è stato condannato a due anni di reclusione che dovrà scontare nel carcere di Fermo.
g.g.
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30 ottobre 2016. Paura, smarrimento, sensazione di impotenza. Tanti i sentimenti che si sono rincorsi quella mattina  di 3 anni fa. Attimi di terrore e di forte preoccupazione che ripercorriamo con Federico Maccari, direttore generale di Entroterra Spa che detiene il marchio La Pasta di Camerino. Un’azienda che da subito, ha saputo reggere in modo esemplare le difficoltà del post-sisma riuscendo a dare un segnale forte di ripresa, trasformandolo in un modello di speranza e di rinascita per tutto il territorio. L’azienda supererà a fine anno i 20 milioni di euro di fatturato.
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“Ricordo benissimo purtroppo, come molti di noi, quella mattina del 30 ottobre alle 7:40 quando la Terra ha tremato più forte che mai- dice Federico Maccari - Ci ha presi un po' tutti di sorpresa quella ulteriore scossa, ancora più forte di quella della sera del 26 ottobre. Ricordo bene che io e mio padre siamo subito andati di corsa al pastificio per cercare di verificarne le condizioni, preoccupati di aver perso l’attività, il nostro lavoro e anche quello di tante altre famiglie. Arrivati sul posto, ci siamo resi conto che fortunatamente il nostro capannone aveva resistito alla scossa, addirittura gli ingegneri che hanno fatto il sopralluogo ci hanno confermato che era rimasta intatta anche la sua capacità di resistenza antisismica, il che ci ha permesso di riprendere subito la nostra attività già dal lunedì successivo. Le scosse continuavano ma il lavoro non si è mai fermato e nel contempo ci siamo incamminati subito in una ulteriore sfida, realizzando anche un nuovo stabilimento che ha raddoppiato quello preesistente. Siamo riusciti ad inaugurare la nuova struttura di produzione a nemmeno un anno dalla scossa del 2016 e, in pochissimo tempo, abbiamo avuto la possibilità di assumere altre 20 persone in soli due anni, arrivando a 71 dipendenti”. A tre anni di distanza, pur non riuscendo a dimenticare quei momenti, la famiglia Maccari benedice quella capacità reattiva immediata e lungimirante che, al meglio delle sue capacità, le ha permesso di fare la sua parte salvaguardando l’azienda, il lavoro di tante famiglie e imprimendo su tutto il territorio un forte segnale di positività. Un arco temporale di tre anni non è poi così lungo, ma le conseguenze che il sisma ha portato con sé, soprattutto per i risvolti a lungo termine, preoccupano non poco gli imprenditori delle aree più colpite.
 “ Di sicuro – afferma Federico Maccari- su questo territorio ci sentiamo un po’ più soli; tante famiglie se ne sono andate e la comunità ne avverte il colpo. A livello imprenditoriale, spesso ci ritroviamo anche a dover fare i conti con una popolazione ridotta, il che per un'azienda che cresce, significa anche difficoltà nel trovare risorse umane e qualificate sulle quali noi comunque  abbiamo sempre investito e che vogliamo scegliere all’interno della nostra comunità; cè insomma questo tipo di difficoltà che in più, non permette poi di creare un indotto sul territorio stesso.
Per la nostra azienda- aggiunge Maccari- l'obiettivo più importante è quello di poter innanzitutto dare conferma del posto di lavoro ai nostri dipendenti, alcuni dei quali hanno anche perso la loro casa ma che avendo la garanzia di un lavoro alle spalle, hanno la possibilità con il tempo di riprogettare la loro vita e quindi anche la loro quotidianità  oltre che avere una casa solida e stabile. Alle istituzioni tutte invece chiedo che possano intervenire in maniera un po' più importante sugli incentivi economici a favore dei nuovi imprenditori, perché in questo territorio c’è tanto bisogno di nuove realtà produttive che portino con sé nuovi posti lavoro”.
cc
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Dopo circa 4 anni di incessante lavoro, in un periodo sicuramente non facile a causa delle violente e devastanti scosse sismiche, il Segretario Comunale di Caldarola, Francesco Massi Gentiloni Silverj, ha passato il suo badge per l’ultima volta nel lettore del Comune di Caldarola. “Sono stati anni di importante collaborazione - ha affermato il primo cittadino Luca Maria Giuseppetti - il Segretario Massi ci ha sempre supportato e consigliato con grande professionalità e immensa disponibilità, ha guidato la parte tecnica della vita amministrativa del Comune con correttezza e abilità. Una figura indispensabile soprattutto all’indomani del terremoto. I ringraziamenti vanno al Dott. Massi anche dai componenti della precedente amministrazione con i quali ha indubbiamente trascorso più tempo dell’attuale”.

La sostituzione del Segretario Massi con un altro funzionario si è resa necessaria a causa della mole di lavoro non più sostenibile con le poche ore a disposizione di Massi, già Segretario nei comuni di Recanati e Porto Recanati.
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